Dark was the night

La osservi con attenzione, scrutandola a poco a poco, facendo in modo di non farti notare da lei per non doverle dare troppe spiegazioni, per non dover arrossire più e più volte per la vergogna, per non rovinare tutto quanto, come sei solito fare.

Sei così bravo a rovinare tutto, così maldestro, il penultimo figlio di una famiglia di Purosangue un po’ chiassosa ed originale, un po’ sopra le righe e che, a volte, anzi spesso, ti sta stretta, ti imbarazza.

Sei fuori dalla tenda che hai condiviso con i tuoi migliori amici nelle ultime settimane.

Ti sembra quasi di vederla, di vedere Hermione che dorme in un angolino, con la coperta fin sopra la testa, una specie di consuetudine fanciullesca e rassicurante che lei è solita avere.

Lei è così bella, con quei folti capelli castani, crespi ed avvolgenti al tempo stesso, con quell’ espressione corrucciata ed adorabile con cui ti sorprendevi ad osservarla, di nascosto, per non sembrare uno sciocco, per non destare in lei il sospetto.

Quel sospetto.

Il dubbio si è insinuato in te, molto tempo fa, nell’ esatto momento in cui tu l’hai vista scendere con quel vestito rosa, mano nella mano con Krum, con il ragazzo che avevi ammirato, che destava in te stupore ed orgoglio, che avevi iniziato a non soffrire da quello stesso istante.

 "Hermione, Neville ha ragione... tu sei una ragazza..."

"Però, sei un fulmine" ribatté lei, acida. 

"Be'... puoi venire con uno di noi due!" 

"No, non posso" replicò Hermione. "Oh, andiamo" disse lui impaziente, "abbiamo bisogno di una compagna, faremo la figura degli stupidi se non troviamo nessuno, tutti gli altri hanno..." 

"Non posso venirci con te" disse Hermione, e arrossì, "perché ci vado già con un altro". 

Non ci hai creduto, non hai voluto crederle ed il risultato è stato questo, tu, seduto su una sedia, nella Sala Grande, intento a fissare Hermione e a fulminare Krum con lo sguardo.

Non sei mai stato molto perspicace.

Non è vero, Ronald?

Ti sei fatto sfuggire molte occasioni con lei, hai litigato, te ne sei andato, l’ hai fatta soffrire.

Forse l’ unica cosa giusta da fare è togliere il disturbo e andartene via, lasciarla sola e rientrare nella foresta, dopotutto lei sa già che tu te ne sei andato, è bastata una litigata con Harry, un disaccordo, la tua solita codardia, il tuo stupido orgoglio ferito.

Ti sei già pentito e vorresti tornartene indietro, tornare da lei, ma non lo fai perché, per una volta, cerchi di essere coerente con te stesso, provi ad essere un uomo, non una stupida marionetta manovrata da chicchessia.

Perciò ti volti indietro, con le lacrime agli occhi e la lasci lì, a piangere fino allo stremo delle forze in quella dannata tenda.

Te ne vai da solo, tu e il tuo stupido orgoglio ferito vi fate molta compagnia ultimamente.

Te ne vai, perché nascondere i tuoi sentimenti è più semplice di lasciarli scorrere sino al cuore della donna che ami, ma, forse, non l’ ami abbastanza, perché se davvero lei fosse il bene più prezioso che possiedi, torneresti indietro e le chiederesti perdono in ginocchio.

L’ amore è un bene raro, è difficile da trovare ed impegnativo da mantenere e tu, in questo momento, non sei in grado di badare nemmeno a te stesso, perciò taci la voce del tuo cuore e della tua coscienza e te ne vai, nel cuore della notte, sperando di non aver perduto per sempre l’ unica persona per cui valga la pena lottare.

NdA:

Grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia e a chi mi scriverà un parere, positivo o negativo.

Questo capitolo introduttivo svela la mia intenzione di voler approfondire i sentimenti di Ron ed Hermione, dopo l’ allontanamento di Ron, nel settimo libro.

Il punto di vista non sarà sempre e solo quello di Ron, cercherò di dare voce anche ad Hermione e a Harry.

La parte in corsivo è tratta da “Harry Potter e il calice di fuoco”

Al prossimo capitolo

lulubellula