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Autore: lightmeupstyles    29/11/2012    0 recensioni
Cos’avevo scritto in fronte "sfigata della settimana"?!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"SIMONA: GRAZIE DI TUTTO"


Controvoglia aprii gli occhi, mia madre mi stava chiamando da almeno cinque minuti ma fingevo di non sentire, non volevo partire, no.
"Kate alzati, muoviti" -disse urlando entrando in camera mia-
Presi un gran respiro e mi alzai dal letto. Vi starete chiedendo perchè stia facendo tutte queste scenate: bhe, i miei hanno avuto il lampo di genio di passare un mese in un posto abbandonato da tutti dove l'eta media è 65 anni. Dovevano seguire dei corsi di biologia marina essendo entrambi due docenti di quella materia, quindi le miei giornate sarebbe trascorse passando tutto il tempo da sola in spaiggia senza che conoscessi nessuno, mi sarei sicuramente annoiata a morte.
Dopo le varie lamentele di mamma e papà mi vesti di fretta per poi partire all'alba delle 5 e dico 5 del mattino. Durante il viaggio l'unica mia compagnia era quella del mio I-Pood.
Arrivammo all’aeroporto e io sempre più con il morale a terra mi trascinavo appresso la mia valigia che dentro aveva davvero di tutto e di più ma a me sembrava mai essere sufficiente.
I miei genitori viaggiavano con dei bagagli assurdi e io non sapevo più dove sprofondare per la vergogna. Per carità gli volevo davvero bene ma alle volte avevano delle usanze un po’ strane. Si facevano coinvolgere troppo dall’entusiasmo delle loro ricerche.
Entrammo dentro l’aeroporto e mentre i miei genitori si misero in coda per fare il check-in io ne approfittai per girare un po’ magari con la speranza di perdermi in modo da non dover partire davvero. Mi imbambolai davanti la vetrina di un negozio di borse, a fissarmi riflessa. Perchè ero così sfigata da passare l'estate con i genitori invece che stare a casa e uscire con gli amici?! Perchè?! Appena mi rianimai sentì la maglietta bagnarsi.
"Ma che caz..." -urlai irritata-
"Scusami, scusami tanto, oddio" -disse il ragazzo cercando di pulirmi la maglia con un fazzoletto-
"Niente, lascia stare, tanto peggio di così" -ribattei asciugandomi le mani sui jeans-
Insomma, questo caro ragazzo mi rovesciò addosso il suo caffè, fortunatamente non caldo, sulla maglietta, ovviamente, macchiandomela completamente.
"Aspetta, tieni" -disse levandosi la camicia e porgendomela rimanendo in canottiera-
"Dovrei mettermela?" -chiesi ironicamente- "Neanche ti conosco, dai non preoccuparti, ciao."
"No davvero, non puoi andare in giro così, tieni. Me la ridarai" -disse ammiccando gentilmente-
Passato il nervoso notai il meraviglioso viso di quell'odioso ragazzo. "Vabbè dai Kate, poteva andarti peggio" -pensai tra me e me-
Accettai la sua camicia e me la misi anche se non era il massimo dello stile.
"Grazie" -dissi allacciando l'ultimo bottone-
"Non ti sta neanche tanto male dai" -disse scherzosamente-
"Almeno quello" -dissi mostrando un finto sorriso che speravo mi avrebbe allontanato da questa situazione imbarazzante.
Cercai di allontanarmi dal suo sgurado piano piano finchè... "Comunque piacere, Louis" -disse mostrando un sorriso così perfetto da farmi bloccare per qualche secondo- "Piacere mio bel figone" -pensai-
"Emh...Kate" -ribattei squotendo la testa-
"Sei qua da sola?" -chiese allontanadosi dal negozio-
"No, tu?" -chiesi per gentilezza-
"Amici" -rispose ancora sorridendo-
"Ma smettila di sorridere imbecille! Mi hai rovesciato addosso il tuo caffè, cazzo ti sorridi?!" -pensai-
Creavo tanti dialoghi tra me e me.
"Vabbè, adesso io vado emh...grazie per la camicia"
"E' il minimo, scusami ancora...è stato un piacere Kate"
Subito mi pentii un pò di aver concluso così rapidamente questa conversazione con quel gran figo ma proprio non avevo voglia di aggiungere discussioni e parlare di me..oggi proprio no! Quindi più angosciata che mai mi trascinai sin dai miei genitori che incominciarono ad urlare il mio nome..
"Kate, tesoro corri che siamo pronti per partire e ricordati di tirare fuori i documetiii" -urlarono i miei genitori quasi all’unisono-
Mmh bene, ora tutti quanti sapevano che il mio nome era Kate e che stavo per partire con due svitati per una meta incognita.
Perfetto cosa poteva andare peggio? Quando sentii urlare il mio nome dietro di me.
"Kate, piccola ricordati di non perderti se no i tuoi genitori potrebbero preoccuparsi."
Mi girai appena e riconobbi subito il ragazzo che aveva parlato.
Era il "deficiente". Mi limitai a fargli il dito medio e a continuare fino al portone di imbarco.
Tutto a me! Cos’avevo scritto in fronte "sfigata della settimana"?!

JASMIN SAY:

Ultimamente mi sto prendendo molto bene a scrivere storie, si nota?! lol Vabbè cicci, fatemi sapere che ne pensate.
A questa FF ci tengo particolarmente, mi ricorda la mia estate quindi siate buoni (?) ahahah un bacione amori miei c:
Ps: Vi invito a visitare le altre storie e a recensirle :*

  
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