Tutto andava male per Cecilia, secondo lei tutto il mondo era un errore, ma qualcosa riuscirà a toccarla nel profondo. O meglio, qualcuno..
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Hanno litigato ancora.
Solo che questa volta non ce la fa più tirare avanti.
Le urla la assordano, i "non ti sopporto più" sono diventati
una di quelle ossessioni.
Non riesco più a guardarli negli occhi trovando riparo nei loro
sorrisi, negli sguardi dei suoi eroi, non riesce più a
chiedergli ''come state?'' senza vederli morire dentro per
dire ''sto bene''.
La verità è che nulla va bene, il verso giusto non è che una
direzione ignota.
I miei genitori, mamma e papà , coloro che le hanno regalato
una vita capace di darle tutto ciò di cui aveva bisogno, coloro
che le hanno regalato il sorriso più grande, coloro che,
nonostante tutto, glielo stavano togliendo, inconsapevoli.
L'amore non c'è più o se c'è, è troppo debole per farsi sentire.
Si stanno lasciando, non è mai stata ottimista, tende sempre
a vedere il peggio delle vicende ma, quasi ogni volta, il suo
punto di vista si dimostra quello reale.
Forse torneranno a dormire insieme, a baciarsi a colazione
come un tempo, esprimendo il desiderio ad ogni pasto, , ma
non dimenticheranno mai, non si lasceranno mai alle spalle
quei pranzi e quelle cene in cui la voglia di mangiare era
inesistente, in cui lo stomaco era colmo di farfalle avvelenate
dal troppo peso di ogni parola.
Non si lasceranno indietro i ''non ti amo più'' ed i ''dovremmo
smetterla''.
E' cresciuta vivendoli in un abbraccio, in un bacio ogni istante,
ed alle volte qualche sgarro di troppo, ma vederli così, la
affligge, facendole dimenticare quanto possa essere bello
amarsi per tutta la vita.
Suo padre, ormai distrutto, la raggiunge:'Cecilia dobbiamo
parlare.'
'Dimmi papà'
'Hai sentito tutto, non c'è bisogno di stare qui a raccontarsela,
io e mamma divorziamo.
Bum.
Il sup cuore aveva perso un battito.
'Va bene. Non si riesce ad andare avanti, ma promettimi che
non ci abbandonerai. Promettimelo.
'Te lo prometto piccola'
Arrabbiata e afflita, andò nel parco sotto casa sua per
pensare, quando notò uno strano ragazzino seduto sullo
scivolo troppo piccolo per contenere il suo corpo. Non fece in
tempo a dire una sola parola parola che il ragazzino se andò
ladciandola con un 'Ci conosceremo presto, ma non qui'.
Cecilia si svegliò di colpo tutta sudata. Era solo un sogno,ma
le urla si potevano sentire nitide da una stanza all'altra. Erano
arrivati a litigare anche alle sette di mattina.
Svogliatamente si alzò, si andò a lavare e si vestì.
Si guardò allo specchio alcuni istanti.
Quei capelli rossi e quelle lentiggini le avevano causato solo
guai nel corso della sua vita. Se avesse avuto una gomma in
grado di cancellare quelle lentiggini, non avrebbe esitato un
solo istante a canccelarle.
Molte persone volevano le sue lentiggini e lei le avrebbe
regalate volentieri, ma non poteva.
'Carota', 'Lentiggini, 'Strega', erano alcuni dei nomignoli che
aveva collezionato durante gli anni.
Non salutò neannche i suoi genitori e si diresse verso scuola
dove la aspettava Louis Tomlinson.
'Ciao Lentiggini'.
Cecilia camminò a passo spedito superandolo.
Pessima idea.
Cecilia fu sbattuta contro un armadietto e un tonfo riecheggiò
per tutto il corridoio guadagnandosi le occhiate dei suoi
compagni.
'C-ciao Louis' disse flebilmente.
'Finalmente. Costava tanto dirlo? Non mi sembra. Ci vediamo
dopo ad italiano. Ricordati i soldi per il mio pranzo,
stronzetta.'
Detto ciò le scoccò un bacio sulla guancia.
Cecilia si maledì per aver scelto quel corso.
C'era nata in Italia, perchè voleva complicarsi la vita?
Solo in un secondo momento si accorse che aveva
dimanticato il portafoglio a casa, cosa che non sarebbe
piaciuta a Louis.
La vita era una puttana ,pensò Cecilia.