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Autore: Fiery    16/06/2007    5 recensioni
Cent'anni passano da quando due innamorati combattono per il loro amore. Ora tocca a due prescelti ristabilire l'ordine naturale della magia più forte. Nuova long-ficcy. Buona lettura ^^ Ps: Il titolo e la canzone della ficcy è "Vorrei incontrarti fra Cent'Anni" di Ron e Tosca. [IN REVISIONE]
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Vorrei incontrarti fra cent’Anni

Questa storia non tiene conto degli avvenimenti avvenuti nel settimo libro, in quanto si colloca precedentemente. Inoltre è inserito un dettaglio importantissimo: Draco Malfoy è a scuola. Ma questo avvenimento verrà spiegato successivamente, nel corso dei capitoli. Ho cercato di rimediare all’errore madornale che stavo facendo alla prima stesura della fan fiction, quindi sto cercando di stravolgere la trama del sesto libro il meno possibile.
I personaggi non sono di mia proprietà ma della fantastica e fantasmagorica zia Rowling ;D

 

Capitolo 1

Correre. A volte sembra la scelta giusta da fare. A volte ti rendi conto che vuoi solo correre, scappare, fuggire da tutto. Correre senza fiato, senza via di scampo, cercando un rifugio nonostante la convinzione che una via di fuga non è possibile. Perché la speranza è sempre l’ultima a morire, almeno secondo il detto.

Ma a volte bisogna anche fermarsi, ragionare, cercare di capire in che pasticcio ci si è cacciati. Fermarsi, una sosta, un riposo. Ma poi ricominci a correre, a muovere le gambe il più velocemente possibile perché hai paura. Paura di quello che è accaduto, di quello che sta accadendo, di quello che accadrà.

E allora ti accorgi che l’unico sentimento che ti smuove non è la speranza o la ragione: è la paura. La paura, la tensione del momento, il terrore di chi ti sta cercando.

Paura, paura, paura, paura, paura, paura.

Tutto il mondo ruota attorno a questa parola, a questa unica parola.

Lo sa chi sta correndo, lo sa chi si è fermato.

Yolanda lo sa. Lo sa che non deve fermarsi, che deve continuare a correre. Lo sa che è la paura che la costringe a cercare speranza in quella corsa.

Steven lo sa. Lo sa che deve fermarsi, che deve guardarsi intorno e piantare bene i piedi per terra. Lo sa che è la paura che lo costringe a fermarsi e a ragionare.

Perché questo sono loro due. La speranza e la ragione, uniti tutti e due dalla paura.

Ma poi si scontrano, Yolanda sbatte senza volerlo contro la schiena di lui, che immediatamente si volta. Si guardano due secondi, poi si abbracciano. Un abbraccio stretto, un abbraccio che dice tutto e niente. Loro due, così diversi, così in sintonia.

-Steven, ti ho cercato dappertutto!- esclama lei stringendo le mani sulla camicia nera del ragazzo.

-Tranquilla, Yolanda. Sono qui.- cerca di rassicurarla lui, accarezzandole la chioma ramata. Un gesto che ha davvero il potere di tranquillizzare Yolanda, stretta tra le sue braccia, come vorrebbe rimanere per sempre.

Silenzio, doloroso silenzio. Poi una luce rossa che colora il manto notturno, la paura che li assale di nuovo. Non c’è più posto per la speranza. Non c’è più posto per ragionare.

-Corri, corri come non hai mai fatto!- ordina Steven stringendole le braccia e guardandola negli occhi nocciola, così scuri da apparire neri.

-Non posso, non sono abbastanza forte.- singhiozza lei, lei che è sempre stata fragile e forte al contempo. Orgogliosa, dannatamente orgogliosa come solo la sua famiglia poteva essere, ma anche sensibile.

-Sì che sei forte.- sorride lui, uno dei pochi sorrisi che lei abbia mai visto sul suo volto freddo e fiero, -Vorrei incontrarti fra cent’anni. Ritroverò i tuoi occhi neri, tra milioni di occhi neri. E anche se fossero di un altro colore, io li riconoscerei e sarebbero ancora più belli.-

-Non dire così…- mormora lei fissando quelle iridi azzurre, -Troveremo un modo, un modo c’è sempre.-

Di nuovo la speranza, torna ancora. Ma la ragione a volte la distrugge. Chi vincerà?

-Sai che non è così. Lo sai.- le dice lui stringendola ancora forte a sé.

Un vento leggero gli scuote i capelli biondi, un altro estenuante silenzio li avvolge. Ma poi la realtà bussa di nuovo, questa volta con un urlo. L’urlo di un uomo, appena morto, molto probabilmente.

Yolanda estrae la bacchetta dal vestito di raso bianco, le lacrime le rigano le guance, -Un modo c’è sempre…- ripete con voce rotta dalle lacrime che hanno iniziato a riempire i suoi occhi scuri.

-Ricorda che io sarò sempre con te.- le dice lui accarezzandole una guancia.

-Fra cent’anni ci riuniremo.- sussurra lei asciugandosi una lacrima, -Fra cent’anni vivremo questo amore alla luce del sole, combatterò dalla tua parte. Io ti amo, sopporterò ogni male. Addirittura la morte.- fa un sospiro, preme le lacrime indietro, -Te lo prometto.- finisce prima di baciarlo.

Si alza in punta di piedi, lui la sorregge. Esistono solo loro in quel momento, in quel fatale momento in cui i soldati li accerchiano. Allontanano le loro labbra, sentono le guardie intorno a loro.

-Ci vediamo fra cent’anni…- le sussurra lui all’orecchio, prima di prendere la bacchetta dai pantaloni neri.

Yolanda sente le ginocchia cederle, non appena Steven si lancia un Avada Kevadra. Reprime i singhiozzi, mentre il corpo del suo amato è steso a terra, le palpebre chiuse. Si inginocchia al suo fianco, stringendo la camicia con una mano.

-Perché l’amore è ciò che ci unirà…- sussurra prima di puntare la bacchetta al cielo, -Per il potere che mi è stato donato…- le guardie corrono verso di lei, -…fra un secolo la nostre anime saranno unite… per sempre!-

Nessuno ha tempo di fare niente, dalla bacchetta fuoriesce una luce verde che sale fino al cielo, illuminando il cielo blu misto a nero. La luna piena che li guarda dall’alto, accecata da quella luce più forte di lei. Yolanda cade a terra, dopo aver pronunciato l’anatema mortale. Le sue braccia intorno a quelle di Steven, una mano sul cuore. Un sorriso sui loro volti.

Uniti anche dopo la morte.

×××

Cent’anni dopo…

Quell’incantesimo si compì in una notte tranquilla, rotta solo dai respiri degli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. L’incantesimo scagliato da due innamorati.

Il fascio verde illuminò il sentiero della Foresta Proibita, fece un giravolta intorno al Platano Picchiatore e cavalcò il lago protetto dalla Piovra Gigante. Superò il portone, dividendosi verso due punti distinti: la torre di Grifondoro e i sotterranei di Serpeverde.

Due corpi dormivano tranquilli, ignari del fatto che quell’incantesimo stesse cercando loro, i legittimi eredi dell’amore, della guerra imminente.

I due corpi smossi dal sonno vennero attraversati dal fascio verde. Si svegliarono contemporaneamente, guardandosi intorno e sudando. Avevano appena fatto un sogno, un sogno però affannato e senza senso.

Una sola domanda riecheggiava nella loro mente:

“Chi sono Yolanda e Steven?”

 

 

 

 

EDIT: Questa versione del capitolo è del 21.10.09. Ho deciso di continuare la storia, ma facendo delle piccole modifiche qua e là nei capitoli indietro. Trovavo la trama interessante, proprio come il giorno in cui l’ho scritta, ma la stesura dei capitoli priva di dettagli e emozioni. Mi auguro di riuscire a sistemarli come si deve.

Titty90

  
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