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Autore: Aljs    29/11/2012    2 recensioni
Lui è cambiato, forse troppo.
Lui non è più mio fratello.
Sono Alex Tomlinson e questa è la mia storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one 
                                                                                                         
-Imagine, John Lennon-

 
‘Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo diventi uno’


Odio.
E’ l’unico sentimento che provo pensando a Louis.
Mi ha lasciata sola due anni. Senza mai interessarsi minimamente a me.
Perché, in fondo, a chi importa della piccola Alexandra Meredith Tomlison? A nessuno.
Neanche ai miei genitori, neanche a loro.
Perché ora conta solo lui.
Tutti i giorni mamma e papà, se così li posso chiamare, se ne escono sempre con frasi ‘hai visto com’è famoso tuo fratello?’ ‘perché non prendi esempio da lui?’ 'tuo fratello ha fatto motli concerti, oggi. che bravo!'
Devo diventare vanitosa e menefreghista?  No, grazie.
Per questo mi definisco “la pecora nera della famiglia”. Tutto è sbagliato in me, ogni singola cosa. Anche il fatto di non amare le carote come le ama lui.
Odio la mia vita.
E’ tutta un confronto tra me e Louis, dove ovviamente io sono sbagliata.
Guai a chi tocca Louis!
Non provate a parlare male di mio fratello che altrimenti si arrabbiano.
Non osate offendere gli One Direction.
Che nome stupido. ‘Una Direzione’.
Evidentemente mio fratello ha scelto quella sbagliata. Almeno secondo me, perché secondo tutto il resto del mondo è un simpatico e dolce ragazzo.
Vedo com’è dolce.. trascura la sua famiglia, interessandosi solo del successo e delle ragazzine che gli urlano contro ricordandogli quant’è meraviglioso.
Lui non è così, lui è un mostro.
Da quando è diventato famoso, mi si avvicinano persone approfittatrici ma non hanno capito che io con lui ho chiuso definitivamente.

Le uniche persone che mi sono state ‘vicino’ sono Juliet e Thomàs, i miei migliori amici.
Juliet, chiamata anche Juls, è la persona migliore che conosca.
L’ho incontrata all’asilo e da lì non ci siamo più separate. Capelli marroni e occhi dannatamente gialli: insomma è bellissima.
Thomàs, invece, l’ho conosciuto in terza elementare. E’ spagnolo ma è venuto a vivere a Doncaster per problemi di lavoro dei suoi.
E’ alto e magro, capelli neri e occhi azzurri. Potrebbe fare il modello dell’Abercrombie, ma a lui interessa giurisprudenza.
Io invece, sono semplicemente Alex. Ho i capelli biondi e gli occhi azzurri, ma li detesto.
Sono uguali a quelli di Louis e non voglio.
Non voglio assomigliare a lui, non voglio assolutamente essere paragonata a lui e le persone che mi conoscono lo sanno.

Ora Louis è tornato a casa.
Si trova al piano di sotto. E’ in sala da pranzo. Posso sentire il rumore dei tacchi di mamma sul parquè.
Posso sentire la sua risata, che è rimasta come quella di quando era bambino.
Sento altre voci, ci saranno anche i suoi quattro amichetti di cui non so il nome.
Non me ne è mai importato niente, e non inizierà a fregarmi neanche ora.
Sento il rumore di passi sulle scale, sta venendo su.
Ha aperto la porta. E’ davanti a me.
E’ cambiato fisicamente. Si è finalmente deciso di abbandonare quel terribile taglio a scodella che si portava appresso due anni fa. È più alto, magro.
È bello, molto bello.
che fai non mi abbracci?” la sua voce. Mi è mancata così tanto.
Ma se si crede che io adesso lo perdoni immediatamente e mi fiondi nelle sue braccia, beh.. si sbaglia di grosso.
tu chi sei?” dico fredda e distaccata.
Ride. Crede che io stia scherzando. “sono Louis, piccolina
“Tu non sei Louis, tu non sei lui.
Lui non mi avrebbe mai lasciato sola come hai fatto tu.
Sei scomparso per due anni, fregandotene di sua sorella. Non hai avuto tempo neanche di una stupida chiamata o di un fottuto messaggio per chiedere come stessi.
Niente. Non ti sei fatto sentire per tutto questo tempo.
E non credere che io ti perdoni per tutto il male che mi hai fatto, perché non succederà MAI. E ora, vattene. Non voglio parlare con gli sconosciuti.” Urlo tutto quello che mi sono tenuta dentro da due anni, da quel maledetto 23 luglio 2010.
Le lacrime provano ad uscire, ma non l’avranno vinta. Io sono forte.
Io ho smesso di piangere già da molto tempo.
Ho detto ‘addio’ a quelle fottute lacrime che cadevano ogni sera, quando ripensavo all’orribile giornata che avevo appena trascorso.
Io sono forte. Niente mi fermerà.
Nessuno, neanche lui.
Sono cresciuta, sono responsabile.
Io sono forte.
“A-alex.. i-io..” è rimasto di stucco. Non riesce a parlare, sta balbettando.
Lui ha sempre e solo balbettato quando era sconvolto, quando era nervoso.
HO DETTO CHE DEVI ANDARE VIA. ESCI DALLA MIA VITA, PER SEMPRE.” Urlo con tutta la voce che sbattendolo fuori con una spinta e chiudendo velocemente la porta a chiave.
Mi trascino fino in terra, poggiando la schiena sulla porta.
Lui per me non è più nessuno.
Lui per me non è più mio fratello.
LUI PER ME NON ESISTE PIU’.








BOOOOOOOOM BOOM BOOM (?)

Sono tornata a rompervi le palle, yeeee ;)
Okay, basta. 
In questo capitolo Alex parla della sua vita, e incontra dopo molto tempo Louis.
Però lei lo manda via, non lo vuole più.
E' delusa.
Bene, spero che vi piaccia. Un bacio :)
-Alis 

   
 
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