Mezze verità . . .
La giornata lavorativa era stata pesante, Pie
aveva solamente contribuito a renderla ancora più difficile.
Selena non riusciva proprio a capire perchè
non si fidava di Akita...
A pensarci bene, questa doveva ancora risolvere il mistero di
ciò che successe nella sua infanzia con Evith.
Lei sosteneva che erano “sorelle”.
Possibile?
Selena si addormentò subito.
-So che ci sono delle cose che mi vuoi chiedere.- Akita comparve in un campo coperto di bellissimi fiori.
Selena non voleva rispondere.
Era troppo bello restare solamente seduti e sentire il profumo di quell’
immensa distesa colorata.
-Ci sono delle cose che ti turbano, Pie non si
fida di me.-continuò Akita.
-Prima di affrontare questo discorso voglio sapere
che cosa è successo tra me ed Evith e perchè dice di essermi sorella.-finalmente rispose Selena.
-Vuoi proprio saperlo? Non sono dei ricordi
felici.-
-Devo saperlo Akita.
Credo che sia un tassello importante per capire tutta questa storia.
Specialmente se io ho il peso di due mondi sulle mie spalle.- insistette la
ragazza.
-Come vuoi. Non volevo affrontare adesso il
discorso. Vedo, però, che non ho scelta. Ora il potere del tempo lo utilizzerò
io. Nelle condizioni attuali non saresti in grado di reggere neanche un secondo
senza farti del male.-
-Anche Pie sostiene la stessa cosa. Perchè non mi hai detto tutto fin dall' inizio?-
-Avevo paura che potessi rifiutare. – rispose sinceramente
lo spirito.
-Se lo avrei fatto?-chiese Selena.
-Ti mostrerò anche questo. Da dove vogliamo cominciare?
Passato reale o un probabile futuro?-
-Cominciamo con il passato e poi passeremo al
futuro. Da quello che ho capito nessuno dei due è felice.-
Akita e Selena
si materializzarono nel passato.
-Noi possiamo vedere tutto , per loro siamo
invisibili -comincio a spiegare Akita.
Due bambine
stavano giocando. Avevano dei buffi codini che nascondevano le loro orecchie a
punta. Una aveva i capelli rossi mossi,l'altra dei lunghi capelli neri.
-Sei tu e Evith.-constatò
Akita
Potevano
avere quasi cinque anni ed era strano che a quell'ora le bimbe stavano in casa
e non in una scuola per l'infanzia.
In effetti
per la loro malformazione delle orecchie, i genitori avevano preferito tenerle a casa ed
evitare beffe da parte dei compagni.
Le due
bambine erano molto legate e si chiamavano affettuosamente sorelle.
Almeno la
bambina dai capelli neri era legata alla sorella, l'altra era sempre invidiosa
dell' attenzione ricevuta da parte dei genitori per la sorellina più piccola.
Non che lei
venisse ignorata,ma nel suo cuore voleva essere sempre la prima.
In realtà
erano state trovate tutt'è due lo stesso giorno abbandonate davanti ad un
orfanotrofio. Avevano passato la maggior parte dell' infanzia dalle suore e
nessuno voleva adottarle.
Tutto perchè avevano delle strane orecchie a punta.
Le due
bambine stavano giocando con le rispettive bambole, quando la rossa si avvicinò
e prese la bambola di Selena.
-Voglio la
tua!-
La bambina dai capelli neri diede volentieri la bambola a
Evith , che ora ne aveva due , e andò all' altalena.
Riuscì a
salirci goffamente e cominciò a dondolarsi piano piano.
Fù in quel momento che Evith, senza sapere come, mandò un lampo di luce verso la
sorella.
L'altra non
si era accorta di nulla e continuava a dondolarsi canticchiando una canzoncina.
In quel momento
si materializzò la figura di Akita che deviò il lampo
di luce verso l'abitazione distruggendo buona parte del muro.
La rossa si
spaventò e cominciò a piangere, l'altra bambina scese di corsa dall' altalena
per consolarla.
Evith non voleva l'abbraccio
della sorella.
Non piangeva
dalla paura, ma per il fallimento del suo ennesimo tentativo di liberarsi della
sorella ed avere i genitori tutti per se.
Questi
rientrarono trovando Evith in lacrime che respingeva Selena e
la casa mezzo distrutta.
-è stata
lei!-disse Evith fingendo di aver paura della
sorella.
L'altra
bambina tentò di raccontare la sua versione dei fatti, ma nessuno la ascoltava.
Tutta
l'attenzione era rivolta ad Evith.
Quando cercò
di avvicinarsi alla mamma , la mamma che l'aveva sempre coccolata, questa le
intimò di andare in camera sua e non farsi vedere fino a chè
non avrebbe chiesto scusa alla sorella.
La bambina
salì in camera sua.
A notte
fonda i due adulti erano ancora svegli.
-Non
possiamo più tenerla! Avevano ragione le suore a dire che quella bambina era
strana!-
-Non
possiamo nemmeno abbandonarla! É ancora troppo piccola per vivere da sola!-
-Ma non è
troppo piccola per distruggere mezza casa! Possiamo fare così! Le troveremo una
casa, una balia e verseremo ogni mese qualcosa su un conto per non farle
mancare nulla. Così tu avrai il cuore in pace e non la avremo in casa!-
La madre
annuì. Le dispiaceva per quella bambina , ma non poteva più tenerla in casa.
Passarono i
giorni.
Selena non poteva uscire dalla
cameretta, le era vietato perchè l'altra aveva paura
di lei.
Era
incominciata una vita strana per la piccola, fino al giorno in cui la madre
entrò per fare le valigie.
Non le disse
nulla, non spiegò dove andava, la vestì in silenzio, le fece prendere qualche peluche
e scese in salotto.
-Questa è la
bambina. Noi non vogliamo che per le vacanze ritorni a casa. Quando sarà
maggiorenne le darete la busta. Chiedo solo una cosa. Lei è troppo piccola.
Trattatela bene.-
La donna
prese per mano la bimba e la portò via da casa.
Selena si girò per guardare
disperata la madre e scorse il sorriso soddisfatto di Evith.
Finalmente
la bambina aveva ottenuto quello che voleva.
I genitori
per sé.
-Questo è quello che accadde quando eri una
bambina e io ti ho salvato. Evith non sapeva ancora
quello che faceva, ma già nel suo cuore coltivava il sentimento di odio per te.
Non volevo che ricordassi questo , perciò ho fatto in modo che non potessi
ricordare nulla e ho modificato il tuo aspetto. Ti avevano mandato in un collegio.
Sei cresciuta li fino alla tua maggiore età. Il resto... – la consolò Akita dopo averle mostrato il su passato.
-Non serve dirlo. Ora passiamo ad un probabile
futuro. Cosa sarebbe successo se io non avrei accettato subito di essere ciò
che sono?- la interruppe bruscamente.
-D'accordo! Ora ci spostiamo ad un tuo probabile
futuro. I tuoi veri fratelli li conoscerai come è avvenuto nel presente. -
Le due si spostarono nel futuro.
Era una
giornata calda e i quattro avevano deciso di andare un po' al mare. Dato che
Pie,Tart non avevano mai visto il mare, Selena aveva deciso di portarli sulla spiaggia.
-Sarà
saggio?- chiese Pie.
-Se
rimarrete dei terrestri nessuno potrà riconoscervi! Pie non fare il guastafeste!
Non lo vedi come è entusiasta Tart?-
-Va bene...
andiamo in spiaggia!-sospirando concluse Pie.
-E ti
farebbe bene abbronzarti un po'... il computer ti sta rimbambendo e sei
brutto!-cominciò a canzonarlo Ghish.
-Parla
l'asino di famiglia. I muscoli senza cervello non servono gran chè!-rispose prontamente Pie.
Tart cominciò a ridere. Quei
due avrebbero cominciato una loro discussione fino a chè
non si sarebbero scannati a vicenda.
-Forza! Andiamo
e non voglio sentire storie!-
Selena divise i due che si guardavano con aria omicida.
Arrivati i
spiaggia la ragazza piantò un
ombrellone.
Ghish non perse tempo e corse
al mare per fare un bagno seguito da Tart che
implorava di aspettarlo.
-Ci uniamo
anche noi?- domandò terrorizzato Pie.
-Si! Ho
proprio voglia di fare il bagno. Togliti la maglia e vieni! Non vorrai fare il
bagno vestito!-
-Cosa????????????
Non ci vengo per nessuna ragione!!!!!!!!!! Che fai????????????-
imbarazzatissimo chiese Pie vedendo Selena togliersi il
vestito rimanendo in costume.
-Io ci vado
a fare il bagno e questo è il mio costume. Quindi... o resti qui da solo con i
vestiti, oppure vieni con noi a divertirti! A te la scelta!- lo mise alle
strette la ragazza.
Messo alle
strette Pie si decise a seguire Selena.
-Ecco le
lumache!- fu il saluto che gli accolse appena arrivarono sulla riva.
Pie non rispose
alla provocazione di Ghish e Selena
si tuffò in acqua.
-L'acqua è
calda, vieni Pie!-lo invitò.
-Mica ti
morde! -concluse il fratello.
Quando un
riluttante Pie raggiunse gli altri Ghish gli schizzò
volutamente l'acqua in faccia.
Il poveretto
rimase scioccato.
-Ah, è
così?- riprendendosi dallo spavento mormorò Pie.
-Ora vediamo
come te la cavi!-
I due
iniziarono la loro guerra dell' acqua , coinvolgendo Tart
e Selena. Formarono delle alleanze (Tart con Gish e Pie con Selena) e passarono buona parte della mattinata a
combattersi con l'acqua marina.
Sembrava che
la giornata doveva finire nei migliori dei modi, quando all' improvviso emerse
un chimero dal mare.
Le persone
fuggirono terrorizzate.
-Ci risiamo!
Comincio a pensare che avevo ragione che non dovevamo venire qui!- borbottò
Pie.
Pie , Ghish e Tart uscirono con le loro
vere sembianze dalle cabine dove stavano facendo la doccia ed incominciarono a
combattere contro il mostro.
La creatura
era troppo forte e quasi subito si trovarono in difficoltà.
Selena non sapeva cosa fare.
Voleva aiutarli, non le piaceva vederli in difficoltà.
Apparve Akita che le parlò. La invitò ad essere ciò che era e Selena accettò.
-Possiamo vedere tutti i futuri che vuoi. Il
finale è sempre lo stesso. -constatò Akita.
-Avrei accettato di essere la Guardiana per loro.-
-Si. Lo avresti sempre fatto per loro. Per
aiutarli. Per salvarli. Per il tuo popolo. Potevano passare dei giorni, ma alla
fine saresti ciò che sei adesso!-
Selena sospirò.
-Perchè sto cambiando?-chiese
dopo un lungo silenzio.
-Stai riprendendo il tuo vero aspetto. Presto
avrai bisogno anche tu dell'infuso che bevono i tuoi fratelli per nascondere le
orecchie!- rispose Akita.
-Un altra domanda ancora Akita!-
-Dimmi, e poi basta! Hai bisogno di dormire senza
avere troppe rivelazioni!-
-Il potere del tempo.. perchè
non lo posso usare?-
-Lo hai già usato per guarire i tuoi fratelli. Se
non sbaglio sei stata male, ti sei sentita debole. Non è giunto ancora il
momento! Quando sarà vicino lo capirai e saprai come usarlo. Adesso basta! Riposa
! Domani è un giorno lungo!-
Akita scomparì
lasciando Selena con la sensazione che non avesse
detto qualcosa di importante.
In quel momento non le importava, voleva rimanere
nel campo fiorito e godersi la vista della distesa dei fiori.
Aveva bisogno di quella pace per metabolizzare il
suo passato.
Delle lacrime uscirono e bagnarono il cuscino.
Ghish le asciugò.
Era venuto per vedere se la ragazza stava bene.
“ Forse sta facendo un brutto sogno”.
Decise quindi
di rimanere vicino a lei.
Non aveva intenzione di passare tutta la notte
sdraiato accanto sul letto (doveva rientrare in camera prima che Pie si
accorgesse della sua assenza, almeno questo era il piano),ma si addormentò
abbracciando la ragazza.
Per la prima volta Ghish
dormì sereno.