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Autore: taisa    16/06/2007    6 recensioni
E' nella natura Saiyan la smania di combattere, ma se non c'è nessun avversario contro cui battersi perchè non andarseli a cercare...i guai?!
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Goten, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL GRANDE TORNEO

IL GRANDE TORNEO

*

Calamite per i guai

*

“Tesoroooo….sei già tornatooo?” chiese entrando nella camera e guardandosi attorno.

Notò subito la maglietta blu smaniata che il marito aveva deciso di usare durante la competizione appoggiata sul divano.

Ciò le fece intuire, nonostante il silenzio seguito alla sua domanda, che l’uomo era già tornato.

Con cautela aprì la porta che dava alla zona notte della stanza, l’uomo era straiato sul letto con le braccia dietro la nuca a fissare il soffitto immerso nei suoi pensieri.

Entrò completamente nella stanza e si appoggiò le mani ai fianchi “Ciao tesoro, come sono andate le eliminatorie?” gli chiese guardandolo.

Vegeta scostò solo leggermene gli occhi “Come vuoi che sia andata!” brontolò ovvio tornando ad osservare l’intonaco.

Bulma appoggiò alcuni sacchetti a lato e si avvicinò a lui accomodandosi anch’ella sul letto “Deduco se siete passati entrambi” rispose da sola alla domanda, visto che da lui non avrebbe ottenuto risposta migliore.

Si guardò attorno “E Trunks?” chiese poi, quasi l’uomo dovesse conoscere gli spostamenti del figlio.

“Cosa vuoi che ne sappia io!” farfugliò sbuffando e tiratosi su col busto.

Bulma lo fissò per un secondo, poi guardandosi attorno si adagiò un dito al mento pensierosa “Strano è da questa mattina che è sparito” parlottò tra sé “Non vorrei che quel monello si sia messo nei guai” continuò ignorando completamente l’altro.

Si alzò dal letto, “Ah Vegeta!” disse quasi si fosse appena ricordata di qualcosa, si voltò verso di lui “Stiamo andando a mangiare qualcosa, vieni anche tu?!” disse in un tono misto tra un ordine e una richiesta.

Vegeta inarcò un sopracciglio “Perché doveri venire con voi?!” si lamentò incrociando le braccia.

La donna assunse un espressione furbesca “Perché altrimenti resterai a digiuno” gli fece presente persuadendolo, conoscendo peraltro la voracità del suo stomaco alieno.

L’uomo scattò col mento al lato opposto accompagnato da un ringhio.

Improvvisamente una camicia si materializzò davanti a lui, Vegeta la osservò voltandosi poi verso la moglie “Metti quella” ordinò lei appoggiandosi le mani ai fianchi alludendo alla sua camicia nuova.

“Perché?!” si lamentò nuovamente lui.

Il sorriso furbo della donna tornò a segnarle il viso, con movimenti flemmatici si avvicinò al marito.

Appoggiò un ginocchio sul materasso tra le gambe dell’uomo allungandosi verso di lui.

Gli afferrò il viso con entrambe le mani e avvicinò le labbra al suo orecchio “Perché saresti irresistibile con quella addosso” gli bisbigliò sensuale allontanandosi dal pietrificato Saiyan.

Si avvicinò alla porta, e sulla soglia si voltò a guardarlo “Ti aspetto giù in dieci minuti” lo invitò con un occhiolino e sparendo dalla stanza.

Vegeta osservò la camicia per un istante ed infine…decise di indossarla.

*

Un uomo si guardò attorno osservando il ristorante.

Individuò un tavolo piccolo ed isolato dal resto della confusione.

Con passo lento, ma deciso, si avvicinò ad esso.

Raggiunto il posto si accomodò indolente portandosi il singolare turbante che indossava sugli occhi, quasi volesse esternarsi dal resto del mondo.

Incrociò le braccia, nascoste da un logoro mantello, ed attese di essere servito.

“Posso aiutarla signore?” gli chiese un piccolo e goffo cameriere sfregandosi le mani.

Il misterioso individuo alzò di poco il capo, quel che bastava per mostrare all’altro parte dei suoi occhi rossi nascosti dietro il copricapo “Voglio mangiare, qualsiasi cosa andrà bene” rispose vago.

Lo strano ometto restò perplesso ad osservarlo, e dopo aver annuito si dileguò verso la cucina per eseguire l’ordine dell’oscuro cliente.

L’uomo tornò a distaccarsi dal resto del locale, cercando di non ascoltare le voci che gli farfugliavano attorno.

Chiuso nel suo mutismo e nel suo silenzio cercò di non dare bado alle persone che entravano ed uscivano dall’edificio.

“Che fame…finalmente si mangia!” gli giunse una voce a pochi tavoli di distanza.

“Goku cerca i trattenerti per favore, siamo appena arrivati, non vorrai farci già riconoscere” cercò di calmalo una voce femminile.

La risata genuina dall’uomo distolse ancora i pensieri del misterioso individuo “Hai ragione, scusami cara” continuò allegro lui.

“Sei fastidioso Kakaroth, sta un po’ zitto!” brontolò una terza voce allo stesso tavolo.

Ormai l’attenzione dello straniero era tutto per quelle persone…le loro voci erano familiari…

Goku osservò sbigottito l’amico che, seccato, lo aveva appena zittito, ma a far tacere lui ci pensò la moglie “Tesoro possibile che tu abbia sempre da ridire? Per una volta cerca di divertirti senza lamentarti” lo punzecchiò la donna dai capelli azzurri.

Vegeta la guardò di sbieco incrociando le braccia accompagnando tale gesto con un immancabile grugnito.

“Mamma possiamo andare a vedere i dolci?” gli chiese il piccolo Saiyan dai capelli lilla.

Bulma si voltò verso il figlio, sospirò, “D’accordo, ma non date fastidio agli altri clienti” li ammonì, mentre Trunks, seguito dall’inseparabile compagno di giochi si allontanò dal tavolo senza dare il tempo ai genitori di dare altri avvertimenti.

I due bambini attraversarono di corsa tutta la sala, rischiando per altro di far rovesciare il vassoio ad un paio di sventurati camerieri.

Giunti al banco che esponeva i dolci i piccoli monelli appoggiarono le mani sul vetro ammirando le enormi torte che avevano l’aspetto di essere deliziose.

“Wow…hai visto Trunks! Sembrano tutte buonissime” esclamò il piccolo Goten accostando il viso al vetro che li separava dalle leccornie.

Distratto da tali prelibatezze il piccolo Son non si accorse dell’energumeno che stava camminando nella direzione opposta.

Il maldestro piccolo Saiyan gli andò diritto addosso e dopo un primo momento di smarrimento, nella quale si sfregò dolorante il viso, alzò il capo incrociando quello dell’omone.

L’ingenuo Goten gli sorrise a trentadue denti grattandosi la nuca in un atteggiamento inconsciamente paterno “Mi scusi signore” si giustificò mentre questi lo fulminò con lo sguardo.

Trunks ignorò il gigante mettendo una mano sulla spalla dell’amico ed indicò il tavolo dei genitori “Andiamo Goten ci stanno chiamando” gli fece presente costringendolo a voltarsi nella medesima direzione.

I due bambini si allontanarono velocemente dall’energumeno dimenticandosi completamente della sua presenza.

Questi però rimase molto infastidito del loro atteggiamento, soprattutto dal fatto di essere stato dimenticato.

Pertanto seguì i loro movimenti sino a ché non raggiunsero i rispettivi genitori.

Poi, con passo pesante si avvicinò al medesimo tavolo ed attese di essere ascoltato.

Ancora una volta l’attenzione non ricadde su di lui, mentre le due famiglie conversavano tranquillamente tra loro.

“Scusate” cominciò l’omone cercando di attirare ancora una volta l’attenzione, ma questo non sortì l’effetto sperato, in quanto la serenità del tavolo non permetteva una distrazione nei suoi confronti.

Si schiarì la voce e con un tono più alto di voce si accinse a ripetere uno “Scusate” con il medesimo intento del precedente.

Ancora una volta nessuno si mosse, e l’omaccione si preparò, dopo l’ennesimo colpo di tosse, a tentare di richiamare l’interesse di tutti.

Questa volta però fu anticipato, dalle sue spalle un piede rovesciò l’intero tavolo facendo cadere al suolo gran parte delle pietanze su esso contenuto.

I Saiyan recuperarono velocemente quanto si potesse salvare, e mentre erano impegnati a reggere delle vere e proprie colonne di piatti si voltarono verso l’intruso.

Accanto al gigante, che aveva educatamente cercato d’instaurare un dialogo, una figura più mingherlina con le braccia conserte e un ghigno in volto.

“Non devi avere pietà con loro Ghitu. Sono degli sporchi Saiyan!” esordì questo guardando uno ad uno il gruppetto.

Ghitu lo guardò con un espressione stupida e disorientata “Ma Natez, Canat ha detto che…” “Che t’importa di quello che dice Canat, io voglio divertirmi” annunciò fissando lo sguardo su Goku intento a masticare quanto aveva in bocca, quasi non stesse reggendo con tre dei quattro arti montagne intere di portate.

Il Saiyan mandò giù il boccone che era intento a mangiare e guardò i due uomini con aria ingenua “C’è qualche problema?” chiese con tono gentile cercando di capire cosa li spingesse ad avercela con lui.

Natez lo guardò diventando improvvisamente serio, si avvicinò a lui e lo squadrò facendo un giro attorno scrutandolo da capo a piedi “E così voi sareste Saiyan…” farfugliò parlando più a sé stesso.

La sua espressione cambiò nuovamente tornando a sorridere in modo maligno sferrando un calcio all’uomo che gli stava d’avanti “Fatemi vedere quanto valete luridi scimmioni!” esclamò sfidando apertamente il moro.

Goku barcollò lievemente in avanti a causa dell’equilibrio precario, ma riuscì ugualmente a mantenere stabilmente tutti i piatti, senza farne cadere neanche uno “Ehi! Che state facendo! Non mi sembra il caso di…” farfugliò “Lascia perdere Kakaroth. Questi idioti non staranno certo ad ascoltarti” lo interruppe l’amico.

Vegeta si staccò dal muro, dove era adagiato a braccia conserte, l’unico dei quattro guerrieri al tavolo a non aver mosso un muscolo per salvare i piatti.

Il principe camminò con tutta calma aggirando quel che restava del tavolo e frapponendosi tra i due guerrieri e la sua famiglia.

Sorrise sfoggiando il suo ghigno sarcastico, e puntò i piedi nel punto in cui si sarebbe preparato al combattimento.

Nel frattempo i piccoli Goten e Trunks si liberarono delle ingombranti stoviglie ed osservarono la scena.

Anche Goku tornò a mani vuote, e dopo aver assunto anch’egli l’espressione seria da battaglia compì lo stesso gesto dell’amico, portandosi tra gli avversari e la sua famiglia.

Ora erano entrambi pronti allo scontro.

“Fa attenzione tesoro” bisbigliò quasi impercettibile Chichi in pensiero per il marito, Goku annuì continuando a restare fisso sui suoi avversari “Stai tranquilla Chichi, non succederà nulla” la rassicurò.

Bulma guardò a sua volta il compagno scrutandolo da capo a piedi “Vegeta…” mormorò assumendo improvvisamente un espressione seria “…guai a te se distruggi quella camicia sono stata chiara!” gli sbottò contro sbraitando.

L’espressione seriosa e concentrata del principe dei Saiyan si dissolse in un attimo, lasciandone il posto ad una decisamente meno grave.

Vegeta sbuffò voltandosi verso la moglie “Se non hai niente di meglio da dire stai zitta!” brontolò mostrandole un pugno.

“Non sto zitta! Hai idea di quanto costi?! Se la rovini la prima volta che la indossi sarò io a farti fuori!” lo minacciò continuando a strepitare.

L’uomo ringhiò tornando al suo avversario, ora…chi era il primo che voleva assaggiare la sua collera?!

Trunks si portò una mano al volto “Che figura” mormorò suscitando le risate dell’amico.

“Stai attento” sussurrò a denti stretti la donna in un tono impercettibile.

*

Lo straniero dallo strano turbante si alzò dal suo tavolo senza aver nemmeno visto il suo ordine.

In silenzio uscì dal ristorante…aveva visto anche troppo.

*

CONTINUA…

*

*

Elechan86: ti ringrazio, ecco l’aggiornamento, e spero ti sia piaciuto

*

mery: con altrettanta monotonia ti ringrazio, sei gentilissima come al solito, grazie

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lilac: mentre Goku diventa sempre più Saiyan nel corso della storia, Vegeta diventa sempre più terrestre il ché da ad entrambi una doppia natura. Sono contenta che in questa storia l’entrambe le “personalità” dei due guerrieri vengano fuori. Inoltre sono contenta di essere riunita a mantenere anche Bulma IC. Grazie come sempre

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bulma_89: grazie, spero ti sia piaciuto anche questo aggiornamento

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lilly81: sei veramente gentile, ti ringrazio

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Anty: mille grazie, mi fa piacere che l’intesa tra Bulma e Goku sia stata di tuo gradimento, e che soprattutto quest’ultimo abbia in qualche modo mantenuto il suo carattere bonario e pacifico

  
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