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Autore: _Dark Side    01/12/2012    1 recensioni
E' un ragazzo normalissimo. E' come se mi avesse attratto a se col solo potere dello sguardo. Lui non vive con la famiglia, perchè non ce l'ha. Lui non studia perchè non va a scuola e non corre in camera sua quando ha voglia di stare da solo, perchè non ha una casa. Lui è un senzatetto. Mi sono innamorata, tutto qui. Cosa importa se non può farmi vivere nel lusso o non potrà accompagnarmi a casa con una macchina? Non mi importa assolutamente nulla.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«E insomma...perchè stavi piangendo?» Davide si era accostato un po' al mio viso, per non farmi sentire ridicola in mezzo all'altra gente. Lo guardai: non aveva occhi azzurri, né verdi, né un viso da superstar. Aveva comunissimi occhi marroni e un viso normalissimo. Però era carino.
«Il mio...ragazzo si sta facendo abbindolare da mia cugina. Non puoi capire come la decanta! Per lui è una Dea. Lo sento così distante...»
«Ti capisco. Oh, se ti capisco. La mia ex aveva il vizio di fare gli occhi dolci a chiunque. Poi, quando mi sono accorto di avere le corna, me ne sono andato. Nemmeno io sono romano, vengo da Moie, una piccolissima città nelle Marche»
«Ah...beh, mi dispiace per te. Comunque grazie, sei stato molto gentile a fare tutto questo»
«Credi che l'abbia fatto controvoglia?»
«No...»
«Ecco, infatti. Mi sono accostato a te perchè lo volevo fare. Quindi non devi ringraziarmi!»
Sorridemmo. Poi, quel momento fu interrotto dalla suoneria del mio cellulare. Guardai il display. Francesco. Avevo anche delle chiamate perse, sempre sue, ma nemmeno me n'ero accorta. Risposi, giusto per curiosità di sapere dov'era. Soprattutto se si trovava con Lucrezia.
 
«Sì...Fra»
«Tutto quello che sai dirmi è “sì Fra”? Ma dove diavolo sei? Ti ho chiamato sette volte Ely! Dico...sette volte!»
«Scusami...io»
«Ovunque sei, ritorna a casa. Ripartiamo subito. Tua zia ha un impegno improvviso di lavoro»
«Ok. Arrivo»
 
Davide aveva già finito la sua cioccolata calda, invece io dovevo ancora bere il primo sorso.
«Devi proprio andare, eh?»
«Direi di sì...però grazie. Anche se non vuoi che ti ringrazi..»
«Tieni. Questo è il mio numero. Non pensare che sia qui per rimorchiare, s'intenda. Solo che se avrai bisogno di un'altra corsa per sfogarti...beh, ci sono»
«Non credo che potremo rivederci...devo partire, ritorno a Orbetello»
«Ah» Sul suo volto si formò una smorfia delusa.
«Comunque buona questa cioccolata! Ci voleva proprio con questo freddo!»
 
Davide andò a pagare, poi mi aprì la porta per farmi uscire e lui uscii dopo di me.
«Lacrimabella, ricordati che puoi contare su di me. Esistono anche le amicizie a distanza...e poi, santo facebook! Mandami un messaggio col tuo contatto»
«Ma sì, hai ragione! Beh...allora ciao»
«...ciao»
E prima che potessi correre via, lui mi prese per un braccio «Lacrimabella...sei molto bella e non potevo proprio permettere che la tristezza rovinasse il tuo sorriso» Poi, senza ascoltare la mia risposta, sparì velocemente, così com'era arrivato. All'improvviso.
 
Arrivai a casa. Saluti, baci, abbracci. Poi, ripartimmo. Dentro me sentivo una puntina d'orgoglio nel vedere la faccia furente di Lucrezia nel vedere il suo “amore impossibile” andare via. Via con me.
«Sei ancora arrabbiata?»
«No. Però voglio che tu ammetta di aver notato gli sguardi languidi di Lucrezia»
«Sì. Avevi ragione»
«Non è da te darmi ragione con così tanta facilità...»
«E infatti...ho avuto la conferma dei tuoi sospetti. Stamattina, mentre mi stavo vestendo, è entrata in camera e...beh, ha tentato di baciarmi. Ma stavolta non avevo collane da togliere, quindi l'ho respinta a malo modo»
«Bene» Sorrisi.
«Invece tu dove sei stata?»
«Io? Ho fatto una corsetta al parco, niente di che»
 
E infatti, dentro me, sapevo che Davide non era stato nulla.
Questa volta, fui io a guardare fuori dal finestrino per tutto il tragitto, stringendo la mano di Francesco. Era così bello risentire il suo calore, la sua stretta potente e delicata al tempo stesso.
«Posso dirti una cosa?»
«Sì»
«Sei bellissima»
«Me lo dici sempre, qual'è la novità?»
«Beh, di nuovo c'è che ogni giorno che passa sei sempre più bella».

  
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