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Autore: Aluah    01/12/2012    5 recensioni
In questi mesi aveva avuto la possibilità di osservarla bene, nonostante in un primo momento la sua attenzione fosse catturata più dalla nave che affondava che da quell' individuo. Non si poteva scorgere un granchè del suo viso per via del massiccio cappuccio che lo ricopriva, ma affinando la vista aveva potuto intravedere una cicatrice che deturpava l' occhio sinistro.
E lei conosceva solo una persona con una cicatrice così evidente e conosciuta.
ATTENZIONE! DAL CAPITOLO 5 IL RATING SI ALZERA' NOTEVOLMENTE!!!!
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Perona, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano mesi ormai che faceva quel sogno, o meglio, quell' incubo.
Lei sola, in cima ad un promontorio nel bel mezzo del mare, circondata dall' oceano in tempesta dove la Sunny stava affondando, ancora una volta. Provava ad urlare ma dalla sua bocca non usciva nemmeno una sillaba facendola sentire debole e impotente. Nemmeno i pensieri sembravano voler seguire le sua volontà, andando a delineare scenari ancor più macabri di quello già devastante che aveva davanti agli occhi. E puntualmente , dall' orizzonte cupo e minaccioso di uragano, arrivava anche quell' enorme figura incappucciata, che ogni notte si avvicinava sempre di più.
In questi mesi aveva avuto la possibilità di osservarla bene, nonostante in un primo momento la sua attenzione fosse catturata più dalla nave che affondava che da quell' individuo. Non si poteva scorgere un granchè del suo viso per via del massiccio cappuccio che lo ricopriva, ma affinando la vista aveva potuto intravedere una cicatrice che deturpava l' occhio sinistro.
E lei conosceva solo una persona con una cicatrice così evidente e conosciuta.

Svegliarsi sudata e afflitta era ormai una routine nella giornata della navigatrice. Ancor più classico era rigirarsi nel letto e trovarlo vuoto e freddo. Dove diavolo era finito? Da qualche tempo infatti, precisamente da quando quell' incubo era incominciato, si era abituata a svegliarsi senza nessuno accanto.
Si alzò e andò in bagno dove si specchiò. Indossava una semplice maglietta fucsia e l' intimo, i lunghi capelli erano arruffati e le cadevano davanti agli occhi in ciocche, le guance  rosse ma segnate da profonde occhiaie a causa delle innumerevoli volte che di notte si svegliava per il frenetico battito del cuore, gli occhi lucidi di lacrime e le unghie mangiucchiate. Tremava.
- Nami - sentì alle sue spalle.
Si girò e addossata allo stipite della porta con in braccio un bambino dai capelli neri trovò Robin, la sua sorellona. Quella dolce creaturina era il frutto dell' amore suo e del capitano; aveva solo 4 mesi eppure aveva già uno sguardo vispo e celeste che scandagliava l' anima di tutti quelli che lo guardavano, esattamente come la sua mamma. Questa e il capitano si erano messi insieme un anno prima e da lì il loro amore non aveva fatto altro che aumentare ed intensificarsi giungendo al culmine con la nascita di Ace. Si, Ace, era così che si chiamava il loro bambino, portatore di un nome tanto grande quanto significativo.
- Non riesci ancora a dormire vero ? - Continuò non ricevendo una risposta dalla rossa.
- No - rispose dopo essersi asciugata le lacrime che iniziavano a scendere copiose sulle sue guance.
- Parlagli Nami, digli che cosa vedi nei tuoi sogni, deve sapere. -
- E cosa mi potrebbe dire ? Eh ? Si vede come gli interessa il mio stato d' animo attuale! - sbraitò ai limiti dell' autocontrollo.
- Non lo saprai mai se non gliene parli -
- Robin sono due mesi che lui non c'è quando io mi sveglio e non è da lu! Io non so più cosa fare! Parlare o no qui non fa differenza perciò preferisco vedermela da sola, Lui non mi sarebbe di alcun supporto - concluse fulminando con lo sguardo l' archeologa facendole intuire che se avesse continuato avrebbe rischiato di vederla piangere ancora.
- Ti aspetto in cucina, Sanji ha preparato la colazione - e detto ciò lasciò la cartografa sola alle prese con i suoi pensieri.
- Bene Nami svegliati e inizia a recitare la tua parte di "colei che non ha notato il cambiamento nel suo uomo ", vai di là e fa' vedere a tutti come sei capace di sorridere bene. -
disse parlando con la sua immagine allo specchio mentre si pettinava energicamente la lunga chioma. Ritornò quindi in camera dove indossò una maglia arancione a righe bianche, il suo solito paio di jeans e uscì dalla sua stanza chiudendosi la porta alle spalle. incamminandosi verso la cucina.
Quando entrò trovò tutti seduti al tavolo intenti a lottare contro le fauci spalancate del capitano che ingurgitava qualunque cosa vedesse, tanto che non mancò di addentare il lungo naso del cecchino che in quel momento, sfortuna volle, si stava prodigando per afferrare l' ultimo pasticcino al cioccolato rimasto.
- AHIA! STUPIDO UOMO- SPAZZATURA! - urlò con gli occhi lucidi tenendosi energicamente il povero naso che pulsava come una pentola a pressione. - IL MIO NASO TI SEMBRA FORSE UN GRISSINO??!! -
- gnam... chomp... si. - rispose l' incriminato facendo ribaltare l' altro dalla sedia con un enorme gocciolone sulla testa.
Nami diede una rapida occhiata in giro: tutto andava esattamente come al solito, Rufy tragugiava cibo, Sanji sfornava brioches a vagonate roteando intorno a Robin, Chopper soccorreva il povero nasone, Brook cantava, Franky rideva di gusto vedendo la tragica scena e Zoro dormiva. Si soffermò su quest' ultima figura addossata alla parete: aveva gli occhi chiusi e le braccia incrociate dietro la testa a mò di cuscino. Gli si avvicinò e gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia.
- Buongiorno Buzzurro - disse
- Mng.... Ciao. - rispose. Secco, atono, deciso. Nessuna provocazione, nessun ghigno. Non si era nemmeno preoccupato di aprire l' occhio per guardarla; ma tanto ormai era abituata a tutto, anche se l' indifferenza era la cosa che le faceva più male di tutte.
- Anche stamattina ti sei allenato? - chiese mentre sorrideva a Sanji che le stava porgendo una tazza di latte guardandola  preoccupato. Quello annuì.
- Quindi immagino sia per questo che non ti ho trovato a letto, per l' ennesima volta. Zoro non pensi che allenarti 22 ore su 24 sia troppo? Anche la notte sparisci! Io ti sento sai... - disse guardandolo stiracchiarsi e alzarsi da tavola.
- NO! IO MI ALLENO QUANTO, COME, DOVE E QUANDO VOGLIO! TI SVEGLIO? TAPPATI LE ORECCHIE!! - urlò uscendo poi dalla stanza e sbattendo la porta. La navigatrice non potè far altro che abbassare lo sguardo, stringere le cosce conficcandosi le unghie nella carne per non scoppiare a piangere e continuare la sua colazione. Sapeva però di avere lo sguardo dell' intera ciurma puntato addosso perchè, come era giusto che fosse, tutti si chiedevano cosa stesse succedendo allo spadaccino da un po' di tempo a questa parte.
- Nami noi.. - provò a dire il cuoco, ma fu interrotto dalla stessa ragazza.
- Non c'è nulla da dire. Non c'è nulla dopotutto. Avrà le sue cose tutto qui, passerà. - rispose sorridendo agli altri mentre posava la tazza e si avviava nel suo agrumento dove poteva piangere da sola senza che nessuno la vedesse nè la sentisse. Da sola, come lo era stata quando Bellmer era morta, quando era seguace di Aarlong, prima di incontrare Rufy, di innamorarsi di uno stupido squattrinato spadaccino del piffero e come ora che questo si stava allontanando da tutti loro, specialmente da lei.
Le sembrava assurdo a pensarci. Fin da quando si erano messi insieme dopo il loro ritrovamento alle Shabaody erano stati bene, certo non mancavano i litigi e i tentativi di far venire una commozione cerebrale con un sonoro cazzotto in testa allo spadaccino, ma si amavano e questo era ciò che tutti percepivano. C'era chimica nell' aria quando quei due erano vicini, elettricità statica.
Immersa nei suoi pensieri si fermò sotto al loro albero, quello dove per la prima volta avevano fatto l' amore. Poteva ancora vedere i segni del loro amarsi, graffi nitidi alla base del fusto lasciati per trattenere le urla di piacere. Quei ricordi furono come una stilettata al cuore, lo erano già da mesi dopotutto, facendo si che la cartografa si liberasse in un lungo pianto disperato.
Presa com'era a esternare tutto il suo dolore non si accorse che qualcuno sorrideva nell' ombra tramando contro la sua felicità....




Angolo dell' autore:
Ciao! E' la mia prima storia multicapitolo e sinceramente non so ancora quanti capitoli avrà... mah vedremo!
Non so nemmeno se il rating rimarrà questo, ennesimo Boh! E per concludere cercherò di aggiornare il più in fretta possibile ma considerati i miei tempi... Boh! Intanto vi chiedo cortesemente di recensirla.. mi fa' solo bene!
Vi saluto! A presto, Alu.
   
 
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