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Autore: Etzel_Moore    02/12/2012    0 recensioni
Salve... questa è la prima volta che scrivo e necessito della vostra opinione perchè vorrei partecipare a un concorso di scrittura al mio liceo e vorrei sapere se vi piace come scrivo... spero che commentiate im molti e criticate a volontà che mi saranno molto utili. Grazie in anticipo.
Qui vi porto alcune righe della mia storia
Genere: Fantasy, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    L’articolo che state per leggere è estremamente sgradevole e quasi impossibile da credere, perciò, se desiderate leggere un articolo che parli di un cagnolino disperso che ha ritrovato la proprio padrona, non dovete fare altro che girare la pagina e cominciare a leggere. Tuttavia, se vi piacciono storie terribili e sgradevoli che parlano di sangue, morte e misteri allora leggete, mentre io riporto a voi ogni singola e spaventosa vicenda di quel giorno. Non intendo rivelare né il mio nome, né il nome del collega che mi aveva accompagnata nella spedizione quel giorno e né il nome del posto in cui è avvenuta la vicenda.
 
Pochi giorni fa hanno ritrovato il cadavere di una ragazza assassinata, sui circa diciannove-vent’anni. Ciò è stato dedotto dal fatto che la parte sinistra del suo corpo era interamente coperta di sangue, un’emorragia provocabile solo con un taglio lungo e netto. Sicuramente state pensando che cosa ci sia di così spaventosa nella morte di una ventenne dato che ai giorni d’oggi non è per niente una novità. E io vi avrei dato anche ragione se l’autopsia non avesse detto di non riuscire ad identificare la causa dell’emorragia. Infatti sul corpo della ragazza non hanno trovato nessun segno di strangolamento, lesione, ferita, taglio provocato dal un coltello o segno di bruciatura. Proprio niente di niente. Zero assoluto. Tranne… tranne quei due segni sul collo. L’autopsia ha detto che assomigliano a dei buchi, talmente erano profondi, ma non capiscono con che cosa sono state fatte. Hanno pensato che forse qualche animale l’avesse aggredita al collo provocandone la morte, ma la teoria non reggeva. Primo perché se fosse stata un animale doveva essere un carnivoro aggressivo e di conseguenza avrebbe sicuramente mangiato anche la sua carne e secondo che nessun animale aveva il diametro così piccolo fra un canino e l’altro di quanto era la distanza fra i due buchi. L’unico diametro che coincideva con la distanza fra i due buchi era quella di un essere umano.
Il mio istinto mi diceva che quello che aveva detto l’autopsia collegava la faccenda a personaggi molto noti a noi, cioè la stirpe delle tenebre, i vampiri. In quelle circostanze, però, decisi di dar retta alla logica che affermava che c’era qualcosa di anormale in tutta quella faccenda ed io, come giornalista, dovevo scoprirla. Così mi recai, assieme al mio collega, nel posto in cui era stata ritrovata il cadavere. Era vicino ad una foresta tenebrosa e lugubre. C’inoltrammo nella foresta. Anche se erano le quattro di pomeriggio, la densità degli alberi rendeva il posto buio e umido. Camminammo per un’ora esatta e quando stavo per perdere la speranza di trovare qualcosa di interessante per il mio articolo, ecco che davanti a noi apparve un palazzo. Il sole stava cominciando a calare e il buio aveva cominciato ad inghiottire ogni cosa. Il mio collega mi aveva supplicato di non entrare nel castello, ma, testarda com’ero, non gli diedi retta e ci entrai. Tutto il castello era illuminate da milioni e milioni di candele che gli davano un aspetto ancora più lugubre. L’unica cosa che attirò a mia attenzione tra tutti quei mobili in stile inglese era una porta di legno battuto. Non sapete quante volte il mio collega mi aveva chiesto di tornare indietro e di non aprire quella porta, perché aveva paura che poteva succederci la stessa cosa che era successa alla ragazza, cioè che i vampiri potessero ucciderci. Domando a voi: vivendo in un’epoca così tecnologica ed essendo una di quelle persone che non credono a cose del genere, lo avreste ascoltato? Sicuramente no, anche perché la curiosità è più forte di qualsiasi pericolo. Però, non sapete quanto, in questo momento, mi auto maledico per aver aperto quella porta. Se solo non l’avessi aperta non avrei dovuto affrontare una realtà come quella: la scena che vidi appena aperta la porta fu una stanza, le cui pareti, il pavimento, il soffitto, persino i mobili che vi erano - una bara, un tavolino ed una poltrona - erano pieni di schizzi di sangue. L’odore nauseante del sangue che regnava in quel posto mi fece venire il voltastomaco. Richiusi in fretta la porta, ma appena mi girai vidi che un uomo, di mezza età e dall’aspetto più che attrente, stava mordendo il collo al mio collega, che ormai era privo di qualsiasi vitalità. Non riuscivo a capire cosa dovevo fare. L’orrenda scena che stavo vedendo mi aveva completamente paralizzato: dal punto in cui l’uomo aveva affondato i suoi canini cominciava a fuoriuscire il sangue del mio collega, un sangue scuro e denso che gli stava pian piano macchiando ogni indumento. Tremante cominciai a correre verso l’uscita. Uscì fuori e cominciai a correre, con il cuore che batteva all’impazzata e il corpo che era percorso da numerosi tic nervosi, senza mai voltarmi indietro. Salì in macchina e partì e fu proprio in questo modo che io mi salvai. Come voi, nemmeno io sono ancora riuscita a capire perché quel vampiro mi abbia lasciata andare, ma penso che volesse che io diffondessi la sua esistenza, che diffondessi l’esistenza delle creature oscure. Non so se voi crediate o meno in questa storia, ma io, che ho vissuto una vicenda del genere, non dirò mai più che in quest’epoca non possano esistere anche coloro che noi crediamo che non esistono.
 
Rachel lesse tutto il post e alla fine l’unico commento che le venne da scrivere fu “se è una storia per impressionarci è veramente impressionante e se invece l’hai critto credendo che ci credessimo, beh ti chiedo solo questo “quante canne ti sei fumata?!??”
Squillò il telefono.
“Pronto. Ah, ciao Selena. Nah, mi sto annoiando e basta… te che fai? Ah sì. Che fortunata! Senti un può qua… stavo leggendo un post postato da una qua che mi pare completamente svitata o ha tanta fantasia da poter scrivere un best seller sulla fantascienza. C’è… dimmi un po’ tu… ha scritto praticamente un articolo – scambiabile per un capitolo se vuoi – su una storia di vampiri facendo riferimento all’omicidio irrisolto di quella ragazza morta qualche mese fa. Sì sì proprio quella. Dice che a ucciderle sia stato un vampiro che spiegherebbe i buchi sulla gola. Infatti è proprio quello che ho pensato anch’io. Questa qua si è fatte troppo canne è l’ha scritto solo per divertire gli altri. Già anch’io penso che l’ha scritto tanto per… Comunque… hai bisogno di qualcosa che mi hai chiamata? Sì sì l’ho fatto. Praticamente devi scambiare x con il valore ottenuto dall’y che è 3aby-45+2y e poi devi solo risolverla in funzione di x. Sì sì va bene. Mah di niente, figurati. A domani allora, ciao.”
Erano le sette e la mamma la chiamò a cenare. Dopo cena finì di fare i compiti, navigò un po’ su internet, chattò su facebook e continuò per una decina di pagine il libro che stava leggendo. Prima di andare a letto mise la mano nel cesto delle mollette&elastici per prendere un elastico per farsi la coda e lì si tagliò con il taglierino che aveva abbandonata lì in un qualche giorno remoto. Vedendo che la ferita non era né superficiale ma neanche tanto profonda si bendò con una stoffa e la lasciò lì andando a dormire.

  
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