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Autore: Giova85    19/06/2007    3 recensioni
La mia versione del terzo film, scritta molto prima che uscisse, quindi la storia è un pò diversa. Non c'è Barbossa ma un personaggio di mia invenzione al suo posto.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Marito e Moglie

Valepigia: Si, si è sacrificato per lasciare Will e Elizabeth insieme e felici. Dopotutto, lui non aveva niente da perdere nel diventare capitano dell’Olandese, Will si invece…un gesto nobile il suo, comunque. E Beckett resterà dov’è…dubito ci sia altro rum da bruciare, ormai…ihih

 

Michy90: Si, come dicevo a Vale, un gesto nobile quello del capitano Kevins. Quanto a Beckett…avrà tempo per pensare, solo sull’isola. Gli farà bene, anche se poi non so cosa se ne farà, dato che morirà lì…ihih

 

Pikky91: Si vede che c’ha la mira precisa…ihih. A parte scherzi…mi pare il modo più rapido per uccidere una persona, no?

 

Capitolo 8: Marito e Moglie

 

Ben presto il Proiettile raggiunse Port Royal, e siccome Norrington e Beckett erano stati eliminati, Weatherby Swann riprese la sua carica di Governatore, mentre Will e Elizabeth potevano finalmente celebrare il loro matrimonio.

 

Erano talmente ansiosi che lo vollero fare il giorno dopo, senza preparare nulla di speciale, l’importante era che si potessero finalmente sposare.

 

Stavolta nessuno li avrebbe interrotti, e Will era teso, mentre aspettava la sua futura sposa.

 

“Ehi, compare, non c’è nulla da preoccuparsi” Jack gli disse, mentre bevevo del rum. Lui e tutta la ciurma erano stati invitati, dopotutto erano diventati parte delle loro vite molto più di quanto Will e Elizabeth potessero immaginare il giorno che avevano incontrato il Capitan Jack Sparrow per la prima volta.

 

“La fai facile, perché non sei tu a doverti sposare tra pochi minuti” Will gli disse. Aveva addosso lo stesso abito elegante, blu e dorato, che aveva il giorno che Lord Beckett aveva rovinato il loro primo tentativo di matrimonio arrestandoli.

 

“Ha ragione, sai, Jack” disse Gibbs, sistemando leggermente l’abito del ragazzo. “Ma tu, pensa solo che lei ti ama e tra poco sarete marito e moglie” disse poi a Will, che annuì. Lo lasciarono solo per andare a prendere i loro posti.

 

Presto, ma per lo sposo sembrò un’eternità, la marcia nuziale iniziò, e tutti guardarono verso le porte della chiesa, da dove la sposa stava facendo il suo ingresso.

 

Gli occhi di Will incontrarono quelli di Elizabeth, e i due si sorrisero ampiamente. Ogni traccia di nervosismo era sparita dal giovane Will al momento in cui l’aveva vista. Era bellissima, come un angelo. Il suo angelo.

 

Lei camminò piano lungo la navata della chiesa, con un mazzo di rose bianche in mano, sempre sorridendogli. Poi la cerimonia ebbe inizio.

 

“Siamo qui per celebrare l’unione in matrimonio di William Turner ed Elizabeth Swann” il prete iniziò. Poi seguì il rituale.

 

“Chi è che dà in sposa questa donna?” chiese.

 

Weatherby Swann si schiarì la voce, poi parlò. “Io, suo padre” Stentava a crederci. La sua bambina stava davvero per sposarsi.

 

Il rituale continuò, fino al momento di scambiarsi le promesse.

 

“Elizabeth, fin dalla prima volta che ti ho visto ho pensato che tu fossi un angelo sceso in terra. Ti sei presa cura di me, quel giorno quando mi salvaste, e da allora non ho potuto più fare a meno di te. Siamo diventati amici, ma per anni ho dovuto nascondere i miei veri sentimenti, non era appropriato che un fabbro come me provasse certe cose per la figlia del governatore. E anche se avessi potuto fartelo saper,e non avrei mai creduto che tu potessi ricambiarmi. Ma il destino ci ha unito, e nonostante tutte le nostre avventure siamo qui, e il nostro amore è durato, forse si è anche rafforzato, almeno per me. Perciò te lo dico ancora una volta, Elizabeth, ti amo dal profondo del mio cuore”

 

“Will, come hai giustamente detto siamo cresciuti come amici, nulla di più, perché non ci era permesso. Sono felice che abbiamo superato tutti gli ostacoli perché mi faceva male non poterti dimostrare quello che provo per te. Ti amo e ti amerò sempre”

 

Poi furono portati li anelli e con mani tremanti i due se li scambiarono.

 

“Elizabeth, con questo anello io ti sposo” lui le disse, infilandole l’anello al dito.

 

“Will, con questo anello io ti sposo” lei ripeté, facendo lo stesso.

 

“Sono così carini” Ana Maria disse, mentre Jack alzava gli occhi al cielo. “Donne” disse, guadagnandosi una gomitata nello stomaco.

 

“Ahia” si lamentò.

 

“Ti sta bene, compare” Gibbs gli disse, mentre Pintel alzava gli occhi al cielo. E a proposito di occhi, Ragetti stava cercando il suo, di legno, senza fare troppo rumore.

 

“Siediti! Lo cercherai dopo!” gli disse Pintel.

 

Sputafuoco invece era silenzioso, e si godeva questo grande passo per il suo figliolo. Non era stato presente nella vita di Will, ma almeno in questo evento, lo aveva accompagnato.

 

Finalmente la cerimonia si avviò alla fine.

 

“Will, Elizabeth, vi dichiaro marito e moglie” il prete annunciò. “Will, puoi baciare la sposa”

 

Non ebbe bisogno di farselo dire due volte. Le alzò il velo, e catturò le sue labbra in un bacio dolcissimo, mentre tutto intorno a loro scrosciavano gli applausi, nella piccola chiesa.

 

Successivamente vi fu il banchetto, e Jack ne fu più che felice perché almeno avrebbe trovato qualcos’altro di alcolico da bere, anche se non rum. Aveva finito la sua bottiglia, e non poteva andare alla nave a prenderne un’altra, perché non c’era tempo…

 

Quando la festa fu finita, la ciurma tornò a bordo del Proiettile, mentre Will e Elizabeth li guardavano abbracciati dal molo, insieme al Governatore. Non senza una traccia di tristezza, i due neosposi salutarono quelli che erano stati i loro compagni di avventura negli ultimi anni, e con i quali ormai c’era un legame forte, di amicizia ma anche di più. Non si sfiora la morte più volte, tutti insieme, senza che questo crei una sorta di affetto verso gli altri compagni. Nonostante fosse stato loro insegnato a odiare i pirati e disprezzarli, Will e Elizabeth avevano scoperto che in fondo gente ben peggiore si poteva trovare nelle cariche più alte della cosiddetta società civile.

 

Quando si voltarono, con la nave ormai lontana all’orizzonte, per andare a casa, Will notò una lacrima sul viso della moglie. La asciugò teneramente.

 

Cosa c’è?” le chiese, abbracciandola.

 

“Mi mancheranno” confessò lei. “Tutti”

 

Anche a me” ammise lui.

 

E poi…mi dispiace che lui non sia potuto essere qui” aggiunse lei.

 

“Intendi John?”

 

Lei annuì, stringendosi a lui. “Sapeva che tu avresti ucciso Jones per salvare tuo padre, ma così facendo avresti condannato noi due a stare lontani per anni…invece l’ha ucciso lui, ed ora ha il peso della maledizione sulle sue spalle. E poi, è anche merito suo se oggi siamo qui, sposati. Mi ha aiutato a capire che dovevo spiegarti le mie ragioni per poter superare la nostra crisi…”

 

“Era un grande capitano. E’ un grande capitano. L’Olandese non poteva ricevere guida migliore, dopo Jones”

 

Lei annuì, mentre camminavano verso il grande appartamento che il Governatore aveva regalato loro come dono di nozze.

 

Una volta soli, lasciarono che la nuova realtà li raggiungesse.

 

“Siamo sposati” lei sussurrò, guardandolo con un sorriso raggiante.

 

Si, lo siamo” lui rispose, prendendola in braccio e facendola ridere, una cosa che lo metteva sempre di ottimo umore.

 

Poi lei catturò le sue labbra, e lui rispose più che entusiasticamente al bacio. Senza mai lasciarsi, arrivarono alla loro camera da letto, e Will la chiuse dietro di sé, tanto per essere sicuri che nessuno li avrebbe disturbati.

 

Stavolta nessuno li avrebbe privati della loro notte di nozze.

  
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