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Autore: catherine_c    01/12/2012    1 recensioni
Occhiali. Capelli rossi. Occhi color cielo. Un naso esile. Una gran bocca sorridente. Un po’ di lentiggini sul viso. Poi timida, gentile, determinata e simpatica. Una ragazza torinese è costretta a trasferirsi a Palermo.
Dapprima diffidente nei confronti della città, cambierà idea. Conoscerà nuovi amici che le faranno scoprire la bellezza della città e dei luoghi vicini. Ma il suo cuore non batterà solo per Palermo ma per..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Il mio angoletto *--*
Ehm..allora.. ciao! XD Ok, dai mi è finita l'autogestione e adesso verifiche non stop u.u Mi rivedrete tra due settimane?

Tra tre? Subito perchè troverò sempre del tempo per aggiornare?

Intanto godetevi questo capitolo <3

P.S. Grazie, grazie, grazie a Michelle e a voi a lettorucci (:


                                                                 Capitolo 7.
 
  Chi si credeva di essere lui, per dirle tutto ciò? Erano stati insieme solo un giorno, solo un fottutissimo giorno, dove lei si era quasi innamorata, e lui credeva di porterla conoscere?
Si, quasi. Perchè da quel momento aveva deciso di cancellare ogni tipo di sentimento che si era potuto creare tra di loro. Decise di chiamare Alessandro, per parlargli, per incontrarsi. Compose il numero ma dopo aver atteso quattro o cinque squilli chiuse la chiamata. Torno a casa e si rinchiuse nella sua stanza, certa che lì dentro nessun Andrea potesse trovarla. Dopo un oretta sentì bussare alla porta. Era sua madre.
-Raqui, avevo pensato.. che ne diresti di invitare Cate qui o andare da lei?
Lampo di genio. Vittoria Ferraris doveva essere santificata.
-Non sarebbe una cattiva idea. Glielo chiedo subito!
Raquel compose il numero ed ottenne subito un "Rà, ma cosa hai combinato?".
-Non ho fatto niente!  Cosa è successo?
-Mio fratello, il solito disperato, scrive messaggi, che poi invia a me, dicendo "Il mio cuore ha cessato di vivere adesso" oppure, la mia preferita, "Voglio tornare indietro nel tempo e non essere mai nato".
-Ma..
-Credo che dovresti venire qui. Adesso.

Ore 15.30, Bagheria.

Raquel arrivò in quattro e quattr'otto a casa della cugina. 
Ad aprirle fu proprio Lavinia, che indossava un vestito corto con una stampa a fiori. I suoi capelli erano chiusi dentro uno chignon e il trucco era leggero, ma ammaliante.
Lavinia la fece entrare e le disse di salire in terrazza.
In terrazza Raquel trovò Mattia, seduto su una sedia, anche lui ammaliante come Lavinia.
-Che piacere rincontrarti Raqueletta. Vorrei capire come fa una donna a rovinare l'esistenza di un uomo? Come?
-Come a te rovina l'esistenza un uomo, mio Matteotto- rispose Lavinia.
-Lavinia, devo darti una cosa.-disse Raquel, estraendo la lettera per Mattia dalla borsa.
Lavinia vide il foglio e lo riposò nella borsa di Raquel.
-Non ti preoccupare,-disse-l'ho rifatta e spedita.
-E.. e io non ne ho saputo niente?-disse Raquel, sbalordita dal fatto che l'amica le avesse nascosto tutto ciò.
-Beh, c'era il problema di Andrea.. l'ho firmata.
-Hai firmato la lettera?-disse Raquel, ancora più sbalordita.
Lavinia guardò Mattia negli occhi, e lui le sorrise, alzandosi e andando a sedersi vicino a lei.
-Raqueletta, se vuoi sapere tutto...sto uscendo con la tua cuginetta. E oggi, dovevamo uscire ma il tuo Andreozzolo si è messo a delirare dicendo "L'amore fa schifo" e altre cazzate varie.-disse Mattia.
-Ma, ma a te non piacevano i maschi?-chiese Raquel.
-Io non ho mai detto cosa mi piaceva, ho detto di essere aperto a qualsiasi essere umano che mi amasse.
Mentre parlavano,Andrea salì in terrazza.
-Ciao Raquel-disse.
-Ciao Andrea.-rispose Raquel, abbassando lo sguardo.
-Noi scendiamo. Se avete bisogno siamo nel salotto. -disse Lavinia, scendendo in salotto con Mattia.

-Siamo soli. Ti avevo detto di non cercarmi. -disse Andrea.
-Lavinia mi ha chiesto di venire.- rispose Raquel.
-Quindi non sei venuta neanche di testa tua.
-Ho conosciuto un ragazzo.
Andrea abbassò lo sguardo e si sedette su una delle sedie.
-Si chiama Alessandro.-continuò Raquel.
-Ti sembra una cosa seria?
-Io..
-Lo è? Si o No.
-Non lo so. Lui è simpatico, dolce, gentile. Dice di volermi bene.. ma io non lo so.
-Quindi tra noi è cessato tutto prima di esistere, ok. Ora scusa ma vado.-disse Andrea, alzandosi e dirigendosi verso le scale.
-Aspetta! Nonostante lui sia come te l'ho descritto, per lui non provo ciò che ho sentito per te il primo giorno in cui ti ho visto.
Lo sguardò di Andrea si illuminò e corse tra le braccia di Raquel.
La baciò appassionatamente, così travolgente che a Raquel mancò per un attimo il respiro.
Rimasero lì, fermi, immobili, comtemplando il loro amore, finchè non furono chiamati alla realtà.
Realtà = il cellulare di Raquel che si illuminò. Un messaggio..
" Non l'ho mai detto a nessuno ma io ti amo. 
                                                     Alessandro"




 
  
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