Sudicia,
piccola cella. Muri spessi e viscidi, pietre scure, e quella maledetta
finestrella con le sbarre, che ti illude, facendoti credere che là fuori ci sia
ancora un cielo.
C'è un uomo
rannicchiato in un angolo. Trema vistosamente.
I lunghi capelli
biondi sono scuriti dal sudore e dalla sporcizia, e ricadono in ciocche
arruffate attorno al volto.
C'era alterigia, e
nobiltà, e fascino, un tempo, su quei lineamenti affilati.
Ora le guance sono
scavate, e gli occhi pallidi sono sprofondati in cupe occhiaie violacee. La
barba incolta gli rende il mento ispido. Lo fa assomigliare ad uno
straccione.
La divisa da
carcerato gli pende addosso alle spalle smunte: le clavicole sporgono
penosamente dal petto, e le lunghe mani sono smagrite come zampe
d'uccello.
L'uomo si abbraccia
le ginocchia; vorrebbe trarne conforto, ma come potrebbe? Si dondola piano in
avanti, lo sguardo spento fisso sul vuoto buio davanti a sé.
Io sono Lucius
Malfoy, ho quarantadue anni, mia moglie si chiama Narcissa, mio figlio Draco. Li
amo più della mia stessa vita e loro amano me. Non sono solo. Loro sono al
sicuro. Li riabbraccerò. Ho sbagliato ma saprò rimediare. Non ho ucciso nessuno,
dopotutto.
Ci sono voci, nella tenebra gelida di Azkaban. Voci
acute, sussurranti, vive solo nella testa delle povere anime
incarcerate.
Non hai ucciso
nessuno, Lucius Malfoy? Hai causato la morte di tante persone mantenendo le mani
pulite; sei un traditore ed un vigliacco. Vergognati, vergognati... nemmeno il
coraggio delle tue azioni ti rimane. Non hai speranze: un criminale, un
assassino ipocrita, un verme. Nessuno ti vuole più, Lucius: tutti ti
detestano!
Lucius trasale, dimenando la testa. No, non è così, non
è vero...
Io sono Lucius
Malfoy, ho quarantadue anni, mia moglie si chiama Narcissa, mio figlio Draco. Li
amo più della mia stessa vita e loro amano me. Non sono solo. Loro sono al
sicuro. Li riabbraccerò.
Ma la voce è spietata: ride, ride di te, Lucius Malfoy.
Al sicuro? Draco
pagherà per i tuoi sbagli, lurido codardo! Le tue colpe verranno espiate dal tuo
unico figlio. Il Signore Oscuro si vendicherà su di lui, e sarà solo tua la
colpa. Tuo figlio, quel bambino biondo che ti ha stretto il piccolo pugno
attorno al dito, quel ragazzino che ti guardava con gli occhi pieni di
orgoglio... lo hai ucciso tu!
No! geme Lucius. Non vuoi crederci, vero? Fa
male...
E tua moglie?
Sola, sola, con un figlio da crescere. Credi che resisterà a lungo così, prima
di trovare qualcuno che la consoli?Hai perso tutto, Lucius Malfoy. La tua donna,
la tua casa, la tua identità. Marcirai qui dentro per il resto dei tuoi giorni.
Scordati tutto ciò che è stato, perchè non tornerà mai più...
Sospira Lucius. Singhiozzi secchi gli scuotono il
petto. Piange come non ha mai fatto prima, come un bambino solo nel buio. Ci
sono cose brutte nascoste nell'oscurità, e le peggiori sono quelle che ti si
aggirano nei pensieri.
Io sono Lucius
Malfoy, ho quarantadue anni...
Disperazione. L'unica cosa cui puoi aggrapparti sei te
stesso, prima che anche questo svanisca in una nebbia sempre più
densa.
Ah sì? E così
saresti qualcuno? Chi, là fuori, ricorderà il tuo nome? Rimarrai solo il
detenuto L7TX86, condannato per aver preso parte al ritorno di
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Ti vergognerai di ciò che sei, cercherai tu
stesso di dimenticarlo. Non avrai più un volto, una memoria. Non sarai
più.
Lucius Malfoy respira profondamente. Gli occhi
arrossati si sollevano, fissando il nulla. Ogni espressione di dolore svanisce
dal viso tormentato.
Resti solo. Abbandonato anche da te stesso.
Io
sono?
La voce beffarda ti deride un'ultima volta.
No.
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[Prossimo capitolo- protagonisti: Remus Lupin; Ninfadora Tonks]