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Autore: _pencil    18/06/2007    9 recensioni
"Mi ha lasciata. Sentivo che fra me e lui non sarebbe durata a lungo, ma come tutte le cose, l'ho vissuta senza pensarci troppo. Perchè non ha senso vivere qualcosa con il pensiero fisso che prima o poi finirà.(...)" Bisogna ricominciare daccapo, ma a volte il destino lo impedisce.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Va beh, inutile continuare a ringraziarvi per le vostre recensioni...sono davvero felice che questa ff continui a piacervi e che non vi deluda. Questo è il sesto e penultimo capitolo, ed è l’introduzione a quella che sarà la fine...

 

Capitolo 6 – Il ritorno

 

La mattina seguente Harry si svegliò prima dei suoi amici, e ne approfittò per sistemare le sue ultime cose nel baule. Aveva dormito male, e gli sembrava di non aver riposato affatto. Passando per caso davanti al piccolo specchio appeso al muro, lanciò uno sguardo alla propria immagine riflessa: i capelli castano scuro, più arruffati del solito, appiccicati alla fronte, gli occhi verdi che apparivano più stanchi che mai e un velo di barba leggera sulle guance. Intento com’era a studiare il proprio volto, fu piuttosto sorpreso nel vedere la zia Petunia entrare nella camera, e salutarlo con un tono piuttosto distaccato : - Ciao –

Harry ricambiò il saluto, perplesso : - Ciao –

La zia dette un’occhiata ai bagagli dei ragazzi:

- E così partite... –

- ...già –

- E dopo tu...insomma...pensi che tornerai qui? –

Harry rimase per un po’ in silenzio. - No, non penso che tornerò –

- Mh...bene –

La zia tacque, uscì dalla camera, ma poi inaspettatamente disse:

- Allora buona fortuna –

Harry non fece in tempo a sussurrare uno sbalordito : - Grazie – , che lei era già sparita.

Scrollò le spalle, e uscì anche lui dalla camera, per andare in bagno.

Poco dopo Hermione si svegliò sbadigliando. Aveva la testa confusa e pesante, era sudata, e fu stupita nel ritrovarsi nel letto completamente vestita.

Lanciò un’occhiata verso il letto di Harry: vuoto. Si girò dall’altra parte: Ron dormiva beatamente nel suo letto, sdraiato su un fianco, la bocca socchiusa e il torace che si gonfiava al ritmo regolare del suo respiro. I capelli rossi gli cadevano disordinatamente davanti agli occhi; Hermione, sorridendo affettuosamente, si chinò verso di lui e glieli scostò dalla fronte. Inavvertitamente, lui le afferrò la mano nella sua. Hermione sussultò. Ron aprì piano gli occhi azzurri, senza smettere di stringerle la mano, e la guardò. Lei gli sorrise cautamente, con un brivido lungo la schiena: - Buongiorno – sussurrò.

Lui sorrise appena, e continuò a fissarla dritto negli occhi. Hermione era a disagio, ma allo stesso tempo si smarriva sempre di più in quegli occhi cristallini, e senza rendersene conto, stava avvicinando pian piano il suo volto a quello del ragazzo; Ron, non smettendo un secondo di guardarla negli occhi, e chiedendosi cosa stesse accadendo, si protese verso di lei, a pochi, pochissimi centimetri dal suo viso.

Hermione socchiuse gli occhi, e l’ultima cosa che vide furono le labbra carnose e delineate del ragazzo. In quel momento, Harry rientrò nella camera.

Ron e Hermione si allontanarono bruscamente l’uno dall’altra, tossicchiando.

Harry, rendendosi conto di cosa aveva appena interrotto, si sentì tremendamente in imbarazzo, e si tirò una sberla sulla fronte. Poi fece per uscire dalla camera, ma gli amici lo chiamarono: - Harry!Torna qui! –

Superata la tensione, i ragazzi presero a sistemare le loro ultime cose, e a metà mattinata tutti i loro bagagli erano pronti nell’ingresso dei Dursley. Una macchina del ministero della magia, contattata appositamente dai signori Weasley, li sarebbe passati a prendere dì lì a mezz’ora, per accompagnarli alla Tana, dove avrebbero trascorso un paio di giorni prima di iniziare la missione della ricerca degli Horcrux.

Quando la vettura accostò di fronte al numero 4, Harry, Ron e Hermione iniziarono a trascinare fuori i bauli. Harry notò con disappunto che i suoi amici non si erano più parlati dopo l’episodio di quella mattina, e presumeva che il silenzio gravido di imbarazzo si sarebbe prolungato per tutto il viaggio.

I ragazzi salirono in macchina. Hermione si mise sul lato sinistro del sedile posteriore e, com’era sua abitudine quando stava seduta, si accucciò tirandosi le gambe al petto; Harry si sedette al centro e Ron alla sua destra, distendendo le gambe davanti a sé. Osservando le loro posizioni, Harry sorrise notando quanto fossero diversi anche in quei piccoli particolari. La macchina prese il volo divenendo invisibile; saliva sempre di più nel cielo azzurro di quella Londra babbana, scavalcando le nuvole bianche, e ben presto la città vista dall’alto apparve minuscola. Hermione guardava giù dal finestrino, la luce del sole che giocava con i riflessi biondastri dei suoi capelli; Ron la guardava di sottecchi, ma poi anche lui si voltava verso il suo finestrino, con un’espressione indecifrabile. Quanto a Harry, faceva finta di dormire per non sentirsi costretto a parlare, e con gli occhi chiusi continuava a pensare che di lì a poco avrebbe rivisto Ginny, cosa che lo rendeva tremendamente inquieto e incerto sul da farsi.

Quando la vettura iniziò a perdere quota, Hermione gli diede una leggera botta sull’avambraccio, per svegliarlo. Lui si stropicciò gli occhi, fingendo l’aria stanca di chi si è appena svegliato. La macchina frenò davanti alla Tana, urtando il marciapiede e facendo sobbalzare i tre ragazzi. Ron uscì per primo, e si stiracchiò sbadigliando, poi iniziò a scaricare i bagagli. La signora Weasley corse loro incontro, sorridendo commossa:

- Oh cari!- abbracciò forte Harry, poi Hermione e poi Ron, che dovette chinarsi per salutarla, data la sua ormai notevole statura. I tre amici presero ognuno il proprio baule. Hermione e Ron non si erano ancora rivolti la parola, cosa che iniziava a seccare Harry. Egli poi si sentiva agitato anche perché non aveva ancora visto Ginny in giro; Hermione, notandolo, chiese alla signora Weasley :

- Ma Ginny dov’è? –

- Oh...Ginevra è andata qualche giorno da Fred e George a Diagon Alley, per stare un po’ con loro e aiutarli con il negozio...pare che si diverta un sacco. Comunque dovrebbe tornare stasera con la metro polvere –

Harry tirò un silenzioso sospiro di sollievo.

 

- continua –

 

  
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