IT’S ALL SO COMPLICATED.

‘Ehy, passami la palla!’ la bambina dagli occhi cristallini, quasi ghiaccio, alzo’ lo sguardo dal suo libro osservando per bene il bambino che l’aveva chiamata. 
 Intorno a lui c’erano anche quelli che dovevano essere gli ‘amichetti’ dell’orfanotrofio della piccola Rachel. Ecco, dovevano essere, ma non lo erano affatto.
 ‘Allora? Che aspetti? Veloce, dobbiamo giocare! Non vedi?’ esclamo’ abbastanza spazientito il bambino che aveva entrambe le mani appoggiate leggermente sui fianchi. Indossava dei pantaloncini corti blu ed una maglia bianca, tutta sporca di terra, segno che aveva giocato molto con i suoi compagni.
 La bambina appoggio’ il libro che stava leggendo poco prima su quel prato verde, che era stato reso cristallino dalle gocce di ruggiada le quali vi si erano posate la notte precedente. Sporse le mani al lato desto, prendendo la palla e lanciandola a quel gruppetto di bambini dagli otto ai dieci anni. Appena arrivo’ loro la palla, non degnarono quella piccola creatura neanche di un ringraziamento. Ormai la piccola Rachel era abituata a quel tipo di trattamento.

‘Cooper, stasera arrivera’ una nuova coppia ad adottare uno di noi. Sai già cosa succederà percio’ ti conviene non spifferare tutto alle suore, altrimenti te la vedrai brutta, molto brutta.’ 
 Ecco cosa doveva sentirsi dire ogni volta che c’era una speranza per l’angelo dai capelli castani e gli occhi ghiacciati. Quella speranza che veniva soppressa dalla cattiveria di quei suoi coetanei.
 Quell’unica speranza che le era rimasta di essere adottata e di vivere in una famiglia felice, con delle persone che le volevano bene, sebbene non fossero i suoi veri genitori. Lei si limitava semplicemente ad annuire. Era sola. Non aveva nessuno. E soprattutto non avrebbe potuto dire a nessuno cio’ che ormai le toccava subire da anni. Era come una punizione. Ma per cosa? 
 ‘Sai già come potrebbe finire se dici qualcosa.’ Eccolo, quel bambino che le metteva paura ma allo stesso tempo lo affascinava. I suoi boccoli castani e quegli smeraldi che aveva al posto degli occhi lo facevano sembrare un angelo sceso in terra. 
 Purtroppo non era così. La prima volta che la piccola Rachel stava cercando di dire tutto ad una delle suore le fu dato uno schiaffo in pieno viso, proprio da Harry. 
 Lei non aveva la minima forza di reagire a causa anche dell’età anche perchè Rachel aveva qualche anno in meno di quegli esseri abietti e odiosi. Così li riteneva. Chiusa in uno stanzino per non essere adottata. Perché? Cosa aveva fatto loro quella creatura così benevola e amabile da far tenerezza a persone sconosciute? 

QUALCHE ANNO DOPO.. 


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SAAAAALVE!
questo è la nostra prima fanfiction e per molto tempo siamo state lettrici "silenziose". c': 
abbiamo "unito" i nostri cervellini e ne è uscita fuori questa storia che sarà piena di colpi di scena e di......lo scoprirete ʘ‿ʘ lol 
imparerete a conoscerci man mano che andremo avanti con i capitoli e imparerete a conoscere anche le nostre menti contorte(?) ʘ‿ʘ 
donate una piccola recensioncina per rendere felici due sfigate che hanno appena pubblicato il primo capitolo della loro prima fanfiction.
grazie a tutti dell'attenzione e aurevoir! c: 

C&G.