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Autore: ImNoneSpecial    01/12/2012    5 recensioni
Ho sempre detto che lui sarebbe diventato famoso. Ma quando hai undici anni dici tante cose, il mondo ti sembra enorme e spaventoso, ma pensi comunque di averlo ai tuoi piedi. Chissà come, sei alto un metro e quaranta e ti sembra di essere grandissimo. Era l'anno in cui passavamo dalle elementari alle medie e la vita era facile e felice.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*look at me*

i'm baaaaack!
si, è un'altra oneshoot scritta durante le ore scolastiche dall'ipod della mia migliore amica, ma che ci posso fare se mi annoio a morte durante diritto? insomma, capitemi.
Devo ammettere che quando ho iniziato a scriverla ero incazzata con il mio migliore amico che mi ha ispirato il tutto, quindi se non vi piace come va a finire prendetevela con lui ù.ù

anyway:

dedico questa storia a chiunque sia mai statoa abbandonatoa dalla suoa migliore amicoa.
so fin troppo bene cosa voglia dire veder dissolversi un'amicizia che sembrava indistruttibile e non poter fare niente.
ma sopratutto la dedico a chiunque abbia problemi alimentari di qualsiasi tipo.
#staystrong
- Morghy


I used to be your best friend.

Ho sempre detto che lui sarebbe diventato famoso. Ma quando hai undici anni dici tante cose, il mondo ti sembra enorme e spaventoso, ma pensi comunque di averlo ai tuoi piedi. Chissà come, sei alto un metro e quaranta e ti sembra di essere grandissimo. Era l'anno in cui passavamo dalle elementari alle medie e la vita era facile e felice.
Ma io ero una bambina che sembrava molto più grande di quello che era in realtá, e quel pomeriggio di sette anni fa avevo ragione: Harry, il mio migliore amico, sarebbe diventato famoso.
Non da solista, come avevo sempre immaginato, ma in una boyband con altri quattro ragazzi.
Fa andare fuori di testa milioni di ragazzine, dalla Russia al Giappone, e con tutta la sua fama e i suoi impegni si è dimenticato di me. Allison, la mia migliore amica, lo ha sempre odiato. Non è strano? Diceva che era uno stronzo e che mi avrebbe fatta soffrire, e aveva ragione.
Non lo vedo da due anni, e non ci sentiamo da tredici mesi. All'inizio cercavo di essere comprensiva: "ha molto da fare", "è in Italia", "sarà in aereo", ma alla fine i giorni e le tensioni si accumularono e lui sparì nel nulla.
Allison, nonostante tutto l'odio che ancora oggi prova per Harry, mi ha convinta a fare una cosa assurda: andare a cercarlo.
"Anche se è Harry SonoFigoEFamoso Styles non ha il fottutissimo diritto di scaricati così. Non dopo 16 anni di amicizia!" Esclamó Allison trascinandomi fuori da casa mia tirandomi per un braccio. "Dai Laila muovi il culo!" continuó con la sua solita finezza.
Era sempre stata lei quella che sapeva esattamente cosa fare, dove andare e quando. Era sempre stata lei ad infondermi il coraggio, o a costringermi, a fare le cose che andavano fatte; tipo andare dal mio ex migliore amico a dirgli che era uno stronzo.
Allison aveva contattato Anne, la mamma di Harry, e aveva scoperto che lui quella settimana sarebbe stato a casa.
"Lui non lo sa che stiamo andando a casa sua, vero?" chiesi trascinando i piedi fino alla macchina di Allison.
"No, perchè?"
"Allora siamo ancora in tempo per non andare! Dai ti prego, andiamo domani!"
"Laila non rompere! Lo sai anche tu che se non ti costringo io tu non ci andrai mai!" e così dicendo aprì la portiera dalla parte del passeggero e mi ci spinse dentro, con la sua solita grazia. Salì anche lei e partimmo. Avevamo circa dieci minuti di strada da fare, e ad ogni metro che percorrevamo diventavo sempre più nervosa.
"Sai già cosa dirgli?"
"Oh si, vado li e gli dico 'Hei ti ricordi di me? Ero la tua migliore amica. Si lo so, non ci vediamo da 13 mesi e sono dimagrita di 20 kg nel frattempo, ma questo tu non puoi saperlo perchè non c'eri! Ti sei perso il mio diciottesimo, il mio diploma, il secondo matrimonio di mia madre e il mio ricovero in ospedale per bulimia. Ma si, tranquillo io non me la sono presa per niente!'. Tu che ne dici?" chiesi sarcastica.
"Dico che siamo arrivati, e che se questo è quello che senti va benissimo. Mi va bene anche se lo picchi, ma l'importante é che esprimi i tuoi sentimenti." disse Allison spegnendo il motore dell'auto.
E se durante il tragitto pensavo che sarei morta d'ansia, non avevo idea di come sarebbe stato scendere dalla macchina e salire le scale di casa sua.
"Bussa!" mi incitò Allie.
Alzai il braccio, che mi sembró stranamente pesante.
Venne ad aprirci Gemma, la sorella di Harry, che mi ha sempre odiata. "Mmh, ciao. Lui è in camera sua." E così dicendo ci lasció da sole in salotto. Era strano essere di nuovo li, nella casa in cui praticamente ero cresciuta. Salì le scale e guardai le foto appese alle pareti. Gemma che tiene in braccio Harry appena nato, Anne e Gemma nel giorno del suo diploma, Harry a tredici anni, Anne e il suo compagno. Quando arrivai al pianerottolo mi immobilizzai.
C'era Harry, li in piedi che fissava intensamente una foto appesa al muro. Indossava un maglioncino blu scuro e dei jeans grigi. Sapevo bene cosa c'era appeso li, esattamente davanti alla porta della camera di Harry: un collage di nostre foto che avevamo fatto noi in terza media.
"Ciao superstar" esordii io sospirando.
"Laila? Oddio sei tu? Stai benissimo cioè sei davvero..."
"magra." conclusi io.
Ci avvicinammo di qualche passo, ma non ci abbracciammo. Lui sapeva benissimo che ero furiosa.
"Come stai?" chiese Harry infilandosi le mani in tasca.
"Vuoi la verità o una bugia?" chiesi.
"Cosa?" disse lui confuso.
"No perchè, se vuoi una bugia ti posso dire che va tutto bene, che sono felice e che sono stata qui ad aspettarti. Ma se vuoi la verità è che durante la tua assenza ho imparato ad odiarti. Tu e le tue fan urlanti, per non parlare di quegli altri quattro idioti della band. Hai avuto il coraggio di abbandonare la tua migliore amica! La tua migliore amica dico! Mi hai lasciata qui da sola. Sai, all'inizio non ci volevo quasi credere: continuavo a trovare scuse tipo 'vabbè dai è impegnato' oppure 'sarà stanco mi scriverà domani mattina' ma dopo un pó ho smesso di credermi." smisi di urlare e ripresi fiato. Durante tutto il mio discorso era stato in silenzio con lo sguardo fisso a terra. "Non ti ho mai abbandonata veramente, lo sai." disse guardandomi negli occhi. "Hai ragione, non te ne sei mai andato. Eri in edicola su tutti i giornali, nei negozi di dischi sulle copertine, su internet e sulle magliette delle ragazzine che ogni santo giorno vengono ad Holmes Chapel sperando di incontrarti! Hai idea di quanto faccia male?" gli chiesi furiosa. Il suo sguardo si indurì. "Pensavo tu fossi felice che io stessi realizzando il mio sogno!" esclamò. "E credi che io non lo sia? Davvero Harry? Sei serio?". L' incredulità mi si poteva leggere in faccia. Lui abbassò lo sguardo al pavimento, e per un millesimo di secondo mi venne voglia di andare li e abbracciarlo. Ma non potevo. Abbassai il tono della voce, anche se visto quello che stavo per dire, forse risultò ancora peggio. "Dopo che te ne sei andato, ero euforica per te. Ma poi le cose sono molto cambiate. Non c'eri tu a dirmi che ero perfetta e a tenere a bada quel fallito di Sam, che ha iniziato a credersi il re della scuola e ad insultare tutto e tutti, compresa me. Non sono dimagrita in modo naturale Harry, ho iniziato ad avere disturbi alimentari due anni e mezzo fa. E volevo dirtelo l'ultima volta che ci siamo visti, ma tu eri così felice che non volevo preoccuparti. Dopo circa un anno che vomitavo almeno una volta al giorno Allison mi ha convinta ad entrare in clinica e a farmi curare. E tu non c'eri. Come puoi pensare di tornare qui e far finta che niente sia cambiato?". Lo vidi spalancare gli occhi e sbiancare. "Laila io.. Cioè non so.. Anzi si, lo so, ma tu.." balbettò Harry. "Adesso sto bene. Sono fidanzata con un ragazzo, si chiama Conor, non lo conosci. Ho Allison che si prende cura di me. Sono venuta qui solo per dirti addio." dissi risoluta.
"E cosa ne facciamo della nostra amicizia? Vuoi buttare via 16 anni così? Davvero?" chiese lui alzando un pó la voce. "Hei superstar, guarda che non sono io quella che ha mandato tutto a puttane eh! Sei stato tu a sparire nel nulla, a non rispondere nemmeno ai miei sms! La nostra amicizia è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata, e non la scorderò mai! Ma io ho bisogno di qualcuno che ci sia per me. E tu non ci sei mai." dissi rassegnata.
Calò un silenzio assordante, e ci guardammo negli occhi a lungo. Sapevamo tutti e due che avevo ragione e che non potevamo andare avanti così, ma il passato non si puó cancellare e ci teneva ancorati anche nel presente.
"Sai che quando avevamo quindici anni ti morivo dietro?" chiese all'improvviso Harry. Scoppiai a ridere e lui mi guardó in modo interrogativo. "Non ci credo! Anche io! Oddio quanto eravamo stupidi e impacciati!" esclamai. "Ricordi quando ti chiamavo Riccio e tu mi chiamavi Panda?" chiesi sorridendo al pensiero. "Avevamo dieci anni!" esclamó lui. "Eh già.. Eravamo inseparabili. E quando Allison è arrivata e voi vi odiavate e litigavate continuamente? Una volta abbiamo discusso perchè voleva venire a casa mia ed io invece dovevo uscire con te." Ricordai ancora io. "L'odio è sempre stato reciproco" sospirò Harry. Eccolo, quello era il momento di dirsi addio. Non potevo rimanere a parlare con lui non un secondo di più, o avrei cambiato idea.
"Promettimi che farai il bravo, che non ti monterai la testa e non ti drogherai." dissi seria, guardandolo dritto negli occhi. Lo vidi deglutire a fatica, ma poi si schiarì la voce e promise. "E tu - aggiunse Harry subito dopo - Promettimi che sarai felice, che non ti farai mai abbattere da nessuno e che sarai forte."
"Te lo prometto."
Ci abbracciammo stretti, ed io impressi a fuoco ogni singolo dettaglio di lui nella mia mente.
Dopo parecchi attimi lui si scostó un poco da me e mi diede un bacio sulla fronte. Lo guardai negli occhi e vidi una lacrima scendere sulla sua guancia. Glie la asciugai con il dito e dopodiché mi girai e me ne andai. Per sempre.


  
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