Das Antimärchen
Importante: Tutto quello che leggerete è inventato. La band non mi
appartiene e tutti i riferimenti a storie o persone realmente esistite è
puramente casuale.
Note dell'autore : Il secondo capitolo era già pronto, andava solo sistemato prima di postarlo (il primo era effettivamente un po' corto, ma al momento la mia ispirazione si era fermata). Effettivamente mi sto chiedendo da dove mi sia uscita questa malsana idea di scrivere questa storia... Probabilmente è una mia reazione allo stress che sto sopportando in questi giorni... Comunque... Buona lettura e aspetto i vostri commenti ^^
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Kapitel
2
Die
Wende *
Da circa due anni è
esploso in Germania il fenomeno "Tokio Hotel", ne avevo già parlato. Sono anche
loro un gruppo musicale formato da quattro ragazzi, un po' più piccoli di noi,
che oramai è arrivato sulle bocche di tutti.
Devo ammettere che è
stata Janisse a farmeli conoscere, avevo sentito qualche loro canzone, ma non mi
ci ero mai soffermato più di tanto. I primi tempi, in cui io e Janisse eravamo
insieme, lei non era una fan accanita, ma dopo una decina di mesi, mi stavo
rendendo conto che il suo interesse per la band era un infatuazione di prima
categoria.
Tutto si può dire
che cominciò un giorno quando Janisse arrivò in sala prove con quattro
pezzettini di carta...
******
-Ciao a tutti!- urlò
la mia ragazza, per sovrastare il suono (o rumore...) degli strumenti, quando
entrò in sala prove.
Smettemmo di
suonare, era da due ore che andavamo avanti, era anche il caso di concludere le
prove per quel giorno.
-Ciao
Liebschen¹!- le dissi avvicinandomi a lei lasciando per terra
la chitarra. Le diedi un bacio a fior di labbra e lei mi sorrise.
-Ho una cosa per voi
quattro e per noi due!- disse indicando Ingrid, la sua migliore
amica.
-Cosa?- domandò
annoiato Friedrich senza smettere di strimpellare il basso... Lui amava
suonare e odiava le interruzioni. Specialmente quelle della mia ragazza, in
fondo Janisse non gli era mai piaciuta, di conseguenza era sempre
estremamente infastidito dalla sua presenza. Lei, ignorando il tono usato dal
mio amico mi consegnò una busta con dentro quattro biglietti.
-Sono per il
concerto che i Tokio Hotel faranno tra un paio di mesi qui a Berlino... Li ho
presi anche per voi e per il compleanno della fondazione dei
Lautverschiebung!!-
-Ma che bel regalo!!
Farci andare al concerto di una boy band che ha avuto successo, quando noi ci
accontentiamo di suonare nelle bettole... Che regalo meraviglioso!- disse
Friedrich con un tono decisamente troppo sarcastico... Ma non si poteva dargli
torto.
-Non vi piace?-
domandò Janisse guardando prima gli altri e poi me, preparandosi a piangere
in caso di una mia risposta negativa. Gli altri non risposero, e io mi affrettai
a consolarla.
-Ma certo che si,
Liebschen!! E' un regalo fantastico!! - le disse abbracciandola. Fortunatamente
lei era di spalle e non potè vedere le facce che fecero i miei
amici.
-Beh, divertitevi,
io non verrò!- disse Friedrich senza smettere di accarezzare le corde del suo
basso.
-Ma...- fece per
ribattere Janisse.
-Io a vedere quei
pidocchi non ci vengo neanche morto!-
-Lo sai che lui è
fedele al credo del punk, non ascolta altro... E' di mentalità un po' chiusa...
Io però ci vengo molto volentieri...-
Janisse sorrise e mi
diede un bacio... Penso che quello sia stato il bacio più amaro di tutta la mia
vita...
******
Era passato un mese
da quel giorno, e ogni volta che io e Janisse ci vedevamo, lei non faceva altro
che parlarmi di quanto fosse emozionata e di quanto non vedesse l'ora
di assistere a un concerto dei Tokio Hotel dal vivo. Sua madre lavorava per
un'agenzia che organizzava eventi culturali e concerti, era così riuscita a
procurarle sei biglietti gratuitamente (quattro per noi, e due per la figlia e
Ingrid). Inoltre, se tutto fosse andato per il verso giusto, sarebbe riuscita a
procurarle qualche pass per entrare nel backstage e conoscere dal vivo i suoi
idoli.
Oramai stavo
aspettando quel concerto come se fosse il giorno del mio funerale. Friedrich
aveva subito dato due di picche, rifiutandosi categoricamente di venire con noi,
Magnus fece lo stesso, trovando la scusa do doversi recare in Polonia a far
visita ai suoi nonni. Fortunatamente era un vero impegno, altrimenti
sarebbe stato capace di motivare la sua assenza con una scusa del tipo "il mio
pesce rosso ha intenzione di suicidarsi quel giorno, devo stare a casa per
evitare la catastrofe". Siegfried invece non fece storie, accettò di venire
senza preoccuparsi troppo... Da questo punto di vista è sempre stato molto
stoico. I due biglietti, rifiutati dal bassista e dal batterista, vennero
rivenduti a caro presso da Janisse ad alcune sue amiche.
Io sinceramente
stavo cominciando a stufarmi di quella situazione. Oramai le nostre
conversazioni erano ridotte all'osso... Da parte mia per lo meno, lei parlava
dei Tokio Hotel, io le rispondevo con degli "uhm" e lei continuava a parlare.
Quando provavo a parlare di altro per cinque miseri minuti, lei trovava il modo
di ricollegare qualunque cosa stessi dicendo, a quel maledettissimo gruppo. Il
nostro rapporto si stava davvero incrinando, anche le effusioni amorose erano
diminuite notevolmente, e la cosa, ovviamente, non è che proprio mi
rendesse felice. Janisse era arrivata perfino a supplicarmi di farmi un piercing
al sopracciglio e uno alla lingua, o per lo meno uno dei due, per assomigliare a
Till..Bill..Come diavolo si chiama, il cantante dei Tokio
Hotel.
-Ma non ci penso
nemmeno!- fu la mia risposta.
E lei cosa
fece?
Iniziò a piangere e
accusarmi di "Non amarla abbastanza, che Bill non avrebbe esitato a fare questo
per una ragazza che Bill qua, che Bill là...."
Pensavo che la mia
pazienza avesse un limite... Ma a quanto pare amavo quella ragazza più di quanto
realmente meritasse. Il giorno dopo, con i soldi che aveva guadagnato vendendo i
biglietti a caro prezzo ad altre ragazzine, Janisse mi accompagnò (trascinò è
forse il verbo più adatto) in uno studio di tatuaggi e piercing. decisi di
optare per il piercing al sopracciglio... Non volevo rischiare di ritrovarmi a
parlare con la "s" da Gatto Silvestro o la "r" da
francesino!!
Non mi fece piacere
farmi bucare il sopracciglio ma, devo ammettere, che oramai è parecchio
che ho quel piercing e mi ci sono anche affezionato... Inoltre non mi
sta affatto male... I miei genitori brontolarono, mi diedero dell'idiota più e
più volte, sino allo sfinimento... Avevano ragione, ma alla fine accettarono la
mia idiozia e quella cosa metallica che mi attraversava la
pelle.
La stessa reazione
fu quella dei Lautverschiebung... Ero troppo debole ed imbecille per impormi?
Ero troppo innamorato?
O ero semplicemente
un idiota?
E intanto mancava
sempre meno al concerto....
#
NdA
* La svolta, più che altro a livello figurativo, ma credo che possa andare bene comunque ^^ ¹ Liebschen è un diminutivo di amore... Si traduce come amorucciolo/amorino...
Il terzo capitolo è praticamente pronto, devo solo ricorreggerlo un attimo prima di pubblicarlo, se non ce la farò entro questa sera, provvederò domani ^^
Grazie a:
BambolinaROssa: anche a me è piaciuto molto descrivere il personaggio di Magnus, più avanti poi lo si vedrà dare il meglio di sè. Effettivamente è strano che un maschio si metta a scrivere qualcosa sui Tokio Hotel, ma forse è solo per fare qualcosa di strano... Spero ti sia piaciuto il secondo capitolo ^^ [Ps: ho letto "Bambola Gotica"... Molto bella ^^]
Lasciatemi un commento...Bitte... Please... [Judeau fa gli occhioni del Gatto con gli stivali di Shrek]
Tschüs
Judeau ^^
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