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Autore: Klaineinlove    29/11/2012    14 recensioni
Blaine è un medico che si trasferisce in Ohio per lavoro. L'Ohio non è la sua meta ma gli servirà per "sopravvivere" per poi puntare più in alto.
Kurt è uno studente del Mckinley e un giorno a causa della forte tosse, il padre gli consiglia di saltare la scuola e di andare dalla dottoressa.
Peccato(o per fortuna) per Kurt, che la dottoressa si sia appena trasferita e un nuovo medico è pronto a prendere il suo posto.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Le lezioni del Glee Club si facevano sempre più dure. Era il 30 ottobre e agli inizi di Novembre il Glee avrebbe dovuto affrontare le provinciali.

Kurt era crollato sulle assi di legno del palco, massaggiandosi i polpacci.

“Hummel!” lo salutò Noah sedendosi accanto a lui. Kurt lo squadrò dalla testa ai piedi prima di prendere un asciugamano dalla borsa da sistemare intorno al collo.

“Mi stavo chiedendo: domani, al Six Flag, verrai con qualcuno?”

Una cosa che Puckerman non aveva mai imparato era la discrezione.

“Verrò con Finn e Rachel. Se mi stai chiedendo di farti un costume, sappi che non ho tempo. Ci ho impiegato due giorni per fare il mio da Lanterna Verde”

“Quindi non hai un partner” sentenziò il ragazzo con la cresta.

Kurt spalancò gli occhi “Non mi starai chiedendo mica un appuntamento?” domandò sconcertato.

“No, ma cosa dici! Non mi lavo le parti basse perché penso che sia troppo da gay. Sono uno stallone, lo sai. Senza offesa”

Kurt scosse la testa riordinando la sua borsa. Non aveva capito dove volesse arrivare il suo amico, ma di certo non aveva intenzione di approfondire. Così Kurt si alzò per andarsene.

“Non si dicono le bugie, Hummel!” gli urlò Noah alle spalle ma Kurt era troppo lontano per sentirlo.

 

 

 

 

Al Six Flag c'era veramente tantissima gente e Kurt era piuttosto fiero del suo costume. Aveva avuto solo due giorni disponibili ed era assolutamente convinto che fosse il migliore del parco divertimenti.

Rachel, travestita da Sandy di Grease, lo prese a braccetto dopo essere usciti dall'auto.

“Lui verrà?” domandò lei parlando sottovoce per non permettere a Finn di ascoltare. Finn aveva indossato di nuovo il suo costume da Lady Gaga, quello rosso fatto con le sue mani, perché nessuno l'aveva aiutato a prepararsi un costume decente. Carole faceva turni extra per cercare di portare più soldi a casa, Burt non sapeva nemmeno dove si trovava la scatola con l'ago e il cotone e Kurt ultimamente si vedeva poco a casa.

“No” risposte Kurt cercando di non far notare quanto stesse male.

“Avrei voluto conoscerlo”

“Ed io avrei voluto evitare di venire”

“Dai!” lo incitò Rachel “ti divertirai”

Kurt ci aveva provato, si era divertito quando erano saliti sulle montagne russe. Ma poi Rachel aveva cominciato a baciarsi con Finn e lui non era in grado di capire se il voltastomaco gli fosse dovuto a causa del giro nelle giostre o di quei due che si stavano baciando.

Venne attirato da una bancarella che vendeva bracciali, così si staccò dal gruppo. C'era una donna anziana alla vendita e Kurt non riusciva a capire se fosse morta o se so fosse solamente addormentata sulla sedia.

Non c'era un numero elevato di bracciali e non erano nemmeno tanto carini, ma Kurt aveva intenzione di comprare qualcosa per Blaine così si spostò verso le bancarelle che seguivano.

“Mi scusi. Posso sapere come ti chiami?”

Kurt si voltò osservando la persona che lo aveva chiamato. Aveva una maschera nera abbinata ad un cappello. Dei baffi disegnati con una matita nera e un completo dello stesso colore.

“Chi saresti?” domandò Kurt alzando un sopracciglio in modo scettico.

“Sono Don Diego De La Vega” specificò l'uomo agitando il suo mantello e facendo un accento spagnolo.

“Non lo conosco, mi dispiace” Kurt si voltò di nuovo per osservare i bracciali.

“Sei qui con qualcuno? Sei veramente carino” continuò Don Diego sempre con il suo accento spagnolo non proprio perfetto.

Kurt roteò gli occhi visibilmente infastidito “Senti, sono impegnato okay? E non impegnato nel senso che sono occupato a guardare i bracciali, ma impegnato nella mia vita. Quindi, se potessi lasciarmi in pace, te ne sarei veramente grato”

Kurt non si degnò nemmeno di guardare la persona in volto. Era infastidito e imbarazzato. Nessuno mai gli aveva fatto la corte, beh a parte Blaine, ma in queste occasioni non sapeva effettivamente come comportarsi.

Il ragazzo accanto a lui si tolse il cappello e sorrise.

“Peccato. Il tuo ragazzo è proprio un tipo fortunato” l'accento spagnolo era sparito e Kurt notò i capelli ricci del tipo.

“Blaine!” urlò sorridendo ampiamente. Blaine si portò un dito sul labbro, “Shh sono in incognito. Veramente non conosci Don Diego?”

“Chi?”

“Zorro!” esclamò sconcertato il moro.

Kurt scosse la testa divertito.

“Vieni, andiamo sulla ruota panoramica!” Blaine si guardò un attimo intorno e si trascinò Kurt con sé.

Arrivarono alla giostra giusto un momento prima che venisse azionata.

Entrambi sospirarono e Kurt baciò le labbra di Blaine facendo attenzione a non toccare i baffi disegnati.

“Come hai fatto a trovarmi?”

“Semplice! Ho imparato dalle tue mosse da stalker.”

Kurt rise accoccolandosi a lui “Sono felice che tu l'abbia fatto”

“Ho una novità da dirti” fece Blaine attirando la sua attenzione. Kurt si sistemò per guardarlo bene in faccia.

“Lunedì inizio il corso da specializzando in chirurgia. Ho già passato in precedenza il corso in medicina e mi hanno chiamato. Quindi sono ufficialmente uno specializzando!”

L'entusiasmo di Blaine contagiò velocemente Kurt che si buttò su di lui abbracciandolo “Sono così felice per te! Ti prego, andiamo via da qui. Torniamo a casa e festeggiamo per conto nostro”

“Ma i tuoi amic-”

“Sono stato con loro, Blaine, e mi sto annoiando e papà non è a casa quindi non dovrò giustificare nulla. Ti prego, voglio solo cenare con te”

Blaine si tolse il cappello pensieroso: in effetti lui e Kurt una cena da soli non l'avevano ancora avuta.

“Non hai bisogno di cambiarti?” domandò Blaine.

“Sono fiero di essere Lanterna Verde e questo vestito mi sta comodo”

Blaine scosse la testa divertito.

 

 

 

Quaranta minuti dopo, Kurt e Blaine erano nell'appartamento di quest'ultimo. Kurt aveva usato sempre Rachel per raggirare Finn ed ora era lì, in piedi, e si sentiva tremendamente a disagio.

“Vorrei andare a casa” borbottò con le guance arrossate.

“Cosa?” domandò sconcertato Blaine.

Durante il tragitto in macchina Blaine aveva programmato la cena che aveva intenzione di cucinare e si era fermato ad una pasticceria per comprare più dolci di quanti due persone potessero mangiare.

“Non credo di aver capito bene”

“Sono vestito da Lanterna Verde!” esclamò Kurt, come se fosse possibile giustificare tutta la paranoia di quel momento.

“Quindi? Non hai detto che volevi-”

“Sì ma non conta cosa ho detto poco fa. Sono ridicolo!”

Blaine scosse la testa. Posò sul tavolo la scodella che conteneva l'insalata lavata pochi minuti prima e si avvicinò a Kurt.

“Calmati e respira. Puoi tenerti i pantaloni e ti posso dare io una t-shirt, va bene?”

Kurt annuì fissando il costume che indossava. “Cena in pigiama. Fantastico! Direi che è perfetto come primo appuntamento ufficiale”

Blaine scoppiò a ridere dalla camera da letto.

“Adesso mi tolgo anche io il golfino che ho messo poco fa e mi metto in pigiama. Primo appuntamento ufficialmente in pigiama, andiamo, è una novità!”

Kurt sorrise. Era bello come Blaine riusciva a vedere il lato positivo in ogni cosa.

“Infilati questa e poi vieni a vedere come sono bravo a condire l'insalata”

“Mi preoccupa il fatto che ne vai fiero, dottore”

Le risate di entrambi risuonarono nella stanza e Kurt si affrettò a cambiarsi.

“Se hai qualcosa in frigo, posso cucinare io” propose Kurt non appena rientrò in cucina. Blaine si voltò a guardarlo.

“Ma sai che ti sta proprio bene questa t-shirt?”

“è una semplice maglia, Blaine”

“Su di te niente è semplice” Blaine tirò Kurt a sé e lo baciò. Preso alla sprovvista, Kurt inciampò appena, ma poi buttò le mani dietro al collo di Blaine accarezzando i capelli in basso e beandosi della bocca di Blaine sulla sua.

Blaine strinse forte i fianchi di Kurt, poi lo fece voltare e lo sistemò sul marmo della cucina senza far staccare le loro bocche. Kurt continuava a baciarlo, gemendo appena e mantenendosi alle spalle di Blaine. Si sentiva il volto in fiamme e sentiva il bisogno di respirare, ma allo stesso tempo non voleva separarsi da Blaine. Ci pensò però quest'ultimo. Sorrise guardando le labbra di Kurt arrossate e quel volto che esprimeva innocenza, novità e stupore della situazione.

“Meglio preparare la cena, che ne pensi?”

 

 

Ai fornelli si mise Kurt, ma fu piuttosto divertente la partecipazione di Blaine. Il dottore non capì precisamente gli ingredienti che il suo ragazzo aveva usato per preparare la cena, ma tutto era molto saporito.

Fu una cena tranquilla e per niente imbarazzante.

Alla fine, Kurt si ritrovò disteso sul divano con Blaine sistemato su di lui mentre si lasciava imboccare con dei piccoli pezzi di torta.

“E' la seconda fetta che mangi” fece notare Kurt mentre allungava la forchetta alla bocca di Blaine.

“E allora?”

“Sei un dottore. Non dovresti lamentarti di quanto i dolci possano far male ai denti o che ne so...”

Blaine deglutì e poi sorrise “Ma io sono un dottore speciale!” si giustificò lui con una voce infantile.

“Perché saresti speciale?” domandò divertito Kurt posando sul tavolino il piattino vuoto con solo le briciole del dolce.

“Perché io sono un dottore goloso e coccolone” rispose Blaine prima di sprofondare con il volto nella pancia di Kurt lasciandogli baci ovunque e facendogli il solletico.

Kurt rise agitando braccia e gambe per poi aggrapparsi ai capelli di Blaine per fermarlo.

“Ho-ho bisogno di respirare, aspetta”

“Prova di nuovo a lamentarti e potrebbe capitarti di peggio” il tono di Blaine arrivò tremendamente malizioso alle orecchie di Kurt.

“Sarebbe?” lo provocò lui

“Forse potrei...” la voce di Blaine era bassa e seducente mentre lentamente con il busto si sistemava su di Kurt poggiando i gomiti ai lati della testa del più piccolo e spostando appena la sua t-shirt bianca scoprendo una spalla. “Potrei lasciarti un succhiotto, proprio qui. Ho sentito dire che ti piacciono”

Okay, Blaine lo stava provocando e Kurt aveva diversi obbiettivi in quel momento: non sembrare un adolescente eccitato, quindi evitare di farsi venire subito un erezione, evitare di squittire, perché sì, l'eccitazione lo portava anche a fare versi non del tutto normali.

“Chissà chi ti ha raccontato questa storia”

Ci stava provando, voleva essere provocante, ma perché la sua voce invece era uscita come quella di un tricheco con l'affanno per aver corso troppo?

“Mmm, voci di corridoio, ma preferisco verificare personalmente” Blaine parlò continuando a baciare quel punto di pelle ormai bollente. Kurt alzò gli occhi al cielo e strinse i denti, ma un gemito scappò dalle sue labbra.

Blaine si alzò appena per raggiungere la bocca di Kurt e baciarlo. Continuava ad accarezzargli delicatamente il volto.

“Sei bellissimo. Credo che sia una cosa che non mi stancherò mai di dirti”

“Tu lo sei!” finalmente Kurt riuscì a parlare. Si alzò sistemando la schiena contro il bracciolo del divano.

“Sei speciale e comprensivo e… oddio Blaine” la voce diventò piena di sconcerto “Cosa ci trovi in me?”

“Sei pazzo?”

Blaine si alzò a sua volta sedendosi a mo' d'indiano. Accarezzò distrattamente una gamba di Kurt, sulla quale quest'ultimo vi aveva poggiato la sua testa.

“Andiamo, come erano i tuoi ex ragazzi?”

Blaine ci pensò un minuto “Non ho avuto molti ragazzi, Kurt. Tanto meno storie serie. Voglio dire, alcune credevo che fossero serie ma non è stato così” spiegò Blaine e poi gli baciò la fronte accarezzandogli la schiena.

“Ma erano come me? Impacciati e ridicoli e adolescenti?”

“No non lo erano”

“Ecco lo sap-”

“Forse proprio per questo con loro non ha funzionato” concluse Blaine con un sorriso.

Kurt sorrise a sua volta. In un momento tutta l'ansia sparì.

“Cosa facciamo per il tuo compleanno? Hai dei programmi?” domandò Kurt sorprendendo Blaine, “Non guardarmi, in questo modo, credi davvero che non avrei fatto caso al calendario con scritto in rosso e con tanti cuori “Il mio magnifico compleanno” e, cos'altro erano quelle? Stelline? La scrittura dei medici è sempre così difficile da capire”

In risposta Kurt ricevette uno schiaffo sulla gamba da un Blaine fintamente offeso.

“Hey! Il compleanno va festeggiato. E' il giorno in cui si viene coccolati di più”

“Oh, povero il mio dottore coccolone” canticchiò Kurt

“E goloso” ci tenne a precisare Blaine puntando un dito contro Kurt.

“Ci penseremo, adesso voglio solo un tuo bacio”

“Idiota”

“Baciami”

E la serata continuò così. Tra carezze e parole sussurrate, conoscendo sempre più l'uno dell'altro.

 

 

 

 

Note: ma quanto fa schifo la loro dolcezza? Ho le carie. Non è una buona cosa dal momento che l'ho scritto io. Oh beh comunque ecco il capitolo.

Io vi auguro un bel happyGleeDay, oggi dovrebbe essere un episodio un po' più positivo per noi Klainers!

   
 
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