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Autore: Linds    29/11/2012    3 recensioni
La sua mano si intreccia lenta ai miei capelli, accarezzandomi la nuca e attirandomi a sé così che le sue labbra possano gustare il suo stesso sapore sulla mia lingua.
“Mi piace quando sai di me”, mormora sulle mie labbra, sorridendo malizioso.
“A me piace sapere di te”, rispondo nel più classico dei cliché. Si lo so, è banale e sdolcinato, ma che ci posso fare se la sua sola presenza mi fa diventare smielato?
[Larry]
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Premessa.
Ciao! È la prima storia che scrivo sugli One Direction e non sono una loro grande fan. Mi piace molto la loro musica, ma tutto quello che so di loro l’ho scoperto leggendo le vostre fanfic e spiluccando qua e là informazioni sul web e guardando video su Youtube, quindi vi prego di perdonarmi se i miei personaggi non rispecchiano minimamente gli originali! :)    Trovo che Harry e Louis siano molto teneri insieme, per questo ho deciso di buttarmi e provare a scrivere una storia su personaggi che conosco veramente poco.
Detto questo, vi lascio alla lettura. Spero vi piaccia e che mi facciate sapere che ne pensate!
Un bacione, alla prossima
Linds.
 
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
 

 





 

MEMORY LANE

 

Apro lentamente gli occhi sbattendo più volte le palpebre, quando un raggio di sole si posa delicato sul mio viso. Dalla finestra filtra quell’accecante quanto insolita luce di una mattina invernale, fredda ma allo stesso tempo confortante, e un sorriso appagato nasce istintivamente sul mio viso.
Il mio sorriso si allarga ancora di più quando una mano, calda e grande, si posa sul mio ventre accarezzando dolcemente la pelle appena sotto l’ombelico e attirandomi più vicino al corpo caldo che ho alle spalle. Calde e dolci, due labbra si posano sulla mia nuca, scendendo lente lungo il mio collo, sfiorando leggere la mia spalla, lasciandomi tanti piccoli e caldi baci.
Buongiorno amore”, sussurro con voce ancora assonnata.
Buongiorno Boo”, mi soffia lui nell’orecchio con la sua voce calda.
Perché sì, tutto di lui emana calore: sono calde le sue mani, forti e delicate contro il mio stomaco; è bollente il suo corpo snello, ora stretto al mio; sono roventi le sue labbra, ancora appoggiate alla mia spalla; è calda la sua voce, così roca la mattina; e sono caldi i suoi occhi verdi, che ogni volta che incrociano i miei si colorano di dolcezza e amore.
Tutto di lui trasmette calore. E tutti sanno quanto io ami il caldo.
Un bacio appena dietro l’orecchio mi fa venire la pelle d’oca e con un sorriso mi volto verso quel ragazzo che ormai è diventato più importante della mia stessa vita, e lo stringo a me mentre lui posa la guancia sul mio petto, ascoltando beato il battito calmo e regolare del mio cuore. Le mie dita si intrufolano tra i suoi ricci soffici, accarezzando piano la cute, sapendo quanto questo lo faccia rilassare e procurandogli un’infinità di brividi lungo tutto il corpo, mentre l’altra mia mano disegna ghirigori immaginari sul braccio con cui mi stringe a sé.
Il battito del tuo cuore è il suono che preferisco di più al mondo” mi dice lasciandomi un bacio caldo sulla pelle. “È l’unico suono capace di calmarmi, qualunque cosa succeda”, aggiunge ridacchiando quando si accorge che il mio cuore ha accelerato i battiti. “Perché tu hai un cuore puro, Louis”, conclude lasciandomi un tenero bacio sulle labbra. E io non posso fare a meno di stringerlo a me, mentre il ricordo del nostro primo bacio mi invade prepotentemente la mente.
 
Perché fa così male, Harry?”, chiesi mentre le parole che avevo letto poco prima su Twitter mi rimbombavano ancora nella testa. Di solito ero io a consolare lui, a proteggerlo dalle sue insicurezze e dalle sue paure, ma quella volta non avevo retto la tensione, ero crollato. Avevo bisogno di conforto e del calore dei suoi abbracci e lui, da ottimo amico qual’era, era stato ad ascoltarmi per tutto il tempo, aveva asciugato le mie lacrime e mi aveva dato tutto il calore di cui avevo disperatamente bisogno in quel momento.“Perché hai un cuore puro, Louis. E non devi assolutamente credere a quello che dice la gente”, mi rispose Harry, abbracciandomi stretto e facendomi mancare un battito.
È difficile farlo quando tutti ti dicono che sei sbagliato
Lo so Louis, ma hanno torto. Tu sei una bella persona, la migliore che io abbia mai conosciuto, non dubitarne mai.
Perché loro non la pensano così?”, chiesi ancora bisognoso di rassicurazioni.
Solo perché non ti conoscono. Se lo facessero, sarebbero pazzi di te”, affermò sicuro guardandomi negli occhi, mentre un sorriso faceva capolino sulle sue labbra. “Proprio come me”, aggiunse dopo qualche secondo, facendomi sorridere e arrossire.
Tu sei pazzo di me?”, chiesi incredulo e anche un po’ speranzoso. È vero, c’erano sempre stati gesti d’affetto tra di noi, ma per me non si trattava di semplice amicizia. Ero innamorato di lui? Forse, non lo sapevo con certezza. Quello che sapevo era che la sua amicizia non mi bastava più.
Certo che si! Sono pazzo delle tue mani che mi sfiorano il viso, dei tuoi abbracci soffocanti, dei tuoi baci affettuosi dati sempre nel momento sbagliato e dei tuoi capelli sempre così perfettamente disordinati. E poi amo la tua risata, il modo in cui mi fai ridere, il modo in cui ti prendi cura di me e mi prepari le frittelle per colazione, il modo in cui mi stringi la mano quando sono agitato prima di un concerto e il modo in cui mi rassicuri con lo sguardo una volta sul palco. Dio, sono pazzo di quel mare azzurro che hai negli occhi perché..” Non lo lasciai finire perché posai veloce le labbra sulle sue in un bacio tenero e spontaneo.
Quando mi allontanai e mi trovai davanti i suoi occhi spalancati e incerti, temetti di aver fatto una cavolata. Era il mio migliore amico, che diavolo mi era passato per la testa?!  Eppure con quel piccolo e infantile bacio avevo finalmente acquietato il tumulto che mi si agitava dentro, avevo fatto chiarezza nella mia testa e avevo finalmente dato una risposta alla domanda che mi tormentava da tempo. Ero innamorato del mio migliore amico? Sì.
Stavo per chiedergli di perdonarmi per quello stupido gesto, ma le parole mi si gelarono in gola quando sentii la sua mano tremante intrufolarsi tra i miei capelli e spingermi dolcemente ma in modo deciso verso di lui. Quando poi le sue labbra baciarono le mie, anche il mio cervello diede forfait.
 
La mia pelle si riempie di brividi e “Hai la pelle d’oca”, esclama meravigliato il mio ragazzo.
Come potrei non averla con te?”, sussurro alzandogli il viso fino a portarlo al livello del mio, mentre i suoi occhi si illuminano e le sue guance si imporporano leggermente per il complimento. Ci guardiamo per un istante e poi avvicino il suo viso al mio, baciandolo con tutto l’amore che provo per lui. È un bacio lungo, lento, tremendamente piacevole. Con calma, così da assaporare di nuovo ogni istante, lo spingo con la schiena contro il materasso mentre lui apre le gambe per allacciarle poi ai miei fianchi snelli e tirarmi verso di sé. I nostri corpi sono completamente a contatto e le leggere spinte del suo bacino verso il mio mi stanno gradualmente mandando fuori di testa. “Louis?”, la sua voce strozzata dal piacere manda un altro brivido lungo la mia spina dorsale e le mie labbra si tuffano sul suo collo, avide del sapore della sua pelle. “Mhm?”, chiedo distratto, non accorgendomi del tono scherzoso del mio ragazzo.
Me lo fai un pompino?
Mi blocco all’improvviso, alzando di scatto il viso dal suo collo e guardandolo sorpreso. Non mi aveva mai chiesto esplicitamente cosa desiderasse, nonostante fosse senza dubbio lui quello più spigliato tra i due in tema di sesso. Lo guardo sbigottito e con la bocca aperta fino a che sul suo viso non compare un sorriso furbo, e allora capisco. Mi sta prendendo in giro, lo stronzo!
Faccio per dargli un pugno scherzoso su una spalla, ma le sue intenzioni mi colpiscono come uno schiaffo in pieno viso e il cuore inizia a battermi più forte: gli era bastato uno sguardo per capire che le sue parole dolci mi avevano riportato alla mente il nostro primo bacio e non ha esitato un secondo a fornirmi un altro ricordo..
Scoppio a ridere non appena esso mi invade la mente, mentre Harry, sotto di me, continua a guardarmi malizioso e divertito. Adoro quando mi capisce al volo!
 
Ci stavamo baciando da quelle che mi sembravano ore. Lentamente il suo corpo si era spostato su di me, mettendosi a cavalcioni sui miei fianchi, non abbandonando le mie labbra nemmeno un secondo. Non ci eravamo ancora spinti oltre a qualche  toccatina al di sopra dei pantaloni, per questo ero rimasto stupito dalla foga con cui mi stava baciando quel pomeriggio.
All’improvviso poi fece scontrare i nostri bacini e mi resi conto che anche lui era eccitato quanto me mentre il respiro mi si mozzava in gola ogni volta che univa i fianchi ai miei. Io rimanevo immobile, sdraiato sotto di lui, ma non avrei resistito ancora per molto: lo volevo, e ogni suo ansimo non faceva altro che aumentare la mia voglia. Ma ero spaventato, non volevo affrettare le cose perché non volevo che lui si sentisse in dovere di fare qualcosa di cui non si sentiva pronto o che non voleva fare, e poi, sinceramente, non sapevo proprio che fare, o da dove cominciare. Era la prima volta con un uomo anche per me.
 A un certo punto però il mio corpo, forse sconvolto dal piacere che Harry era in grado di procurarmi solo con un bacio, decise di fare di testa propria: le mie gambe si aprirono costringendo Harry a posizionarsi al loro interno, i miei fianchi andarono incontro ai suoi autonomamente, le mie mani si spostarono dal suo viso al suo sedere, spingendolo verso di me, e le nostre bocche aperte si sfioravano senza toccarsi davvero.
Harry?”, lo chiamai con un nodo alla gola.
Mhm?”, mi rispose distratto, baciandomi il petto e sfiorando l’elastico dei miei boxer con le dita.
Me lo fai un pompino?
Divenni paonazzo in una frazione di secondo, giuro che non volevo dire quello né essere così volgare, ma se non avesse fatto qualcosa per alleviare la mia eccitazione sarei venuto dentro le mutande come un ragazzino sovreccitato. E non sto scherzando.
Le sue labbra si staccarono dal mio corpo e scoppiò a ridere di gusto, aprendomi contemporaneamente i jeans e sfiorando la mia erezione con i polpastrelli, ottenendo un gemito da parte mia. Quando udì quel suono, i suoi occhi saettarono nei miei e vidi il suo divertimento mischiarsi alla tenerezza e all’eccitazione, mentre si chinava sul mio viso, baciandomi la punta del naso. “Sei sempre così maledettamente diretto, Boo”, mi sussurrò sulle labbra prima di scendere lungo il mio corpo, sorridendo a ogni mio sospiro. Avrei voluto rispondere con una battuta delle mie ma l’improvviso calore che circondò il mio membro trasformò le mie parole in un gemito.
 
Continuo a ridere, intenerito e orgoglioso della nostra complicità. “Te lo ricordi ancora?”, chiedo lasciandogli piccoli baci umidi lungo l’addome, seguendo la leggera peluria fino al bordo dei boxer neri che indossa. Glieli abbasso senza alcuna fretta, mentre la sua mano mi accarezza i capelli dolcemente. “Come potrei mai dimenticare qualcosa che ti riguarda?”, ansima un attimo prima che le mie labbra circondino il suo membro.
Quando, poco dopo, viene tra le mie labbra, non posso fare a meno di sorridere a quei meravigliosi occhi verdi, ora dilatati e resi ancora più lucidi e vivi dal piacere, che mi guardano con amore. La sua mano si intreccia lenta ai miei capelli, accarezzandomi la nuca e attirandomi a sé così che le sue labbra possano gustare il suo stesso sapore sulla mia lingua.
Mi piace quando sai di me”, mormora sulle mie labbra, sorridendo malizioso.
A me piace sapere di te”, rispondo nel più classico dei cliché. Si lo so, è banale e sdolcinato, ma che ci posso fare se la sua sola presenza mi fa diventare smielato? Non è forse questo, l’effetto che fa l’amore?
Harry alza gli occhi al cielo sbuffando e a chiunque potrebbe sembrare esasperato da queste smancerie, ma non a me. Per me, che lo conosco meglio di come conosca me stesso, la sua reazione parla chiaro: è imbarazzato e lusingato dalle mie parole, mentre il leggero rossore che gli imporpora le gote e il suo sorriso trattenuto me ne danno la prova. “È per questo che mi rubi sempre le magliette?”, tenta di scherzare, spostando il discorso su argomenti per lui meno imbarazzanti. Ma non gliela darò vinta: adoro vederlo arrossire. “No, quello è perché sentire il tuo profumo mi tranquillizza”.
E come da copione, arrossisce appena, abbassando gli occhi.
 
Quella non è la maglia che avevo lasciato da Zayn per le emergenze?”, mi chiese curioso Harry guardandomi dall’altro lato del tavolo.
Quel pomeriggio Harry era uscito insieme a degli amici e, per non fargli fare la strada due volte, avevamo deciso di darci appuntamento direttamente a casa di Zayn, dove spesso ci riunivamo con gli altri ragazzi per stare un po’ insieme. Ma lui aveva oltre mezz’ora di ritardo ed io mi ero preoccupato da morire.
Si”, commentai lapidario sperando che decidesse di far cadere l’argomento, ma “E perché ce l’hai addosso tu, ora?”, insistette lui cercando di catturare il mio sguardo che si posava ovunque tranne che su di lui. “Ero preoccupato per te e..”, balbettai torturandomi le mani, fin troppo in imbarazzo.
Era mezz’ora in ritardo ed io avevo iniziato a camminare avanti e indietro per il salotto di casa Malik sotto lo sguardo divertito di Niall, Liam e Zayn, inventando congetture e complotti secondo i quali Harry era stato rapito o assalito dalle fan. All’ennesima cavolata, il padrone di casa si era alzato sbuffando ed era sparito dietro una porta per poi tornare qualche minuto dopo con un maglione in mano. “Alza le braccia” mi aveva detto prima di infilarmi il maglione come a un bambino. Non appena sentii il profumo di Harry su quel maglione, mi calmai. “Va meglio?”, mi chiese Zayn con un sorrisino ironico a cui non potei far altro che annuire, mentre i ragazzi ridevano sul divano.
E..?”, mi esortò Harry, facendomi tornare al presente.
I ragazzi sostengono che il tuo profumo mi tranquillizzi, e Zayn mi ha..”, rivelai a fatica prima di essere interrotto dal ragazzo stupendo che avevo di fronte, che “Ed è vero che ti calma?” chiese impaziente.
Si”, risposi dopo un attimo, guardandolo finalmente negli occhi. Il sorriso che mi trovai di fronte mi mozzò il respiro, ma d’altra parte succedeva ogni volta.
Il giorno successivo trovai una boccetta del suo profumo sul mio comodino, insieme ad un biglietto con scritto: “Spero che tu non lo debba mai aprire e soprattutto che non ne senta mai il bisogno, ma se sentirai la mia mancanza spruzzane un po’ nell’aria e mi avrai vicino.   –Harry xxx.”
 
Ce l’ho ancora, sai?”, dico baciandogli la punta del naso, mentre le sue mani mi accarezzano lente la schiena e il suo respiro torna regolare.
Il profumo che ti ho regalato?
Annuisco piano e “Non l’ho ancora aperto”, aggiungo ringraziandolo silenziosamente per esserci sempre stato, per non avermi mai fatto sentire la sua mancanza. E so che lui ha capito, perché si apre in un sorriso mozzafiato, con tanto di fossette e occhi luccicanti. “Spero che tu non ne senta mai bisogno”, sussurra lui prima di capovolgere la posizione e trovarsi a cavalcioni su di me.
Sei tu, tutto ciò di cui ho bisogno”, rispondo sincero e sorridente mentre lo vedo arrossire un’altra volta. “Grazie, Boo”, dice con le lacrime agli occhi baciandomi con trasporto e calore, prima di portarsi a sedere sul mio bacino e tirarmi un pugno leggero sul braccio. “Mi hai fatto emozionare, idiota!”, esclama ridendo e piangendo insieme. E allora lo bacio, sorridendo sulle sue labbra.
Ed è così che ci trovano i nostri amici non appena irrompono nella nostra camera, io seduto al centro del letto e Harry seduto su di me, con le gambe allacciate ai miei fianchi. “Ve l’avevo detto che dovevamo bussare!”, esclama Niall coprendosi teatralmente gli occhi con la mano e bloccandosi al centro della stanza.
Adesso fa anche finta di essere scandalizzato!”, ridacchia Liam, prendendo il biondo per un braccio e trascinandolo verso il letto. “Ma io sono scandalizzato, mi si bloccherà la crescita!”, tenta di protestare Niall, mentre ci guarda attraverso le dita che ancora ha sugli occhi.
Dopo che li abbiamo visti scopare, niente ci sconvolge più !”, lo contraddice subito Zayn facendolo arrossire un po’. “Ecco, quella è una cosa che dimenticherei volentieri!”, sbotta lui facendoci ridere tutti.
 
Vivevamo ancora tutti insieme e, nonostante sospettavo che i ragazzi sapessero della nostra relazione, io ed Harry avevamo deciso di aspettare a dirlo, forse per paura di una loro reazione negativa. Ma quel pomeriggio Niall e Zayn erano andati a comprare, Liam era uscito con la sua ragazza, ed era la prima volta da due settimane che io ed Harry riuscivamo ad avere la casa completamente a nostra disposizione. Era passato troppo tempo dall’ultima volta che avevamo fatto l’amore.. beh, escludendo tutte le volte in cui l’avevamo fatto nei camerini prima di un concerto, con la paura di essere colti sul fatto; o quelle nella mia cuccetta del Tour Bus, mentre i ragazzi dormivano, con la mia mano sulla sua bocca per impedirgli di fare rumore; o quelle nei bagni di qualche locale, con Liam che bussava incessantemente alla porta per ricordarci di essere in ritardo. Beh, insomma, era passato troppo tempo dall’ultima volta che l’avevamo fatto come si deve, senza fretta o paura di essere sorpresi sul più bello.
Per questo non appena la porta di casa si chiuse alle spalle dei nostri amici, Harry mi spinse contro il muro iniziando a baciarmi con passione crescente. Le sue mani vagavano impazienti sul mio corpo, spogliandomi il più velocemente possibile, mentre io lo spingevo verso il divano quasi strappandogli i vestiti di dosso, tanta era la foga. Ma poi mi presi tutto il tempo del mondo per osservarlo, nudo e bellissimo, mentre ansimava sotto il mio corpo: i capelli già umidi incollati alla fronte, la bocca leggermente aperta per regolarizzare il respiro e gli occhi lucidi e velati di desiderio.
Sei splendido, Haz”, lui arrossì e alzò la testa dal divano per raggiungere le mie labbra in un bacio dolcissimo. Quando mi guardò nuovamente negli occhi, potei chiaramente vedere il suo desiderio e non aspettai oltre: lo preparai e non appena mi diede il permesso, entrai in lui, beandomi dei gemiti rochi che uscivano dalle sue labbra dischiuse. Raggiungemmo l’apice insieme e mi accasciai sul suo corpo caldo, nascondendo il viso nel suo collo.
Oh, cazzo…”, mormorò Harry all’improvviso cercando di spostarmi da sé. Lo guardai confuso, ma lui fissava ad occhi spalancati un punto oltre le mie spalle, così mi girai e trovai tre paia di occhi che ci guardavano sconvolti. Mi alzai veloce e ci rivestimmo in fretta e furia, mentre Liam chiudeva la porta.
Cosa.. Cosa ci fate già qui?
Alla mia domanda i tre iniziarono a ridere, contagiando piano piano anche noi due. “Volevamo sapere se andavate a letto insieme”, mi rispose alzando le spalle Niall, dopo essersi seduto sulla poltrona affianco al divano. “Direi di sì”, aggiunse Liam ridacchiando.
Non ci odiate, vero?”, chiese Harry con voce tremante, guardando in particolar modo Zayn, che subito lo abbracciò, schioccandogli un bacio in fronte e “Certo che no, scemo”, gli disse prima di trascinarmi in un abbraccio a cui si unirono anche Liam e Niall.
 
Mentre io e Harry ci districhiamo dalle nostre posizioni facendo spazio agli altri sul letto, Zayn abbraccia il mio ragazzo e gli porge un sacchetto di carta. Sorrido guardando l’espressione di pura gioia che si dipinge sul viso di Harry quando scopre che esso contiene le sue frittelle preferite e si butta sull’amico urlando “Ti adoro Zay!”, facendolo cadere di schiena sul materasso. Scoppiamo di nuovo a ridere e all’ennesimo “Abbraccio di gruppo!!” di Niall, non esito a tuffarmi su quei quattro ragazzi che ridono come pazzi aggrovigliati sul mio letto.
Quella stessa sera, mentre li osservo battibeccare e poi ridere di cuore, mi rendo conto di quanto sono stato fortunato a trovare amici come loro. Perché con loro ho pianto, dividendo il dolore per ogni piccola sconfitta; con loro ho riso fino a sentire male allo stomaco, fino alle lacrime; con loro ho litigato per delle scemenze e urlato fino a farmi male alla gola; con loro ho fatto pace, abbracciandoci fino a sentire le ossa doloranti e la pelle appiccicosa. Con loro ho compreso finalmente cosa significa avere una famiglia di cui prendersi cura e che si prende cura di te; con loro ho trovato l’amore.
E poi Harry alza lo sguardo, puntando i suoi occhi verdi dritti nei miei, come se sapesse esattamente dove trovarli, e allora penso che sì, sono stato davvero fortunato.
  
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