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Autore: Winry4ever    18/06/2007    1 recensioni
questa storia parlerà di Roy e Riza... ma non sarà una storia romantica... ma amichevole. Leggete spero che vi piacerà.[Roy-Riza]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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IL RICORDO DI SUICIDIO

Mustang ricevette un ordine troppo crudele, ma dovette obbedire. Doveva fare ciò che gli venne ordinato, del resto lui era solo un colonnello.
“ Devi uccidere i Rockbell…” si ripeteva nella mente che non voleva reagire.
Entrò in quella casa. I due si trovavano in una ampia stanza. Era abbastanza scura e la finestra era chiusa impedendo alla luce di entrare. Era una stanza per curare i malati, aveva un armadio di legno pieno di medicinali, i letti, una tenda, scrivania un paio di sedie.
Lì vi erano curati i malati di guerra, sia Ishibeliani che gli Alchimisti. Era questo che ha infuriato i gradi superiori dell’esercito. Non lo tolleravano che i nemici avessero la possibilità di vivere.
- Non possiamo tollerare questa cosa… i nostri nemici che vengono guariti tornano e uccidono i nostri uomini…- questa frase la pronunciò il comandante.

La pistola ancora racchiusa tra le mani tremante. I colpi sono ormai partiti e hanno fatto quel che dovevano fare.
La giovane coppi distesa per terra in una enorme pozzanghera di sangue. La donna fu prima a morire aggrappandosi alla scrivania e buttando tutti i documenti per terra per poi cadere senza vita. Il suo marito fu il prossimo a morire sotto la mira tremante del colonnello Mustang, cadendo addosso alla donna. Morirono.
Il sangue sparso perla stanza, ha sporcato i muri con i schizzi. I fogli volavano ancora per la stanza per poi atterrare vicino a loro. Il sgabello della scrivania si rovesciò durante la caduta del primo.
Davanti a loro, un uomo giovane, tremante e al orlo di piangere, impugnava ancora la pistola, ancora ed ancora.
Mustang aveva uno sguardo ingiusto e terrorizzato.
“Cosa ho fatto?! Cosa ho fatto?!” si ripeteva guardando le sue vittime. Era terribile aver ucciso le persone che non si potevano difendere in nessun modo. Nessun modo.
Le gocce di sudore gli calavano lungo il viso, mentre digrignava i denti, mostrandoli leggermente. Le labbra tremante come il resto del corpo, si ripetevano quella domanda ancora una volta.
L’uomo ucciso, stringeva in una mano, una cornice con dentro una foto. Era foto della loro figlia, lasciata dalla nonna in quel periodo tanto temibile.

I corpi vennero rimossi, il sangue mandato via, lasciando una macchia disgustosa sul pavimento. Come si dice… gli assassini tornato sempre nel luogo del delitto, infatti lui tornò in compagnia di una bottiglia di un alcolico molto pesante e portò di nuovo quella pistola con un solo colpo. Uno solo per se stesso.
Si scolò il liquido contenuto nella bottiglia di vetro, facendola dopo cadere pesantemente per terra facendo un rumore. La bottiglia rotolò sulla macchia rimanente. Mustang stava ad osservare quel posto facendosi tornare le immagini e le colpe di quel giorno. Era terribile. Non sopportava quel ordine. Lo odiava con tutto il se stesso.
Gli occhi che si chiusero per poi aprirsi velocemente. Aveva un sguardo pieno di terrore e colpa. Tutto sudato, afferrò la pistola dalla cintura. La strinse tra le mani e se la piazzò al mento, chiudendo gli occhi neri. Fece per sparare quando una voce dietro di lui lo fermò. Era disperata ed incredula. Lui scostò la pistola da mento abbassandola. Si girò con cautela e fissò la persona con gli occhi pieni di dolore. Si aspettava qualcun altro, invece era lei, lì con quel capello biondo che lo fissava delusa e triste.
Mustang non sembrava essere se stesso. Aveva le borse sotto gli occhi scuri, le labbra seccate e i capelli tutti sporchi che gli ricadevano sul viso, pur essendo corti.
Il superiore non aveva coraggio di guardarla negli occhi, non osava.
- Cosa devo fare?- chiese con voce tremante, tornando con lo sguardo sulla macchia. Alzò finalmente lo sguardo, non c’era nessuno. L’ha immaginata. L’ha immaginata che lo fermava. Lei lo avrebbe del resto fatto. Gli avrebbe detto che deve andare avanti nonostante gli atti compiuti, cercando di migliorare se stessi e gli altri.
“Riza mi hai salvato di nuovo…”
penso che scriverò un ultimo capitolo... qnd Roy e Riza sono nell'ufficio e lavorano per poi ricordarsi di alcuni episodi senza dirli ad altro... cmq... grazie x commenti
  
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