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Autore: _Francesca_    28/11/2012    2 recensioni
Avevo diciotto anni e un giorno quando scappai di casa, non sopportavo più quell'orrore, quella puzza di alcool che c' era appena aprivo la porta di casa, non sopportavo più loro, non sopportavo più ciò che ero diventata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Scheiße




Avevo diciotto anni e un giorno quando scappai di casa, non sopportavo più quell'orrore, quella puzza di alcool che c' era appena aprivo la porta di casa, non sopportavo più loro, non sopportavo più ciò che ero diventata. Mia sorella, due anni più grande di me, era fuggita all'età di diciasette anni abbandonandomi a loro senza la minima preoccupazione. Sapeva che odiavo quella casa, sapeva che odiavo loro, sapeva che sarei finita nei guai, ma non gliene importò nulla. Sophia, mia sorella, conobbe un tipo strano e se ne andò con lui e i suoi amici, non so dove, ma credo in posto molto lontano.

Avevo quindici anni quando la mia vita diventò una vera merda, frequentavo poco la scuola, bevevo, fumavo e frequentavo gente più grande di me, tutti amici di mio fratello, Chris, il solito belloccio che portava a casa tutte zoccole.Avevamo la camera in comune, io non volevo dormire da sola nella camera di mia sorella e cosi mi trasferii nella sua, i miei affittarono la stanza di Sophia ricavandoci un pò di soldi che andavano tutti ad alcool.

Io e mio fratello oltre alla somiglianza avevamo anche lo stesso carattere, eravamo stronzi ed egoisti, infatti non gliene importava nulla che io ero nella sua stessa camera mentre scopava.

Non sopportavo nulla di tutto ciò, volevo bene a Chris e a Sophia, ma non so se loro volevano bene a me. Una volta mi ricordo che eravamo una famiglia felice, mio padre dirigeva i lavori delle metropolitane, mia madre era una casalinga.

Mia madre si occupava solo ed esclusivamente di noi. Mi ricordo che ci portava spesso al parco oppure ci faceva delle sorprese, quando ritornavamo da scuola ci faceva trovare pronta una bella torta piena di nutella e panna oppure ci faceva colorare le nostre camere come piacevano a noi.

Mia madre era fantastica non l'avrei cambiata per nulla al mondo, eppure quel lontano Maggio del '99 la nostra vita cambiò. Un terremoto ci portò via tutta la nostra felicità. Mio padre morì sotto le macerie della metropolitana, eravamo troppo piccoli per subire una simile disgrazia. Avevo solo sei anni quando vidi la mia vita degenerare. Mia sorella, una ragazzina sempre solare, da quel giorno non sorrise più e aveva solamente otto anni. Mio fratello di dieci anni, aveva bisogno di una figura maschile accanto per non commettere errori, purtroppo li commise tutti.

Avevo dieci anni quando capii perfettamente che la mia famiglia era completamente morta.
Mia madre, Annabelle, conobbe un tipo a dir poco stronzo. Faceva il muratore part-time, faceva lo spacciatore a tempo pieno.

Mi ricordo che un giorno io ero in camera con mia sorella, io studiavo lei stava chattando sul computer, cominciammo a sentire delle urla provenire al piano di sotto dove c'era la cucina con il salone, erano le urla di mio fratello. Gli dissi a mia sorella se c'era qualcosa che non andasse e lei come risposta mi disse di mettermi sotto il letto e di tapparmi le orecchie, non capivo, non capivo perchè dovevo nascondermi, facevo domande per cercare risposte, ma lei non mi rispose e scese giù. Mi misi sotto il letto come mi disse, ma non mi tappai le orecchie, volevo capire cosa stesse succedendo, sentivo mia madre piangere, mio fratello urlare " lasciala, lasciala pezzo di merda ti ammazzo" e una serie di rumori come sedie che cadevano, piatti che si rompevano e altri rumori che non riuscivo a decifrare.

In un secondo momento sentii percorrere le scale da più di una persona e mano mano si avvicinavano alla porta della mia camera così chiusi gli occhi e mi tappai più forte che potevo le orecchie, ma sentii tutto ugualmente. Mia sorella piangeva disperata, mentre mio fratello continuava a bestemmiare e dire parolacce rivolte al compagno di mia madre. Mi ricordo benissimo ciò che successe.

- dov'è? -

Joseph, il mio patrigno mi cercava , mi chiamava ,con un tono tra il disprezzo e l'incazzato

- Samanta esci fuori, dai cucciola lo so che sei qui -

Il mio istinto mi diceva che non dovevo assolutamente uscire da sotto il letto

- lasciala ti prego, ha solamente undici anni, lasciala in pace , non..non deve vedere -

mia sorella aveva la voce rotta dal pianto

- Perchè non vai a fanculoo??non centriamo niente noi!!! fai quello che devi fare fuori da questa casa con quella troia che mi ha messo al mondo!! andatevenee -

mio fratello era una furia, era arrabbiatissimo, mio fratello mi fece paura.

In quel momento sentii un botto cosi forte che mi misi paura e cominciai ad urlare,mi sentii presa per una gamba e fui trascinata fuori dal letto, quello che vidi me lo porterò dentro la tomba.

Mia sorella aveva dei graffi sulle braccia e perdeva sangue dalla testa , il volto ricoperto di lacrime, mio fratello era disteso a terra addosso all'armadio e aveva la faccia tumefatta.

-C..chris..a..aiutami..ti prego lasciami.-

gli dissi a Joseph , ma scoppiò a ridere, mio fratello si alzò e cominciarono a picchiarsi, mentre mia sorella urlava e cercava di separarli, corsi giù da mia madre e vidi la cucina devastata e sul tavolo c'era tutta polvere bianca.

Da quel girono capii che la mia vita era cambiata.

Joseph non ci disse più niente e mia madre assomigliava sempre di più ad un vegetale.

Avevo quattordici anni quando una mattina mi svegliaii e non vidi più mia sorella nel letto, mi misi paura , andai a cercarla per tutta casa e poi andaii da Chris

- Ei Chris -

cominciaii a muoverlo da una spalla

- ti prego svegliati -

dopo pochi minuti aprì gli occhi

- dimmi peste -

- Sophia?Sophia non cè più -

cominciaii a piangere e cominciaii a picchiarlo mi prese per le braccia facendomi sedere sul suo letto

- calmati Sam, non è andata via per sempre ,si è innamorata è voluta andare via con il suo ragazzo e con gli amici del ragazzo-

- Perchè non mi ha detto niente? -

- è stato meglio cosi -

 

Mia sorella, la mia migliore amica, se ne andò non cercandoci e non chiamandoci più.

Ho passato una vita intera a mettermi i soldi da parte, Londra ormai non era più la mia splendida capitale, Londra era diventata la mia rovina. La ruota come si dice gira e finalmente questa volta si fermò dalla mia parte. Sono arrivata a New York a diciotto anni e ho trovato lavoro come barista in un night mi pagavano bene e a volte finivo anche per fare dei servizietti. Adesso ho venitdue anni e vivo nella città degli angeli. Los Angeles è sempre stata il mio sogno , mia sorella , ricordo , mi raccontava sempre delle storie su L.A dicendomi che ogni sera gli angeli venivano e facevano cadere la loro polvere magica su tutta la città, così i bambini quando si svegliavano trovavano dei regali nelle loro camerettte, mentre gli adulti erano felici e si amavano. Ancora dovevo travare l'amore, ma per quanto io ci potessi credere so che non l' avrei mai trovato. Per quanta riguarda la felicità, bè ho le mie amiche, quasi tutte studentesse , ho la mia casa e ho il mio lavoro ,quindi non potrei lamentarmi. Lavoro in un negozio di libri dove il propretario, un uomo sulla cinquantina d'anni ,senza famiglia, ma che ha un compagno, George, a dir poco straordinario. Bob e George mi hanno accolta subito trovandomi, appunto, lavoro nella libreria di Bob e trovandomi anche un appartamento carino e modesto. Loro erano la mia nuova famiglia. Mi volevano bene ed io lo volevo a loro.

Di mio fratello non ebbi più notizie, ma mi mancava, e mi sentivo una stronza perchè feci esattamente come mia sorella.

  
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