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Autore: SaraRocker    02/12/2012    2 recensioni
serie DxG ^.^
Gwen è sconvolta da un passato che l'ha traumatizzata.
Un giorno incontra Duncan, un ragazzo che ha intenzione di aiutarla, ma lei avrà il coraggio di rivelarle il suo segreto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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Gwen correva imbarazzata. Terrorizzata.
Ogni movimento simile a quel ricordo la riportava indietro.
E in quell’istante, l’aveva sentita. La stretta attanagliarle Il petto.
Sentiva quell’essere tirarla verso di sé mentre le urlava contro. Non Duncan. Lui non aveva fatto nulla, eppure, finiva sempre così. Lei non sarebbe mai stata in grado di vivere una vita normale … Mai.
Doveva continuare come aveva fatto prima. Da sola, con Bridgette e sua madre.
Avere amici, per rovinare poi loro la vita no. Ecco cosa portava lei. Rovina e frustrazione. Averla nella propria vita era solo un problema. Non portava gioia, né simpatia.
Si sentiva sola, condannata ad una vita avvolta da un filo spinato, pericoloso anche quello. Ogni respiro poteva riportarla a sofferenze.
Si ripeteva nella mente continue scuse a tutti coloro che l’aveva conosciuta. Tutti coloro che secondo lei avevano solo commesso un errore nello starle vicino. “Io non voglio più essere così!” si ripeteva per strada correndo.
No. Non voleva più esserlo, ma per quanto ci avesse provato, la sua mente si rifiutava di dimenticare. Autodifesa inconscia l’avevano definita i medici … Gli psicologi, psichiatri …
“La sua mente si rifiuta di dimenticare, imponendosi così situazioni nelle quali la ragazza rivive gli avvenimenti, in modo sempre lacerante e distruttivo, ogni volta che un semplice contatto sia similare ad uno passato …”
Così l’avevano analizzata.
 
“Potrà mai tornare come prima?” Aveva chiesto sua madre preoccupata dopo quelle parole. Erano mesi che sua figlia non usciva di casa, ne tantomeno si sforzava di parlare con altri ….
“Anche se fosse … Non sarà così semplice”
“Quindi … E’ quasi impossibile” disse la donna abbassando lo sguardo.
“La sua mente si rifiuta di dimenticare per difendersi, la sua mente, lo vede come qualcosa di necessario! Non credo sarà così semplice farle capire, quanto invece non lo sia. Lei ritiene necessarie poche presenze … Lei, il fratello e l’amica. Secondo lei non ci sono altri dai quali possa ricevere emozioni” disse il medico togliendosi gli occhiali.
“Capisco …”
“Mi dispiace signora”
 
A quel ricordo, Gwen iniziò a singhiozzare … “Sono io ad essere sbagliata, Io”
Arrivò di fronte a casa sua. C’era la proprietaria.
“Buongiorno … Lei è la signorina Cross?”
Lei annuì.
La donna proseguì “Vede, è successa una cosa ….”
 
Duncan camminava lento, guardando l’asfalto … Non capiva … Non capiva ciò che aveva fatto, ma lo aveva promesso a Bridgette, che non avrebbe mai fatto soffrire Gwen …
Strinse il pugno pensando a quel sorriso che non avrebbe più potuto vedere …
 
Proseguì arrabbiato, finchè una voce non lo fermò “Io, ti aiuterò …”
Si voltò. Bridgette era là … Doveva avere assistito alla scena. “Mi dispiace … Ho fallito”
“Sì, è vero.” Disse avvicinandosi. “Ma lei ha bisogno di te”
“Che vuoi dire?”
“Lei … In questi giorni era felice … Erano anni che non sorrideva tanto … Ed io voglio che continui così per sempre …” disse la ragazza guardando avanti, come se nei suoi occhi stesse vedendo un bellissimo ricordo.
“Eh?”
“Lei ha bisogno di aiuto, e tu la puoi salvare …”
“Di che parli?”
“Vedi … Tu … Cosa sai di Gwen?” chiese l’amica guardandolo.
“So … Della sua famiglia … Che si paga l’affitto a fatica …”
“Tu non sai niente!” disse lei urlando. Quelle parole dette da lui … quelle cose … Non erano nulla.
“Quel buco che non potresti mai riempire! Quello lo conosci?”
“N-No …” disse lui confuso …
“Allora non dire che la conosci!” disse l’amica quasi piangendo.
“Sì …”
“Ma se io te ne parlassi … Di lei davvero … Tu, le rimarresti vicino?”
Di che si trattava? Duncan guardava Bridgette senza capirla … Quei suoi occhi erano diventati vuoti, ma alla ricerca di speranze … Lui sarebbe rimasto vicino a Gwen … Anche sapendo tutto?
“Sì” disse alla fine
La ragazza prese un respiro “Vedi … In prima liceo, aveva un ragazzo … Lei ne era davvero innamorata … Era una delle persone che amava di più al mondo … Lui però … Cercò di abusare di lei in ogni modo possibile …. Un giorno, fortunatamente, la trovai livida … Dico fortunatamente perché se non l’avessi mai trovata in quelle condizioni, lei non mi avrebbe mai detto tutto … Ed era quel giorno che … Era arrivato a sfruttarla sessualmente …”
Duncan ascoltava sconvolto e inorridito quelle parole … La storia di Gwen …
“Così, io lo dissi alla sua famiglia …” Continuò lei “Ed anche a quella del ragazzo … Da quel giorno, Gwen non lo vide mai più … Ma lei … è rimasta tanto traumatizzata da … Da evitare da quel giorno ogni contatto con i ragazzi … E rinchiudendosi in se stessa in generale … Non che parli molto nemmeno con le ragazze.”
Abbassò lo sguardo “E quando quest’anno sono stata trasferita in questa scuola … Lei non ha esitato a seguirmi …” Disse la ragazza quasi triste “Non che mi rechi fastidio! Anzi! Le voglio bene come fosse mia sorella … Semplicemente, ho paura … Che lo starmi accanto … Non la farà mai tornare come era prima … Non la posso certo biasimare dopo ciò che è successo …. Ma credo semplicemente che la mia presenza … Sia un grosso freno.”
Duncan guardava l’amica raccontare quella storia quasi piangendo … Ora capiva … Capiva quella sua timidezza, quella fatica che aveva compiuto nel parlargli … Nel definirlo suo amico …
“Vedi … Anche la sua mente, ha reagito male … Ed ora … Si ritrova bloccata … Ogni gesto simile … Ad uno compiuto in passato da lui …. Le fa rivivere tutto. E’ come perderla qualche minuto … Minuti che per lei sono ore di paura … Ecco perché quel giorno, quando hai cercato di batterle la mano, lei ha reagito in quel modo. O anche prima quando …”
“Quando le ho tirato le mani verso di me …” finì Duncan distrutto.
“Esatto …” ormai quel discorso era diventato un sussurro nascosto a orecchie indiscrete … “Lei … Non ti ha mai odiato … Ma ha paura … Di sbagliare ancora … Di tenere troppo ad una persona sbagliata … Lei deve imparare di nuovo a vivere”
“Mi dispiace …”
“Ora lo senti, eh?” disse lei lasciandosi andare in un pianto delicato “Quel continuo senso di vuoto … Io non potrò mai renderle la felicità che ha perduto … Io dovrò rimanere, sapendo di esserle inutile …”
“Sì …”
“Io ti ho parlato di questo … Perché tu puoi aiutarla …. Ne sono convinta … L’ho vista sorridere parlandoti … In queste due settimane … L’ho vista … Più felice … Quindi, ti prego, continua a starle vicino.”
Duncan guardò l’amica … Si lo avrebbe fatto. Anche se lo sentiva anche lui quel vuoto al petto, sarebbe rimasto vicino a Gwen …
Dopo le sofferenze che aveva provato, l’avrebbe aiutata, in ogni modo possibile … Le sarebbe stato vicino … Molto di più di quanto avesse fatto prima …
“Io devo andare … Ciao Duncan, mi raccomando” disse Bridgette allontanandosi.
 
Duncan iniziò a camminare verso casa, mentre rifletteva su tutte le sofferenze che Gwen aveva provato … Se la immaginava come poteva essere stata prima … Magari quel suo sorriso era persino più magnifico … Magari quell’essere l’aveva rovinato.
Mostro. Non lo si poteva definire in altro modo. L’aveva violata che lei non era altro che una ragazzina. Lei che lo amava con tutto il suo cuore … Era stata ferita e umiliata proprio da lui …
E da quei giorni era nata una Gwen spaventata dal mondo, dalle persone e dai suoi ricordi …
 
Arrivò di fronte a casa … Gwen era seduta davanti la sua porta piangendo.
Aveva il mento poggiato sulle ginocchia e le braccia le coprivano gli occhi.
Duncan guardò insicuro la porta di casa sua, per poi rimettersi le chiavi in tasca e sedersi vicino alla ragazza. “Gwen?”
Lei alzò lo sguardo … Ma non smise di piangere … Nemmeno provò ad asciugarsi le lacrime … “Scusa per oggi … I-Io …”
“Non preoccuparti …. Sto bene … Piangi per questo?”
“No …” Si buttò nuovamente la testa tra le braccia …
“Che succede?”
“Io … Io non ho più una casa! Non ho più un soldo oltretutto … Quindi … Non troverò mai un altro appartamento … E non mi ridanno indietro l’affitto! I-Io …”
“Come è possibile?”
“Il monolocale è andato a fuoco … A quanto pare, c’era un perdita di gas ed è andato a fuoco tutto! I-Io … Non ho più nemmeno i miei vestiti!”
“Mi dispiace …”
“Dove A-Andrò ora? …” disse piangendo … Era rimasta senza niente. Ne vestiti, ne soldi …. “Mi pagheranno tra due settimane al lavoro ed io intanto … Che posso f-fare?”
Duncan guardava il pavimento incerto su cosa dirle … Poi capì che doveva parlarle di ciò che gli aveva detto l’amica … “Oggi ho incontrato Bridgette …”

*Angolo mio mioooo! x''D
Allora, il mistero è svelato ç_ç ma la storia agli inizi x''D
Povera la mia Gwen :'/ Spero vi sia piaciuto il capitolo ^.^
  
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