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Autore: mikaru    02/12/2012    1 recensioni
E se Radish avesse vinto lo scontro contro Goku e Junior? Se avesse però risparmiato loro la vita limitandosi ad andarsene portando Gohan con sé? E se Goku, partito alla ricerca del figlio incontrasse una ragazza anche lei intenzionata a cercare i Saiyan?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Chichi/Goku, Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gohan si teneva la guancia dolente e tossiva, mentre Radish stava in piedi dietro di lui e lo incitava ad attaccare. Il bambino era pieno di lividi, la lezione del giorno durava già da quattro ore ed era ancora lontana dalla fine. Lottava contro le lacrime mentre guardava lo zio. Quando questi fece un passo minaccioso in avanti, si alzò a fatica e si nascose dietro la sua difesa. Sapeva che il Saiyan lo avrebbe colpito comunque senza pietà, non importava se era in piedi o a terra; l’unica alternativa era l’attacco. Con un grido gli saltò addosso, ma il suo pugno ebbe l’effetto di una puntura d’insetto. Radish commentò con uno schiaffo. 
“Ma cos’era questo? Credevo che ormai tu sapessi fare un pugno come si deve! Per punizione farai cento flessioni sulle braccia!” 
“Ma…! Mah…”
“Niente mah! Forza, fammene 150! Ti servono muscoli sulle braccia!” 
Radish si era dimostrato un maestro impaziente ma deciso che insegnava con il corpo. Ma non era colpa sua, è che non conosceva altri metodi. Un Saiyan imparava al meglio in uno scontro: più le prendeva, più diventava robusto. Suo nipote era incredibilmente debole, sapeva sì o no come tirare un pugno…ma cosa aveva fatto Karoth fino ad allora? Non voleva fare di suo figlio un guerriero? 
Dopo 50 flessioni, le braccia di Gohan si arresero alle gravità e si lasciò cadere a terra. Respirava a fatica e sudava molto. 
“Non ce la faccio più! Ti prego…” 
“Cosa?! Ti arrendi? Ho sentito bene?!” 
Radish si precipitò su di lui e lo alzò violentemente afferrandolo per la maglietta “Un Saiyan non si arrende mai! Preferisce morire! Continua!” 
Per un momento temeva che Gohan ricominciasse a piangere, ma per fortuna ancora si tratteneva. Si ricordò di una cosa che suo padre gli aveva detto quando aveva l’età di Gohan. 
“Se ti arrendi così, tu stesso ti privi della possibilità di vittoria! Devi essere in grado di dare più del 100% i Saiyan sono in grado di farlo, possono dare anche il 120%! Se ti arrendi prima, non saprai mai se hai combattuto con la tua massima forza. Magari avresti potuto vincere!” 
Il bambino lo ascoltava attentamente “120%? Ma è possibile?” 
“Certo” annuì Radish, ora più calmo “Si chiama forza latente dei Saiyan” 
“Ma posso farlo anch’io? Non sono un Saiyan puro come voi” 
“Che ne so…Questo me lo devi dimostrare con il tuo impegno. Ehi, mi devi ancora 100 flessioni, no? Al lavoro!” 
Radish lo fece cadere a terra senza preavviso. Da lì Gohan lo guardò con occhi grandi per poi rimettersi in posizione. Soddisfatto vide che suo nipote ormai si mostrava veramente intenzionato a impegnarsi sul serio. Radish attivò il suo rilevatore, che indicava una forza di circa 120 punti. Sì, ora era stanco, in piene forze sarebbe potuto arrivare fino a 200. Buono, ma ancora poco. Gli venne un’idea: lo Zenkai, la grandiosa capacità dei Saiyan di aumentare la propria forza dopo essersi rimesso da ferite gravi. Era rischioso: quanto forte era il sangue Saiyan in questo mezzosangue? 
“Gohan, vieni qui” sorrise minaccioso. 
Il bimbo si alzò, meravigliato da questa richiesta…gli mancavano ancora ben 20 flessioni. Ignaro delle intenzioni dello zio, gli si avvicinò e aspettò il prossimo ordine. 
“Che c’è? Cosa devo fare ora?” 
“Niente. Stai lì fermo…Voglio fare una prova…” 
Radish alzò il pugno: nell’istante successivo il buio più totale avvolse il piccolo Gohan. Suo zio lo aveva colpito con il suo pugno; ora il bambino giaceva a terra svenuto davanti a lui, il sangue usciva dall’orecchio destro, il che indicava una frattura del cranio. La sua forza combattiva calava tanto velocemente da spaventare anche il Saiyan. Ora doveva affrettarsi. Veloce, quasi agitato, prese il bambino e lo portò subito alla stazione infermieristica più vicina. Lì lo consegnò al personale spaventato; il medico di guardia lo mise subito in una vasca di rianimazione. 
“Ci era mancato poco…ha una frattura della base cranica…alcuni minuti più tardi sarebbe morto. Ma cosa ti è preso?” volle sapere il medico. 
Radish lo ignorò, stava fermo davanti alla vasca di rianimazione dove galleggiava Gohan in quel fluido verde, naso e bocca coperto da una maschera di ossigeno e degli elettrodi applicati su capo e busto. Lui stesso aveva dovuto servirsi già altre volte di queste meraviglie della scienza medica, che molte volte sono l’unica cosa che separa il vivo dal morto. 
“Quanto durerà ancora?” 
Il medico studiò i dati e rispose: 
“Credo che fra otto ore sarà come nuovo…Impressionante” 
“Bene. Avvertimi.” 
Si girò e lasciò la stazione silenzioso, avviandosi verso la palestra. Aveva deciso di seguire i propri insegnamenti e di allenarsi, qualche punto in più sul rilevatore faceva sempre bene. 

  
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