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Autore: The Princess of Stars    01/12/2012    1 recensioni
In un universo alternativo, dove il tempo e lo spazio si confondono, 12 tra i sovrani dei regni più importanti dell'Asia Minore si sono riuniti per un importante trattato di pace: i monarchi delle regioni di Grecia, i sovrani di Persia e le Amazzoni della regina Atena. Ma al Titano, misterioso leader del Clan, la cosa non piace.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Luke Castellan, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Annabeth’s POV:
 
Ero nuovamente in campo di battaglia. I nostri eserciti erano schierati davanti alle mura. Ero a cavallo di Starlight, vicino a me c’erano Percy, Silena, Beckendorf , alcuni degli altri principi Grover e Juniper, anche loro avevano deciso di scendere in campo, nonostante le proteste da parte mia e di Percy.  Il Clan era davanti a noi. Stranamente Crono si fece avanti sul suo carro, accompagnato da Ethan, allora anche noi principi Grover e Juniper ci facemmo avanti, mentre i monarchi restarono con l’esercito. Crono scese dal carro insieme ad Ethan.
 
“Quello non è 1, sono 6 messi insieme!” disse Percy quando lo vide.
 
“Eccola qui! Il mio Angelo, anche se adesso non più” disse Crono “Sono sorpreso di vederti… ancora viva” disse lanciando un’occhiataccia verso Ethan con i suoi occhi quasi d’oro.
 
“Wow, pensavo avessi più stima di me!” dissi io sarcastica.
 
“Da quando ti ho permesso di darmi del ‘Tu’?”
 
“Da quando mi sono stufata di essere il tuo sicario preferito; mi licenzio” dissi, stupidamente nel tentativo di provocarlo. Eravamo a distanza poiché Crono non si fidava di noi e noi di lui.
 
“Facciamo una cosa più semplice: uno scontro all’ultimo sangue uno di voi contro il mio campione. Il perdente si dovrà sottomettere” disse Crono. Noi ci mettemmo in disparte e ci consultammo.
 
“Vado io, sono il più grosso e il più forte” disse Beckendorf.
 
“No, vado io. Ho già combattuto contro di loro” disse Percy.
 
“Ragazzi, non possiamo accettare, c’è la fregatura. Crono non è mai onesto” dissi io.
 
“Se lei dice così sono d’accordo. Conosce il Clan meglio di noi” disse Travis.
 
“Ma se ci rifiutiamo, cosa faranno?”
 
“Principi” chiamò Ethan e un guanto volò davanti a noi, ora non potevamo ritirarci “Io Nemesi sfido uno di voi ad un combattimento all’ultimo sangue” disse. Il guanto era vicino a me. Conoscevo Ethan, era subdolo e forte, pronto al gioco sporco. Feci un passo in avanti ma prima che potessi prendere il guanto Grover corse in avanti e lo raccolse prima di me.
 
“Io, Grover Underwood, satiro del bosco di Delfi, accetto la tua sfida” disse Grover. Ethan sorrise un sorriso malvagio e andò a prepararsi. Anche noi ci allontanammo e Grover ci seguì per prepararsi.
 
“Non dovevi, Grover. Non sei ancora pronto” gli dissi dandogli l’elmo.
 
“Loro hanno bisogno di te, Annabeth. Tu conosci il Clan, non possiamo rischiare di perderti” Non dissi niente. Sapevo che aveva ragione. Juniper andò da lui ma non riuscì a dire niente. Lo guardò e abbassò lo sguardo subito dopo. Grover le mise una mano sotto al mento alzandole le testa e le diede un bacio. Poi si voltò verso me e Percy e ci abbracciò entrambi. Si mise l’elmo, prese lo scudo e si fece avanti. Grover procedette piano, alzando la spada pronto a difendersi. Ethan rimase fermo immobile ma appena Grover gli fu davanti, lanciò via lo scudo e gli scagliò un attacco dall’alto che il satiro schivò e tre sul corpo che Grover parò con lo scudo, girò su sé stesso e tentò di colpirlo, ma anche Ethan lo schivò con maestria. Ethan partì con un altro colpo, Grover tentò di contrattaccare, ma il fuorilegge deviò il colpo e cominciò una serie di colpi a tutta forza sullo scudo, facendolo abbassare sempre di più e con un calcio Grover cadde perdendo lo scudo e l’elmo.
 
“Alzati. Avanti” dissi sottovoce. Ero nervosa, Juniper più di me. Grover si rialzò e riprese lo scudo scagliò tre attacchi che andarono a vuoto, Ethan deviò il quarto e gli diede un pugno in faccia. Partì con un colpo, ma Grover girando su sé stesso lo parò con lo scudo e tentò di attaccarlo, ma Ethan deviò il colpo avvicinandosi e puntò la spada alla gola del satiro, ma Grover riuscì a sfuggire alla presa. Mi accorsi come più combattevano più si avvicinavano a noi. Grover tentò di colpirlo, Ethan parò, Grover gli diede un colpo di scudo, ma Ethan lo afferrò e scaraventò il satiro ancora più vicino a noi, poi lanciò via lo scudo. Grover tentò di colpirlo, ma il fuorilegge deviò la spada portandogli la mano in basso, l’afferrò e gli storse il braccio. Vidi il volto sofferente di Grover, ma il satiro si voltò e gli diede un pugno in faccia che andò ben a segno, infatti il labbro di Ethan iniziò a sanguinare. Lui si arrabbiò ancora di più. Iniziò una serie di colpi potenti, Grover parò i primi tre ma poi il cuore mi salì in gola quando con il quarto, Ethan fece un taglio profondo sulla zampa del satiro. Grover lanciò un grido di dolore e andò a terra.
 
“GROVER!” strillò la ninfa.
 
“No, Juniper!” disse Percy bloccandola. Juniper si dimenava tanto che Percy fu costretto ad accovacciarsi di peso pur di non farla andare nel campo. Io tenevo gli occhi fissi sulla scena a pochi passi da noi. Grover strisciò un po’ indietro, per poi rialzarsi, cercò di colpire Ethan, ma lui con un colpo rapido gli fece cadere la spada di mano e gli diede un pugno sul naso. Grover indietreggiò strisciando a terra guardando il suolo nel tentativo di trovare qualcosa con cui difendersi, ma trovò solo la mia gamba dietro la schiena.
 
 “Bene finiamola qui e andiamo al prossimo” disse Ethan.
 
“La battaglia è finita, Ethan. Hai vinto, non ti basta?” dissi
 
“La battaglia non è finita, ho detto ‘combattimento fino all’ultimo sangue’ e sarà quello che avrò”
 
“Tu vuoi me. So che sono anni che speri di potermi uccidere, lui lascialo vivo”
 
“Non finché non ci sarà ‘l’ultimo sangue’, e poi mi occuperò di te . Allontanati, Principessa Annabeth o lo ucciderò ai tuoi piedi, non mi interessa!” disse puntando la spada contro Grover, lui guardò Juniper sicuro che questa sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe vista. La ninfa era in lacrime trattenuta dal principe Ateniese. Percy, vicino a me guardava la scena.
 
“E’ mio amico” dissi lanciandogli uno sguardo di determinazione. Ethan scagliò un attaccò e con uno scatto fulmineo, estrassi Vortice dal fodero di Percy e la lama trapassò il corpo di Ethan. Vidi shock negli occhi del mio ex-compagno. Ritrassi l’arma e lui cadde a terra morto. Percy lasciò Juniper che abbracciò Grover. Percy mi guardò in shock, ma si riprese quando gli restituii la spada.
 
“ALL’ATTACCO!!” gridò Crono e il Clan si  rifece avanti.
 
“Juniper! Porta Grover via di qui!” dissi lei si mise il braccio del satiro intorno alle spalle e lo riportò dentro le mura. I soldati si separarono e richiusero in formazione al loro passaggio. Noi principi tornammo sui cavalli di corsa e dato l’ordine caricammo contro l’esercito avversario. Non appena ci fu l’impatto dei due eserciti, cominciò un altro massacro. Le spade che si scontravano, le grida dei caduti e dei feriti era tutto ciò che si sentiva. I nostri eserciti erano più compatti, ma il Clan sfruttava le sue abilità speciali al massimo. Era cominciata un’altra battaglia senza esclusione di colpi. Percy combatteva sempre al mio fianco, non mi lasciava mai sola. Come prima la durata della battaglia fu lunghissima, ma impercettibile il passaggio di tempo.
Ad un tratto Percy ed io ci trovammo schiena-schiena; i membri del Clan pronti ad ucciderci.
 
“Annabeth?” disse Percy.
 
“Sì?” risposi non spostando lo sguardo dai nemici.
 
“Se usciamo vivi da questa battaglia-” non fece a tempo a finire che uno dei miei ex-compagni mi attaccò e lo stesso fece un altro con lui. Finito di occuparmi del tizio tornammo nella posizione di prima.
 
“Dicevi?” chiesi.
 
“Se usciamo vivi da questa battaglia vuo-” fu di nuovo interrotto da due del Clan che ci attaccarono.
 
“Stavi dicendo?”
 
“Se sopravviviamo-” ci fu un’altra interruzione. Parai il colpo di entrambi gli spadaccini che mi avevano attaccata e riuscii a metterli fuori gioco per poi tornare schiena-schiena con Percy.
 
“Scusa, che dicevi?” chiesi non spostando lo sguardo dai brutti ceffi davanti a me.
 
“Se sopravviviamo vuo- Oh, ma che palle!” protestò quando fummo nuovamente interrotti. Feci appena in tempo a fare fuori un tizio che Percy disse esasperato per le interruzioni “ANNABETH, VUOI SPOSARMI?!” Lo guardai con gli occhi sgranati. Mi ripresi appena in tempo che allontanai un nemico a colpi di spada.
 
“Ma ti sembra il momento adatto?!” risposi incredula.
 
“Vuoi proprio che ti risponda?” disse sarcastico mentre combatteva.
 
“E DI’ DI SI’!” disse Silena passando mentre combatteva. Mi scontrai ancora con un paio di persone. Per poi tornare vicino a Percy, gli presi con una mano l’armatura portandolo verso di me, andai sulle punte e lo baciai. Per un momento non sentii più le spade e la guerra. Percy non ci pensò due volte a rispondere e mi portò una mano sul viso.
 
“Sì, che ti sposo!” risposi una volta allontanati. Percy fece un sorriso da un orecchio all’altro, ma poi tornammo a combattere. Nonostante parte di me stesse sparando fuochi d’artificio, riuscii a concentrarmi solo sullo scontro. Mi feci strada tra i miei ex-compagni che mi attaccavano senza pietà, ma anche io sfruttavo la mia abilità e li sconfiggevo uno alla volta. Percy era sempre al mio fianco o poco più dietro. Mi trovai faccia a faccia con Alecto. Era infuriata nera. Ieri avevo fatto secche le sue sorelle combattendo adesso toccava a lei. Alecto mi corse incontro alzò la lancia e tentò di colpirmi. Mi spostai appena in tempo, e con la spada tagliai la lancia. Lei  subito estrasse la spada e tentò di colpirmi, ma con lo scudo deviai il colpo e partii in contrattacco. Alecto parò il colpo e con gran velocità si avvicinò a me e mi spinse a terra. Lei caricò nuovamente, ma quando stette per saltarmi addosso, nonostante fossi pronta, qualcun altro si occupò di lei per me.
 
“Questo è ciò che succede a chi prova a fare del male a mia figlia!” disse Atena, ma ormai anche Alecto era andata. Subito mi rialzai in piedi.
 
“Grazie, mamma!” dissi allontanandomi, ma feci in tempo a vederla sorridere per poi tornare a combattere. Ripresi la routine di prima, facendomi strada tra i nemici. Cercavo una persona in particolare, ma non si decideva a farsi avanti. Sconfissi altri soldati sul mio cammino. Mi voltai e vidi che Percy non era più con me, ma poi lo vidi  a terra, Tammy stava per trafiggerlo con la spada. Presi una lancia da terra, pronta a tirargliela.
 
“EHI!” gridai per richiamare la sua attenzione “Giù le mani dal mio fidanzato!” e lanciai il giavellotto. Tammy lo schivò, ma questo diede il tempo a Percy di alzarsi e colpirla. “Sta più attento!” gli dissi.
 
“Tu stai attenta!” rispose e ci allontanammo continuando a combattere. I nostri non se la cavavano male, ma gli Argivi di Zeus stavano avendo problemi. Vidi il re combattere dal suo carro. Facendomi largo tra i soldati lo raggiunsi e salì sul carro con lui.
 
“Zeus, dovete ritirarvi!” dissi io. Lui mi guardò arrabbiato e senza un minimo di fiducia negli occhi.
 
“E lasciar vincere i tuoi amichetti? Scordatelo! E non osare darmi ordini, assassina! Li sconfiggerò con il mio esercito” rispose.
 
“Non avrete più un esercito se non vi ritirate e fate entrare truppe fresche!”
 
“No!”
 
“Zeus, guardate i vostri uomini! Non ce la fanno più, hanno partecipato a tutte le battaglie dovete far entrare un esercito riposato!” Il re scrutò la battaglia e vide esattamente cosa gli stavo descrivendo. Gli Argivi erano stanchi e si muovevano lenti.
 
“Chi mi consigli?” disse.
 
“Gli Spartani con i Mirmidoni” risposi. Un cavaliere passò giusto vicino al carro e il re lo fermò dandogli l’ordine di chiamare le nuove truppe, quello filò al galoppo dentro le mura.
 
“ARGIVI, RIMPIEGATE!” ordinò il re. Presto i soldati si ritirarono dentro le mura e poco dopo uscirono le nuove truppe. L’esercito dei 12 regni sembrava aver ripreso vigore. Saltai giù dal carro di Zeus e ritornai a combattere a fianco dei miei compagni, ma continuavo a cercare una persona che non si decideva a farsi avanti. Fui costretta ad uccidere altri soldati nel massacro, ma poi lo vidi. Più alto di Percy, corpo di soli muscoli che erano ben visibili e occhi d’oro: Crono. Era lì di fronte a me, con la sua scimitarra nel fodero, la lancia in mano e scudo, non aveva l’armatura per il busto, era così sicuro di sé che non gli serviva.
 
“Annabeth, ci rivediamo, ma dovrò ucciderti adesso. Che peccato! Giovane, bella e con una promettente carriera nel Clan” disse Crono mentre giravamo uno intorno all’altro “Come vuoi che ti uccida? Rapida e indolore o con una morte lenta con atroci sofferenze?”
 
“Ho una soluzione migliore: uccido io te e ti risolvo i problemi!” E lo scontro iniziò…



Rieccomi qui! Mi sembra questo capitolo sia breve rispetto agli altri, ma avevo assolutamente BISOGNO di aggiornare questa storia. Che ve ne pare di questo capitolo? Chi vincerà? Il Maestro Crono o la Principessa Annabeth? Vi ricordo le loro abilità:
- Crono: Forza (capace di sollevare 10 volte il suo peso; ricordate la descrizione?) e Controllo sul tempo (per mantenere il personaggio di PJO)
-Annabeth: Intelligenza

Un bacio e al prossimo capitolo! ;-)
The Princess of Stars



 

  
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