02/12/2012
3 recensioniPairing: Spagna/Austria
Sottogenere: Malinconico
Parole: 322
Premessa: Salve! È da un po' che non aggiorno, lo so. Ma con la scuola, vita sociale e balle varie ho poco tempo (e pure voglia, per dirla tutta) per stare su Efp. Nonostante scriva lo stesso tantissimo, perchè quando l'ispirazione viene c'è poco da fare, posto davvero pochissimo. Poi ultimamente ho poca ispirazione per nuovi capitoli per questa raccolta, quindi mi dispiace ma non riuscirò ad aggiornare spesso ç_ç Sorry! Volevo solo avvertirvi.
Comunque, parlando del capitolo, questo è un mio periodo un po' malinconico e, soprattutto, un periodo in cui amo tantissimo Spagna e Austria insieme, quindi questo è quello che ne è venuto fuori. Il riferimento storico che ho voluto usare per questa flash è "il matrimonio" (in termini hetaliani) fra le due nazioni sotto la corona degli Asburgo, la studiai l'anno scorso in storia, se volete informarvi cercate sul web; sta di fatto che ci vedo tantissima SpAus. Infatti ho dato il nome affettuoso di "Habsburgshipping" a questa coppia. Mi sono ispirata ad alcune fanart bellissime trovate in giro per tumblr, vi consiglio vivamente di darci un'occhiata anche voi *cerca di convertire persone a random*.
Spagna/Austria - Melodia
Quando
Spagna abitava insieme ad Austria, era solito sedersi accanto a lui
mentre questo suonava il suo stradivario. Gli piaceva chiudere gli
occhi e abbandonarsi a quella dolce melodia, prodotta dal fruscio
dell'archetto contro quelle corde tese, che risuonava in tutta la casa.
Una volta, quando Austria smise di suonare e ripose il suo prezioso violino nella custodia, lo spagnolo gli si avvicinò e lo guardò in quei profondi occhi violetti. L'austriaco arrossì sotto lo sguardo di quegli occhi indagatori, ma non disse nulla, non c'era bisogno di parole. Spagna si avvicinò ancora di più, l'altro chiuse gli occhi. Le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza.
Lo avrebbe baciato se due fastidiosi italiani non li avessero interrotti.
Da quando i due imperi si erano separati, Spagna si sentiva un po' solo in casa sua. Guardava la stanza che Austria al tempo aveva trasformato nella sala della musica e sentiva una sensazione di mancanza di qualcosa, un vuoto. Un vuoto in quella stanza, un vuoto fra le sue dita, un vuoto sulle sue labbra. Un vuoto nel suo cuore.
Così si sedeva su quella sedia di legno, ormai consumata, e chiudendo gli occhi ripercorreva quella dolce melodia, come Austria fosse lì davanti a lui a suonare con delicatezza il suo amato stradivario, come se fosse ancora con lui.
Mentre l'austriaco, dopo la loro separazione, aveva lasciato da parte quello sciupato, ma ancora tanto amato stradivario per un po', dedicando anima e corpo al pianoforte. Aveva paura di provare una nostalgica tristezza suonandolo di nuovo.
Ma un giorno, parecchi anni dopo, la tentazione più forte di lui e riprese quel pezzo di legno fra le mani e risuonò con dolcezza e attenzione quella più che familiare melodia. Ma la sensazione che provò non era di tristezza, come si aspettava, anzi, era una sensazione di dolce familiarità, che gli riportava alla mente bei ricordi.
Perché Austria, quando stava insieme a Spagna, era felice.
Una volta, quando Austria smise di suonare e ripose il suo prezioso violino nella custodia, lo spagnolo gli si avvicinò e lo guardò in quei profondi occhi violetti. L'austriaco arrossì sotto lo sguardo di quegli occhi indagatori, ma non disse nulla, non c'era bisogno di parole. Spagna si avvicinò ancora di più, l'altro chiuse gli occhi. Le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza.
Lo avrebbe baciato se due fastidiosi italiani non li avessero interrotti.
Da quando i due imperi si erano separati, Spagna si sentiva un po' solo in casa sua. Guardava la stanza che Austria al tempo aveva trasformato nella sala della musica e sentiva una sensazione di mancanza di qualcosa, un vuoto. Un vuoto in quella stanza, un vuoto fra le sue dita, un vuoto sulle sue labbra. Un vuoto nel suo cuore.
Così si sedeva su quella sedia di legno, ormai consumata, e chiudendo gli occhi ripercorreva quella dolce melodia, come Austria fosse lì davanti a lui a suonare con delicatezza il suo amato stradivario, come se fosse ancora con lui.
Mentre l'austriaco, dopo la loro separazione, aveva lasciato da parte quello sciupato, ma ancora tanto amato stradivario per un po', dedicando anima e corpo al pianoforte. Aveva paura di provare una nostalgica tristezza suonandolo di nuovo.
Ma un giorno, parecchi anni dopo, la tentazione più forte di lui e riprese quel pezzo di legno fra le mani e risuonò con dolcezza e attenzione quella più che familiare melodia. Ma la sensazione che provò non era di tristezza, come si aspettava, anzi, era una sensazione di dolce familiarità, che gli riportava alla mente bei ricordi.
Perché Austria, quando stava insieme a Spagna, era felice.
Disclaimer: I personaggi appartengono a Hidekaz Himaruya.
Anche l'immagine a inizio capitolo non è mia, io l'ho solo modificata. Se volete l'originale basta chiedere, vi sarà dato~
Anche l'immagine a inizio capitolo non è mia, io l'ho solo modificata. Se volete l'originale basta chiedere, vi sarà dato~