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Autore: Astrid The Best    30/11/2012    3 recensioni
Katniss Everdeen è stata la scintilla che ha provocato definitivamente la rivolta a Panem. Durante i suoi primi giochi ha sfidato Capitol, è riuscita a raggirare il sistema. Ma non è stata l'unica.
Qualche anno prima Keira Miller, una diciassettenne del Distretto 4 si offerta volontaria per i settantunesimi Hunger Games perchè non voleva sposarsi con un perfetto sconosciuto, perchè è contro ogni suo principio.
Cosa succederà a Keira? Ritornerà viva dall'arena? Riuscirà a cambiare idea sull'amore?
Ma soprattutto riuscirà a raggirare il sistema della Capitale?
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Finnick Odair, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1 "Il giorno più brutto della mia vita"

 

Sono le sette. Oggi è il giorno della mietitura. Mi alzo di scatto dal letto come se avessi appena fatto un incubo. Dal piano di sotto sento dei rumori, è mia madre che sta preparando la colazione.
-Tesoro,sei sveglia?-questa è mia madre.
-Si,mamma ora vengo giù.-rispondo.
-Fai in fretta io e tuo padre ti dobbiamo parlare...-
 Cosa vorranno dirmi? Molto probabilmente sarà un buona fortuna per la mietitura. Mi dirigo verso il lavandino e mi rinfresco il viso,mi guardo allo specchio:i miei lunghi e mossi capelli neri,i miei occhi color cioccolato e la mia carnagione chiara non sono le comuni caratteristiche di un abitante del Distretto 4.

Scendo le scale,vado alla cucina:lì ci sono i miei genitori seduti che mi osservano.
Prendo una sedia,una tazza di caffè e mi siedo. 
Silenzio.
Alla fine decido io di romperlo -Bhè,cosa volevate dirmi di così importante?-
Mio padre si alza -Allora Keira,come sai fra poco compirai 18 anni...-
-Si... Cosa volete fare una festa? Non la voglio-
-No,ti abbiamo combinato...- mio padre continua ad esitare,non è una cosa positiva.
-Che?- chiedo un po' scocciata ma anche annoiata,odio le persone che fanno mille giri di parole per dire qualcosa.
-Un matrimonio- risponde alla fine.
Quelle parole risuanano nella mia testa. No,non può essere. Tutto ma non questo...

-State scherzando vero?!- alla fine riesco a formulare questa domanda/esclamazione.
Mia mamma si alza si avvicina a me e mi accarezza una guancia -Tesoro,non stiamo scherzando:abbiamo pochi soldi e l'unica soluzione è il matrimonio con un ragazzo di una famiglia molto ricca.-
-No!Non potete farmi questo- urlo,ma nessuno sembra ascoltarmi è come se non avessi la voce.
-è già deciso dopo la mietitura se tu e lui non verrete chiamati,vi faremo conoscere.- risponde mio padre.
Io mi alzo di scatto, mi dirigo verso la porta ed esco.
Inizio a correre verso la spiaggia poi mi tuffo in mare.L'acqua è l'unico posto dove sto bene,è il mio luogo sicuro.Prendo un lungo respiro e vado sott'acqua e rifletto,è l'unico posto dove riesco a riflettere a pieno,dev'essere il giorno più brutto della mia vita:la mietitura e conoscere l'uomo che mi sposerà,non so cosa sia peggio... Forse preferirei andare agli Hunger Games piùttosto di sposarmi.Io non voglio sposarmi è contro le mie regole e se dovessi proprio sposarmi lo farei solo per amore non per soldi.
Ritorno alla spiaggia,oddio è tardissimo devo andare alla mietitura! Non ho tempo devo correre in piazza.

Siamo tutti ai nostri posti quando spunta una signora di Capitol City di nome Jennifer,il cognome è impronunciabile.
Si avvicina al microfono e inizia a parlare con quel buffo accento -Benvenuti! Ora estrarrò i nomi dei tributi per i settantunesimi Hunger Games! Prima le signore-
Mentre si dirige a prendere il nome della sventurata,il mio cuore accelera,penso che mi potrebbe uscire dal petto.
-Alice Stone- il nome echeggia per tutta la piazza.
La mia reazione è delusione, eppure non è il mio nome dovrei provare sollievo,felicità o qualche emozione.
La poveretta fa le scale e va incontro a Jennifer tremando.
-C'è qualcuno che si offre volontario?- 
 Il silenzio prende il soppravvento,anche se siamo uno dei distretti preferiti le ragazze non si offrono quasi mai, i ragazzi più spesso.
A un certo punto sento la mia mano che si alza non riesco a fermarla, mi sto offrendo volontaria...
Jennifer urla,più che un grido sembra uno squittio -Oh,che meraviglia,vieni,vieni!-
Le mia gambe partono da sole e si dirigono al palco,è come se non riuscissi a controllare il mio corpo.
Jennifer mi viene incontro tutta felice,non riesco a capire il perchè di tanta gioia-Qual'è il tuo nome?-
Con un filo di voce rispondo-Keira Miller- no,non posso presentarmi così. Prendo un respiro -Mi chiamo Keira Miller- dico a gran voce.
-Bene,ecco a voi il tributo femmina del distretto 4:Keira Miller!-  mi presenta Jennifer.
Mi siedo,tocca al tributo maschio.

Viene estratto un certo Ryan,penso,non sono lucida sto pensando a quello che ho fatto.
Ryan si fa spazio tra la folla,non mi sembra molto in salute,non penso che durerà al lungo nell'arena e ve lo dice una che
fa la fame ogni giorno.
Jennifer formula la stessa domanda. Un urlo parte dalla folla -Mi offro volontario!-
Sul palco fa capolino il proprietario della voce:un ragazzo alto,capelli biondo scuro, occhi chiari, abbronzato e con un fisico asciutto ma muscoloso.
-Abbiamo due volontari quest'anno! Come ti chiami?- chiede Jennifer.
-Jack Green- risponde sorridente e sereno.
-Signore e signori ecco a voi i due tributi del Distretto 4:possa la buona sorte essere sempre a vostro favore-
CONTINUA

ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qua! Cosa ve nè pare il capitolo? Spero che vi sia piaciuto, per qualsiasi cosa recensite e io vi risponderò.
Un bacio,
ASTRID

  
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