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Autore: fredlove    02/12/2012    9 recensioni
Morgana gli era ancora più vicino, ed al diavolo l'etichetta di corte.
- Merlino -
Lui la guardò e qualcosa cambiò, si ruppe, dentro di lui. La castellana gli stava offrendo l'appoggio che tanto desiderava, ma che non voleva chiedere.
Il dolore per la perdita oltrepassò l'argine che aveva tenuto saldo fino a quel momento. E l'abbraccio di Morgana, per lui, sembrava la riva su cui naufragare.
Non seppe quando cadde in ginocchio, e lei lo seguì. Non seppe come si ritrovò a piangere calde lacrime, di dolore e rabbia, con il viso nascosto contro il seno di lei. Si sentiva, lentamente, svuotare.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Morgana
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Siamo giunti alla fine.
Ecco, l'ho detto!
Sapevo, che prima o poi doveva accadere... ma non credevo così in fretta!
Credo, però, sia bello... poter vedere la fine di una propria creazione. :3
A chi dedicarla? A chi legge, ovviamente!!!











Cap 21





Sentiva il freddo della cella, addosso e dentro le ossa.
Voleva veder Morgana, e sapere come stava.
Invece... nulla.
Galvano, poco prima , era sceso a portargli da bere, dicendogli che lei, dopo la sua discussione con Uther, era svenuta tra le braccia di Artù.
Gaius, era con lei.
Morgana si era ripresa appena, ma era debole.
Quindi, probabilmente, Uther ora sapeva del bambino.
Merlino chiuse gli occhi, premendo le dita sulle palpebre. Respirò profondamente. Sentiva che qualcosa non andava.
Una sensazione di abbandono, della sua magia, delle sue forze. E di Morgana.
In qualche modo sentiva che lei lo stava abbandonando. Ma Galvano gli aveva detto che stava bene. Non gli avrebbe mentito.
I suoi timori aumentarono, quando Artù aprì la cella. Scuro in volto.
- Meglio che vai da Morgana. -
Ed in trance, Merlino lo precedette. Il cuore che batteva frenetico, la testa che gli girava.
"Perché?" si chiese. "Perché ora?"
Gaius era davanti alla porta della stanza. Uther, adirato in volto, lo guardò.
- Gaius, Morgana come sta?-
Il cerusico lo guardò. - La sua vita, in qualche modo si sta spegnendo. E quella del bambino anche... e non so il motivo. -
Merlino deglutì. Morgana, e suo figlio. - Impossibile. No. Stai scherzando. -
Gli sfuggì una lacrima, e la lasciò cadere ai suoi piedi.
Senza di lei... impossibile. No.
Silenzio. Il battito del cuore forsennato.
- Gaius, hai già usato l'Antica Religione per salvarla una volta. - disse Uther, d'un tratto.
Ecco, Uther. Quando voleva, a suo discapito ammetteva la magia!
- Maestà... non la pratico da parecchio tempo, ormai. - gli rispose Gaius.
Vero. Gaius non usava la magia, da tempo... Come, ora salvare Morgana e suo figlio?
- In qualche modo devi!-
Artù osservò il servo. Sembrava lottare contro se stesso.
- Posso provare io. - emise un respiro profondo.
- Cosa diavolo blateri? Dovresti essere dietro le sbarre. -
Merlino e Gaius, parvero non udirlo.
- Ne sei sicuro, ragazzo?- gli mise una mano sulla spalla.
- Devo. - annuì, e si accostò alla porta.
Poi si rivolse ad Uther - Sono l'unico figlio di Balinor di Eldor, l'Ultimo Signore dei Draghi. Farò il tutto e per tutto per salvare la vita della donna che amo e quella di mio figlio!-










Epilogo.







Il sole espandeva i suoi raggi caldi, in quella mattina di metà maggio.
Nella corte d'armi, dove i cavalieri si allenavano, Artù si apprestava a combattere.
Il suo sfidante, non era altri che un giovane ragazzino di dieci anni. Suo nipote.
- Sirio, ricorda.. - un uomo a parlargli, chinato davanti a lui.
- Niente magia, padre. Lo so... - gli sorrise.
- Potrebbe offendersi, sai com'è fatto!-
- Okay!-
Si allontanò, e si mise in guardia.
Il combattimento era iniziato, e lui poggiato contro la staccionata osservava suo figlio. L'abbraccio dolce di lei, gli cinse la vita.
- Ehi... - si voltò a guardarla, prima di baciarla. - Come mai da queste parti?-
- Ryol, finalemente dorme... c'è Gwen con lui. -
Merlino le baciò la fronte, prima di attirarla in un abbraccio.
- Come va , tra i due?- domandò lei.
Manco dirlo, che Artù finì ai loro piedi. - Sirio, niente magia. O pulirai le stalle per un mese!-
- Non sto usando la magia, zio Artù! - gli occhi blu-verdi, luccicanti di lacrime.
- Oh, no. No. No. No. Non piangere. Non piangere...-
- Ci sei cascato di nuovo, Artù - ribattè Merlino.
- Sirio...-
- Si, zio?-
- Inizia a correre!-
Morgana si strinse al suo uomo, mentre sorridevano ad osservar la scena. Sirio era giovane, il loro primogenito, e correva veloce come un ghepardo. Artù... beh, non era esattamente nel fiore degli anni. Almeno, non più!
Quando sollevò il capo, attirata come sempre dall'imponenza del castello, notò Uther. Serio come al solito, ma con un mezzo sorriso sul volto.
Ritornò a guardar suo figlio.
Era tra le braccia di Artù. Si era fatto battere di nuovo.
Sulla tempia, un bacio. Intorno alla vita, il suo abbraccio. Chiuse gli occhi, e si poggiò contro il petto di Merlino.
Era tutto ciò che le importava.


Fine.










Ringrazio, voi, che avete letto e siete arrivati fin qui.
Vi ringrazio per le recensioni, per le frasi prestate, per il semplice fatto che siete voi.
Quando ho iniziato la storia, non credevo attirasse così tanti sguardi.
Beh, ragazzi ancora grazie e spero di potervi allietare ancora con qualche altra storia!!!
Spero, Gold93 e Blackraven, che mi seguiate ancora :D e Blackraven, coccola il gatto da parte mia! :p
Chissà, riprendo le Fremioni o magari... ancora Merlino e Morgana!
Bacioni, vostra per sempre, fredlove.

   
 
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