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Autore: Nene_89    05/07/2004    8 recensioni
Una Ron-Herm a tutto spiano, partendo con i nostri giovanissimi e finendo con i ragazzi un po' più maturi!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blahhhhhhhhhhhhhhh!!!! Che skifo questa fic!!!!! Peggio delle altre!!!!!!!! (E allora Xkè l’hai inviata? NdTuttiVoi)

Ehm… ^_^  semplicemente Xké almeno avrò la vostra conferma!!!!!!

Ditemi ke ve ne pare!!!!

In compenso sto scrivendo 1 fic che reputo abb seria e forse carina…

A presto!!!!!

 

 

 

 

-          

-         Ron, va tutto bene? –

L’attenzione che Ginny mi dedica è quasi commovente… ed io che me ne sono sempre fregato dei suoi problemi di cuore! Ma è così lampante il fatto che sto malissimo e che vorrei distruggere tutta la scuola?

Sorrido alla mia piccola e dolce sorellina e le faccio segno di sì con il capo. In quel mentre si avvicina quella stupida della Patil, Calì, la Grifondoro, e con il suo sguardo da ebete esclama:

-         Ma guarda guarda! Weasley, il cagnolino di Harry Potter, ha problemi d’amore! –

Cerco di mantenere il tono della mia voce più calmo possibile e dico:

-         Allora Calì… primo: non sono il cagnolino di nessuno. Secondo: non capisco perché tutti vi ostinate a dire che ho problemi di cuore, che sto soffrendo, ed altre scemenze simili! Lasciatemi in pace! –

Ahia, ci sono cascato… ho gridato, e tutta la Sala grande mi ha sentito.

Ed ecco che si avvicina Malfoy… oh no, lui proprio non ci vuole. Ma Harry, dannazione, dove si è cacciato? Perché quando serve non c’è mai??

-         Oh, Ron Babbanofilo Lenticchia Weasley è triste perché la Mezzosangue è uscita con il famoso campione della nazionale di quidditch bulgara? Poverino, credevi che fosse solo un capriccio di due anni fa e invece a tua insaputa hanno continuato a sentirti e lui è venuto a Londra per uscire con lei questo fine settimana ad Hogsmeade? Piccinino! –

Ecco, Malfoy ha centrato in pieno il problema, e non si fa scrupolo a rigirare il coltello nella piaga. Hermione adesso è fuori con Krum. Hermione è con Krum. Con il suo piccolo, stupido Vicky. Puttana!

Improvvisamente mi pento del mio pensiero… ma chi sono io, per offendere così una povera ragazza che non ha mai avuto un ragazzo?

-         Allora, non rispondi, Weasley? Rompe a sedici anni vedersi soffiare da sotto il naso una ragazza che si credeva che vivesse unicamente per noi, vero? E magari si è anche innamorata, e stasera ti racconterà, da buona amica, il pomeriggio trascorso con il suo amato… d’altronde lui è più grande, è famoso, è ricco… mentre tu sei solo un povero pezzente povero in canna, e decisamente brutto! –

Adesso è davvero troppo! Malfoy sta tirando fuori tutte i miei peggiori incubi… tiro fuori la mia bacchetta e gli lancio un incantesimo di schiantesimo. Draco cade a terra ed immediatamente arriva Harry… seguito da Piton e dalla McGranitt.

-         Weasley! – gridano all’unisono i due professori rivolti verso me.

-         Malfoy mi ha offeso! – cerco di giustificarmi, quando comprendo che in realtà non mi ha affatto offeso.

Ha detto soltanto una marea di sciocchezze che io avrei dovuto ignorare. Il problema è che temo che le cose che lui ha detto non siano affatto idiozie…

-         Cosa ti ha detto esattamente, Weasley? – sibila Piton con quella sua voce così odiosa.

La folla che c’è intorno a me comincia a bisbigliare, quando alzo un braccio ridendo.

-         Niente signore, niente. Mi tolga pure tutti i punti che vuole e mi costringa a fare qualsiasi punizione, sono un pazzo visionario ed ho colpito Draco per puro divertimento. –

La McGranitt impallidisce, incredula, ed Harry sobbalza.

-         Ron! Professore, non è vero!… -

-         Si è vero. – affermo invece io.

Anche lo stupido insegnante di pozioni pare scosso dal mio atteggiamento.

-         Bene Minerva… dato che si è scusato direi… -

-         Niente. Per oggi te la sei cavata, Weasley. Va’. – dice la professoressa facendomi segno di allontanarmi.

Annuisco e mi allontano da lì. Possibile che anche i professori abbiano capito il mio stato d’animo? Vergognoso al cento per cento!

 

 

-         Ehm… insomma poi una volta vieni a trovare me ok? Io sai ero qui per lavoro e allora io ho pensato “Forse alla mia amica Hermione gli va bene se ci vediamo!” Però sai non posso sempre venire… Hermione? –

-         Certo Viktor, hai fatto bene! Sono stata felice di fare un giro con te! Sai io sono troppo piccola, non posso venire in Bulgaria, ma appena sarò più grande verrò a trovarti! –

Oh mio Dio, d’accordo che è simpatico, ma quanto è appiccicoso, questo!

-         Oh si! E te alla scuola come va? Abbiamo parlato solo di me in queste due ore, scusa! –

Poverino, è talmente gentile… un campione di fama internazionale che si perde dietro a me, che sinceramente lo considero soltanto… un ripiego.

-         Io si, tutto okay! Sai com’è, ogni giorno cerco di far studiare Harry e Ron… i miei amici, sai… ma sono un disastro! Soprattutto Ron! Ė così infantile! Ha dei comportamenti a volte che… lo ucciderei! E poi è sempre a darmi contro! Guarda, a volte… -

Viktor sorride, e mi mette una mano sulla spalla. Ė un ragazzo davvero caro, e forse perché è più grande, riesce a capirmi al volo.

-         …a volte? Che gli faresti? Odiare… non so come dirlo! Nel mio paese si dice che se io ti odio ti amo… forse, ma è solo un modo di dire… -

Sento che le mie guance diventano rosse, bollenti, e divento improvvisamente muta. Ecco, il mio amico ha centrato in pieno il problema!

-         Io… dici che io amo Ron? No… è… io lo odio!

  Non riesco a capirti… il mio inglese non è molto buono. – Viktor si mette bonariamente a ridere e mi abbraccia. – Ma sento che sei infelice. Ma l’hai visto come ti guardava due anni fa, quando abbiamo partecipato al ballo insieme? Ed allora era soltanto un ragazzino! Adesso che è grande è… gli piaci! E a te piace lui. Ora devo andare via. Spero che ci vediamo presto. E scusa se la mia grammatica inglese non è molto buona. –

-         Sei bravissimo. Spero che ci rivedremo presto… nel tempo ci sentiremo tramite le lettere. Ciao Viktor, e grazie per la tua gradevolissima compagnia! –

-         Si… cosa intendi con “gradevolissima compagnia”? – disse il ragazzo ridendo.

-         Che mi piace la tua personalità. –

Già, devo ricordarmi di non dire parole difficili… povero Vik!

-         Grazie… grazie davvero. Ci vediamo presto! –

Stringo la mano al mio amico e mi allontano da lui velocemente. Il treno per la scuola partirà presto… ed io mi sento improvvisamente triste. Triste perché, sebbene Viktor sia veramente simpatico e gentile, avrei voluto passare questo pomeriggio con Harry e… soprattutto con Ron. Ron! No, Viktor non può aver centrato in problema… o forse lo ha semplicemente tirato fuori? Certo, che quando due anni fa ha partecipato al Ballo del Ceppo con Padma ero molto gelosa… e mi dispiaceva molto quando lui dedicava le sue attenzioni a quella stupida francesotta della Delacour… E poi Ron ha un fisico talmente perfetto che… Oh, basta, basta, basta! Lui pensa che tu sia una stupidella brutta e secchiona. Ti vede soltanto come un’amica. Non mi ha nemmeno detto se oggi stavo bene o male, vestita così, con questa gonna corta e con questa maglietta attillata, che sono così scomode… Ecco che arriva il treno… Monto sopra, e mentre cerco uno scompartimento soltanto per me, alzo gli occhi e vedo Lavanda Brown.

-         Ciao, Hermione! Ti ho visto con Krum, oggi, da Mielandia! –

Lavanda non mi sta molto simpatica… tuttavia ho voglia di parlare con lei. Desidero ardentemente vantarmi di essere stata tutto il giorno con un ragazzo più grande… come fanno lei e la sua amichetta Calì!

-         Si, Lavanda. Sai com’è, aveva voglia di uscire… ha insistito così tanto che non me la sono sentita di dirgli di no. –

-         Posso darti un consiglio, Hermione? Io me ne intendo di ragazzi. –

Annuisco e sfoggio il mio sorriso più falso.

-         Krum è cotto come una pera! Ti adora! Lo hai visto come ti guarda? –

-         Oh no… -

Continuiamo a parlare per tutto il viaggio, finché non arriviamo a destinazione. Allora saluto Lavanda, che si dirige nel giardino, mentre io vado verso il mio dormitorio.

 

Sto per dirigermi nel mio dormitorio quando guardo l’orologio.. sono già le sette meno dieci, e tra poco ceneremo… mentre cammino, assorto nei miei pensieri, vado a sbattere contro qualcosa, che irrimediabilmente cade a terra. Beh, non è colpa mia se sono alto un metro e ottantasette!

-         Holà, tutto bene? –

Mi abbasso per porgere la mano al povero disgraziato, o alla povera disgraziata, quando vedo per terra una massa informe di capelli castani lisci.

-         Certo che no, stupido! –

La voce della mia dolce Hermione mi arriva come una morbida carezza. Vabbeh, tanto dolce ora come ora non lo è, ma non scendiamo in questi particolari…

La prendo per un braccio e la tirò su, cercando di mostrarmi sereno.

-         Idiota, mi hai fatto cadere, già che non riesco a camminare con gli anfibi, e poi con questa gonna… ehi, ma che cosa è quell’aria triste? –

E menomale che avevo cercato di apparire tranquillo!

-         Beh… ho scampato a pelo una punizione di Piton proprio ora… perché ho colpito Malfoy. –

-         Perché l’hai colpito? – esclama lei, stupita.

-         Ti ha offesa… ed ha offeso anche me. –

Hermione tace per un attimo, quasi stupita.

-         Ma questa non è certo una novità… beh, se lo hai attaccato significa che ha detto cose molto offensive. Che ha detto? –

-         Niente! – esclamo io al colmo della rabbia. – E tu, ti sei divertita? –

-         Sì, da morire. – dice lei con un tono che suona tanto come una sfida.

Improvvisamente crollo, stanco, arrabbiato, nervoso. Ma riesco stranamente a controllarmi. I miracoli dell’amore!

-         Perché non ti ci metti insieme? – sussurro stancamente.

Dio, questo è masochismo puro!

-         Perché no! – sbotta lei, infastidita. – Che ti importa a te, poi? Lo hai sempre odiato, Viktor!

-         Oh senti, io volevo soltanto essere gentile, ma con te è impossibile! –

Giuro che sto per ucciderla! Si può odiare ed amare contemporaneamente una persona? Credo proprio di sì!

-         Eccola, Weasley, è tornata sana e salva! –

Chi cazzo c’è ora… oh no, Malfoy! Dio, ti prego, fa che se ne vada senza dire altro, ti prego, ti prego, ti prego…

-         Lo sai, Granger, che il tuo amichetto è stato tutto il giorno a camminare per la scuola con ria tormentata? Tutti, dico tutti, gli chiedevano se aveva problemi di cuore perché la sua Grangerina era fuori con uno molto meglio che di lui! E quando gli ho fatto notare che facevi bene perché Krum vale cento volte lui… mi ha schiantato! Mah! Ci vediamo Mezzobabbana!-

Malfoy si allontana sogghignando, lasciandoci soli. Porca miseria! Come vorrei sotterrarmi…

-         Okay, io vado a cenare… ci vediamo. – dico cercando di sorridere. – A dopo, okay? –

-         Certo. A dopo. –

 

 

Ho appena finito le scale che mi porteranno alla Sala comune che sento una forte scossa e un dolore immenso al corpo. Quando riapro gli occhi sono a terra, con tutti i vestiti nuovi sporchi e con Ron davanti che mi guarda con aria divertita, dall’alto del suo metro e novanta.

-         Holà, va tutto bene? –

Appena intercetta il mio sguardo, che è glaciale, cambia espressione.

-         Certo che no, stupido! –

Mi alzo malamente e gli faccio notare che il mio abbigliamento non mi aiuta certo a stare comoda… se poi ci si mette anche lui!

Mentre pronuncio queste parole non riesco a fare a meno di pensare quanto però sia stato dannatamente piacevole picchiare contro di lui… a questo pensiero inorridisco e divento ancora più nervosa. Subito dopo mi rendo conto che ha un’aria molto triste, e da buona stupida ragazza innamorata gli chiedo cosa sia successo.

-         Beh… ho scampato a pelo una punizione di Piton proprio ora… perché ho colpito Malfoy. –

Mi sforzo di non picchiarlo e gli chiedo come mai abbia colpito quello stupido di Malfoy.

-         Ti ha offesa… ed ha offeso anche me. –

Rimango zitta per un po’, improvvisamente felice di sapere che Ron ha colpito Draco perché aveva offeso proprio ME! Sorrido e gli chiedo che cosa avesse detto quell’idiota di un Serpeverde di tanto offensivo, quando lui se ne esce fuori con un “Niente!” piuttosto brusco e mi chiede se sono stata bene con Viktor. Mento, dicendogli che sono stata divinamente, e lui esclama:

-         E che aspetti a metterti con lui? –

Mi sento crollare il mondo addosso! Allora non gliene importa nulla di me… ed io che speravo di ingelosirlo.

Blatero una risposta senza senso e dopo poco appare Malfoy, dietro di noi. Fa qualche battuta stupida, e poi si congeda, mentre Ron si avvia verso la Sala grande per la cena.

 

 

-         Ciao ragazzi! –

Eccola, più splendente che mai, che viene a sedersi accanto a noi…

-         Ciao, Hermione. – risponde tranquillamente Harry, continuando a mangiare. – Ti sei divertita oggi pomeriggio? Sei stata l’argomento di discussione di tutta Hogwarts! –

-         Oh, immagino. – risponde lei con leggerezza. – La Mezzosangue con il famoso Purosangue Krum! –

A quel punto proprio non resisto!

-         Non ti offendere da sola, cazzo! Vali dieci volte quel… buffone vestito da uomo! – esclamo alzandomi da tavola. – Io vado a letto! - 

Dopodiché mi allontano dalla tavola. Perché deve dire queste minchiate? Lei non è inferiore a nessuno, soprattutto non è da meno di Krum! Lo odio! Lo odio, lo odio, lo odio, più di Malfoy!

Arrivo nella Sala di Grifondoro e butto in terra il tavolo con un calcio… soltanto dopo mi rendo conto di quello che ho fatto,e comincio a raccogliere i pezzi. Improvvisamente mi viene voglia di piangere! Ecco cosa sono, un fallito, un povero in canna, un misero… uno Weasley.   

Mentre penso questo sento due mani leggere che si posano sulle mie spalle.

-         Ma cosa hai? –

Eccola… con tutta la sua dolcezza e la sua ironia dietro di me.

-         Io sono uno schifo! – esclamo d’un tratto. – Levati! –

-         Perché dici questo? –

Cazzo, mi sento tremare! Io sono seduto a terra come uno scemo, e dietro ho la ragione della mia vita, che è abbassata a 90° con le mani sulle mie spalle!

Controllo Weasley, controllo!!!

-         Vattene, Hermione… -

Ė solo questo ciò che riesco a dire?

-         Tu non capisci. – sospiro e, in un momento in cui sono soprappensiero agguanto le sue mani per portarle, allacciate alle mie, sotto al mio mento. – Io sono uno Weasley, povero in canna, nient’altro che l’amichetto dai capelli rossi di Harry Potter! E non sono nemmeno carino, nessuna mi vuole! Non sono bravo a scuola, sono tanto, permaloso, riesco soltanto a far star male la gente, ti faccio piangere in continuazione… insomma sono un disastro! Capirai che talvolta questo mi pesi, no? –

D’improvviso il mio tono diventa più duro e arrivo quasi a stritolare le sue povere manine.

-         O devo sempre rimanere impassibile, a subire? Persino tu, che sei la mia migliore amica preferisci Harry a me! Ed Harry litiga molto meno con te che non quanto lo faccia con me! –

Riesco a percepire i suoi movimenti mentre si inginocchia a terra e appoggia la testa contro la mai spalla.

Ron, Ron, Ron, ghiacciati!!!!

-         Allora… non devi assolutamente rimanere impassibile davanti alle cose che ti fanno soffrire. Questo non va mai fatto. –

Si, bel discorso, e allora dovrei farti innamorare a forza di me e andare da Krum e spaccargli il viso!

-         Poi… devi essere orgogliosissimo di appartenere ai Weasley. Pensa, se tu fossi un ricco Malfoy… saresti forse felice di avere per genitori due Mangiamorte? Poi cosa hai detto, che non sei carino? Ma ti sei mai guardato allo specchio? Sei magro, sei alto un metro e novanta, hai gli occhi azzurri, sei muscoloso… ti assicuro che non sei affatto brutto. –

Beh, allora perché nessuna mi considera? E perché tu non stai con me???

-         Se non sei bravo a scuola è soltanto perché non studi, poiché l’intelligenza non ti manca… e comunque mi pare che sei sempre sulla sufficienza, no? Passi ogni anno… -

Oh beh, questo è vero…

-         Infine, non è vero che Harry ti preferisce a me. Casomai dovrei arrabbiarmi io, perché sei tu il suo vero amico! –

In fondo… in fondo hai ragione. Ma non hai risposto alla domanda più importante!

-         Si ma… - mugugno. – Si ma tu preferisci Harry a me! –

Rimane zitta per qualche secondo, mentre io prego mentalmente perché possa darmi una risposta… soddisfacente.

-         Vedi Ron… - Hermione prende fiato. – Non posso negare di trovarmi meglio con Harry. Lui è più maturo, più comprensivo, più gentile, mi capisce…

Weasley, non rivomitare tutta la cena… e NON PIANGERE, a sedici anni non si piange!

-         Però… però è diverso. Cioè, per quanto talvolta ti odi, per quanto ti veda infantile e noioso, per quanto tu mi faccia arrabbiare e rattristare molto più di Harry, spesso mi basta la tua presenza per essere felice, e mi basta una tua smorfia per diventare triste. L’affetto che provo per te e per Harry è ben diverso, ma ti assicuro che ciò che sento per te è qualcosa di così doloroso e di così bello allo stesso tempo da essere molto più forte dall’amicizia, per quanto essa possa essere profonda, che ho con Harry. Dubito che tu possa provare gli stessi sentimenti per me, quindi… non ti demoralizzare. E con questo è tutto… ciao. –

Così come è apparsa la sento allontanarsi ed uscire dalla Sala Comune di Grifondoro.

O Dio Ron, o Dio, sbaglio o ti ha appena detto che è innamorata di te? Ma cazzo, l’ha detto e non l’ha detto, e io che devo fare?? Merda!!!

 

 

D’accordo Hermione, rifletti, rifletti! Ti sei appena dichiarata mentre gli stavi addosso, ma che diamine hai fatto??

Stupido come è ci sta che non si sia reso conto di niente ma… Okay, va bene che vederlo piangere ti ha fatta stare malissimo e hai voluto dirgli cose belle, ma questi sono discorsi che si fanno a gente con cui si sta insieme, non al proprio migliore amico, anche se ti piace!

Maremma, maremma, maremma! Sono solo le nove di sera e non posso certo andare a letto, ma non so nemmeno dove andare! Di certo non voglio vedere Ron, mi vergogno come una ladra!

Oh mio Dio, che cosa posso fare…

-         Hermione! –

Alzo gli occhi e vedo… Ginny!

-         Sei in giro per scuola in qualità di Prefetto o perché stai pensando a qualcosa? –

Piccola, dolce, Ginny! Se non fosse sua sorella io…

-         Ciao Ginny… sono qua che sto riflettendo. –

-         Su cosa? Sui ragazzi? –

-         Sui ragazzi! – mi scappa detto. – Anzi, su un ragazzo in particolare! –

-         Oh, wow, chi? – esclama lei sorridendo. – Pensi a Viktor? –

Chi, Krum? Ah, ah, ah ma non farmi ridere, Ginny!

-         Macché! –

-         E chi è il fortunato allora? –

-         No… non pensavo ai ragazzi “in quel senso”. Pensavo al loro modo di pensare. – lo so che sembra uno stupido scioglilingua! - … perché oggi ho litigato con tuo fratello… -

-         Sai che novità. –

-         Sì, ma poi lo ho visto molto abbattuto… e mi ha detto che è triste per diversi motivi. Mi chiedevo se veramente sono così insensibili come noi ragazze crediamo. –

-         Ron non è insensibile. – dice lei ad un tratto. – Appare così ma… oggi poi era molto triste. –

-         Perché? –

-         Dio Herm, prova a pensarci!… proprio non capisci? –

Faccio segno di no con la testa, sconsolata.

-         Tutti, dico tutti, si sono accorti che era triste perché tu eri in giro con Krum! –

Sto per replicare, ma lei mi ferma.

-         Zitta, non dire che di Viktor non ti importa nulla. Io lo so che preferisci cento volte Ron a lui, e che vedi mio fratello molto più che un semplice amico, ma lui è assolutamente convinto del contrario. E in effetti sembra proprio così. E non dire che non è vero che ne sei innamorata perché non ci credo! –

Sorrido e decido di non risponderle.

-         Su, vai a letto piccola Weasley, o dovrò togliere punti a Grifondoro perché non sei nella tua Sala! –

Ginny mi fa la linguaccia e si allontana ridendo.

 

 

Sono le undici e mezzo… sono quasi tre ore che non mi muovo da questo tappeto. Mi sono passati davanti tutti i Grifondoro e tutti se ne sono andati nei loro lettini, Harry compreso, ma lei non è apparsa. Oh mio Dio, oh mio Dio, io non ce la farò di certo a dormire.

Ad un tratto sento il quadro della Signora Grassa spostarsi ed ecco che rientra. Come mi vede sobbalza e fa una faccia da funerale.

-         Ciao He… Hermione. –

-         Ron. – sussurra lei con un vago sorriso sulle labbra, e poi si allontana.

Fa per andare nel suo dormitorio quando mi faccio coraggio.

-         Puoi… cioè… credo che… io… immagino che vorrei parlarti. –

Hermione si morde un labbro e si ferma.

-         Dimmi. –

-         Puoi… potresti… dico… vieni qui! –

Oh no, non devo risponderle male!

-         Ecco. – calmo Ron, ci vuole calma! – Pensavo. Io. Oh, Dio che marea di stronzate sto sparando! –

Lei comincia a ridere ed annuisce.

-         In effetti, sì! –

-         Bastarda! – anche io rido e mi fingo offeso. – Non ti dico più niente. –

-         Oh beh, allora… -

-         Dai non essere stronza! Ascoltami. –

-         Se hai intenzione di parlare, volentieri! –

Giuro che adesso mi alzo e la strozzo con le mie stesse mani…

-         O ti uccido o ti… - mi blocco appena in tempo e scosso la testa.

-         O mi? - mi sprona lei.

-         Beh, niente… buonanotte. –

La vedo sorridere e ciò mi demoralizza… significa che è più felice se non ci provo… okay, messaggio ricevuto. Probabilmente ho frainteso le tue parole, che erano soltanto pensieri carini rivolti ad un amico scemo.

-         Benissimo… ciao. – dice lei dopo un po’.

-         Stammi bene. – rispondo io, con una vena sarcastica nella voce.

E così si allontana, con passi felpati, così come è arrivata. Ottimo Ronald, ti sei giocato l’unica possibilità che avevi.

 

 

2 anni dopo…

 

-         C’è nessuno? –

Entro in casa con gli occhi che mi si chiudono, balbettando queste poche parole. Oh Dio, i miei non ci sono e questa settimana devo dormire nella sede dell’Ordine della fenice, sempre dopo aver partecipato a quei lunghissimi e difficilissimi corsi per Auror che mi tocca fare.

Convinta di essere sola, mi metto in pigiama e mi accomodo sul divano. In fondo sono le ventitré, ed io ho passato tutto il giorno a studiare. Ė normale essere stanca.

Mi copro con un plaid che trovo vicino al mio giaciglio, e sto proprio per addormentarmi quanto sento un forte rumore che mi sveglia. Quando apro gli occhi scopro che Ron è appena entrato in casa ed ha sbatacchiato il portone, ha acceso la luce e sta imprecando a tutta birra nell’altra stanza.

Mi alzo con un sospiro e vado di là con l’intenzione di chiedergli di zittirsi affinché io possa dormire, tuttavia appena mi vede mi sorprende con una battutina a dir poco sarcastica.

-         Ciao! Non sei a scopare con il tuo amichetto, stasera? –

Sbatto gli occhi più volte e mi chiedo se ho capito bene.

-         Ma che dici? – esclamo, stupita.

Non ho uno straccio di ragazzo, non lo ho mai avuto, proprio perché sono innamorata come una scema di lui da anni, e questo pazzo mi da della puttana!

-         Non fare la finta tonta, ti ho vista oggi! Ero venuta per salutarti durante la pausa-pranzo, perché avevo qualche minuto libero dal mio schifoso lavoro di giornalista, e volevo pranzare con te, ma ti ho vista mentre eri intenta a ragionare con un tipo tutti muscoli e vestitini firmati! – grida lui.

-         Ron… prima di tutto non urlare, che c’è una marea di gente a letto, al piano di sopra. Secondo… della puttana lo dai alle tue amichette, non a me. Terzo… Alan è soltanto un mio amico… quarto, anche se ci stessi insieme, mi pare che le mie vicende amorose non ti riguardino. – dico io, sbadigliando. – Adesso se non ti dispiace, vorrei dormire. Quindi posa la tua lattina di birra, spegni la luce, e vai a nanna, da bravo bambino. Buonanotte. –

Faccio per andarmene quando mi viene davanti e mi blocca i polsi, piuttosto violentemente. Se non fosse il mio più caro amico e non lo conoscessi da anni, giuro che avrei paura, invece sono soltanto seccata e sconcertata.

-         E invece la tua vita sentimentale mi riguarda eccome! Non ti permetterò di andare a letto con nessuno! –

Scoppio a ridere, divertita.

-         Ti assicuro che non ne ho la minima intenzione… ma quando ne avrò voglia non verrò certo a chiederti il permesso. –

-         Lo sai cosa sei? Sei una grande troia! – grida a quel punto lui, stringendomi i bracci ancora più forte.

Beh è davvero troppo, mi libero con uno scatto e gli tiro uno schiaffo.

-         E tu sei un grande bastardo! Ti odio! Non ti perdonerò mai per quello che hai detto, è stato davvero troppo! Chi cazzo sei per offendermi così? –

Sento le lacrime che stanno pungendomi gli occhi e mi dirigo verso il salotto. Raccolgo velocemente i miei vestiti e mi dirigo verso il portone, quando Ron mi prende per una spalla.

-         Ehi, dove vai? –

Improvvisamente realizzo che sono in pigiama e che sono le undici e mezzo di notte, e inoltre che non ho nemmeno un posto dove andare. So soltanto però che voglio scappare da lì, dall’umiliazione che ho appena subito, da Ron.

-         Via! – strillo, istericamente. – E non mi toccare! Ti odio! Mi hai rovinato la vita, riesci soltanto a farmi stare male! –

Lui mi afferra di nuovo per i polsi e inveisce di nuovo contro di me.

-         Beh, e come credi che mi sia sentito oggi, io? Ero venuto pieno di buoni propositi, volevo stare con te e tu… e tu… e tu eri con un altro! –

-         E ti pare che io non posso avere un amico che tu mi dai della puttana? Non ho mai toccato un ragazzo in vita mia ed ho diciott’anni, non ci pensi a questo? Questo mi fa stare male a bestia! Non saresti felice se io avessi un ragazzo, non saresti lieto di vedermi soddisfatta? No, certo, tu vuoi che tutti ti stiano attorno, nessuno può essere allegro, tutti devono concentrarti su di te e sulle tue paranoie! Ti odio! Sei un… un inetto! –

Barcollo stancamente verso la porta e faccio per aprirla, ma Ron mi blocca di nuovo.

-         Finalmente hai detto quello che pensi da sempre di me, ovvero che io sono un incapace! –

-         No, penso soltanto che tu sia talmente dannatamente insicuro da aver rovinato la mia vita per sempre! E questo non te lo perdonerò mai! Quella di stasera è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tu non sei stato capace di rendermi felice in nove lunghi anni, e inoltre pretendi che io non cerchi la felicità altrove. Se tu sei uno stupido, io non ne posso più di essere triste a causa tua. Addio, Ron! –

-         Cosa cazzo intendi dire? Tu sei sempre stata così perfetta, così brava, così impeccabile! Era impossibile per me avvicinarti, e lo è tuttora! Ogni volta che ho un minimo segno di gentilezza verso di te tu ti irrigidisci… diventi un’altra e finiamo sempre per litigare! Come devo comportarmi con te? Anche per me è dura, cosa credi! Otto anni trascorsi a cazzo, cercare di… oh, vaffanculo! –

Improvvisamente molla la presa ed io posso finalmente andarmene, quando realizzo di essere in pigiama. Scaravento il mio borsone a terra, mi dirigo verso il divano, dove ci sono i miei vestiti e mi tolgo i pantaloni del pigiama per infilare i jeans. Ad un tratto scopro che Ron è lì davanti a me che mi sta guardando con aria piuttosto imbarazzata e, furiosa, alzo la testa e grido:

-         E non ti provare ad arrossire! Capito?!? Non hai saputo fare un cazzo in nove anni, vedi quindi di non vergognarti se mi vedi in mutante e reggiseno! –

Dopodiché tolgo la maglietta da notte ed infilo una t-shirt e la camicia.

-         Bene. Io vado, non ho altro da dire! –

-         Aspetta… - Ron si piazza davanti al portone con ria supplichevole.

Sono così innamorata di lui che sto per cedere, ma capisco che la scenata di stasera sarebbe vana, se rimanessi qua.

-         Volevo dirti… dove andrai? Dai… vado via io, tu non hai un posto dove stare… a parte la casa di Harry però… -

-         Ah! La casa di Harry! – faccio una risatina isterica. – Vorrei ricordarti che non vivo soltanto e per te e per Harry, anche se a te riesce difficile capirlo! Io… io ho vissuto tanto volentieri per te in questi anni, ma comunque è stato inutile, mi pare. Andrò da Alan, così hai finalmente un motivo per pensare male. –

-         Ti prego Hermione… - si mette le mani davanti al volto. – Ti prego. –

-         Ron… - trattengo a stento le lacrime. – Ti ricordi quante occasioni hai avuto per… insomma, per poter essere felici insieme? Al secondo e al terzo anno c’era già qualcosa, ma forse eravamo troppo piccoli. Ma al quarto anno, quando ti sei ingelosito a bestia perché ho partecipato al ballo del ceppo con Krum, non mi hai detto nulla! E nemmeno al quinto, e nemmeno al sesto, durante quella magica sera, io ti ho detto che tu per me eri la cosa più importante del mondo e… e tu hai solo provato un mezzo approccio e poi hai cambiato idea, e sei tornato indietro alla velocità della luce! Era lampante agli occhi di tutti che io amavo te e che tu mi amavi ma… ma niente, tu sei sempre stato troppo orgoglioso e lo sei anche ora! Mi fai schifo! –

Apro la porta ed esco di casa sbattendola.

 

 

Complimenti, signor Weasley, lei ha vinto un premio per uno all’inferno, viaggio di sola andata! Ė pregato anche di rimanerci, grazie.

Ma come si può essere così imbecilli, così stupidi, così minorati mentali? In un solo colpo ho perso la ragazza della mai vita, la mia migliore amica, e tute le mie certezze sono crollate. Perché io, io, che l’ho offesa con tanto ardore, io che l’ho aggredita… mi sono reso conto di aver sparato una marea di cazzate, mentre lei diceva cose giuste e sensatissime! Ha ragione, ha ragione, ha maledettamente ragione lei! Lo sanno tutti che la amo, e non le ho mai detto niente, anzi evito qualsiasi contatto fisico con lei, e appena la vedo con uno vado in escandescenza? E che ci ho guadagnato? Se le avessi detto “Guarda Hermione, oggi ti ho visto con uno… ero venuto per stare un po’ con te, mi mancavi da morire, forse era la volta buona e mi sarei anche dichiarato, ma ci sono rimasto malissimo perché eri con un ragazzo bello dieci volte più di me, con un sorriso fantastico e che sicuramente è più colto e intelligente di me. Io volevo chiederti se lo ami, altrimenti mi faccio da parte, perché io ti amo da una vita…”

Ecco, se le avessi detto in questo modo lei si sarebbe messa a ridere, mi avrebbe abbracciato e avremmo fatto l’amore sul divano! O forse no, beh, ma almeno mi sarei finalmente messo con lei! E invece no, invece lei ti ha gridato dietro che sei un inetto, signor Weasley!

E la cosa che mi fa male è che ha ragione! Sono un inetto, un incapace, in nove anni non le ho mai detto nulla! Ed ora… ed ora lei è da lei, dal belloccione che studia con lei. Ed io non poso più fare niente. Niente. Lei adesso mi odia per troppe cose, perché l’ho offesa e perché l’ho fatta soffrire per così tanti anni. Non ne può più del mio carattere di merda… e non posso certo biasimarla. Ho avuto così tante occasioni per dichiararmi… ma se non l’ho mai fatto è perché temevo che lei mi rifiutasse, e questo no, non avrei potuto accettarlo… se non l’ho fatto è perché ero insicuro, timido e… oh, ma adesso sono nella merda!

-         Ron… ho sentito un gran vociare e poi la porta sbattuta… che è successo? –

Mi volto di scatto e vedo Remus.

-         Ho litigato con Hermione e lei se ne è andata. – sussurro evitando il suo sguardo.

-         E dove? Se non sbaglio questa era la sua prima sera qui perché i suoi staranno fuori per diversi giorni. –

Abbozzo un sorrisetto sarcastico.

-         Ma lei è da un suo amico, Remus. Oh, non temere, non rimane da sola! –

-         Aaah! – lui si mette a ridere e mi guarda. – Sei sempre stato geloso di Hermione, ma stavolta ti pesa più del solito eh? –

-         Eh. – possibile che tutti sappiano che la amo? Fantastico, i miei sentimenti sono di dominio pubblico! – Abbiamo litigato perché… beh, oggi l’ho vista con un ragazzo. Quindi l’ho chiamata con un epiteto non molto carino. –

-         Immagino. – dice lui con un sorriso.

-         E… e lei mi ha detto che sono un inetto perché in nove anni non ho saputo dichiararmi a lei e quindi… e quindi le ho rovinato la vita. –

-         Ron, Ron. – mi si avvicina e mi tira una pacca amichevole sulla schiena. – Ha ragione lei. E se ti vergogni a dichiararti non puoi offenderla se lei si vede con altri ragazzi. –

-         Si lo so, ma sono troppo geloso. – affermo sospirando. – Ed ora l’ho persa per sempre. Ha detto che mi odia, ed ha ragione. Che posso fare, Remus? –

-         Domani andrai da lei appena potrai e le parlerai. Le dirai che la ami e implorerai il suo perdono. Anche lei è innamorata, altrimenti non avrebbe reagito così. –

-         Dici? – chiedo io, speranzoso.

-         Ne sono certo. Adesso và a letto, su. –

E con un sorriso si ritira nella sua camera.

 

-         Hermione, che ci fai qui a quest’ora? –

Il povero Alan mi guarda stupito, mentre mi apre la porta di casa sua.

-         Perdonami Alan ma… - entro in casa sua e comincio a piangere. – Ho litigato con Ron! –

-         Eccoci… - considera lui ridendo. – Su, entra. Non si nega mai ospitalità ad un’amica. E poi io abito da solo, mi farà bene avere un po’ di compagnia per stanotte! Vuoi che ti prepari la stanza degli ospiti? –

-         Mi accontenterò del divano. – rispondo con un sorriso. – Sei fin troppo buono. Volevo andare da Harry, il mio migliore amico ma… non so dove sia in questo istante. –

-         Posso sapere il motivo del vostro litigio? – mi chiede Alan sorridendo. – Poiché Ron è il tuo cruccio perenne, voglio sapere almeno cosa ti dice per farti tanto soffrire! –

-         Oh, ma questa è l’ultima volta che mi faccio mettere i piedi in testa da lui! – sbotto decisa. – Lo odio, non mi interessa più niente di lui, è solo un povero scemo che… -

Come una stupida scoppio a piangere.

-         Dai, siediti. – esclama Alan portandomi in cucina. – Ti assicuro che non sei afflitta da una grava malattia, signorina Granger. Sei soltanto innamorata. Succede. –

-         Ma ci pensi, Al, io sono entrata in casa e lui mi ha subito aggredita! Mi ha dato della puttana, perché oggi pomeriggio mi ah vista con te! Dice che voleva parlarmi ma che si è bloccato perché c’eri tu! E allora io gli ho detto che è un incapace perché mi ha resa infelice per molti anni, in quanto non si è mai dichiarato a me, e in più non vuole nemmeno che mi trovi un ragazzo! Cioè Al, ti vedo solo come un amico però…- 

-         Beh, io lo so, ma tu saresti stata una stupida a dirgli il contrario! Devi farlo ingelosire! –

-         Alla fine ci siamo insultati a vicenda e io mi sono rivestita, sai avevo il pigiama, davanti a lui, e lui è pure arrossito! Questo mi ha fatto infuriare ancora di più. –

-         Hermione, ti vorrei ricordare che ti sei spogliata davanti ad un ragazzo che oltretutto ti ama!

-         A quanto pare no… altrimenti me lo avrebbe detto. Domani andiamo insieme ai corsi per Auror? –

-         Certo. –

-         Grazie di tutto, Alan. –

-         Gli amici servono a questo, Hermy. Buonanotte… -

-         Grazie davvero Alan. Sei un amico fantastico. ‘Notte. –

-         ‘Notte. –

 

 

Okay, eccomi davanti all’Università dove di tengono i corsi per Auror… stanotte non ho dormito dall’angoscia, e adesso devo assolutamente farmi perdonare. Perché lei ha ragione, cazzo. Ha perfettamente ragione. Sono un cazzone e ci abbiamo rimesso entrambi! Non posso credere che lei abbia dormito davvero da quell’Alan, stanotte. Nessuno può toccarla! E io spero che non sia troppo tardi. Ripercorro con la mente gli istanti in cui lei si è spogliata stanotte, mentre mi gridava contro… oh, se solo si fosse svestita per me!

Okay, fatti coraggio Weasley. Entro dentro e mi dirigo verso la mensa, che è affollatissima. Oh Dio, dove sarà mai… istintivamente blocco una ragazza per strada.

-         Scusami, sapresti dirmi se i ragazzi del corso Auro primo livello sono già usciti dalla lezione mattutina? –

-         Certo. – risponde la brunetta sorridendo. – Io sono di quel corso! –

-         Fantastico. Avevo bisogno di Hermione Granger. La conosci? –

-         Oh, certo! – la ragazzetta comincia a ridere. Ma questa qui è proprio stupida… - Individua Alan Holmes e troverai anche lei! Sono sempre insieme! –

Olè, questa si che ci voleva…

-         Oh, eccoli! – grida indicando un punto. – Li vedi? –

Come potrei non vederli? Sembrano veramente una coppia di innamorati, mentre attraversano la mensa ridendo, per poi sedersi ad un tavolino.

Faccio un cenno di saluto con la testa alla ragazza e mi dirigo verso di loro, facendo un grande respiro. Non appena Hermione mi vede cambia espressione, e le sue guance diventano di un allegro color porpora.

-         Hermione… - mi piazzo davanti a lei cercando dia assumere un’aria calma.

-         Che diavolo ci fai qui? – sibila lei fulminandomi con lo sguardo.

Okay, ottimo inizio…

-         Volevo parlarti. – dopodiché mi rivolgo sorridendo verso Alan, anche se vorrei ammazzarlo con le mie stesse mani… - Posso prendertela un attimo? –

-         Certo! – risponde lui ridendo.

Hermione mi porta, piuttosto riluttante, verso il giardino.

-         Perché non mi lasci in pace? – mormora appena ci lasciamo la mensa alle spalle.

-         Perché… io volevo chiederti scusa. – le prendo le mani e la guardo implorante. – Sono davvero pentito per quello che ti ho detto ieri sera e anche perché… perché sono uno stupido. Stanotte mi sono tormentato per tutto il tempo, e non sono riuscito a prendere sonno. E scusami anche perché in questi anni non ho saputo fare niente. E perdona anche la mia asfissiante gelosia. Il fatto è che tu sei veramente importante per me. –

Finalmente abbandona la sua espressione fredda e lascia trasparire un sorriso.

-         Anche tu. –

Tiro un sospiro di sollievo e le accarezzo una guancia.

-         Adesso devo andare, tra poco riprenderanno le tue lezioni, immagino. Io… stasera devo parlarti di nuovo. Devo dirti delle cose che qui… beh, non mi pare molto il caso. –

-         D’accordo. Alla sede dell’Ordine… stasera verso le undici e mezzo? – azzarda lei sorridendo. – Sai, ho molto da fare. –

-         Perfetto. Stasera alle undici e mezzo a casa. Bene. Ciao… -

 

 

Apro la porta di casa sospirando. Dio, fa che ci sia già, l’attesa mi distruggerebbe!

Grazie a Dio, appena entro scorgo la sua figura alta e slanciata in cucina.

-         Ron…? – chiedo speranzosa.

-         Ciao! – esclama lui apparendo in salotto. – Tutto bene… con le lezioni, insomma… dico, è stata una buona giornata? –

-         Ottima. – rispondo sorridendo.

-         Sai… ho dovuto ricredermi. Il tuo amico in realtà è molto gentile. – considera lui con aria imbarazzata. – Si, insomma, per quel poco che ci ho parlato mi è sembrato un tipo a posto. Ti… ti piace? –

-         No. – rispondo ridendo. 

Faccio per avvicinarmi alla credenza per prendere un bicchiere d’acqua ma inciampo (che figura!!!!!!) e gli finisco praticamente addosso. Ottimo. Stasera no riesco proprio ad essere me stessa. Rimango fra le sue braccia a fissarlo per quasi un’eternità, finche lui, con la voce più naturale di questo mondo, esclama:

-         Io… sai che ti amo? –

Nonostante la felicità non posso evitare di ridere, per il buffo modo in cui lo ha detto.

-         Beh, no, non lo sapevo, ma ti amo anche io. –

Anche lui comincia  a ridere e si china verso di me per baciarmi. Siamo intenti ad assaporare il nostro primo bacio quando una voce dietro di noi ci fa immediatamente scattare.

-         Ma chi c’è… oh ragazzi, siete voi… scusate. – Tonks ci fa un leggero segno di saluto e si allontana, più rossa che mai. 

-         Ignorala… Ti amo… stanotte voglio dormire con te. –dice Ron continuando ad abbracciarmi.

Scoppio a ridere, fingendomi scandalizzata.

-         Tu sei matto! Come dice quel proverbio… un bacio tira l’altro e ti ritrovi in sala parto! Dal primo bacio alla prima scopata in meno di dieci minuti! Mi sa tanto di un kit di costruzioni per bambini… -

-         Stronza! – esclama lui mettendo il broncio. – Tesoro, io ho detto solo “dormire”… sei tu una brutta pervertita che hai pensato ad altro! Diciamo che non resisti senza di me… –

Sto per replicare scherzosamente quando Harry appare davanti a noi.

-         Che… oh, ciao, mi sono materializzato! Era l’ora che vi baciaste… insomma devo dirvi una cosa… - 

Io e Ron lo guadiamo, piuttosto sbigottiti e cominciamo entrambi a ridere.

-         Beh, Ginny è incinta. Aspetta un bimbetto, o una bimbetta, mio… o mia. –

-         Evviva! – esclamiamo io ed il mio amore abbracciandolo.

E così si è concluso il tira-e-molla più lungo della storia, un lungo tira-e-molla di nove anni, che però ci ha portati alla felicità, per sempre.

Dite sempre ciò che pensate, non nascondete i vostri sentimenti, altrimenti rischiate di inacidrivi e di rendervi la vita terribile. Siate voi, per sempre e senza timore.

  

 

  

 Argh… è finita…

AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!!

Via i pomodori!!!!!!!

Scusate Xdono, mi ritiro, va bene, ma non mi tirate così tanta verdura!!!!

Nene recupera un pomodoro, un cetriolo e un bel po’ di lattuga.

Sai che bella insalata si fa qui!!!!! Uhuhuuhuh!!! Gnam!!! Ehm… grazie x la verdura!!! ^_^

Grazie a tutti coloro che hanno letto qst storiaccia e agli ex commentatori!!

Giada: Grazieeeee!!!!! :’( mi sto commovendo!!!! Sei troppo buona!!!

Caillean: Tu 6 stata l’apoteosi della gentilezza!!!! Grazie!!!! Anke a me Ron mi piace troppo e sono felice che tu abbia apprezzato qst Voldie in stile uomo-moderno-faccio-tutto-io-sono-dolce-ammirevole-e-fantastico! :-P

Dark Aeris: Ehy, sei troppo buona!!! Grazie 1000 anke a te!!

Danielle: Grazie 2000!!!! ^_^ Sei gentilissima!!

 

 

Dedico questa storia ad un mio caro amico, che ha avuto il coraggio di dire i suoi pensieri due mesi fa, ma purtroppo a lui non è andata bene…

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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