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Autore: piperina    20/06/2007    14 recensioni
ULTIMO CAPITOLO
"Niente amore tra noi, Granger."
"Ci sto, Malfoy."
Un patto di apparente comodità trascina Draco ed Hermione tra le spire dell'amore. Ma non hanno fatto i conti con loro stessi, la gente intorno a loro e, soprattutto, i Mangiamorte che minacciano di tornare.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Draco&Hermione -Leather&Libraries'
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Questa è la mia prima storia su Harry Potter. Ha un gran bisogno di essere editata, quantomeno a livello di scrittura (anche di contenuti un po'), ma non posso prendermi un tale impegno.

 

 

 

 

 

<<  I Prefetti sono pregati di recarsi in sala professori. Ripeto…  >> la voce della professoressa McGranitt risuonò nei corridoi e nella Sala Grande della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Due ragazzi per ogni Casa si allontanarono dei propri compagni e si incamminarono nei corridoi.

- chissà cosa vogliono?- disse Ron, con una punta di panico nella voce.

- non saprei…- rispose l’amica Hermione -…potrebbe essere qualche compito particolare da svolgere… oppure qualcosa da organizzare…-

- o magari- intervenne una voce strascicata alle loro spalle –è un provvedimento di espulsione di inetti e Mezzosangue-

- stà zitto Malfoy!- ringhiò Ron- tu te la sei comprata, la nomina di Prefetto!-

Il biondo rise –forse… peccato che tu non te lo possa permettere!-

La sua collega Pansy Parkinson rise sguaiatamente a queste parole, mentre le orecchie di Ron iniziarono ad arrossarsi pericolosamente.

- ignoralo, Ron- gli disse Hermione –non ha niente di meglio da fare nella vita- guardando male il Serpeverde.

- certo… se per “vita” intendi tenere il naso incollato ai libri 24 ore su 24, Mezzosangue… non hai amici?- rise maligno.

Hermione avrebbe voluto lanciargli qualche incantesimo, ma fortunatamente la loro simpatica conversazione fu interrotta dalla voce della professoressa McGranitt.

- eccovi, ragazzi. Entrate- disse, facendo cenno verso l’aula insegnanti. Gli 8 Prefetti entrarono, e furono accolti da quasi tutti i loro insegnanti.

- bene- iniziò la McGranitt dopo essersi schiarita la voce –vi abbiamo chiesto di venire qui perché è in programma un ballo scolastico di fine anno-

Ron sgranò gli occhi, Hermione si mostrò stupita-interessata; Malfoy fece una smorfia indecifrabile. Altri due Prefetti di guardarono interrogativi.

- è una cosa segreta, quindi non dovrete assolutamente farne parola con gli altri studenti fin quando non ve lo diremo, chiaro?- aspettò i cenni d’assenso dei ragazzi per continuare-

- quattro di voi, uno per ogni Casa ovviamente, sono stati scelti per dirigere l’intera organizzazione a titolo di Capisquadra. Vi daremo in seguito maggiori dettagli.- tossì – i capisquadra sono: Hermione Granger per Grifondoro; Draco Malfoy per Serpeverde; Ernie Mc…- Hermione smise di ascoltare. Lei a il biondo si scambiarono uno sguardo pieno di disprezzo. L’idea di lavorare con Malfoy disgustava Hermione almeno quanto quella di lavorare con Hermione disgustava Malfoy.

Fu deciso che Grifondoro e Serpeverde si occupassero dell’intera organizzazione generale; Tassorosso e Corvonero avrebbero gestito i fondi e controllato le spese.

I quattro assistenti si sarebbero impegnati a svolgere i lavori pratici: ordinazioni, tempi di lavoro, allestimenti vari.

- bene, ragazzi: avete 3 mesi di tempo per organizzare il tutto. Vi daremo a disposizione la Stanza delle Necessità, al 7° piano, in modo da poter disporre di un luogo comodo e funzionale per lavorare insieme. Vi incontrerete 3 volte a settimana- spiegò la McGranitt.

Ci fu qualche dissenso: 3 giorni su 7 erano tanti, e avrebbero dovuto anche studiare.

- abbiamo pensato anche a questo- intervenne il professor Vitious – dati i servizi che renderete alla scuola. Sarete esonerati dell’80% dei compiti che verranno assegnati-

Grandi sorrisi di approvazione comparvero sui volti dei Prefetti (a parte Hermione, per lei non cambiava nulla, anzi).

- anche se a qualcuno- disse viscido Piton – non farebbe male esercitarsi- e guardò nella direzione di Ron. Non era il miglior pozionista della scuola, ma se la cavava quasi discretamente:  Harry era peggio di lui!

I ragazzi uscirono per dirigersi nella Sala Grande, dove sarebbero stati accolti dai loro amici e da una buona cena calda. Non senza battibecchi tra Malfoy ed Hermione, venne deciso che si sarebbero incontrati ogni Lunedì, Mercoledì e Venerdì –il weekend è sacro!- dalle 20.00 alle 22.00 .

 

- cosa volevano?- chiese Harry ai suoi due amici durante la cena – c’è qualche problema per caso?-

- è un gran segreto!- rispose subito il rosso –ma a te posso dirlo…- e si avvicinò all’amico bisbigliando.

Una manata dietro la testa lo fece voltare.

- Ron!- tuonò la riccia Grifondoro – non dobbiamo dirlo a NESSUNO!- disse secca – neanche ad Harry. Mi dispiace- guardando l’altro amico –ma per ora non posso dirti di cosa si tratta. Stai tranquillo però, non c’è nessun problema-

- io direi che un problema c’è, invece!- intervenne Ron, massaggiandosi la testa.

- quale?- Disse subito Hermione, pronta a zittirlo se avesse tentato di rivelare qualcosa.

- Malfoy!- rispose in tono ovvio. Poi guardò Harry – Hermione dovrò lavorare fianco a fianco con quel verme di Malfoy! Hanno scelto un rappresentante per ogni Casa come capisquadra, e i compiti sono suddivisi per coppie-

Harry ascoltava in silenzio, attento a non perdere neanche una parola.

- Hermione e quel damerino… insieme! Da soli!- calcando sulle ultime due parole.

- cavolo…- disse poi Harry -…mi dispiace per te, Hermione… non sarà piacevole-

- già…-

- se ti fa qualcosa diccelo subito però!-

- Ginny sa fare di quelle fatture Orcovolanti che sono la fine del mondo!- disse carino Ron.

- grazie… ma credo che riuscirò ad evitare di ucciderlo, per questi 3 mesi- il suo sguardo si posò istintivamente al tavolo dei Serpeverde e non le fu difficile trovare la testa bionda del Principe. Poi si voltò verso i suoi più cari amici, e sorrise.

 

Il lunedì seguente, subito dopo cena, gli otto Prefetti uscirono dalla Sala Grande e si diressero al 7° piano. Nella Stanza delle Necessità trovarono un tavolo rotondo, otto cuscini morbidi e altrettante poltrone grandi e comode; una libreria piena e tutto ciò che serviva per fare progetti di ogni sorta.

Dopo qualche minuto di esplorazione, i ragazzi si misero al lavoro. Organizzare un ballo per l’intera scuola non era così facile… innanzitutto, occorreva una lista di argomenti su cui discutere: banchetto, intrattenimento, decorazioni, effetti speciali…

- io propongo delle restrizioni all’entrata- disse a un tratto Malfoy.

- cioè?-

- ovviamente, ai Mezzosangue è vietato partecipare!- solo Pansy Parkinson rise con lui.

- Malfoy stà zitto per favore- lo rimbeccò Hermione.

Malfoy stava per ribattere ma gli altri Prefetti furono più veloci di lui e riportarono il discorso sul corretto argomento.

 

 

La prima settimana passò. I Prefetti si erano incontrati regolarmente, e il lavoro sembrava procedere bene, a parte le solite rimbeccate tra Malfoy ed Hermione, che a volte includevano anche Ron e qualche frecciatina ad Harry.

- bene… abbiamo stabilito le mansioni principali e buttato giù qualche idea-

- non ci resta che definire i particolari!-

- penso che per dopodomani potremmo portare delle scalette dettagliate, in modo da decidere tutto in via definitiva e passare alla pratica: vi va?-

Tutti annuirono, e poco dopo si alzarono per tornare nei propri dormitori.

- ehi, Granger!-

- che vuoi, Malfoy?-

- mi raccomando…- le disse il biondino.

- per cosa?- chiese seccata.

- cerchiamo di fare un buon lavoro. Siamo noi due a dirigere la baracca, qui- proseguì con fare teatrale

“sì, non ricordarmelo grazie…” pensò Hermione.

- certo, se mio padre potesse intervenire… lui e i suoi amici importanti…-

- taglia corto, Malfoy, e non fantasticare- lo interruppe Hermione – tuo padre non c’entra un bel niente qui, quindi vedi di cavartela da solo e dimostra quello che sei. Non c’è il mantello di papà sotto cui nascondersi. Ti saluto- detto questo se ne andò e raggiunse Ron, lasciando un interdetto Malfoy solo nella stanza.

Sbuffò, girò i tacchi e se ne andò.

“maledetta Mezzosangue… ti faccio vedere io, chi sono!” pensò il ragazzo, camminando lungo il corridoio e poi dirigendosi al suo dormitorio.


 

   
 
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