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Autore: Raven Callen    01/12/2012    2 recensioni
Piccole poesie (più che poesie assomigliano ad un'accozzaglia di pensieri, con un unico grande imperativo, ma vabbè..) che sono venute fuori durante più momenti di sconforto.
è come un elenco di cantilene.
Spero che vi piaccia
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Polvere grigia, sottile e impalpabile, che mi ricopre tutta.
Cenere.
Mi avvolge come una coperta in cui affondare per sempre.
Cenere.


E' grande.
E' calda.
E' pesante.
Mi schiaccia e quasi mi soffoca.


Si mischia ai miei capelli, ai miei vestiti.
Diventa parte di me.
Ben presto mi scompongo, mi sbriciolo.
Mi dissolgo.


Non ho più una bocca, degli occhi, braccia o gambe.
Non ho più un corpo.
Sono solo un mucchietto di cenere, ora
Solo cenere e nulla più.


Una folata di vento investe me e le infinite parti di me.
In un istante sono ovunque e in nessun luogo.
Poi i vari granelli vengono dispersi nel vento.
Di me non è rimasto più niente..












Angolo del Corvo:

Eccovi un'altra mezza follia uscita dalla mia mente contorta.
So che non è un gran che, ma simboleggia tutto ciò che sto provando in questo periodo.
E poi ho sempre adorato usare la cenere per una qualche simbologia o metafora.
Buona lettura.
  
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