Michy90: Grazie dei complimenti! Si, l’occhio di Ragetti ormai è un classico, così come le battute di Jack…ihih

 

Pikky91: Kevins ha fatto una scelta difficile, ma in fondo giusta, non trovi? Lui non aveva nessuno ad aspettarlo, e quindi, non aveva nulla da perdere nel diventare capitano dell’Olandese Volante…

 

Valepigia: Questo è l’ultimo capitolo, ma sono contento che ti sia piaciuta!

 

Come ho detto, questa storia finisce qui, ma ce ne sono due già pronte, una long fic e una one shot, ambientate subito dopo la fine del terzo film, quindi…tenete gli occhi piantati sull’orizzonte! ihih

 

Capitolo 9: Pirati Nel Cuore

 

Alcuni mesi passarono dal loro matrimonio, e Will divenne il proprietario del negozio dove lavorava prima, visto che il signor Brown era andato in pensione e lo aveva lasciato a lui.

 

Le cose andavano bene per loro, visto che Will guadagnava bene, ed Elizabeth era ricca per conto suo, essendo la figlia del governatore, sebbene usassero la sua fortuna il meno possibile. Volevano andare avanti con le loro forze, e per questo lei insistette per andare a lavorare anche lei. Niente di troppo pesante, solo qualche ora, per non stare a casa tutto il tempo. Era abbastanza noioso, dopotutto.

 

Non aveva mai amato i tè nell’alta società, e cose del genere, anche se il suo livello sociale le imponeva di andarci di tanto in tanto.

 

Ma nonostante tutto, Will sentiva che mancava qualcosa. Più di una volta aveva chiuso in anticipo il negozio, per andare a fare una passeggiata sulla spiaggia, guardando il mare con nostalgia e desiderio. Non ci aveva mai pensato prima, ma aveva scoperto che andare per mare era davvero affascinante, con il casuale spruzzo di acqua salata sulla faccia, il vento che accarezzava la pelle, i gabbiani che volavano intorno alla nave, il dolce cullare delle onde la notte…ovviamente c’erano anche pericoli, e ne aveva visti un bel pò, ma nonostante tutto si rese conto che non era solo innamorato pazzamente di Elizabeth, ma anche del mare.

 

Una sera, trovò il coraggio di affrontare l’argomento, sperando che sua moglie non la prendesse male.

 

“Elizabeth, c’è qualcosa a cui ho pensato, ultimamente. Sai che sono più che felice della nostra vita insieme, ma sento che dovrei fare qualcos’altro, non il fabbro…cioè, è quello che sono diventato, però…ecco, devo ammettere che le avventure con Jack e la ciurma mi hanno segnato. Immagino che avesse ragione quando ha detto che avrei dovuto fare i conti col mio sangue pirata” sospirò.

 

Lei aveva già capito dove voleva arrivare, ma lo lasciò finire lo stesso.

 

“Quello che cerco di dirti, Elizabeth, è che sento che dovrei essere lì, con loro, su una nave, a cercare qualche tesoro maledetto, o cose del genere. Sento che dovrei andare a fare il pirata con loro…” lui disse, guardandola negli occhi, e trovando tutto tranne quello che pensava.

 

Immaginava che lo avrebbe odiato per questo, che avrebbe urlato, qualcosa del genere, e invece lei gli sorrise, prendendogli la mano.

 

“Se è quello che davvero vuoi, allora vai. Non ti fermerò” gli disse. “Anzi, credo proprio che verrò con te, se devo dire la verità”

 

“Cosa?” chiese lui, scioccato.

 

“Si, Will. Anche a me manca stare su una nave, a vivere chissà quali avventure. E non pensare che non sappia delle tue passeggiatine sulla spiaggia, caro mio. Lo so, perché più di una volta ti ho visto, mentre facevo lo stesso. Anche io voglio essere lì, libera, senza dover stare a sentire queste vecchie zitelle con cui devo prendere il tè, o sedere per ore a chiacchierare di cose di cui non mi interessa minimamente. Strano come abbiamo imparato a odiare i pirati, e ora vogliamo farne parte, eh?” disse lei, con un ampio sorriso.

 

“Dici sul serio?” lui le chiese.

 

“Si, compare” lei rispose, con la sua migliore imitazione di Jack, e Will non poté trattenere una risata.

 

“Scusa ma era troppo divertente, mi sono immaginato te vestita come Jack, che dai ordini alla ciurma…” lui le disse, ridendo ancora un po’.

 

Lei si avvicinò, e si strinse a lui sul divano.

 

“Credo che dopotutto noi siamo pirati nel cuore, e non possiamo evitare il nostro destino” lei gli disse, baciandolo. “Ma, c’è un problema”

 

“E quale sarebbe?”

 

“Dove li troviamo?” lei chiese.

 

“Liz, non hai imparato nulla sui pirati, nel tempo che siamo stati con loro sulla Perla e sul Proiettile?” lui la prese in giro. “C’è solo un posto dove vanno quando scendono a terra”

 

“Tortuga?” disse lei.

 

“Tortuga” lui confermò, prima di baciarla. Quella donna era incredibile, erano proprio fatti uno per l’altra. Avevano gli stessi sogni, le stesse necessità…

 

“E come la raggiungiamo?” lei chiese. Lui sorrise, furbo.

 

“Signor Turner, state proponendo di rubare una nave della flotta?” lei gli chiese, con un finto tono severo.

 

“Non rubare. Requisire. Termine nautico. E comunque, non una nave della flotta. In due non riusciremmo mai a portarla a Tortuga, non siamo marinai abbastanza esperti, ancora. Una barca, quella possiamo usarla” lui spiegò.

 

“Vedo che avete già pensato a tutti i dettagli, signor Turner” lei si complimentò, con un bacio.

 

Così, il giorno dopo, prepararono l’indispensabile, Elizabeth scrisse una lettera al padre, che non sarebbe stato contento, ma tutto sommato non le importava, e poi di notte si intrufolarono sul molo, e requisirono una piccola barca, fuggendo via non visti da Port Royal.

 

E così iniziò la vita piratesca di Will Turner ed Elizabeth Swann, che si riunirono con i loro vecchi amici sul ponte del Proiettile D’Argento, saccheggiando, uccidendo e facendo vela sui mari di tutto il mondo.