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Autore: Miss Yuri    02/12/2012    5 recensioni
Ash, Misty, Drew, Vera, Paul, Lucinda e i loro Pokèmon si ritroveranno catapultati improvvisamente in una avventura più grande di loro, in una lotta per salvare il meraviglioso universo dei Pokèmon da una entità oscura e primordiale. Perchè si sa, a Lavandonia tutto può succedere, anche l'inizio del declino dell'intero mondo. Riusciranno a scongiurare questa nuova minaccia e a riportare la tanto agognata pace?
Se vi ho incuriositi, vi consiglio di leggere e se volete lasciate anche una piccola recensione.
Hope you like it!
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Capitolo 3. Strani comportamenti
 
 
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I sei ragazzi e i loro Pokèmon erano completamente immobili. Nessuno di loro osava muovere un passo. Trattenevano il respiro ormai da qualche secondo, per la troppa ansia a cui erano sottoposti. Qualcuno si stava avvicinando a loro e, a breve, avrebbe percorso lo stretto sentiero che portava alla Torre Memoria. Ma una domanda aleggiava nella loro testa: era un amico o un nemico? Potevano fidarsi e prendere alla leggera quella situazione?
“ Nascondiamoci. ” sussurrò Misty con un filo di voce, afferrando il suo Togetic tremante per una zampa e trascinandolo con sé. Gli altri ragazzi del gruppo la seguirono e si rifugiarono fra le mura diroccate di una delle tante case in rovina. La costruzione era completamente privata del tetto, ma le pareti portanti potevano offrire un buon nascondiglio e una visione ottimale della stradina.
Trattennero ancora il fiato per molto tempo. La tensione attanagliava il loro stomaco, impedendogli di proferire parola.
Drew prese tra le sue braccia la povera Vera che, tremante, teneva gli occhi serrati per non vedere l’essere che si stava avvicinando a loro sempre di più. I due si misero al sicuro tra le braccia di Blaziken, in modo che la castana potesse tranquillizzarsi un po’ di più.
Lucinda abbracciò forte il suo Piplup accostandosi a Paul che, in quel momento, non riusciva a nascondere la sua preoccupazione. Il ragazzo dai capelli lilla si scostò appena, infastidito dalla blu. L’abbraccio della ragazza nella Torre Memoria non lo aveva gradito molto, ma doveva ammetterlo, era bello abbracciare le ragazze. Era una cosa che lui non aveva mai fatto a causa del suo carattere schivo e solitario ma, come prima volta, non era andata poi così male. Si riscosse subito da quei pensieri troppo sdolcinati per lui. Avere dei legami con una ragazza? Questo mai!
Misty strinse forte il suo piccolo Togetic, molto più terrorizzato di prima. Era ormai certa che fosse quella la causa del suo malessere. Ash, cercando di infonderle coraggio, le prese furtivamente la mano, dando inizio ad un contatto troppo imbarazzante per la povera Misty. Lei non ricambiò il gesto e si allontanò di uno o due passi da lui. Come gli era venuto in mente di prenderle la mano?! Nel frattempo, Pikachu fiutava l’aria sulla spalla del corvino e drizzava in alto le orecchie per captare ogni minimo rumore ma nemmeno lui e il suo allenatore riuscivano a nascondere l’angoscia.
Un’ombra si stagliò sulla strada in terra battuta, rivelando la sagoma di un uomo. I ragazzi non poterono neanche tirare un sospiro di sollievo, che altre ombre simili si unirono a quella. Per ultime, riconobbero anche le sagome di alcuni Pokèmon che sembravano fluttuare nell’aria come fantasmi. Dovevano essere per forza dei tipi spettro.
I sei ragazzi credevano di essersi preoccupati per un nonnulla e, perciò, erano pronti ad uscire dal loro rifugio improvvisato. Impallidirono, quando videro che quelle persone non avevano niente di normale. Quando passarono davanti alle mura diroccate del loro nascondiglio, poterono finalmente guardarli in viso. Apparentemente, non sembravano avere niente di strano, ma i loro sguardi si soffermarono subito sulla cosa più inquietante dei loro volti: le iridi erano di un insolito color rosso sangue. Guardavano un punto indefinito davanti a loro.  
I Pokèmon che li accompagnavano erano dei Gengar neri che, in apparenza, potevano sembrare dei rarissimi shiny. Ma il colore della loro pelle non era di un grigio tendente al nero, ma era del colore dello spazio più profondo e scuro.
I sei ragazzi dedussero subito che la cosa migliore era non farsi scoprire e di rimanere nascosti nell’ombra. Si avvicinarono al muro e vi si appiattirono contro, cercando di osservarli senza farsi notare.
“ Cosa sono quei cosi?! ” esclamò Lucinda, con una voce quasi stridula.
“ Pi… pipluuup… ” balbettò il pinguino, aggrappandosi al braccio della sua padrona.
“ Secondo me, sono dei vampiri! ” ipotizzò Ash, fantasticando, come sempre, sulle ipotesi più fantasiose e più infantili.
“ Pika pika… ” sospiro il topo elettrico, ormai abituato all’ingenuità del suo allenatore.
“ Brillante deduzione Sherlock Holmes. E ti sembra possibile che i vampiri esistono? ” lo schernì Paul, seccato. Era certo che rimanere con Ash per un altro minuto lo avrebbe fatto impazzire.
“ Può essere! ” ribatté il corvino, ancora deciso a far valere la sua teoria.
“ Paul ha ragione. E poi, se fossero veramente dei vampiri, ci avrebbero già attaccato da un pezzo e non saremmo qui a parlarne. ” interferì Drew, in modo più razionale dell’amico.
“ Assomigliano più a degli zombie che a dei vampiri. Ma neanche gli zombie esistono. ” rifletté Misty, scrutandoli con un'attenzione maniacale.
“ Lasciamo stare gli zombie, i vampiri e tutto il resto! Piuttosto, cos’hanno quei Gengar?! ” sbottò Vera, cercando di focalizzare l’attenzione del gruppo sui Pokèmon invece che sul gruppo di uomini. Provava una forte paura solo a guardarli in volto.
“ Vera ha ragione. I Gengar shiny non sono di quello strano colore! ” fece notare Lucinda, anche lei più interessata ai tipi spettro che a quelle strane persone.
“ Ho capito! ” esclamò Ash, attirando su di sé gli sguardi dei suoi compagni “ E’ una parata cittadina! ”
“ Cosaaaa?! ” esclamarono i suoi amici, spiazzati da una simile affermazione.
“ Non capisco. Spiegati meglio Ash. ” gli chiese Drew, invitandolo a proseguire.
“ Provate a pensarci! Non è possibile che esistano degli umani con quegli occhi così rossi e dei Gengar con un manto completamente nero! ” spiegò il corvino, gesticolando con le mani.
“ Continuo a non capire. ” ammise Vera.
“ Pure io. ” confessò Lucinda.
“ Pika pika… ” sospirò Pikachu sulla sua spalla.
“ Pi pipluup. ” disse Piplup, confuso dalle sue parole.
“ Blaze, blaziken. ” disse Blaziken, trovandosi d’accordo con il piccolo pinguino.
“ E quindi? Dove vuoi arrivare? ” gli domandò Misty.
“ Si saranno mascherati! ” terminò il corvino, alzando il braccio verso l’alto.
“ Si, molto bene Ash. Peccato che la tua teoria fa acqua da tutte le parti. ” commentò Paul “ Per essere una stupida parata cittadina è fin troppo realistica. Gli alberi e l’erba sono viola e le case sono distrutte. Per non parlare del cielo! ”
“ Vernice forse? E qualche finta ambientazione! ” ipotizzò l’allenatore di Biancavilla.
“ A noi non sembra tanto finta come ambientazione. ” commentarono Lucinda e Vera, guardandosi attorno.
“ E i Pokèkron che segnano una data futura? Come te lo spieghi? ” gli domandò il ragazzo dai capelli lilla, curioso di sapere quale stramba teoria avrebbe tirato fuori.
“ Forse si sono rotti? ” gli rispose il corvino, portandosi le braccia ai fianchi.
“ I Pokèkron segnano sempre la data giusta. E sono fatti per durare nel tempo. ” gli spiegò Paul, sbuffando.
 “ E allora… non ho più idee a riguardo. ” concluse Ash, con un'espressione alquanto delusa.
“ Ssshhh! Zitti! Quel Gengar ci sta osservando! ” gli fece notare Misty ai due.
Entrambi si zittirono e abbassarono la testa, appiattendosi contro la parete per non farsi scoprire. I loro compagni li imitarono e si abbassarono più che potevano, mettendosi in ginocchio e curvando la schiena.
“ Ci sta ancora osservando? ” domandò Lucinda, chiedendo a Drew che era rimasto di vedetta in una posizione nascosta.
“ Purtroppo si. E’ ancora lì fermo. ” le rispose il ragazzo dai capelli verdi, sconsolato.
Alzò leggermente il capo e, per un attimo, il suo sguardo smeraldino incontrò gli occhi rossi del Gengar, che lo guardava senza lasciar trasparire nessuna emozione. Il suo corpo cominciò a sparire come se si stesse dissolvendo nell’aria, fondendosi con la nebbiolina lilla che aleggiava fra le case diroccate. Sparì dalla sua vista come un fantasma.
“ R-Ragazzi! E’ scomparso! ” li avvisò, balbettando un poco.
“ Togetic tog! ” urlò Togetic, dimenandosi dalla stretta della padrona.
“ Cosa c’è Togetic? ” gli domandò, spaventata, Misty, cercando di cullarlo.
“ Toooooog! ” strillò, indicando un angolo del loro nascondiglio dove, apparentemente, non c’era nulla di strano. Ma le apparenze molto spesso ingannano. Un attimo dopo, il corpo del Pokèmon fantasma cominciò a materializzarsi davanti ai loro occhi, con una specie di ghigno stampato sul volto. Una decina di altri Gengar comparvero dietro di lui, con la stessa identica espressione dipinta sul viso.
“ Oh noooo! ” urlò Vera, rannicchiandosi contro la parete, incapace di muoversi per la paura.
“ Ehm… ciao! Siete qui per invitarci a prendere parte alla parata? ” gli chiese Ash, con un sorriso da ebete a contornargli la faccia.
“ Ma ti sembra questo il momento di metterti a fare lo scemo?! ” gli strillò contro Paul, alzandosi in piedi di scatto.
“ Gengaaaaar! ” urlarono i Pokèmon fantasma, preparando ognuno una sfera di energia negativa tra le zampe. Stavano per scagliargli addosso una palla ombra! Quando furono pronte, le rilasciarono dai palmi e le indirizzarono contro i loro bersagli.
Il Blaziken di Vera, prima che fossero colpiti da quegli attacchi combinati, si caricò sopra i sei allenatori e i rispettivi Pokèmon e compì un agile balzo all’indietro, evitando l’impatto con le numerose palle ombra.
Appena atterrò sul sentiero, attirò subito l’attenzione di tutte le persone che erano lì e degli altri Gengar. Li guardavano con un’espressione truce e assassina. Subito si fiondarono addosso ai nuovi arrivati, senza indugiare oltre.
Paul tirò fuori dal suo zaino una pokè ball e la lanciò ad un metro davanti a sé. Appena l’oggetto sferico venne a contato con il terreno, sprigionò un fascio di luce, da cui vi uscì fuori il suo Electivire. Il tipo elettro emise il suo verso, battendo i pugni.
“ Electivire usa protezione! ” gli ordinò l’allenatore.
“ Electi! ” annuì, preparandosi ad eseguire la mossa.
Il Pokèmon protese davanti a sé le sue possenti braccia, allargando i palmi e creando una barriera protettiva verdognola, in grado di contenere tutti senza alcun problema.
I loro assalitori batterono i pugni e concentrarono le loro mosse sulla superficie dello scudo, ma con scarsi risultati perché Electivire non cedette. Ma non potevano ancora sentirsi completamente al sicuro.
Il terreno, sottostante la barriera di luce, prese a tremare leggermente. La terra si smosse sotto i piedi del grosso Pokèmon elettro, che fu subito attaccato da tre Pokèmon neri: erano degli Umbreon! Anche loro, però, riscontravano delle anomalie come i Gengar. Le parti del loro corpo che, normalmente, dovevano essere gialle erano viola. Balzarono fuori dalle loro fosse e usarono codacciaio in perfetto coordinamento. Electivire cadde in ginocchio, interrompendo la barriera difensiva. I sei ragazzi si ritrovarono subito circondati.
“ Ma si può sapere cosa gli è preso a queste persone e ai loro Pokèmon?! ” urlò Lucinda, abbracciandosi più forte che poté al suo Piplup.
“ Pipluuuup! ” strillò, a sua volta, il piccolo pinguino.
“ Di certo, non vogliono invitarci ad una parata come diceva il nostro Ash! ” le rispose Drew, stringendo forte la mano tremante di Vera.
“ Paul! Vera! Caricate tutti sopra i vostri Pokèmon! Dobbiamo allontanarci al più presto da Lavandonia! ” ordinò ai due Misty che, fra tutti, sembrava quella con la mente più lucida.
Electivire e Blaziken si avvicinarono a ognuno di loro e se li caricarono sulle spalle o sul dorso, pronti alla fuga. Ash, Vera e Misty si trovavano sopra il Pokèmon Vampe mentre Paul, Lucinda e Drew erano stati caricati sul Pokèmon Saetta.
A grandi balzi, i due cominciarono a sorpassare l’enorme folla che si era radunata attorno a loro. Atterravano pesantemente e scattavano velocemente verso l’alto, senza un attimo di tregua.
I Pokèmon li attaccavano ripetutamente e, questo, non rendeva la loro fuga molto facile. Pikachu, Piplup e il Roserade di Drew cercavano di respingerli sfruttando i loro attacchi migliori, garantendo protezione ai loro compagni.
 
 
Dopo molte difficoltà di percorso, riuscirono ad allontanarsi dalla cittadina di Lavandonia, non del tutto illesi.
Neanche al di fuori della città la situazione era diversa: gli alberi erano ricoperti da foglie viola e ai loro rami erano appesi gli stessi frutti marci. L’erba e la nebbiolina lilla troneggiavano sul paesaggio. Il cielo era ancora pieno di nuvole turbinanti e viola. Dalla foreste non arrivava alcun suono. Il silenzio era tombale e aleggiava in ogni singola cellula del bosco.
Si sedettero per qualche minuto in quella radura, per far riprendere fiato a loro e ai Pokèmon, oramai esausti.
“ Allora… sei ancora dell’idea che abbiano usato della vernice, delle finte ambientazioni e delle maschere? ” gli chiese Paul, con un accenno di superiorità nella voce.
“ Ci ho sperato fino a poco tempo fa! ” gli rispose Ash, abbassando il capo tristemente.
“ Pikaaa… ” sospirò il topino giallo abbassando le orecchie.
“ Piplup… ” concordò il pinguino, incrociando le pinne al petto.
“ Spero vivamente che questo sia un incubo e che tra poco mi sveglierò nel mio letto! ” disse Vera, chiudendo gli occhi, aspettandosi di ritrovarsi nuovamente nella sua stanza.
“ Non essere sciocca! Ormai lo hanno capito tutti che questo non è un sogno e che tutte queste cose stanno succedendo realmente. ” la indispettì Drew, con un tono di voce un pochino maligno.
“ Io preferirei di gran lunga l’incubo alla realtà! ” commentò Lucinda, stringendosi nelle spalle.
“ Ma se questa è davvero la realtà… come faremo a ritornare nel nostro mondo? ” si chiese Misty, guardando rattristata il suo piccolo Togetic.
Appena la rossa ebbe finito di parlare, qualcosa dietro le spalle dei sei ragazzi si mosse, provocando un fruscio di erba e foglie cadute. Scattarono in piedi e i loro Pokèmon si misero in allerta, in posizione d’attacco.
Dalla fitta boscaglia sbucò fuori un uomo anziano sulla settantina d’anni, con la barba bianca che gli ricadeva sul petto. Indossava quello che poteva essere un vecchio camice da laboratorio, ormai logoro e strappato in alcuni pezzi. Li guardava attentamente, quasi fosse sorpreso di vederli. Vicino alla sua gamba si trovava un normalissimo Bulbasaur.
“ C-chi sei tu?! ” gli chiese in modo sprezzante Ash, a nome di tutti.
“ Ma come? Non mi riconosci, Ash? ” gli domandò l’anziano signore, sorridendo appena.
“ Come fai a sapere il mio nome? ” gli rispose il corvino con un’altra domanda.
“ Semplice. Io sono il Professor Oak. ”
 
 
 

 
 
Ciao!!!
Che dire, eccomi qui con il terzo capitolo!
Come avete visto, la situazione si fa sempre più strana e i nostri ragazzi sembrano essere davvero nei guai. Lascio a voi la varie ipotesi. Svelerò tutto nei prossimi capitoli.
Spero che anche questo capitolo sia stato all’altezza delle vostre aspettative.
Fatemi sapere cosa ne pensate anche con una piccola recensione.
Ringrazio le persone che mi seguono e ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo che sono:
- PokemonMaster97 PA
- Soul Shining
- CrystalHika
- _ClyssiasChange_
- Kuroitsuki_
Penso che riuscirò a tenere un ritmo di un capitolo a settimana e pubblicherò preferibilmente nel weekend.
Alla prossima!!!
 
 
  

  
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