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Autore: from heaven to hell    30/11/2012    3 recensioni
"Non ho mai ricevuto quello che desideravo davvero per Natale, tranne un anno forse. Sì, quando ero un adolescente, è stata l’unica volta che ciò che desideravo è diventato mio. L’amore è arrivato, con Natale, la neve e il freddo di sfondo.
Ed è stato il Natale migliore che potessi mai sperare."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Christmas's present











Ero appena tornata a casa, e già mi mancava la sua voce.

È assurdo quanto una persona possa diventare importante nonostante tutto, nonostante le litigate, i problemi, gli sbagli, le incomprensioni.  Ero diventata dipendente da lui, ma non sembrava accorgersene, e dio quanto faceva male.

È come tirarsi una martellata sulle dita, fa male e continua a pulsare per ore, o giorni.

Lui per me era come una martellata, solo data sul cuore; aveva la capacità innata di farmi stare bene con uno sguardo e distruggermi con un sospiro, o peggio con una parola. Lui era consapevole di questa mia debolezza, ma nonostante tutto continuava a distruggermi dentro.

Passavo ore intere a dargli attenzioni, -sbagliate, terribilmente sbagliate- e lui ne approfittava.

Come si può amare qualcuno che ti uccide lentamente?

Ma soprattutto come si fa ad uscirne?

Non avevo la risposta, quindi l’unica possibilità era continuare a sperare, piangere, sperare, rassegnarsi.

 





 
Mancavano venti giorni a Natale, quando mi disse che non sopportava più la sua fidanzata.  E mentre mi raccontava i suoi problemi io segretamente chiedevo un regalo solo, lui.

Speravo con ogni fibra del mio corpo che lui si innamorasse di me in meno di venti giorni, speravo che quella strana amicizia che avevamo, quell’amicizia sporca e ingiusta che ci legava, potesse diventare un qualcosa di speciale, di magico.
 




 
Mancavano diciassette giorni a Natale quando mi disse che la sua fidanzata l’aveva mollato, e che sarebbe venuto al ballo scolastico che si sarebbe svolto in quei giorni da solo, per dimenticare.

Quel momento invece, speravo mi chiedesse di andare al ballo con lui, nonostante fossimo solo ‘amici’, speravo mi dicesse che ero bellissima col vestito che mia madre mi aveva fatto, speravo semplicemente che si accorgesse di me.
 



 
Mancavano dodici giorni a Natale, era la sera del ballo; lui non me lo aveva chiesto di andarci con lui, e io ero con le mie amiche, cercando di bere quel che bastava in più per non pensare a lui, e per divertirmi.

Quella sera non speravo, semplicemente cercavo di dimenticare, ed era come se i ragazzi l’avessero capito. Ballavo, devo aver anche baciato qualcuno, ma non ricordo chi, e ad un tratto tu mi spunti davanti, brillo, e mi chiedi di accompagnarti in bagno, perché non stai bene.  Ti ho portato in bagno, e tu con tutta la tranquillità del mondo mi hai baciato. Un bacio piccolo, innocente ripetto a quello che eravamo abituati a fare di nascosto, ma sai il mio cuore ha smesso di battere per qualche secondo.  Dopo avermi baciato, mi hai abbracciato e mi hai detto che ti mancava la tua ex. Hai preso, e barcollando, ti sei allontanato e sei tornato nella sala.

Ho pianto, davvero tanto, poi Eleanor è entrata in bagno, mi ha tirato su, ha preso un fazzoletto e dopo avermi risistemata mi ha spedita al bar con dei soldi e l’ordine di bere, poi è arrivata con un ragazzo, decisamente bello, credo si chiamasse Zayn, e mi ha mandato a ballare con lui.

Ho passato la notte da lui, quella sera. Ma non sono andata oltre al bacio, perché mentre mi toglieva il vestito, sono scoppiata a piangere e gli ho raccontato di te; lui mi ha stretta e mi ha cantato una ninna nanna, e ci siamo addormentati così, uno fuso all’altro.
 
 
 



Mancavano dieci giorni a Natale, quando ti rividi la prima volta dopo il ballo. Ero con Zayn, e tu ti sei offeso perché non te ne avevo parlato, perché nella tua testa ero solo una stronza approfittatrice.

Ero con Zayn, perché dopo il ballo si era dimostrato una persona, un amico fantastico. Forse perché anche se era bisex, da sobrio tendeva di più verso gli uomini.

E mentre tu mi urlavi contro, io ero paralizzata, speravo finissi in fretta, perché stavo per scoppiare, ero una bomba ad orologeria a cui mancava poco prima che distruggesse tutto. Ma tu hai finito la scenata, e sei scappato via.

Mi sentivo male, incompleta, e mentre Zayn cercava di calmarmi non riuscivo a non far salire il magone, perché era ingiusto, perché tutto sembrava contro di me.
 




 
Mancavano cinque giorni a Natale, ed era l’ultimo giorno di scuola, quando  ci siamo rivolti la parola di nuovo. I rappresentanti d’istituto avevano fatto uno spettacolo di Natale per tutte le classi, e quindi eravamo tutti in cortile a ridere, quando Louis chiamò me e te sul palco.

Ci avevano scelti a caso tra il pubblico, a detta di Louis e Harry, ma sono sicura che di casuale non aveva nulla, per farci interpretare una scenetta,  e non so come ne perché   ma alla fine ci dovevamo dare un bacio appassionato, per finta, e io sapevo che tu ne eri capace perché avevi fatto quel trucco un pomeriggio tra amici; così non obbiettai, ma al momento del bacio finto tu mi hai preso e mi hai dato un bacio vero, decisamente vero, e mi hai sussurrato all’orecchio che ti mancavano i pomeriggi con me e che quel Malik non mi meritava.

In quel momento speravo solo tu mi sussurrassi che mi amavi, e che te ne eri finalmente accorto, ma anche quella volta sperare non servì a nulla, perché il pomeriggio stesso dopo una scappatella, mi dicesti che lei era venuta di nuovo a letto con te, e il mio cuore perse ancora un pezzo.





 
Mancavano due giorni alla mattina di  Natale, quando mi arrivò il tuo messaggio che mi diceva che non era vero che eri andato a letto con Laurie, ma che eri semplicemente geloso, e non capivi il perché.

Non speravo nulla in quel momento, perché tutto ciò che pensavo non  sarebbe mai successo era lì, era concreto, e io avevo finalmente una parte del mio regalo di Natale, e per una volta questo era davvero ciò che desideravo.



 
 
Era la mattina dopo Natale, quando tu sei arrivato davanti a casa mia con delle bustine di cioccolata calda e la bici. Pensavo fossi pazzo, perché mi dicesti di salire sulla bici che andavamo a casa tua a guardare un film.

Tutto quello che speravo era diventata la mia realtà, la mia vita, e la mia felicità. Tu eri lì, davanti a me con le guance arrossate, il ciuffo biondo che ti cadeva sulla fronte, gli occhi azzurri fissi nei miei, così anonimi rispetto ai tuoi, e mentre non riuscivo a crederci, tu mi hai preso, mi hai caricato sulla bici e mentre ridevamo infreddoliti, mi hai sussurrato un ‘ti amo Sophie, scusa se ci ho messo così tanto a capirlo’ e io ti ho risposto ‘ti amo pure io, Niall’.
 
 
 
 
 

SSSSUP BITCHES?
Oddio, è la seconda OS che finisco, e devo dire che mi piace. Non sarò bravissima a scrivere, ma la sento parte di me,
dato che un po’ è la mia vita e un po’ è ciò che vorrei succedesse per davvero..
Spero vi piaccia, Bea.  

 
 
 
  
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