Anime & Manga > Black Lagoon
Segui la storia  |       
Autore: DarkLucifer    30/11/2012    2 recensioni
Una nuova ditta di spedizione, una ciurma di anime perdute,un nuovo implacabile nemico...l'equilibrio di potere a Roanapur sarà messo in pericolo?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Balalaika procedeva da sola per le vie di Roanapur; indossava la sua solita giacca, appesa alle larghe e forti spalle, con le maniche lasciate a sventolare sospinte dalla brezza di quel mattino.
Era da molto tempo che la signora della guerra russa, leader del rinomato Hotel Moscow, non passeggiava senza la sua scorta per le strade di quella città, ma quel periodo così positivo per gli affari della sua compagnia sembrava aver stimolato la sua già non indifferente tracotanza e sicurezza.
Balalaika, inoltre, aveva da sbrigare un affare in cui non dovevano essere coinvolti i commilitoni, ed aveva lasciato al Compagno Sergente il comando completo del Quartier Generale. Boris era l’unico uomo che aveva mai potuto veramente avvicinarsi a quello che era stato il “lato umano” di quell’essere apparentemente composto da avidità, fame di potere e crudeltà.
Ovviamente anche il Compagno Sergente era un uomo altrettanto freddo e crudele, totalmente impassibile ed estraneo a tutte quelle stronzate romantiche e sentimentali sull’amore e l’amicizia: era stato proprio questo che gli aveva permesso di seguire e servire nel miglior modo possibile uno delle più promettenti capitani dell’esercito sovietico, ed in seguito partecipare in primo piano con quella donna anche nella costruzione e nell’espansione di una delle più violente e tentacolari organizzazioni criminali che il mondo avesse mai visto.
Quel giorno, Balalaika doveva far visita ad uno dei pochi nemici che fosse mai riuscito a mettere in difficoltà la soldatessa bionda: il capo della Triade Cinese, mr. Chang.
Non c’era giorno in cui la russa non ripensasse a quella maledetta sera del Novembre ’93, in cui sulle note di “It’s A Blue World”, i due capi delle più influenti organizzazioni di Roanapur si erano dati battaglia a colpi di arma da fuoco, nel tentativo di stabilire un potere indiscusso sui traffici di Roanapur.
L’esperienza sul campo di battaglia di Balalaika le era fino a quel momento valsa molte vittorie, contro quei piccoli stupidi mafiosi, capaci solo di organizzare rachet contro altri poveracci squattrinati come loro, incapaci totalmente di un organizzato piano strategico e senza alcun senso dell’onore.
Mr. Chang, nei brevi colloqui ed incontri che avevano avuto fino a quel momento, si presentava esattamente come lo stereotipo del mafioso medio: chiassoso, sempre fin troppo ben vestito, eccentrico e con un insano gusto per la spettacolarità.
Da attenta osservatrice qual’era, Balalaika non aveva però impiegato molto tempo a notare che la gestualità e gli eccessi di quel damerino non erano che un’intelligente copertura per studiare meglio i nemici senza rivelare nulla d’importante di sé: quel modo di agire, l’attenzione e la precisione con cui lui e la sua organizzazione lavoravano, ricordavano molto di più il modo di agire dei servizi segreti.
Solo quando i suoi informatori erano riusciti a giungere alla vera identità di quel mr. Chang, Balalaika aveva avuto un brivido di un’emozione che credeva di aver perso, da quando si era convinta dell’imbattibilità della propria organizzazione: il senso di improvviso disorientamento di fronte a quello che si prospettava un avversario addirittura alla sua altezza.
Una settimana dopo quella scoperta, Balalaika vestì l’unica “uniforme” che non aveva più dovuto indossare dai tempi dei campi di battaglia afghani: un elegante vestito da sera blu notte.
Per la guerrigliera russa, infatti, un abito da sera era molto più carico di responsabilità intrinseche della divisa con cui conduceva i suoi uomini alla battaglia: essa era ormai diventata quasi una seconda pelle per lei, era la testimonianza diretta e la prova concreta del suo legame fraterno con i compagni dell’Hotel Moscow, i suoi commilitoni, e lei era fiera di portarla.
Balalaika era conscia del fatto che molte donne sanno sfruttare un bell’abito da sera meglio di un AK-47, ma disprezzava con tutto il cuore quel modo di utilizzare il corpo femminile; era ben lungi dall’essere femminista, preferiva, infatti, di gran lunga i modi rozzi e sbrigativi dei soldati maschi, così simili ai suoi e così privi di quella serie infinita di complicazioni e significati reconditi con cui la maggior parte delle donne li infarcisce.
Quando una granata le aveva completamente sfigurato la parte destra del corpo, imprimendo per sempre sulla sua pelle il fervore della guerra, Balalaika era rimasta quasi “soddisfatta” da quel cambiamento: nonostante avesse sempre considerato il suo corpo il proprio “tempio”, allenandolo sempre al massimo per riuscire a competere e superare gli uomini con cui doveva gareggiare, finalmente con quei segni non era più solo “un bel corpo”, la sua essenza di macchina da guerra era finalmente libera dai vincoli e dai confini e riscontri comportati da misogine e superficiali convenzioni sociali.
Non era mai stata una donna che si facesse ostacolare da questo genere di cose, ma odiava l’idea che qualcuno potesse aver pietà di lei o che non le portasse il rispetto che meritava a causa di qualche curva di troppo.
Da quando le cicatrici erano diventate il suo tratto distintivo, era diventata finalmente in tutto e per tutto il soldato che aveva saputo di voler diventare: inflessibile, crudele, temuto e rispettato.
Anche dopo il congedo dall’esercito, ritrovandosi a capo dell’Hotel Moscow, poi, il potere che si ritrovò tra le mani fu oltre ogni suo sogno più recondito, e la sua leadership e la sua forza sarebbero state scolpite nel cuore di tutti per l’eternità.
Eppure, nonostante tutte queste premesse, quel Chang l’aveva sorpresa di nuovo, perché in quella notte da resa dei conti, l’aveva trattata istintivamente come solo altri due uomini in tutta la vita di Balalaika avrebbero saputo fare: senza alcuna premura per il suo essere donna, ma con un grande e puro rispetto per il suo nome e le sue imprese.
Quel duello era stato molto più lungo e sofferto di quanto Balalaika avesse mai potuto immaginare, sebbene sapesse molto bene che tutta Roanapur temeva e rispettava quello stratega, capo della Triade; poche volte aveva potuto vedere un uomo senza particolare addestramento militare che si muovesse bene come lui e che avesse il suo sangue freddo.
Le premesse dello scontro erano state che entrambi avevano congedato ogni scorta o aiuto da parte dei sottoposti: era una cosa tra loro.
Il miglior cecchino dell’Hotel Moscow era già ovviamente piazzato a debita distanza, non tanto per scorrettezza, quanto per tutelare un eventuale “calo d’onore” di quei mafiosi.
Fu quando lo scontro volgeva ormai al termine, senza che si stagliasse un vincitore palese, che Balalaika ebbe una chiara e completa visione di che genere di persona fosse il suo avversario.
I due contendenti si scrutavano ansanti come due leoni pronti a sbranarsi per una carcassa, entrambi feriti e ansanti ma ancora pieni di spirito combattivo.
Di punto in bianco, però, Mr. Chang aveva iniziato a ridere di gusto, con genuinità, come se si fosse appena ricordato la più bella barzelletta del mondo.
Balalaika lo fissò sconcertata: quella era la risata di un bambino davanti al giocattolo che tanto aveva desiderato e che finalmente i genitori gli avevano portato,una risata intrisa di una gioia selvaggia, incontenibile: rideva così il capo della Triade, in mezzo al campo di battaglia che quei due titani avevano creato
“Sei pazzo, Chang?” sussurrò la russa tenendosi il costato, con voce rotta e preparandosi a riprendere lo scontro “Cosa ci trovi di così divertente nella tua ultima notte?”
Mr. Chang le rivolse un sorriso sincero, e aggiustandosi gli occhiali da sole, rispose:
“Se mi chiedessero dove volessi trovarmi, in questo preciso momento” la sua voce era roca per il tanto ridere ma esprimeva in tutto e per tutto quell’eccitazione e quella gioia brutale che traspariva da lui.
“Non potrei che rispondere qui ed ora! A ballare questa macabra danza di vita e di morte con una ballerina esperta come te!
Tu mi hai ricordato perché ho scelto questa vita: erano anni che qualcuno non riusciva più a colpirmi e stupirmi come tu hai fatto, iniziavo quasi ad annoiarmi, e come sai è la cosa più pericolosa che possa succederti, nel nostro lavoro.
Ma tu sei l’avversario che ho aspettato per così tanto tempo, così fredda, metodica e piena di cazzate militari sull’onore ma con una crudeltà che ti avvicina più alla mafia che all’esercito.
Ho contato i tuoi colpi, Faccia Scuoiata, e so per certo che non hai che due proiettili in canna, inoltre il tuo cecchino è ancora alle prese con gli uomini che lo seguono da quando si è mosso dall’Hotel Moscow.”.
“Tu sottovaluti il valore dei miei uomini, mafiosetto!” ringhiò Balalaika con veemenza “Inoltre due proiettili bastano e avanzano per un moccioso come te!”
Balalaika non aveva ancora terminato di dire queste parole che Chang si era lanciato come un fulmine verso di lei, raggiungendola in poche falcate.
In condizioni ottimali, la russa sarebbe senz’altro riuscita ad intercettarlo, ma le ferite iniziavano a farsi sentire ed i suoi riflessi non erano adeguatamente pronti, e mr. Chang era già in azione.
Con una violenta torsione del polso, l’avversario riuscì a disarmare Balalaika e anche se le sue ossa erano troppo resistenti per rompersi per così poco, Balalaika non poté ignorare la morsa di ferro di quell’uomo.
Facendo ricorso a tutte le energie rimastegli, il capo dell’Hotel Moscow colpì l’avversario con un calcio in pieno petto, spedendolo a vari metri di distanza ma senza riuscire a farlo cadere; ella sfruttò quell’attimo per lanciarsi sull’arma caduta e puntarla verso il rivale, ma quello che stava facendo le impedì di premere il grilletto.
L’uomo era fermo in piedi, ed aveva ripreso a ridere come un folle, agitando le pistole nel tremore della risata ma tenendole pronte per un eventuale attacco.
“Non deve finire qui Balalaika, non lo permetto!” disse ilare “Vuoi rinunciare al tuo onore e regnare incontrastata sul resto di questi bifolchi? Sono cadaveri che camminano, corpi morti animati da puro istinto di sopravvivenza, senza uno straccio di motivo per combattere o anche solo per continuare ad esistere.
Voglio proporti una sfida e voglio vedere chi la spunta!
Non siamo in un film western in cui un duello all’ultimo sangue decide il corso della storia: la guerra andrà avanti anche senza di noi, ed io non voglio per nulla al mondo perdermi il piacere di combatterla fino in fondo!
Ho scelto questa vita perché volevo che tutte le mie abilità venissero sfruttate per conquistarmi quanto più potere mi è possibile, fregando e sconfiggendo altri bastardi come me.
L’adrenalina che provo ora è quello per cui vivo, sapere che potrei morire tra un secondo o tra un anno non mi spaventa affatto, anzi da’ alla vita quel gusto aspro che cerco.
Nessuno di noi due è tanto impreparato e stupido da presentarsi qui senza aver imparato a memoria ogni dettaglio dell’altro: so tutto del tuo passato come tu saprai tutto del mio, hai gli occhi giusti per vivere in questa città e le tue imprese sono degne del tuo onore.
Parlare del passato è un lusso che può permettersi chi ha vissuto tanto a lungo da non doversi più preoccupare del presente o del futuro; fai in modo che questo ardore con cui ci stiamo battendo si possa protrarre in qualcosa di grandioso, di cui parleranno tutti e che farà risuonare per l’eternità i nostri nomi!!” Chang era dolorante ed ansimava per lo sforzo di continuare ad urlare così, ma la sua energia era palpabile, aumentava sempre più e si iniziava a percepirla, come una spinta di calore che pervadeva l’aria circostante; si erse in tutta la sua statura e lanciò forte e chiara la sua sfida:
“Allora, Faccia Scuoiata, hai le palle di accettare la guerra della tua vita???”
 
 
 
 
 
L’angolo dell’autore
Si, lo so, è una gran bastardata interrompere così il filo narrativo, però credetemi, tutto ha una sua spiegazione!! Ho spezzato il capitolo in due perché ci sarebbe stata troppa carne al fuoco e così è più funzionale per me.. spero che la mia scelta non vi scazzi troppo xDD è un po’ intricato destreggiarsi tra i piani di narrazione, ma mi premeva mettere questo “focus on” di questi due stupendi personaggi ed il loro background e spero di essere stato almeno decente nel farlo.
Ringrazio in anticipo tutti quelli che mi seguono, in primis Saeko che si prende la briga di leggere subito i capitoli nuovi che metto e anche Ely natassia che, beh, è sempre qui ^^
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Black Lagoon / Vai alla pagina dell'autore: DarkLucifer