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Autore: BS12    29/11/2012    0 recensioni
Imporivvasamente,lì tra i banchi di scuola, conosci quella che sarà la persona destinata a cambiare la tua vita per sempre.Non te ne rendi subito conto, ma lei a poco a poco comincia a dimorare nella tua mente,a rubare pezzetti del tuo cuore,della tua anima...Eppure non c'è nulla da fare,tu e lei non siete destinati a stare insieme. Così menti a lei,menti a te stesso ma qual è la verità?non sei nulla senza di lei e vorresti che per lei fosse lo stesso,che anche lei si sentisse "vuota" senza di te. Eppure lo sai bene, non è così... e non lo sarà mai.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mensa affolata,era un giovedì pomeriggio.Ecco sedersi nel tavolo di fronte al nostro, un gruppo di ragazzine dall'abbigliamento anticonformista.
Dalle magliette,dai polsini e dalle scritte sulle braccia si evince che sono fiere di essere fan di quello scadentissimo gruppo commerciale di tedeschi che tanto andava di moda a quel tempo.Una di loro a un certo punto alza lo sguardo verso di me,con la mano destra sposta il ciuffo che le nasconde il viso e mi guarda con occhi penetranti. Non sembro farci molto caso anzi mi giro verso la mia migliore amica,seduta alla mi sinistra, e comincio a fare i miei soliti commenti sarcastici su quel gruppetto di fan,ragazza col ciuffo compresa.
Quella fu la prima voltache la vidi.
A quel tempo facevo le medie;le miei amicizie,i miei interessi erano molto diversi da quelli che sono ora.
Allora stavo con Simona,la mia compagna di classe. Avevamo davvero un buon rapporto, non a caso siamo ancora buoni amici.
Ad ogni modo,ruppi con Simona poco prima di entrare al liceo,e fu proprio lì nella mia nuova classe liceale che incontrai di nuovo la strana ragazza con il ciuffo.
Questa continuava a portare quei vestiti,a far capire in tutti modi che ascoltava quella musica orrenda,aveva ancora quella lunga chioma castana e quel ciuffo davanti agli occhi. Sembrava una tipa silenziosa ed introversa. All'inizio non ero in grado di capire se stesse simpatica o meno,ma di sicuro era strana:lo percipivo a pelle.
I primi mesi di scuola passarono infretta e nel frattempo all'interno di quella classe io e la mia migliore amica avevamo fatto nuove amicizie. Una delle persone che conobbi fu proprio questa ragazza;così tra un scambio di battute e un altro mi resi conto che aldilà dell'aspetto fisico non era di certo una da evitare.
Capitava che si uscisse tutti insieme a volte,ma nella maggior parte dei casi ci vedevamo a scuola .
Della fine di quell'anno scolastico non mi ricordo nulla,tranne il mese finale,quello che aprì le porte alle vacanze estive:Giugno.
In quel mese le cose cominciarono a cambiare...
Un pomeriggio ero a telefono con Erica,la mia migliore amica,e tra un discorso e l'altro si parlò di quella ragazza e del suo recente fidanzamento con un ragazzo che mi era stato presentato tempo prima.
In quel momento,con Erica all'altro capo del telefono,avvertii una strana sensazione,come una fastidiosa stretta allo stomaco. Capii che qualcosa non andava. La cosa mi infastidiva,questo era chiaro,ciò che non lo era invece era il perchè!.
Insomma Lei era una mia compagna di scuola,eravamo in buoni rapporti ma non c'era mai stato niente,non avevo mai provato alcun interesse,eppure in quel momento il fatto che si fosse messa con un atro sembrava non andarmi affatto bene.
Non fu semplice ammettere a me stesso tutto questo ma soprattutto confessarlo ad Erica,la quale forse lo aveva capito da tempo.
 Destino volle che quell'estate io e Lei cominciassimo ad uscire insieme nella stessa comitiva,perchè il suo ragazzo conosceva alcuni dei miei amici.
Chiaramente queste frequenti uscite non migliorarono la situazione: Il mio interesse nei suoi confronti cresceva sempre di più.
Allo stesso tempo mi resi conto che quel tipo non era quello giusto per Lei: i litigi erano frequenti e la spalla su cui Lei andava a piangere,spesso e volentieri, era la mia.
La situazione divenne insostenibile una sera di metà Luglio,ad una festa di una compagna di classe dove sapevo che Lei sarebbe andata. Quello che non sapevo però e che si sarebbe presentata con lui,viste le recenti discussioni che c'erano state tra loro.
Pertanto ero convinto del fatto che quella sera avrei dato libero sfogo ai miei sentimenti,quando invece non feci che ignorarla per tutta quanta la sera.
Fortunatamente il mio cuore sanò presto la sua ferita,infatti i duei si lasciarono qualche settimana dopo.

I primi di Agosto,quella stessa compagna che aveva organizzato la festa di Luglio,ne organizzò un'altra. Chiesi allora a Lei di venire con me e nel corso della serata tutto sembrò andare a mio favore tant'è che presto ci ritrovammo da soli,lontanti dalla confusione e dalla musica.
Fu in quel momento che le confessai tutto,anche se con il timore che fosse tutto inutile vista la sua disastrosa ultima relazione.
Il bacio che ci scambiammo al termine della mia dichiarazione, fu il segno che mi sbagliavo di grosso.
Finalmente possedevo quelle labbra carnose,finalmente potevo respirare a pieni polmoni il suo profumo,finalmente potevo tenerla per i morbidi fianchi e stringerla a me...

Nel frattempo era chiaro che avevo imparato a conoscerla, e che della ragazza silenziosa ed introversa,che mi era sembrata all'inizio,c'era in realtà ben poco.
Lei era una ribelle socievole e capricciosa.
In quegli undici mesi di fidanzamento imparai a conoscerla ancora meglio;purtroppo però vennero fuori principalmente gli aspetti peggiori del suo carattere nonchè il nostro essere diversi.
Lei era una che amava vivere alla giornata senza alcuna pianificazione,senza mai darsi orari o appuntamenti in luoghi precisi,io per natura, tendo invece a pianificare tutto nel minimo dettaglio.
Lei era così teneramente ingenua,si fidava facilmente delle persone e spesso solo io alla fine di una grande deusione potevo consolarla.
Lei non era mai puntuale,era capace di farmi aspettare per quasi un'ora sotto casa sua,e con tutto che glielo facevo presente ogni fottuta volta, Lei continuava a sbagliare,continuava a non essere pronta all'orario prestabilito.Per me la puntualità è fondamentale.
Lei dimenticava spesso le cose, che fossero oggetti o che fossero appuntamenti e questo per me era davvero toccare il fondo.
Lei era quasi sempre disratta persino quando si trattava di contollare il portafogli prima di un'uscita al bar o in pizzeria. Pagare io per Lei tutte le sante volte passò facilmente da un atto di galanteria,il più delle volte spontaneo,ad un'abitudene fastidiosa e difficile da mandare avanti.
Ma la cosa che proprio non mi andava giù più delle altre era l'indifferenza con la quale a volte mi trattava o la  nonchalance con la quale si andava abbracciando per strada ogni ragazzo che fosse da tempo o no suo amico ,lasciandomi lì fermo immobile ad aspettare che finisse con le sue smancerie.
Era molto semplice per Lei dimenticarsi che ci fossi a volte;per esempio mentre camminavamo per strada con i ragazzi della comitiva. Lei cominciava a parlare con gli altri,camminando avanti o dietro di me.
Eppure dietro tutto questo,dietro tutti i discorsi che provai a farle per tentare di convincerla a cambiare atteggiamento, io ero innamorato di Lei.
Per me quegli sguardi,quei sorrisi,quei pochi momenti in cui eravamo soli e potevo viverLa davvero,erano tutto.
Eppure questo non bastò,la diversità tra noi era troppa per poterla dimenticare,per poterla nascondere.
I miei sacrifici,le cose che ero disposto a darle e quelle a cui invece ero pronto a rinunciare,Lei non le ricambiava mai. Lei non era disposta a cambiare,non ci riusciva, era fatta così.
Non so neanche io perchè la lasciai un mese prima di fare un anno di fidanzamento,forse avrei dovuto farlo prima,avrebbe avuto più senso,sarebbe stato più giusto eppure presi questa decisione.
Da quel giorno in poi,per qualche altro mese abbondante,Lei mi trattò con sufficenza,senza mai perdonarmi.
Secondo Lei ero stato troppo esagerato e avevo agito senza pensare: Oh invece ci avevo pensato,e anche tanto!.
Nel frattempo Lei aveva cominciato a frequentarsi con altri ragazzi ed io mi ero fidanzato con una ragazza più grande che conoscevo già dalla medie.
Rimasi con questa ragazza per parecchi mesi,poi mi resi conto che la nostra era una relazione che non andava da nessuna parte così la lasciai. Inutile dire che anche per lei fui un verme bastardo.

Eccoci arrivati al penultimo anno del liceo. Lei aveva già da tempo ripreso a parlarmi ed avevamo un normalissimo rapporto tra compagni di classe.
L'ultimo su cui Lei aveva scagliato la sua freccia da cupido,fu un nostro compagno di classe,che le fece una corte sfrenata per mesi e mesi con scarso successo:per Lei infatti non era nulla di più che un caro amico.
L'improvviso fidanzamento di questo suo spasimante con un altra ragazza (per di più sua amica) le fece andare il cuore in mille pezzi.
Ricordo bene quel giorno,Lei pasò tutta la mattinata chiusa nel bagno della scuola a piangere. Non si capì mai quale fosse il vero motivo di quel lungo pianto,se fu per la perdita di un'amico,che da quel momento non le avrebbe più parlato,o perchè cominciava in segreto a provare qualcosa per lui.
Fatto sta che era INCONSOLABILE.
Il vederla così amareggiata e sola riaccese quel sentimento che avevo da un anno sepolto dentro di me.
Quel pomeriggio infatti decisi di presentarmi sotto casa sua per farla sfogare un pò.
Parlammo per parecchio tempo,lei continuava a singhiozzare,anche dicendo cose che a mio avviso non avevano alcun senso ma che erano il frutto di un cuore infranto.
L'esserci trovati di nuovo fu per me una benedizione e lo fu anche per Lei.
Ci baciammo di nuovo dopo mesi,proprio lì nel cortile di casa sua. Non scorderò mai quel bacio che sapeva di sale:il sapore delle lacrime, che in quel momento le inumidivano le labbra e che non avevano smesso di scendere dall'inizio di quella giornata.
Così tornammo insieme,questa volta però fu diverso; sapevamo entrambi quali erano stati i nostri sbagli l'ultima volta: io troppo ero stato esigente e lei troppo cocciuta e ostinata.
Perciò cercammo di non ricadere in quelle trappole amandoci e trascorrendo insieme le migliori giornate di sempre. Mi era mancata,mi era mancata davvero.
Ripresi a tappezzare camera mia dei suoi ritratti,dei suoi grandi occhi castani che imparai a riprodurre davvero bene, talmente tanto li avevo osservati....
Eppure chi nasce rosa non può morire tulipano...Se non era destino che stessimo insieme, come avevamo visto tempo prima,sarebbe finita anche questa volta,in un modo o nell'altro.

Arrivò dunque il mese di Luglio e Lei partì per una vacanza studio all'estero.
Non c'era nulla di strano in questo,mi abituai subito all'idea,di solito queste vacanze studio durano una quindicina di giorni,dopo questi Lei sarebbe tornata da me e avremmo ripreso la nostra vita insieme come sempre. Ma mentre era in viaggio accadde qualcosa...
Di questo qualcosa parlammo solo dopo che fu ritornata.

<< Ti ho tradito>> mi disse il giorno stesso che andai a prenderla all'aereoporto.
Dopo che ebbe finito di pronunciare quella frase per me non ci fu nulla da dire,tra di noi calò il silenzio.
Fu spontaneo immaginarmi chissà quale ragazzo,probabilmente uno di quelli che erano partiti con Lei,eppure la vera rivelazione,la vera sorpresa,fu che non era con un ragazzo che mi aveva tradito.
Era stata con una ragazza.
Quel viaggio fu per Lei rivelatore.Si accorse infatti di quello di cui già molti,compreso me (ma che testardamente avevo ingorato) avevano il sospetto:la sua bisessualità.
Erano frequenti i baci che si scambava "per amicizia" con le sue amiche del cuore,baci anche abbastanza spinti... Ma nessuno fino a quel momento sembrava averci dato tanto peso,Lei era sempre stata con dei ragazzi perciò dov'era la stranezza?.
In quel momento collegai tante cose:i baci,le sue amicizie e capii che era davvero così.
Sarebbe riassumere di troppo dicendo semplicemente che, pronunciate quelle parole, mi cadde il mondo addosso.
Fu chiaro che dovevamo lasciarci,questa volta la cosa era voluta da entrambi anzi forse più da Lei che da me.
Lei sembrava incuriosita da questa cosa,ora che aveva scoperto di provare interesse anche per il gentil sesso aveva voglia di sperimentare,di fare nuove esperienze.
Io invece la rivolevo indietro. Io non volevo, a differenza sua, che la cosa andasse avanti,volevo che tornasse indietro,che tornasse da ME,o meglio ancora,che tutto quello che c'era stato dopo la sua partenza venisse cancellato...per sempre.
E mentre mi chiudevo in me stesso per il troppo dolore,per la perdita di quell'angelo ribelle,Lei si fidanzava con un altra ragazza, dimenticandosi di me.

La situazione attualmente non è cambiata di molto,tutto questo mi è servito da sfogo, ma se mi guardo intorno nella mia camera vedo ritratti di Lei ovunque e mi sembra di sentire la sua voce dentro la mia testa. Mi mancano i suoi attacchi di follia:il suo iniziare a cantare nei momenti meno opportuni,il suo parlare in inglese con quella pronuncia praticamente perfetta,quel suo blaterare cose sensa senso,i suoi disegni astratti, il suo modo di guardarmi e di dirmi ti amo.
Di chi crederà di essere innamorata adesso?ora che non sta più con quella ragazza?.

La verità piccola mia è che sei alla ricerca di te stessa,non lo sai neanche tu chi sei,se sei davvero bisessuale etero o altro ancora...
Cerchi la persona giusta per te,ti innamori e ti disinnamori così facilmente, sempre intrappolata in quel mondo che solo tu puoi vedere.
Una cosa è certa,e mi fa male,non sono io quello di cui potrai davvero innamorarti,quello giusto per te,ma è dolce pensare che, anche se per poco, io ho fatto parte di quel frenetico,pazzo mondo che è il Tuo,di esserti stato vicino,di aver contanto davvero qualcosa per te. Di averti dato tanto,TUTTO quello che potevo darti.
Ne sono certo, se potessi tornare indietro, per te rifarei ogni singolo gesto.





  
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