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Autore: M4RT1    30/11/2012    5 recensioni
Chi, dopo il finale della terza serie, non ha pregato che ce ne fosse una quarta?
Chi non ha immaginato come prosegue la storia? Come continua tra Lucia e Orlando, che fine ha fatto Bart?
Bene, io ho dato una mia interpretazione alla cosa U_U
Tra indagini, rapimenti, nuovi arrivi e storie d'amore, ecco qui la mia versione della quarta serie più attesa :D
SCRITTA IN COLLABORAZIONE CON S_LILY_S *_*
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mattino seguente alla fine dei festeggiamenti, quello del sette di Gennaio, si preannunciò freddo e piovoso tanto quanto le due precedenti settimane. Una fitta nebbiolina era calata sulla città durante la notte, e anche a mattino inoltrato non dava segno di volere andarsene, tanto da costringere le automobili ad accendere i fari.
 
Daniele Ghirelli arrivò in ufficio in ritardo, come sempre da quando la Banda era stata sgominata e non c’erano più chiamate improvvise a svegliarlo nel cuore della notte. Entrò, di corsa, con Selvaggia al seguito che gli urlava qualcosa riguardo al pranzo, e lanciò la valigetta con il suo portatile sulla scrivania.
 
-Alla buon’ora, Ghirelli!- lo accolse Emiliano, che stava indossando il camice bianco da laboratorio.
-Buongiorno, Ghiro!- lo salutò invece Bianca, con in mano un bicchiere di caffè.
Lucia era già in ufficio, chiusa insieme al generale. Avevano entrambi un’aria molto impegnata.
-Cosa succede alla Brancato?- domandò il capitano, sbirciando dal vetro. Orlando era accanto a lui, ma non sembrava teso:
-Parlano del sostituto di Bart. Della sostituta, a dire il vero…- lo informò, prima di sussurrare:
-Pare che sia una tipa un po’ particolare. È una chimica molto conosciuta, si è laureata in America, ad Harvard, e poi è tornata qui e ha preso altre due lauree.
-Un genio, insomma.- commentò Daniele, interrotto dal generale che usciva dall’ufficio.
-Non si disturbi a salutare, Ghirelli…- commentò l’uomo, ridendo sotto i baffi.
-Generale…- salutò invece Orlando, prima di catapultarsi nell’ufficio.
 
Mezz’ora dopo erano tutti in riunione, tesi.
Come sempre, Lucia era a capo tavola, e giocherellava nervosamente con i lacci della sua felpa:
-Bene, tra circa un’ora arriverà la sostituta di Bart, il tenente Claudia Antonini. Accoglietela come si deve, mi raccomando.- smise di parlare. Sembrava volesse dire qualcosa, ma non si decidesse a farlo.
Emiliano ruppe il silenzio:
-Scusi, capitano, ma noi abbiamo sempre trattato tutti bene, mi pare…- sussurrò, fissando Bianca. La ragazza sorrise.
-Non ne dubito, Cecchi… so che i rapporti tra voi… tra noi, sono sempre stati molto affiatati.- puntualizzò, ignorando volutamente il ‘’fin troppo’’ borbottato da Ghiro a mezza voce. –Devo dirvi, però, che il tenente Antonini va trattato con estrema… cautela. I suoi rapporti riguardo gli incarichi precedenti la definiscono come schiva, fredda, molto calcolatrice e poco incline a rispettare ordini superiori. Tuttavia…- aggiunse, superando i borbottii generali. –E’ forse la chimica migliore che abbiamo nei Carabinieri, ed è un grande onore averla a lavorare qui con noi.
Orlando scosse la testa:
-Dai, sono sicuro che non è tanto male… insomma, guarda me!- esclamò, sorridendo: -Cacciato da tutti… e poi qui mi son trovato bene!
Bianca annuì.
-Bene, è tutto… ah, c’è arrivata una telefonata di Sasso, un rapimento durante la notte di Natale. Orlando, Emiliano, occupatevene voi. Bianca, tu e Ghiro restate qui… stiamo aspettando la sentenza della condanna di Mario Pugliese.

 
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-Salve, vorremmo parlare con il tenente Sasso.
-Ve lo chiamo subito…
 
Orlando ed Emiliano arrivarono in caserma pochi minuti dopo. Non erano mai stati nell’ufficio di Sasso, quindi aspettarono che l’appuntato tornasse e li conducesse dal superiore.
Sasso se ne stava seduto tranquillamente su di una sedia di pelle nera; il suo ufficio non era grande quando quello della Brancato, ma era fornito di un bel computer e dalla finestra si vedeva mezza Roma.
 
-Ci trattiamo bene, eh Sasso?- ridacchiò Orlando, poi prese posto. Emiliano lo imitò:
-Qual è il problema?
 
Sasso trafficò per qualche secondo con una fila di pratiche che teneva sulla scrivania, poi tirò fuori una foto e la porse ai due: ritraeva una bambina di circa sette anni, dai lunghi capelli neri e dagli occhi verdi, che sorrideva seduta sull’altalena.
-Giorgia Castelli, 8 anni… è stata rapita la notte di Natale, mentre usciva di casa con i genitori.
Emiliano annuì:
-Estorsione?- domandò, fissando la fotografia.
-Non direi, sono passate quasi due settimane e nessuno si è fatto vivo. I genitori non erano poi così ricchi, quindi…- rispose Sasso, scuotendo la testa. –I genitori stavano ancora nel palazzo, si erano fermati a fa’ gli auguri ai vicini… hanno sentito un urlo, e quando so’ usciti la bambina non ci stava più. Scomparsa nel nulla.
-E perché avete aspettato tutto questo tempo per chiamarci?- chiese Orlando.
-Pensavamo a un qualunque rapimento, e noi non è che chiamiamo a voi per ogni fesseria… siamo pure capaci di risolvere qualcosa… ma ora il generale ha detto di fare qualche indagine più approfondita.
-Vabbè Sasso, dacci l’indirizzo di casa dei Castelli e vediamo un po’ che si può fare.- acconsentì Emiliano, prendendo la fotografia. –Anche se me sa che è ‘n po’ tardi… sai quante persone so’ passate…
 
Uscirono dalla caserma pochi minuti dopo. Emiliano fissava ancora la foto.
-C’è qualcosa che non va, Milo?- domandò Orlando, mettendo in moto.
-No, niente… è che mi sembra di conoscere questa bambina…- rispose il ragazzo, poi scosse la testa: -Forse è solo che… che insomma, mi ricorda Marika…
Mise in tasca la foto mentre si dirigevano a via Machiavelli 145, dove la famiglia della bambina aveva un piccolo appartamento.

 
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-Sì, generale? Certo… cos’ha detto? Perfetto, la ringrazio. Arrivederci.
 
Erano seduti nell’ufficio della Brancato: Ghiro, Bianca e Lucia avevano passato quasi due ore lì, immobili, ad aspettare.
Ghiro si era mosso solo per mandare un sms a Selvaggia, dicendole che non sarebbe rientrato a pranzo. Bianca aveva provato a chiamare Emiliano, ma il ragazzo aveva il cellulare spento; Lucia era stata ferma e basta.
Poi, finalmente, era giunta la chiamata.
 
-Allora, Lucia?- domandò Bianca non appena il capitano riagganciò.
-Mario Pugliese è stato condannato in primo grado all’ergastolo. Mi sa che non lo rivedremo mai più.
 
Nonostante la circostanza non fosse propriamente lieta, Lucia Brancato sorrise: era davvero la fine della Banda.
Daniele sospirò, alzando gli occhi al cielo:
-Ce l’abbiamo fatta!- sussurrò solo.
-Finalmente!- esclamò Bianca, riprendendo il cellulare.
Ma prima che potesse chiamare Emiliano, lui e Orlando rientrarono.
-Emiliano, Orlando… il Lupo è stato condannato all’ergastolo!- li informò Bianca, correndo dal ragazzo. Si abbracciarono velocemente, in linea con gli avvertimenti costanti del generale, poi lei lasciò che Emiliano posasse la scatola bianca dei repertamenti.
 
-Allora, cosa avete scoperto riguardo al caso della bambina scomparsa?- domandò Lucia, avvicinandosi alla scrivania di Orlando.
-Niente di ché, Lucia. Una bambina normale con una famiglia normale. I genitori sono due impiegati, non hanno nessun genere di nemico… niente che faccia pensare a una vendetta familiare, né tantomeno ad un ricatto. Non saprei davvero.- spiegò Orlando, passandosi una mano tra i capelli.
-Testimoni?- domandò ancora il capitano.
-Nessuno ha visto niente, era troppo buio…- rispose Emiliano, scrollando le spalle.
-Non aveva nessun problema, i genitori sono incensurati…- aggiunse Lucia, leggendo il rapporto di Sasso che suo marito le aveva appena dato.
-E poi sono passati dodici giorni, non abbiamo niente su cui lavorare…
Emiliano aprì la scatola con i reperti: un paio di mozziconi di sigaretta, qualche fazzoletto di carta e un frammento di stoffa rossa.
-Questo è tutto quello che abbiamo trovato… ma non sappiamo a chi appartenga, potrebbe essere di un passante qualunque.- puntualizzò Orlando, prendendo un paio di guanti di lattice.
-Beh, analizzateli… magari salta fuori qualcosa.

 
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-Giovanni! Giovanni! Su, fai presto, dobbiamo andare a casa!
La donna si alzò dalla panchina proprio mentre il pallone di suo figlio le urtava i piedi, rotolando via:
-Gianni! Guarda qui, il tuo pallone sta rotolando in strada!
Sbuffando, la signora si avvicinò allo scivolo giallo dove suo figlio giocava.
Era deserto.
-Gianni? Gianni! GIANNII!
Un furgone nero sfrecciò a pochi metri da lei, ma nessuno lo notò.

 
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-Il DNA dei due mozziconi non è di nessuno schedato, stessa cosa per uno dei fazzoletti.
-E l’altro?
Emiliano e Orlando erano nell’ufficio della Brancato, di fronte alla scrivania. Reggevano entrambi alcuni fogli con i risultati delle loro analisi.
-L’altro appartiene a Gino de Micheli, un pregiudicato: spaccio, tentato furto di un’automobile e molestie, si è fatto tre anni di carcere per aver collaborato con un piccolo spacciatore, ma è in libertà da sei mesi.- snocciolò Orlando, leggendo le informazioni inviategli da Sasso.
-Ma la cosa interessante…- lo interruppe Emiliano, sventolando una bustina con dentro il piccolo pezzo di stoffa rossa. –E’ questo: è della stessa stoffa e dello stesso colore del cappotto indossato da Giorgia Castelli la sera del rapimento.
 
Lucia annuì con interesse:
-Avete analizzato la stoffa?
-Sì.- rispose Orlando. –E abbiamo trovato una sostanza strana… sembrerebbe resina, a prima vista, ma la stiamo analizzando.
In quel momento Daniele Ghirelli aprì la porta:
-Emh… Lucia? E’ arrivato il tenente Antonini.
La sua voce sembrava piuttosto ansiosa.
-Falla entrare, Daniele. Con voi è tutto.- li congedò Lucia.
 
Orlando ed Emiliano uscirono proprio mentre una donna entrava: era alta, magra, dai capelli corti quasi arancioni e il viso affilato. Fissò i due tenenti e Ghiro con aria altezzosa, poi salutò:
-Sono Claudia, il nuovo tenente.
-Piacere, io sono…
Ma la donna interruppe Orlando ed entrò, lasciandoli fuori ad una porta chiusa.


*PROMO*

I bambini rapiti sono due, ora... 
ORLANDO: entrambi frequentavano la stessa scuola elementare, dovremmo dare un'occhiata.
CLAUDIA: io non direi, invece.
Piccoli disguidi, o grandi incomprensioni?
LUCIA: non è colpa mia, Orlando, chiaro?
ORLANDO: chiarissimo, Lucia. Chiarissimo...

RIS Roma 4, nei prossimi giorni su EFP. Non mancate :D

*FINE PROMO*


N.d.A.: beh, niente da dire... Grazie mille ai sei che hanno recensito la prima puntata... sei in meno di un giorno, davveor grazie *_* A quelli che stanno mettendo la storia tra le preferite e le seguite :D
Ah, un piccolo consiglio: le battute di Sasso, leggetele immaginando la sua voce :P
  
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