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Autore: _Becky    02/12/2012    2 recensioni
Barcellona,Spagna.
Mezza città ha un idolo: Pablo Fuentes.
Fortissimo,umile e intelligente,così lo definisce Marisol: ragazza diciottenne appassionata del calcio proprio grazie a lui. Sogna di incontrarlo un giorno,anche se non ne è completamente certa.
Ma cosa succederebbe se lo incontrasse per davvero,e si scontrasse con l'arrogante e presuntuoso fratellino?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una conferenza stampa e in seguito l’incontro con i fans; l’aveva annunciato il telegiornale sportivo quella mattina,l’edizione delle 7:30,ovvero l’ora in cui solitamente preparavo la colazione per me e per Daniel,che andava sempre di fretta,non volendo far tardi al lavoro. Lavorava in una fabbrica di pezzi per macchine e aveva dei turni,a volte anche scoccianti,ma almeno lo pagavano bene. Eravamo soli,io e lui,orfani di mamma e papà,ma ce la cavavamo,avevamo i nostri nonni che qualunque cosa di cui avevamo bisogno,loro non tardavano a darcela; abitavano a 500 metri da casa nostra e non avevamo problemi a raggiungerli.
“Cazzo,perché proprio oggi doveva esserci quest’ incontro con i fans? Ho il turno dalle 15 alle 21,che sfortuna!”
“Oh,non preoccuparti fratellino,lo incontrerò io per te,prometto che porterò un autografo anche per te!”
“Si,ma non è lo stesso che incontrarlo. Lo sai quanto ci tenevo!”
Mi rattristai. Era vero,ci teneva molto,almeno quanto me.
“Hai ragione..Vabbè,sicuramente ci saranno altri incontri,no?” cercai di rassicurarlo,e no,non sapevo se ci sarebbero stati altri incontri.
“Speriamo..”
Il cellulare vibrò,un messaggio: Greta.
“Scusa Daniel,devo andare,c’è Greta che mi aspetta li fuori,prego solo tutti i Santi del Paradiso che nessuno m’interroghi oggi,non ho studiato niente!”
“La prossima volta impari! Ciao Marisol,salutami quella schizofrenica di Gretuccia”
“Certo” “la farei anche entrare ma ti salterebbe addosso…” dissi fra me e me..
“Come?” Oh cazzo.
“No,niente. Sto ripetendo un verso in latino che non ricordavo,ciao”
Ci era cascato,per fortuna. Non gli avevano mai detto che nella mia scuola il latino non si faceva? Chiusi la porta alle mie spalle e mi diressi verso la mia migliore amica che mi stava aspettando fuori.
“Dov’è?Che turno ha oggi?”
“Buongiorno anche a te,Greta” dissi ironica.
“Allora?”
Sbuffai sonoramente e cercai di risponderla mantenendo la calma.
“E’dentro. Ha il turno dalle 15 alle 21.”
“Bene! Quindi quando torniamo da scuola è ancora qui,giusto?”
“Si” le risposi roteando gli occhi. “Ah a proposito,ti saluta”
“Davveeero? E come ti ha detto di salutarmi?”
“Che palle,Greta! Testuali parole: Salutami quella schizofrenica di Gretuccia!” misi una mano sul fianco scocciata.
“Oh Dio,fammi entrare,ti prego,così lo saluto per bene!”
“Si,si,certo..” le dissi prendendola per un braccio e iniziando a camminare.
Il mio rapporto con lei era sempre stato un po’ particolare. Avete presente quelle amiche che non litigano mai e vanno sempre d’amore e d’accordo? Bhè,noi eravamo l’esatto contrario. Su 31 giorni , litigavano 15 volte,ma poi subito chiarivamo e ritornavamo unite come sempre. Eravamo anche compagne di classe e di banco e amavamo in modo incondizionato quella scuola siccome non si faceva un bel niente; era proprio per questo che avevamo scelto un professionale!
Le 5 ore di scuola passarono in fretta,se solo pensavo che giusto quel pomeriggio avrei conosciuto il mio idolo ,credevo che forse stessi sognando,ma più passavano i minuti,più mi accorgevo che non era così.
Io e Greta tornammo a casa,lei avrebbe mangiato da me, poiché sarebbe venuta ad accompagnarmi quel pomeriggio,anche se non le importava poi tanto di Pablo,né del calcio. Mangiammo un panino al volo e ci mettemmo a chiacchierare un po’.
“Si sono fatte già le 14:30 , io vado a cambiarmi,dobbiamo arrivare presto,perché sicuramente ci sarà molta gente”
Guardai Greta e Daniel che mi risposero con un sorriso e mi precipitai di sopra. Frugai per un 10 minuti nell’armadio,poi scelsi: jeans chiaro,maglia fucsia e le mie adidas fucsia.
Scesi giù percorrendo velocemente le scale,in cucina non c’era nessuno. Mi affacciai nel salotto,e vidi qualcosa che mi fece sorridere. Probabilmente non mi avevano sentita arrivare; erano seduti uno accanto all’altro mangiando i popcorn e guardando una partita di calcio di serie b. Non che a Greta piacesse,anzi,non guardava la serie A,figuriamoci la B,ma per lei era già tanto stare accanto a mio fratello,mi sarebbe proprio piaciuto averla come cognata.
“Mh-mh” mi schiarii la voce e entrambi si girarono all’unisono e mi guardarono con aria interrogativa.
“Greta,io avrei finito,possiamo andare..”
“Ehm..Si certo,andiamo”
Le sorrisi e uscii fuori,sentendo un lieve “Ciao Daniel” di lei e un imbarazzato “Ciao Grè” da lui. L’operazione Gratiel , ovvero l’unione di Greta e Daniel,molto presto,secondo i miei calcoli,avrebbe dovuto avere inizio.
Per strada stranamente non mi parlò di lui,né io cercai di intraprendere l’argomento, mi sa che ero entrata nel momento sbagliato e li avevo imbarazzati entrambi: accidenti a me,ero sempre la solita.
Arrivammo a destinazione dopo 10 minuti di cammino,e con molta scocciatura e anche paura di non riuscir a vederlo,notai che c’erano almeno 100 persone già appostate ad aspettare. Ci mettemmo in fila anche noi,sperando che sarebbe arrivato presto il nostro turno.
I bodyguard ci annunciarono che la conferenza era iniziata,ma che era permesso solo ai giornalisti entrare e che noi avremmo dovuto aspettare fuori che terminasse e iniziasse,se così si può chiamare, il “met and great”, che si sarebbe tenuto in un’altra sala.
Dopo 1 ora e mezza la conferenza era finita ed iniziarono ad entrare gruppi di due persone alla volta gestiti dalla sicurezza. L’attesa era estenuante,ma sapevo che ne sarebbe valsa la pena. Man mano la fila avanzava verso l’interno della sala e io e Greta eravamo quasi all’entrata; altre due persone e poi avrei coronato il mio sogno; Altre due persone e poi avrei visto da vicino colui che mi aveva fatto appassionare al calcio.
Guardai verso le ragazze dentro con l’ansia che saliva sempre di più,lo stavano salutando e stava arrivando il nostro momento.
Le ragazze uscirono per una via secondaria,come tutte le altre,per non creare confusione: la porta principale si aprì e la sicurezza tolse la sbarra che ci divideva dall’interno ed io con il fiato trattenuto strinsi la mano a Greta che ricambiò in segno di incoraggiamento.
Arrivammo vicino al tavolo,dove Pablo ci guardava sorridendo aspettando che una di noi parlasse e con un pennarello fra le dita,probabilmente per firmare autografi.
Mi feci coraggio e aprii la bocca per parlare,ma qualcuno sbucato da dietro stroncò la mia parola sul nascere. Alto,capelli e occhi castani,si precipitò vicino a Pablo.
“Pablo ho combinato un casino,devi aiutarmi”
“Andrés..” cercò di parlare sottovoce,ma io lo sentii comunque. “Non vedi che sono abbastanza impegnato?Dopo,dai!”
“No Pablo,per favore,ti supplico,ho combinato un casino e se non vieni chiameranno mamma e papà e sarà la fine per me!”
Leo sbuffò e poi tornò a guardare me e poi Greta.
“Mi dispiace tantissimo ragazze,davvero. So che avete aspettato tanto tempo e non sapete quanto mi dispiaccia,ma quando si ha un fratello combina guai e affettuoso solo per abbindolarvi,non si può dire di no! Vi prometto che ci rivedremo e farò tutto ciò che volete! Scusatemi ancora”
Si alzò dalla sedia e si precipitò con quello che doveva essere suo fratello,e colui che aveva appena rovinato il mio sogno. Le lacrime iniziarono ad inondare i miei occhi e le mie guance: non poteva davvero succedere a me.
Greta mi appoggiò un braccio sulla spalla e mi sussurrò “Vieni,andiamo via di qui..”
Avvisarono le altre ragazze in coda che c’era stato un imprevisto e Pablo non avrebbe potuto continuare. Inutile dire la reazione. Inutile dire anche come stavo.
Per consolarmi,Greta mi portò in centro e mi offrì un gelato,cioccolato e panna,il mio preferito. Devo dire che è sempre stata brava a consolarmi e ci riuscì anche quella volta,anche se il dispiacere non andò via.
Dopo un’ora e mezza decidemmo di tornare a casa,mi accordai per andare come tutti i giorni,a scuola con lei e ognuna andò per la sua strada.
Ero già nel quartiere dove abitavo,ma per arrivare a casa mia si doveva attraversare una piccola stradina,di solito sempre deserta.
Sentii una voce familiare provenire da un altro vicolo,che sbucava sempre in quella piccola stradina,e quando riuscii a vedere il suo volto, il mio andò in fiamme. Si,per la rabbia.
“TU!” urlai,come se potessi ammazzarlo solo con una parola e il dito puntato contro.
Lui mi guardò con sguardo interrogativo. Devo dire che era proprio un bel ragazzo. Pantalone nero,camicia bianca piegata fino ai gomiti in delle pieghe perfette,con il marchio sopra John Richmond,e un paio di mocassini bianchi.
Mi avvicinai di più e continuai. “Per colpa tua..” dissi cercando di contenere la rabbia e deglutendo. “Come cazzo ti sei permesso…”
Lui,che era al telefono sussurrò un: “scusa,ti chiamo dopo Nacho..” chiudendo la chiamata e incrociando le braccia al petto.
“Di fare cosa?” disse piuttosto incerto. In effetti..
“Hai rovinato il mio sogno! Stavo per farcela,per conoscere il mio idolo,ma poi se arrivato tu…Che diavolo ti è passato per la mente?!”
Portò una mano sotto il mento con aria di chi stesse pensando..
“Ah,tu sei quella che stava vicino a Pablo prima..”
Ma perché cazzo era così tranquillo?
“Sei perspicace!”
“Certo. Comunque se vuoi posso fartelo reincontrare”
Prese un’agenda dalla tasca del suo pantalone nero contornato da una cintura di Fendi –cavolo,si vedeva che era il fratello di Pablo- e la guardò..
“Mmh,dunque..Lunedì sto con Sol,martedì ho un appuntamento con Pilar e mercoledì cena romantica con Tamara..Comunque io sono Andrés,piacere,e tu,bellezza,come ti chiami?”
Sol,Pilar,Tamara..? Non tardai a fare 2+2 e capire che erano tutti appuntamenti con diverse ragazze. Brutto stronzo che non era altro! Quindi il suo vero intento era abbordare,non farmi conoscere Pablo! Tese la mano verso di me ed io,già conscia e soddisfatta di quello che stavo per fare,gli sorrisi e ricambia la stretta..
 “Come tua sorella” e con non chalance  gli tirai una ginocchiata nei gioielli di famiglia,andandomene e lasciandolo li,come un cretino.
La serata passò in fretta ed io andai a dormire presto,ancora nervosa per l’accaduto del pomeriggio. Quel viscido credeva di farmela! Manco mi conosceva!! Ma poi che vanitoso,manco fosse il dio dell’olimpo. Ma chi credeva di essere? Poteva anche essere il fratello del giocatore più forte del mondo,magari ricco sfondato,ma era stato un vero e proprio maleducato; mi domandavo come una così gentile persona come Pablo potesse avere un idiota come fratello. I misteri della vita.
La mattina dopo mi preparai come al solito e uscii di casa,raggiungendo Greta all’altra parte della strada. Durante il tragitto casa-scuola le raccontai l’accaduto e lei sembrò anche divertirsi!
**
Passarono vari giorni,vivendo sempre la stessa routine: scuola,casa,Greta,mio fratello e le solite cose che si possono fare in giorni noiosi.
La mattina del lunedì,però,avevo una strana sensazione,come il presentimento che quella non sarebbe stata una giornata senza eventi; ma mi convinsi che era solo il trauma del risveglio del così tanto odiato lunedì,e forse era davvero così.
Feci colazione con Greta a casa mia e poi c’incamminammo verso la scuola.
Le prime tre ore passarono velocemente,ma alla fine della terza iniziai a pregare: le due ore successive avrei avuto matematica e non sapevo fare un bel niente,e non potevo essere neanche aiutata siccome Greta era sulla stessa barca; in poche parole,se ci avesse interrogate, avremmo preso un bellissimo 2.
L’ora successiva iniziò e come previsto iniziò ad interrogare,per fortuna il nostro turno non era ancora arrivato,o almeno fino a quel momento. Passarono ben 35 minuti e la nostra compagna di classe era ancora alla lavagna,poveretta! Qualcuno bussò alla porta,dando un attimo di sospiro alla nostra povera compagna; siano ringraziati tutti i Santi del Paradiso per aver inventato i collaboratori che entravano nei momenti più difficili!
Sgranai gli occhi nel vedere entrare,al posto del collaboratore,lui. Che diavolo ci faceva li?!
Il professore si alzò dalla sedia con occhi quasi sognanti e gli andò incontro.
“Andrés Fuentes! Ma che sorpresa! Come stai? Che ci fai qui?”
Ma lo stava davvero idolatrando?
“Prof! Tutto bene,sono venuto per un saluto,era da tempo che non passavo!” disse sorridendo,guardando la classe in generale,posando poi gli occhi su di me.
Le ragazze ,ovvero le ochette della classe, iniziarono a fare gridolini eccitati,come oche,per l’appunto. Roteai gli occhi seccata; ma cosa aveva di speciale? Ah si,era il fratello di Fuentes.
“Ragazze,penso che lo sappiate, abbiamo avuto il piacere di avere come alunno Andrés,uno studente modello e anche un po’farfallone,nonché fratello di Pablo Fuentes!” disse come se avanti avesse proprio Pablo.
Tutti sorrisero con occhi pieni di “cuoricini” , mentre io imprecavo mentalmente,avrei preferito che fosse entrato un collaboratore.
Il cellulare del prof iniziò a vibrare,si scusò e andò li fuori.
“Marisol,puoi andare a buttare questa carta nel cestino? Per favore,non ho voglia di alzarmi..Ah,a proposito,è lui?” disse a bassa voce.
“Si,è lui..”
“Mh,niente male..” sussurrò,ed io feci finta di non sentire quella sua affermazione.
Presi la carta e andai a buttarla. Stavo tornando al mio banco,ma quando gli passai avanti inciampai,ma come?
Mi girai e quel grande cretino se la stava ridendo,era stato lui!
Lo fulminai con lo sguardo e urlando mi uscì un “cretino che non sei altro” , ma lui continuò a sorridere senza dire niente. Mi dava sui nervi!
“Sei molto gentile,grazie”
“Non era un complimento”
“Lo so,ma lo prendo comunque come un complimento” e mi schioccò un occhiolino. Brutto figlio di orangotango.
“Io non voglio che tu lo prenda come un complimento, e nemmeno che mi fai l’occhiolino,sei ridicolo!”
Feci per andarmene ma mi bloccò per un polso facendomi rigirare accorciando le distanze,sotto gli occhi estasiati dei miei compagni e soprattutto compagne di classe,che in quel momento mi stavano invidiando.
“ Altrimenti?”
Il prof rientrò proprio in quel momento e io ne approfittai per liberarmi e andare al mio posto. Appena gli andò di nuovo vicino iniziò a parlare.
“Mi scusi prof,ho notato che in questa classe c’è qualche sua alunna che ha mangiato uno yogurt scaduto per colazione,è così?”
“Come?” rispose il prof confuso; si stava ancora riferendo a me,quello stronzo.
“Si,c’è qualche sua alunna,un po’ , anzi,un bel po’ acidella..” sorrise di nuovo e guardò me. Il troppo era troppo.
Il prof sorrise,ancora confuso sulle parole di quell’ ‘Andrés’,era ovvio che non ci arrivava.
“Ma guarda da che pulpito viene la predica,tu non potresti nemmeno permetterti di parlare..”
Lui mi guardò e sempre con quel suo sorriso – devo ammettere che era da urlo- da faccia di schiaffi si rivolse al prof.
“Che le avevo detto? Vabbè,comunque io vado,buona lezione!” disse con tutta la tranquillità del mondo,girandosi verso di me,facendomi un altro occhiolino e uscendo dalla porta; lo aveva fatto apposta.



 Bentornati a tutti,avevo promesso che avrei aggiornato dopo una settimana e ho mantenuto la promessa! Come vi avevo accennato la veria storia parte da questo secondo capitolo che spero abbiate apprezzato.
Nel capitolo precedente avete conosciuto la protagonista,Marisol,e ora penso che l'abbiate capito,Andrés è il protagonista maschile.
Vanitoso,presuntuoso e bello; si presenta così.
Comunque..Bel rapporto iniziano ad avere Marisol e Andrés,eh? NO,per niente. Vabbè,sono cose che capitano,o no? Avrete anche notato sicuramente che è Marisol ad essere prevenuta nei confronti di Andrés; bhè, d'altronde ha rovinato il suo sogno! Forse qualunque altra ragazza avrebbe urlato dalla gioia per aver conosciuto il fratello di Fuentes (e l'abbiamo visto a scuola) , ma Marisol no,è una ragazza particolare,lei. Invece Andrés sembra prenderla anche in giro e si diverte a farla irritare,e a quanto pare ci riesce anche. E'un indizio?Si,forse,o no,è tutto da scoprire!
Volevo precisare che ci tengo molto ai personaggi di Greta e Daniel,sono ispirati a due miei cari amici che sono elettrizzati alla sola idea di essere in questa storia!
Ringrazio infinitamente tutte le persone che hanno messo questa storia tra le seguite,già vi adoro!
Lasciate anche qualche recensione,mi farebbe piacere,anche una critica,un parere..Alla settimana prossima!
Un bacio,Becky.
  
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