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Autore: Dayan18    02/12/2012    0 recensioni
La vita di Eliana è bella e perfetta agli occhi dei suoi compagni e delle altre persone che la conoscono ma in realtà non è così...la verità la conosce solo lei...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                          Amore paterno.

Quella stessa mattina Eliana vide il padre baciare la madre, stava fuori al balcone della sua camera a pettinarsi i capelli.
Quella scena fuggente per poco non le faceva cadere la spazzola da mano. Da quanto tempo non vedeva una cosa simile?
Forse mai.
Atteggiamenti dolci tra i suoi genitori non li hai mai visti,probabilmente quella era la prima volta e forse l'unica.
Ma in fondo a essere sincera,non aveva mai dubitato dei sentimenti del padre verso sua madre.
Qualche volta lo ha sorpreso che fissava la foto che ha sulla scrivania dello studio.
"Ehi principessa allora, sei pronta?" Carmen la riporta alla realtà. Era giù affacciata dal finestrino della sua auto.
Menomale che c'era lei, ora che non ha la sua moto per andare a scuola e i mezzi pubblici li ha sempre odiati.
"Arrivo!" le risponde agitando il braccio.
Dopo due minuti entra nell'auto di Carmen "Buongiorno"
"Buongiorno a te principessa!"
"Sì, sul pisello !" ribatte Eliana
"Ma sempre principessa è! Magari con qualche vantaggio" e dice quest'ultima frase con un tono malizioso.
Eliana la guarda e poi scoppiano a ridere insieme.
"Allora venerdì sera vieni alla festa?" riprende l'amica.
"Quale festa?"
"Ma come non lo sai? C'è una festa organizzata dalla scuola, siamo quasi alla fine dell'anno! Ma dove hai la testa?"
E sapessi... voleva risponderle Eliana. "Credo di sì,perchè no? Se vieni anche tu... "
"Certo!" Poi guarda la ragazza dall'alto in basso "Ma hai qualche vestito carino?Ti vedo sempre sportiva."
La faccia di Eliana non lasciava dubbi.
"Ho capito, passerai prima a casa mia per metterti qualcosa di decente !"
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Stessa città, stesso giorno ma di pomeriggio.
"Certo che mi sono fatta incastrare per benino da Carmen" pensava Eliana,
"quella non aspettava altro che le dicessi di si per vedermi conciata con vestito e tacchi".
"Sono tornata!" come al solito nessuno rispondeva,era di nuovo sola a casa. Meglio così,almeno stava in pace.
Si preparò un panino veloce e poi salì in camera a studiare un pò. Le interrogazioni si avvicinavano.
"Driin driin" il telefono di casa squillava insistentemente. "Pronto?"
"Eliana.."
"Papà?" la ragazza era sorpresa di sentire la voce del padre,di solito non chiamava mai durante l'orario di lavoro.
"Eliana tra mezz'ora potresti passare nel mio ufficio?"
"Ehm ... si, credo di sì... ma è successo qualcosa?"
"No devo solo parlarti."
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"Salve, sono Eliana cercavo mio padre."
La donna dietro alla scrivania, almeno sulla trentina d'anni sistema meglio i suoi occhiali per focalizzare meglio la ragazza.
"Chi è suo padre?"
Certo che sai chi è mio padre, l'altra volta hai assistito anche alla discussione. Ma devi fare la stronza vero? Va bene, calma Eliana.
Sìì gentile. Fai un profondo respiro.
"Il signor De Santis..."
"Ah si, certo" fa allusiva la segretaria " ora lo chiamo subito" e dicendo così alza la cornetta di un telefono. Eliana sorride sempre cortese. "Ok,prego devi salire al ..."
"Al terzo piano,lo so."non le lascia finire la frase di proposito.
"Ah, ok “ poi come se sentisse il bisogno di giustificarsi in qualche modo,la donna prosegue “... sai, tuo padre è proprio una brava persona,qui lo stimiamo tutti." e sorride.
Che faccia da paraculo pensa Eliana.
"Certo…sà, lo stimerei anche io se avessi il vostro stipendio" e sorride dirigendosi verso le scale.
Toc. Toc.
"Avanti" La porta si apre lentamente e piano piano Paolo vede comparire sua figlia.
Non aveva mai notato la sua altezza e la sua fisicità ben curata. Poi ricorda che Eliana fa sport, pallavolo precisamente.
Ha gli occhi grandi come la madre. Sì,è proprio una bella ragazza e ne và fiero.
Solo che una donna non dovrebbe comportarsi da donna?
Lei non è venuta mai da lui a chiedergli i soldi per un vestito nuovo, o un paio di scarpe come vede fare alle figlie dei suoi colleghi.
Mah... di sicuro se fosse come le figlie dei suoi colleghi Adele ne sarebbe davvero felice.
A lui non importa,accetta così com'è sua figlia. E' bella lo stesso.
"Allora Eliana tutto bene?"
"Uh.." la ragazza era sorpresa di nuovo. Ma mio padre sta bene o ha bevuto qualcosa?
Era l'unica spiegazione che le venisse in mente. Da stamane si comporta in modo strano.
"Sì,papà....a te?"
"Sì,grazie" l'uomo si guarda in giro "Dai siediti"
La ragazza ubbidisce. "Come va la scuola Eliana?"
"Bene papà. Come al solito"
"Ok, mantieni la tua media che è buona mi raccomando" Eliana alza un sopracciglio, ancora un po frastornata da tutta quella situazione ridicola
"Sei sicuro di star bene papà?"
"Eh?" Già, mi sto comportando diversamente dal mio solito,pensa Paolo.
"Sì. Ti ho chiamato per dirti una cosa e spero che non me ne pento."
l'uomo apre il cassetto della sua scrivania e poggia davanti agli occhi di Eliana delle chiavi.
Eliana le riconosce subito e a segnarle indubbiamente era un porta chiave a forma di pallone da pallavolo
 Erano le sue chiavi. Le chiavi della sua libertà.
"Prendile. Ma stai attenta, non voglio che accada niente perche una minima cosa e queste chiavi non le rivedrai mai più."
"Ma ..." la ragazza era senza parole e fissava quel mazzo di chiavi. Non aveva il coraggio di toccarle.
"Tranquilla, con la mamma ci parlerò io.Tu devi solo essere responsabile di questa moto ."
Eliana prende le chiavi e le guarda per un'ultima volta prima di mettersele in tasca.   Anche il padre si alza
"Bene, vedi che già c'è il pieno. Devi solo farla camminare un po visto che è stata ferma per alcuni giorni."
Eliana guardava il padre confusa ma nello stesso tempo con tenerezza. "Come mai hai cambiato idea?"
"Perche non c'è la facevo più a lottare contro la porta della tua stanza!" e detto ciò entrambi risero.
"Ho capito quanto è importante per te quella moto. Non per capricci,ma quella moto significa per te qualcosa di più,immagino."
esce dalla sua postazione dietro alla scrivania e si avvicina alla figlia, come se stesse abbandonando il ruolo di imprenditore per fare il padre a pieno in quel momento. "Anche io sono stato giovane e cercavo la mia libertà,Eliana."
Queste parole colpiscono la ragazza,non immaginava che suo padre potesse capirla così perfettamente.
Non riesce a trattenersi e così lo abbraccia "Grazie papà." Paolo per un momento rimane immobile,non sapendo bene cosa fare.
Era la prima volta,dopo tanto tempo che riceveva un abbraccio da sua figlia e in quel momento comprese quanta ricchezza avesse perso in tutto il tempo che aveva trascurato la sua famiglia per il lavoro.
Quanto avesse messo da parte i momenti che poteva condividere con sua figlia, anche solo per una passeggiata e ad un tratto rimpianse tutti i suoi errori. Chiude gli occhi e piano piano ricambia e abbraccia sua figlia
"Di niente Eliana". Eliana finalmente in quell'istante sentiva un po di amore paterno, sentiva che qualcuno l'amava.
Aspettava da molto tempo quel giorno e ora,in quell'ufficio stava abbracciando suo padre.
"Mi raccomando papà, quando avrai tempo ti porto a fare un giro".
"Sì certo, ma prima procurati dei caschi!"
"Papà ti facevo più avventuriero!"
"Sono avventuriero ma non irresponsabile!" e la guarda con finta severità e poi sorridono insieme.
Toc. Toc.
Eliana e il padre guardano verso la porta. "Avanti"
"Signor De Santis c'è il signor Bartolini che l'aspetta nell'atrio.."
"Ah sì,ora scendo" Eliana fissava il ragazzo davanti a loro e Gabriele fissava lei.
Paolo si accorge dei loro sguardi.
"Vi ho mai presentato ?"
Eliana ritorna al presente "Ehm veramente..."
"Signor De Santis io e sua figlia ci conosciamo già !" dice Gabriele senza esitazioni e così si becca uno sguardo omicida da Eliana.
"Ah sì? Bene mi fa piacere. Ora Gabriele scendiamo giù. Eliana ci vediamo a casa,ok?"
"Ok papà"
"Ciaooo Eliana" saluta Gabriele con tono canzonatorio e prima che potesse chiudersi la porta alle spalle
fa segno a Eliana con le mani e usando il labiale le dice
" Ti chiamo casomai, stasera". E chiude la porta appena in tempo in modo che non vedesse Eliana rossa in viso
per l'imbarazzo ma allo stesso tempo contenta di quella meravigliosa giornata
  
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