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Autore: April_    29/11/2012    4 recensioni
Skyler è il contrario che semplice. Lei è complicata, complicatissima.
E' una di quelle ragazze che, a scuola, verrebbero classificate dal primo giorno.
Però non si fa notare, c'è qualcosa che riesce, in lei, ad allontanare i guai.
Con i suoi occhi color ghiaccio è la tipica brava ragazza e nulla può -e deve- sconvolgere quell'equilibrio che c'è in ogni cosa accanto a lei, che comprende alcune delle poche persone di cui si fida. Come Sharleen e Niall, i due fratellastri che conosce da anni. O la dolce Michelle, sua madre. E la piccola Juliet, sua sorella.
Però i sentimenti, la vita e Louis sono tutt'altro che equilibrati.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il rirtardo e scusate la cagata di capitolo. 
Sappiate che non c'è molto ammmmmore(?) qui, 
ma nel prossimo già mi rifarò, lol.
Ah, scusate eventuali errori, sono una capra(?) çç
Spero vi piaccia e scusate ancora se non rispondo subito alle recensioni, 
lo faccio quando posto per non darvi troppa noia c:

 


 
Decimo.
 
Quella mattina Skyler si alzò di ottimo umore ed avendo deciso che poiché la domenica l'aveva passata a dormire, i suoi capelli erano abbastanza puliti, li legò in una coda e fece per indossare i vestiti del giorno.
Mentre cercava di allacciare i jeans esageratamente stretti perfino per le sue gambe, ricordò che quel giorno Michelle avrebbe compiuto gli anni e corse da lei a farle gli auguri. 
Poi, si avviò a scuola. 
QUando aprì l'armadietto venne investita da un'ondata di freddo. In parte per colpa dei pessimi riscaldamenti, in altra per la trsitezza del contenuto della scatola di latta che aveva davanti. 
Libri, libri, libri. Aveva più volte visto quella di Sharyl piena di bigliettini e frasi carine, penne sparse ed evidenziatori, una volta era capitata perfino una piuma. Era disordinatissimo, ma illuminava la giornata. 
Così decise che, prima o poi, avrebbe trovato ilmodo di renderlo migliore e prese i libri per le prime lezioni e così passò la mattinata fra un'aula e l'altra, una spiegazione ed una verifica.
Alla fine delle lezioni, corse agli allenamenti. Quasi più duri del solito e quasi più noiosi, ma passarono fra risate ed ironia da parte delle sue compagne.
Grazie al cielo, nessuno fece più battutine si Louis e la innervosì troppo, tranne Sharyl che prima di uscire iniziò a parlare senza tregua, senza ripetere e senza far arrivare alla ragazza una sola parola del suo discorso. 
Alla fine, disse, doveva indossare un vestito per quella sera. Così Skyler lo provò prima di rindossare il maglioncino verde. 
Era 'lungo' fino a metà coscia, con uno scollo a mezzo cerchio e liscio, verde. Non era così male e infondo avrebbe dovuto indossarlo per meno di qualche minuto, così lo portò a casa facendo attenzione a non rovinarlo.
Tornò a casa e raggiunse la madre che era intenta a cullare la piccola Juliet, sul divano. Dopo pochi minuti l'adagiò nella culla e tornò alla maggiore. 
-Com'è andata a scuola, amore?- chiese, perfino più dolce del normale. 
-Al solito.-Skyler sorrise e seguì la madre in cucina, per provare a preparare un dolce per quella sera. Erano quei momenti che amava, quelli in cui la dolce Michelle cercava di sembrare più sua consigliera, sua amica che sua madre. 
Quando il docle fu pronto, lo posarono al centro del tavolo e vi si avvicinarono per decorarlo. 
La ragazza, due giorni prima, aveva comprato alcune decorazioni e della pasta di zucchero, così ci lavorarono per molto sopra.
-Mamma?- la donna alzò lo sguardo. -Credi che io sia, come dire, cambiata? Ultimamente mi sento diversa, da prima intendo...- Michelle sorrise e rispose continuando a lavorare la forma che stava dando a dello zucchero. -Non credo, Skyler. Sei sempre la stessa ragazza solo un po' più matura, o forse più bambina. Stai recuperando i sorrisi e il divertimento che hai perso fin'ora.- Skyler ci pensò un po' su e si ritrovò nelle parole della donna, forse era davvero così ma ancora non ne capiva il motivo. 
-Magari è per il tifo...-ipotizzò- quelle ragazze sono così energiche, simpatiche.- 
-Non credo, sai? Nessuna attività o amicizia così leggera può cambiare così radicalmente una persona. Ma una persona sola, a cui si tiene molto, sì.- 
E la ragazza immediatamente immaginò Louis con loro a combinare guai con l'impasto e la farina, e sorrise. Sì, era decisamente lui il motivo. 
Ora, ricordando la sua camera la prima volta, nona vrebbe creduto fosse lo stesso ragazzo che l'aveva mandata via in malo modo. Non poteva essere di certo quello che l'avvolgeva nei suoi abbracci la sera, prima di correre a casa; quello che vedeva ogni giorno con un pantalone diverso perché li sporcava tutti, sedendosi sull'erba bagnata ed attirandola a se. 
Louis stava bene lì, in camera sua a giocare al pc, a canticchiare canzoncine assurde e stamparle baci senza nessun preavviso anche davanti a Michelle, stava bene al suo fianco come lei stava bene con lui.
Dopo pochi minuti ebbero finito ma non resistettero a non assaggiarne nemmeno un pezzo, così, divisero una fetta e poi un'altra ed un'altra.
-Ti manca mai papà? Cioè, lo ami ancora dopo ciò che ha fatto?- Michelle alzò lo sguardo verso la figlia, ma non sembrò sorpresa della domanda, nonostante fosse arrivata in un momento di silezio. -Mi manca tanto, spesso. E sì, ancora lo amo tanto soprattutto perché non possiamo sapere cos'ha fatto davvero. E non lo posso capire proprio per questo. Comunque, lo aspetto. Aspetterò sempre che quel posto vuoto nel letto venga riempito da lui, un giorno.- e sorrise malinconica. 
Non la capiva, ma l'animo umano -ormai l'aveva capito- era davvero troppo complicato per essere compreso e avrebbe seguito il suo esempio, quella sera. Avrebbe provato a perdonarlo e capirlo come ci provava lei. 
Dopo qualche minuto, Skyler notò fossero ormai le sei e si affrettò ad indossare l'abito verde, delle scarpe nere e correre a scuola assicurandosi che la madre sapesse sarebbe rimasta con Louis per un po', dopo.
Il giubbotto che aveva deciso di indossare le copriva buona parte di ciò che invece il vestito scopriva ma il freddo arrivava comunque alla sua pelle, così, entrando a scuola fu davvero felice di sapere che i riscaldamenti erano accesi.
Lo spettacolo, alla fine, non durò più di una mezzoretta così i ragazzi poterono avviarsi in fretta verso il locale, ma solo dopo aver sviato Tania e le sue domande noiose. 'Ma come in un locale? Insieme? Ma dove? Ma non volete, ecco, fare un bis? E la nostra pizzata?' 
-Ma che ha?- chiese Skyler, appena fuori dall'aula e Lou alzò le spalle. -Magari è cotta di me, pff.- la ragazza alzò gli occhi al cielo e si avviarono all'auto.
Alle otto precise erano davanti al 'Jake's' "E' un locale tranquillo", aveva detto Louis fra una coca cola ed un'altra, guardando con fin troppo interesse le bottiglie di birra sul tavolo vicino, tanto che Skyler gli tirò un calcio e riportò l'attenzione sul motivo principale di quell'uscita: suo padre.
-Eccolo.- avvertì Louis, girato verso l'entrata. L'uomo arrivò e si sedette di fronte alla ragazza, e le sorrise. -Ciao Sky.- disse poi. -Ciao.- ricambiò lei, più dura di quanto volesse perché nonostante avesse fatto una promessa a se stessa, non riusciva a trattarlo come avrebbe voluto. 
-Bene, io andrei a bere qualcosa...- disse Louis, alzandosi e Skyler lo tirò per un braccio. -Non. osare. toccare. alcool.- scandì bene ogni parola, così che il ragazzo lo tenesse a mente e poi lui sorrise. -Nella coca cola c'è alcool?- e se ne andò.
-So che probabilmente mi odi, Skyler. E un po' mi odio anche io ma la vita non è stata del tutto giusta con me.- disse, dopo qualche secondo di silenzio.
-Nessuno ti odia, ma nessuno ti capisce.- Michael si rincuorò, con quelle parole e finalmente si sciolse almeno un po' ed iniziò a spiegare. 
Aveva avuto problemi economici, disse. Paura che Michelle lo scoprisse e ci stesse male, si preoccupasse così li aveva coperti con qualche prestito e aveva riscosso debiti che aveva nascosto con altri debiti, finendo a essere costretto ad aiutare gente poco raccomandabile. Ma come fare, altrimenti? Diceva, e Skyler ascoltava. -Così sono andato via per risolvere e proteggervi. So che non è una giustifica, avrei dovuto far altro ma, ma non ho avuto il coraggio...- 
-Ma non hai più debiti! Ora potresti tornare a casa, magari...- propose lei, senza nascodere quella speranza che aveva. 
-Non mi sento ancora sicuro di farlo...ma succederà, è una promessa.- e le strinse una mano. Lei fece lo stesso.
Passò qualche minuto e la conversazione si spostò alla scuola, alla madre, alla piccola Juliet, agli amici, a Louis e a tanti piccoli argomenti che resero la serata migliore.
Quando Skyler ricevette un messaggio dalla mamma, che le chiedeva di tornare un po' prima, si salutarono.
-Allora?- chiese Louis, sul miretto davanti casa. -Allora nulla, è andata bene, sono contenta. Grazie.- si sorrisero e Skyler lasciò un bacio sulla guancia del ragazzo, che la strinse in un abbraccio. 
-Ah, dimenticavo! Il prossimo appuntamento è dopodomani.- Skyler lo guardò confusa. -Ma...ma papà non ha detto che sarebbe stato lontano per un po'?- lui annuì. 
-Infatti l'uscita è con me. Fatti trovare per...ehm, diciamo per le sei, qui.- 
-Dove andiamo?- Louis sorrise. -Lo scoprirai, buonanotte Sky.- 
-'Notte Lou, ci sentiamo domani?- Annuì e si salutarono.


PS. Una mia amica mi ha detto che questa gif le ricorda Lou e Sky. Anche a me oybvourniurn. Ok,non vi interessa HAHAHA. Ciao xx
   
 
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