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Autore: Lully Cullen    28/11/2012    7 recensioni
“ Io ho sempre avuto il tempo per te! Quando tornavo la mattina presto, quando tornavo in piena notte… e ora vorresti dare la colpa a me? Vorresti dirmi che non facciamo sesso da due anni a questa parte? Oh, guarda, sono incinta di tre mesi! Ma vaffanculo Edward! “
“ Il sesso c’era. Era l’amore che non c’era più “ disse abbassando la voce.
“ E Lauren ti ha dato amore? “ domandai guardandolo negli occhi.
“ Sì. “
“ Allora torna da lei. Addio Edward “
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazze, eccomi con l'aggiornamento!

Lip sarà aggiornata la settimana prossima dato che venerdì è il mio compleanno.

Vi lascio al capitolo perchè ho poco tempo,  fatemi sapere consa ne pensate, un bacione!!

 


 

Capitolo 4.


Sto trovando la strada che mi riporti alla sanità mentale

sebbene non sappia veramente cosa fare quando ci arriverò

e prendere respiro e restare in attesa ruotare intorno ancora una volta

e cadere leggermente tra le braccia della grazia di Dio.

Sto guardando alle ombre nella mia mente alla ricerca della verità

e sto cercando di identificare le voci nella mia testa

Dio qual è la tua fammi sentire ancora una volta cosa si prova a sentire

e rompere questi miei calli ancora una volta

( Lifehouse- Breathing)


Dicono che la cosa più naturale del mondo è respirare.

Il respiro è l’unica cosa che ti mantiene in vita, ma respirare è essenziale, è vitale.

Se non respiri, muori.

Ma l’unica cosa facile che ti permette di restare in vita, è il fatto che non bisogna ricordarsi di respirare, lo fai, senza rendertene conto. E’ un po’ come dormire, non sai mai con certezza quando ti addormenti, un momento prima sei a fissare il soffitto della tua camera nel buio, e un momento dopo ti ritrovi a spegnere la sveglia. Sì, senza dubbio…respirare è vitale.

Ci sono tanti modi di respirare, quello normale, quello accelerato… e sapete qual è la cosa buffa? Ogni singolo respiro, è collegato al battito del cuore. I battiti cardiaci aumentano? Aumenta anche il respiro.

I battiti cardiaci sono normali? Normale è anche il respiro. Il problema è uno solo: se il cuore non batte è possibile respirare? A quanto pare sì. Io ne ero la prova “ vivente”. Respiravo, camminavo, mi muovevo…tutte gran belle cose che fanno dire alle altre persone ‘ guardala, lei è viva’.

Tuttavia non ero così che mi sentivo, non mi sentivo viva, tutt’altro, ero come una di quegli zombie che vagavano nell’oscurità in cerca di pace.

“ Siamo arrivati Bells “ mi voltai verso Charlie ed annuii. Come avevo detto, avevo raggiunto mio padre per Capodanno, non volevo essere troppo di impiccio a Rosalie ed Emmett, nonostante sapessi che per loro non ero un peso, volevo lasciare loro un po’ di intimità; non sarei stata molto di compagnia nel divanetto davanti alla finestra, mentre mi piangevo addosso e loro cercavano di rialzarmi il morale stappando lo spumante. Un respiro.

Guardai la mia vecchia casa e Giasone, la vecchia quercia che Edward aveva scalato più volte per darmi la buonanotte. Un respiro. No, non dovevo pensare a lui, non dovevo pensare alla persona che in questo momento si stava strastullando con la sua nuova futura moglie.

Un respiro.

Non dovevo cadere di nuovo nell’abisso. Seguii mio padre entrando in casa e posando il borsone a terra riguardai il mio vecchio nido, la mia vecchia bolla al riparo del mondo,in cui mi rifugiavo con un libro e una tazza di cioccolato caldo.

“ Dovresti smetterla di bere cioccolata quando leggi Bells, ti farà venire i brufoli “

“ Edward, io starei bene anche con una voglia di lamponi che mi occupa mezza faccia “ mormorai bevendo un altro sorso di cioccolata al mou.

“ Touchè. Beh, che ne diresti di uscire a fare un giro? “

“ Non si sta meglio a casa, invece che uscire al freddo? “

“ Solo se dividi il tuo plaid e la tua cioccolata con me “ disse sorridendo. Scossi il capo e sorrisi, alzando un braccio e indicandogli il posto accanto a me.

“ Ora iniziamo a ragionare “.

 

Un respiro.

Forse non era stata una scelta del tutto saggia tornare da mio padre. La prossima cosa che avrei fatto appena rientrata a New York, sarebbe stato trovare una casa in affitto. Una casa per me e il mio batuffolo.

 

“ Ti ho messo le cose in camera “

“ Ti ringrazio papà “ mormorai abbracciandolo.

“ Sai che non ti chiederò cosa è successo Bells, ma sappi che sono il tuo vecchio, e sarò sempre qui, per te “ Charlie non era mai stato un tipo espansivo, non era il genere di padre che manifestava il suo affetto con baci, carezze o coccole, ma con lo sguardo, con le parole. Scoppiai a piangere e mi strinsi a lui.

“ Io ed Edward ci siamo lasciati “ mormorai tra i singhiozzi.

A volte realizzi una cosa solo quando la dici ad alta voce. Forse perché la testa le accetta dopo un po’, pensi a quella cosa, ma rimane nella tua testa, come un 45 giri che continua a girare, nonostante le tracce siano finite. Eppure, quando le pronunci, vuol dire che anche il cuore si è arreso. No, non c’è più motivo di combattere. E’ davvero finita.

Tutto quello che puoi fare è respirare.

-- Breathing- Ingrid Michaelson

La neve aveva iniziato a scendere anche su Forks, sulla cittadina più piovosa d’America.

Da piccina adoravo l’atmosfera quasi fiabesca che si veniva a creare in questo periodo, la città era piena di lucine e addobbi per Natale, e la neve rendeva quella piccola cittadina quasi surreale.

La neve poi, rendeva tutto più magico.

La neve era magica. Un respiro. Inalai un po’ di aria fredda e la espirai con la bocca aperta, lo facevo sempre, sin da piccolina avevo il vizio buttare fuori l’aria con la bocca; cercavo di creare dei piccoli cerchietti come quando fumi, ma era impossibile, eppure a detta di Charlie ero una testa dura, perché nonostante sapessi che era scientificamente non possibile, io continuavo a provarci.

 

Ero una fan delle case perse sin da piccina praticamente. Mi trovavo davanti l’albero di natale che si faceva a Forks in questo periodo, ero sempre venuta a vederlo, mi incantava il contrasto che c’era tra la neve candida e le lucine di Natale.

“ Isabella? Sei Isabella Swan? “ mi voltai verso quella voce e mi ritrovai davanti un energumeno dalla carnagione scura e gli occhi neri.

“ Ehm si… tu sei? “ il ragazzo scoppiò a ridere e scosse il capo.

“ Oh, avanti non è difficile. Mettimi i capelli lunghi e toglimi i muscoli “ disse indicando la sua figura. La ragazza al suo fianco mi sorrise come per incoraggiarmi.

“ Oh mio Dio, Jake sei tu? “ si battè un pugno sul petto e annuì.

“ In carne ed ossa Bells! Lei invece è Leah, ti ricordi di lei? “ scoppiai a ridere e feci un cenno positivo con la testa, vennero verso di me e mi abbracciarono.

“ Cosa ci fai nella vecchia e tetra Forks? “ mi domandò il mio amico Quileute, non vedevo Jacob da quando avevo diciotto anni, era davvero cambiato un sacco, da ragazzino smilzo e secco era diventato muscoloso.

“ Sono venuta a trovare il mio vecchio, e mi ha detto che vi siete sposati! “ esclamai contenta per loro.

“ Già, anche io sono finito nel circolo vizioso. E ti dirò, il matrimonio è la tomba dell’amore! “ mormorò a bassa voce alzando e abbassando le sopracciglia. Leah gli tirò uno scappellotto e lui sbuffò. “ Vedi quanto è mane… “ Jake non riuscì a finire la frase che la sua consorte gli fece vedere la mano. “ … manegevole! Leah è magrissima, la prendi e la sposti come vuoi e quando vuoi! “ scoppiai a ridere.

“ E tu? Come va con Edward? “ domandò Leah sorridendo “ E’ anche lui qui? “.

Un respiro.

“ No, Edward è rimasto a New York… con la sua amante “ posai il mio sguardo sull’albero di Natale e un sorriso amaro si dipinse sul mio volto.

“ Io… mi dispiace Bella “ rispose affranta, mentre Jake la stringeva a sé, in quel momento le stava dicendo che lui non lo avrebbe fatto, che non l’avrebbe mai tradita.

“ Non ti preoccupare, me ne sto facendo una ragione. D’amore non si muore “ la mia voce si era un po’ abbassata, non ci credevo nemmeno io alle mie parole. Un respiro, è l’unico a non farti andare nel panico.

--

“ Edward me lo avevi promesso, dobbiamo andare a vedere l’accensione delle luci dell’albero di Natale! “ mormorai battendo i piedi a terra come una bambina.

“ Non so di cosa tu stia parlando amore “ rispose avvolto nel suo plaid davanti la partita di baseball, davanti a una replica della partita.

“ Edward! Alzati o ti lascio. “ lo minacciai prendendo la mia borsa e guardandolo in cagnesco.

“ Bells, accendono solo delle luci, non possiamo andarci domani? “ sbuffai e negai con il capo.

“ Non è la stessa cosa, assistere all’accensione delle luci per la prima volta e vedere l’albero già acceso non sono per niente due cose uguali!” sbottai. “ sai che ti dico? Vado da sola. “ Mi voltai senza nemmeno salutarlo e mi avviai verso la porta, fino a quando non sentii qualcuno afferrarmi il braccio.

“ Scherzavo scema, fammi almeno prendere il cappotto prima che mi venga un accidente “ . Vedere l’accensione dell’albero con Edward fu una delle cose più romantiche della mia vita: la neve scendeva,Edward mi teneva stretta a sé, e le luci si accendevano.

“ Ti amo Bells, per sempre. “

“ Anche io Ed “.

 

Un respiro.

 

“ Puoi contare su di noi Bells “ Disse Leah abbracciandomi.

“ Vi ringrazio “.

A volte un respiro,può aiutarti a farti capire che dopotutto non è ancora la fine. Tutto quello che devi fare è respirare.

   
 
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