01/12/2012
1 recensioniCollisione di stelle
L’inferno non si può descrivere. All’inferno non si brucia nelle fiamme eterne e non è nemmeno diviso in varie cerchie, come narrava l’illuso Dante. Anzi, lui l’inferno lo rappresentava quasi come il Paradiso.
L’inferno non può essere descritto a meno che non si usi una parola: dolore. Ma gli esseri umani non sanno cos’è il vero dolore, quindi è impossibile descrivere l’inferno.
Un anno giù nella gola di tale posto è come sette secoli sulla Terra. La differenza sta nel fatto che in quell’anno si viene torturati e si tortura.
Morte. Distruzione. Dolore. Oh, ancora sento il pianto di quelle povere anime laggiù. Ed in qualche modo mi dispiace, perché sono scappato ma loro rimango là.
Nessuno si merita l’inferno, è questo ciò che penso. E lo dico da demone.
Il paradiso non è un insieme di nuvolette bianche su in cielo. Non c’è un Trono, non ci sono nemmeno delle cerchie di angeli. E non è così bello come tutti pensano. Ovvio, non potrò mai vedere il paradiso, e non voglio nemmeno metterci piede… ma da quando il mio sangue è entrato in contatto con quello di un angelo, posso vedere ciò che vede lui.
Gli angeli non sono asessuali, non hanno nemmeno una forma. Sono una luce bianca che fluttua nel vuoto totale. Sono formati di amore, calore e purezza. Non possono provare emozioni, però. E se ciò accade, è perché l’angelo è un Caduto. La luce bianca viene scagliata dalla Sua forza sulla terra. Essa si mette subito alla ricerca di un corpo umano in cui entrare e se ne impossessa. Dentro ad un umano, dunque, vivrà un angelo senza più i suoi poteri.
Non è mai successo in tutto questo tempo che un angelo, sotto forma di luce, si innamorasse di un demone. Non è mai successo per il semplice fatto che gli angeli non provano emozioni, e che i demoni sono rinchiusi in casse fatte di fuoco negli abissi della terra. Quindi è impossibile.
Avrei giurato che gli angeli e i demoni non possono amare. Mi devo ricredere.
C’è stato un tempo in cui le stelle sono entrate in collisione, le galassie sono esplose, sono piovuti i brillanti del cielo e le comete hanno dominato la notte. Fu il tempo in cui un angelo riuscì a svignarsela dal paradiso. Si intrufolò nel copro di un meteorite, poi di una stella, poi si rifugiò in un granello di polvere e aspettò in silenzio, fino a quando vide un corpo umano adatto a lui.
Non era mai successo che dentro un umano potesse vivere un angelo non caduto. E non era mai successo che un demone, come me, riuscisse ad aprire le porte dell’inferno e scappare. Casualmente, in un luogo sperduto, sono risolto dalle tenebre e sono rimasto accecato dalla luce che c’era intorno a me. Era un deserto di sabbia bianca come le nuvole, e a poca distanza da me giaceva un corpo. Era bellissima, avvolta di una luce abbagliante, un alone magico e puro. Quando i nostri occhi si incrociarono le nostre anime entrarono in collisione. Nero e bianco, fuoco e ghiaccio.
L’amore tra demoni e angeli è diverso da quello umano: non si tratta di amore a prima vista, nemmeno un amore complicato, che si viene a formare nel tempo. Si trattava delle anime che vengono legate, unite da uno spesso filo, si fondevano insieme. E bastava un solo sguardo. Uno sguardo per innamorarsi. Uno sguardo per sprigionare l’ira di Dio e di Lucifero. Uno sguardo per ritrovarsi sepolti vicini.
Gli angeli non sono buoni. Sono semplicemente i soldati del Signore, quello che Lui dice di fare lo fanno. Se Lui non è presente gli angeli agiscono di testa propria, e si possono trasformare in vere macchine da guerra. Uccidere umani senza motivo, uccidere altri angeli senza nessuno scrupolo. Gli angeli, dunque, non sono buoni. Sono solo tenuti a bada da un Essere Superiore.
I demoni non sono tutti cattivi. La maggior parte ha peccato inconsapevolmente e, nonostante si pentano di ciò che hanno fanno, non usciranno dall’inferno. Ovvio, i demoni non sono nemmeno buoni.
L’amore tra un angelo ed un demone non si era mai visto, perché, se esisteva, non durava molto. Erano entrambi due macchine da guerra, erano delle creature create per obbedire ai propri Capi, per uccidere e fare commissioni spiacevoli. Angeli e demoni, per quanto sembrassero così diversi, erano molti simili. Eppure non si potevano toccare, perché i demoni erano figli di Lucifero, colui che si era ribellato al Cielo. Se i demoni toccavano gli angeli, con fini diversi dall’omicidio, tradivano Lucifero. Se gli angeli amavano un demone tradivano Dio. Non c’era scampo. Amandosi, un demone ed un angelo, avrebbero firmato la loro condanna a morte.
«Zain,» mormorò Hanielle. La sua voce risuonava nella mia mente calmando ogni senso, allontanando ogni paura.
Sapevo che un angelo, prima o poi, sarebbe arrivato per salvarmi. Riuscii a pensare solo ciò mentre cingevo i fianchi di Hanielle.
«Dimmi, piccola» le sussurrai all’orecchio, tenendola tra le braccia. Hanielle si strinse contro il mio petto, posando una guancia sulla mia spalla e, senza paura, lasciò sgusciare via dalle palpebre socchiuse una lacrima.
«Lo sai che il mio Signore mi punirà, vero?»
Annuii. Sarebbe successo la stessa cosa anche a me, d’altronde. Tra tutta quella tristezza e quel dolore mi lasciai sfuggire un amaro sorriso. Hanielle lo percepì, alzò gli occhi e mi guardò corrugando la fronte.
«Cosa ci trovi di divertente?»
Scossi la testa ridacchiando sommessamente. «Se ci amiamo è colpa di chi ha legato le nostre anime, non credi anche tu?»
Se un demone e un angelo morivano, cosa perlopiù impossibile, finivano in un’altra dimensione. Un altro mondo. E sarebbe stato tutto nostro. L’idea di morire per vivere in eterno accanto a Hanielle non era male. Perché anche l’inferno sarebbe sembrato il paradiso con lei vicino.
«Sarà difficile spiegarlo al Capo, Zain» mormorò Hanielle iniziando a tremare. La strinsi più forte, accarezzandole la spina dorsale.
«Il nostro amore durerà per sempre. E se moriremo, moriremo insieme.»
Sentimmo sotto i nostri piedi la terra tremare. Era ora. Lucifero stava venendo per me, e il Signore era qua per Hanielle. Le presi la mano, intrecciammo le nostre dita e si guardammo negli occhi. Nei suoi c’era una luce inumana, che indicava che nel suo corpo brillava un angelo puro. Era perfetta… riuscivo a vedere la luce di un angelo, la sua forma naturale. Morire con quella visione avrebbe reso la morte più dolce. Ci preparammo al peggio, ci stringemmo forte.
E’ amore o pazzia quell’emozione che ci dannava?
Sorsero le Figure, i Capi delle nostre rispettive specie. Attorno a Lucifero ombre, fumi densi e neri come la notte. Intorno a Dio luci bianche, abbaglianti.
Erano lì per noi. Non avevamo trasgredito le regole, come molti pensano. Avevamo tradito i nostri Signori, unici che avevamo il diritto (e dovere) di amare, per trovare l’amore vero, l’amore che aveva tragicamente legato la mia anima a quella di Hanielle.
L’unica cosa che riuscii a vedere fu un alone di nero e uno di bianco mischiarsi, e le voci dei nostri Signori bandirci dalla Terra, dal paradiso e dall’inferno.
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Hanielle è la versione femminile di “Haniel”, il quale è uno degli Arcangeli del paradiso. Per quanto riguarda Zain… beh, che c’è da spiegare? Vi piace in versione demone?
No. Lo immaginavo. Non so perché io abbia scritto questa roba,(e non sono nemmeno credente!), ma volevo solo… ehm, forse mi faccio troppe seghe mentali. Perdonatemi. u.u
Non ha nessun senso questa one shot!
A presto e grazie per aver letto. (ammesso che qualcuno si sia davvero fumato questa storia.) Mi lasciate una recensione? Mi sento abbastanza forever alone, negli ultimi giorni.