Mi manchi.
Mi manchi ogni giorno. Apro gli occhi e penso che inizia una nuova giornata. Ma inizia senza di te. Prenderò il telefono e non vedrò nessun tuo messaggio. Aprirò l’armadio e mi renderò conto che non c’è nulla di tuo, nemmeno lì. La cucina sarà vuota, perché tu non ci sarai. La giornata non sarà la stessa, senza la tua voce squillante nelle orecchie. Non sarò davanti allo schermo del pc, guardandoti sorridere e sfiorandolo, come se potessi realmente toccare te.
Non ci sarà più nessuna domenica da aspettare, o nessun treno da prendere, per poterti vedere. Per poter vedere le tue guance rosse, anche se dicevi sempre che quelle erano una mia priorità. Non ci sarà più nessuno ad aspettarmi lì, con ansia. Non ci sarà più nessuno da guardare mentre va via.
Non ci sarai più tu, ad accompagnarmi tutti i giorni, con la tua voce e col tuo sorriso.
Ma in realtà tu sei ancora qui.
Tu sei sempre qui, babe.
Ti sento sempre vicino a me, sento sempre un lacerante dolore quando penso che non potrò più stringerti. Ma poi passa, non appena penso a tutto ciò che abbiamo avuto, a tutto ciò che ci è stato concesso. Non lo meritavo, non meritavo di avere te. Ed è per questo che sei andata via, è per questo che qualcosa di ha portato via da me.
Altra scarica di dolore, altri pezzi che si sbriciolano.
Mi chiedo dove sei. Se sei sempre lì, in quella casetta bianca, in quella piccola via. Sono andata a cercarla su google, per la nostalgia. Ed era lì, a ricordarmi che tu esistevi davvero.
Mi chiedo cosa fai. Se sei ancora china sulla scrivania a studiare, attorcigliandoti i capelli con la penna. E ogni tanto butti un occhio al pc, controllando se qualcuno ti ha scritto.
Mi chiedo con chi sei. Se hai ricominciato a uscire con le tue vecchie amiche. Se ce ne sono delle nuove. Se qualcuna ha preso il mio posto.
Non so come sia la tua vita dopo di me, ma posso dirti la mia.
E’ vuota. Non ho più nulla di te, solo una stupida cartolina.
Eri la cosa che mi faceva andare avanti, più di tutto. Ma ora continuo a chiedermi se mai troverò qualcuno che saprà farmi sentire nello stesso modo. Se riuscirò a trovare qualcuno che mi tolga il respiro, come facevi tu. Se riuscirò mai ad amare qualcuno, come amavo te.
Mi continuano a ripetere che non serve rileggere i messaggi, rileggere le conversazioni, ripensare ai ricordi, riguardare le tue foto. Si, le tue. Perché noi non ne abbiamo nemmeno una insieme. Io sorriso e annuisco, ma poi, appena sono sola, cado a pezzi.
Crollo.
E le lacrime scendono, senza che io possa fermarle.
Ma non mi aiutano, non mi aiutano a cacciare via quest’assurdo dolore.
La vita senza di te è questo.
Ti vorrei raccontare davvero tutto.
Ho un figlio adesso, ci credi?
Tu non c’eri e non avevo la forza per andare avanti. Ma l’ho fatto, sapendo che saresti stata fiera di me.
Perché eri la cosa più bella che avessi, amica mia.
Ti ho amata, perché non riuscivo a essere forte da sola, volevo sentirmi dire che tutto sarebbe passato. Ti ho amata perché mi obbligavi a mangiare e io lo facevo. E ora cerco di non mangiare, perché non m’interessa. Perché non mi vedo più bella, come mi facevi sentire tu. Ti ho amata, perché ogni volta ti ricordavo l’orario d’arrivo, e tu ogni volta mi dicevo ‘lo so’. Ti ho amata per i buongiorno, che rendevano davvero le giornate migliori. Ti ho amata perché mi hai insegnato a mettere l’anima e il cuore, in ogni cosa. Ti ho amata e non me ne pento.
Ripercorrerei la stessa strada, anche se sbagliata, se questo comporterebbe riviverti.
Perché ancora non riesco a capire.
Ancora non riesco a capire la vita, dopo te.