Una ragazza, una semplice ragazza italiana che a soli 16 anni si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, a Boston.

La ragazza di nome Virginia accettò con positività questo trasferimento, l'America l'affascinava, non dovette dire addio a nessuno perché in Italia non aveva amici , la ritenevano 'la figlia di papà' viziata e strafottente... A lei semplicemente non importavano i ragazzi, le amiche aveva solo una passione : giocare a Calcio.

Il padre appoggiava molto questa sua passione , fu questo il motivo del trasferimento, aveva vinto una borsa di studio sportiva in un liceo in provincia, ma molto rinomato.

La ragazza non rientrò subito a scuola, prese prima lezioni d'inglese poi dopo 15 giorni con lo stesso  accento italiano iniziò a frequentare questa nuova scuola. Era elettrizzata all'idea.

Il primo giorno la ragazza passò inosservata, anche se qui capelli scuri che nascondevano gli occhi verdi non meritavano tutto questo. Era bellissima , ma nessuno se ne rendeva conto, neanche lei.

Passarono cinque giorni ,  poi arrivò la convocazione dal preside per parlare della borsa di studio, sarebbe entrata nella squadra di calcio maschile, la ragazza nel sentire la parola 'maschile' ebbe un brivido, Virginia chiese spiegazioni a preside -” non c'è una squadra femminile?” il preside rispose che nessuna ragazza dell'istituto avrebbe mai giocato tra l'erba sintetica cercando di colpire un pallone e rischiare di rompersi un unghia o altro; Virginia nel sentire tutto questo ebbe una sensazione di vuoto, o era ansia ? Non aveva mai avuto a che fare con i ragazzi, ma ormai c'era dentro doveva continuare.