Nostalgia.
Siamo giunti alla fine di questa raccolta (finalmente, starete dicendo)
e, per chiudere in bellezza (spero), ho voluto dedicare l’ultima strofa a
questa coppia. Perché Jill (nome che
ho assegnato all’eroina di Mystery
Dungeon II - III) e Grovyle
si meritavano qualcosa di grande. Sebbene sia una flash triste (you don’t say…?),
ci tenevo a dedicarla a questi due – a parer mio – grandiosi personaggi. In
anticipo, vi dico che si tratta di una What If?, basata sulla domanda “E se Darkrai
non avesse attaccato Jill, facendole perdere i ricordi e trasformandola
in Pokèmon, come sarebbe stata la sua avventura con Grovyle?”.
Adesso
approfitto di quest’ultima riga per ringraziare tutti coloro che mi hanno
seguita. Mi auguro che tutti questi capitoli siano stati di vostro gradimento! Grazie di cuore!
Le piccole Cose che hai dato Via
The little Things give you Away
{The little things give you away.
All you’ve ever wanted was someone to truly look up to you!}
«Eccone
un altro! Ancora due e poi possiamo riparare la Torre».
Jill
protese la sua mano verso l’Ingranaggio del Tempo, socchiudendo gli occhi per
fendere la luce accecante, e strinse tra le dita il frutto dei loro sacrifici.
Fiera di tale successo, rivolse uno sguardo ricolmo di soddisfazione al suo fedele
compagno e curvò le labbra in un sorriso raggiante.
«Tra
poco modificheremo il corso del tempo, Grovyle!»
esclamò con orgoglio la giovane avventuriera, mentre fissava quel tesoro di
vitale importanza. «Certo, il prezzo da pagare è molto alto… ma ne vale la
pena».
Come
facesse a mostrarsi così allegra e solare, nonostante fosse conscia del loro
triste avvenire, il Pokèmon non sapeva spiegarselo.
Entrambi avevano stipulato un contratto con la morte, una volta varcata la
soglia dell’ultimo tunnel temporale, e sapevano di non poter sfuggire al fato.
La
vita di tutti gli abitanti del futuro per un mondo ricolmo di pace e speranza.
Sebbene avesse accettato quella clausola, inizialmente Grovyle
era stato molto restio su ciò.
Davvero
non vi era altro modo per salvarsi? Erano destinati a non poter godere di ciò
che avrebbe comportato il loro sacrificio?
«Qualcuno
ci premierà » mormorò improvvisamente la sua compagna, come se avesse letto i
suoi pensieri, riservandogli un’espressione carica di comprensione. Nonostante
il peso gravoso di quella maledizione, sembrava non volersi affatto arrendere.
«Deve esserci per forza una ricompensa!».
Se
Jill aveva continuato a combattere, era proprio grazie a quella speranza.
Covava in sé la convinzione che un giorno tutti loro si sarebbero riuniti in
una sorta di paradiso, dove sarebbero stati accuditi e riconosciuti come eroi.
Non si sarebbero semplicemente dissolti nel nulla, come era stato loro
annunciato, e i loro nomi sarebbero stati ricordati negli anni a venire.
Doveva
essere per forza così, altrimenti lei non avrebbe affatto impugnato le armi, né
sarebbe scesa a combattere. Che senso avrebbe avuto mettersi in gioco, se non
avesse potuto poi godere quell’avvenire radioso con il suo adorato Grovyle?
Improvvisamente, tutto ciò in cui aveva
ciecamente creduto si era dissolto come polvere al vento.
Trattenne a stento le lacrime di rabbia
e dolore, mentre stringeva possessivamente il corpo quasi esanime di Grovyle a sé. Lo abbracciò con disperazione, osservando
spaurita i loro corpi svanire lentamente, in un’atroce agonia.
Mille lucine sfavillanti, quasi a
prendersi gioco di loro, li avvolsero nella loro calda luce e accompagnarono la
loro morte. Attorno a loro, come per magia, il mondo di oscurità stava
riprendendo colore. Il vento riprese a spirare: il sole sorse in tutta la sua
sfavillante bellezza e la vita ritornò in circolo, com’era giusto che fosse.
E loro? Dove sarebbero finiti quegli
eroi, che si erano sacrificati per il bene di tutti?
Sarebbero morti, Jill se n’era ormai
fatta una ragione. Sarebbero scomparsi e nessuno li avrebbe ricordati.
Pianse, singhiozzò convulsamente, e
rivolse un ultimo sguardo al suo amato amico. Neppure il suo sorriso bastò a
rassicurarla.
Stava per perdere ogni cosa - la vita e
l’amore - e nessuno gliel’avrebbe più restituita.
The little Things give you Away. Ed eccoci giunti alla fine. Come vi avevo
già detto, si tratta di una What
If? coi fiocchi. Difatti, nella prima parte
viene trattata la scoperta di un Ingranaggio del Tempo, mentre la seconda
riguarda il finale (dopo la sconfitta di Dialga). La
trama è molto semplice, quindi non mi dilungo molto in spiegazioni inutili. Diciamo
che mi è piaciuto descrivere i sentimenti di Jill e di Grovyle,
determinati eppur timorosi. Mi è spiaciuto far finire la storia in questo modo,
ossia tristemente, ma era necessario. Ammetto che, in parte, può sembrare un
finale aperto ed era proprio quello che volevo fare. In ogni caso,
neanche io so dire se sono sopravvissuti come davvero accade in Mystery
Dungeon II – III oppure no. Mi auguro che vi sia piaciuta
ugualmente, sebbene sia semplice! Spero che tutte queste flash vi siano
piaciute. A presto!
Angolino dei
ringraziamenti: Come da consuetudine, desidero ringraziare
tutti coloro che mi hanno seguita in questa raccolta. Anzitutto, volevo dare un
caloroso abbraccio a Wonder, Faint e Cheche, che mi
hanno supportata (e sopportata) per tantissimo tempo. Poi ci tenevo a
ringraziare di cuore tutti carissimi recensori che hanno commentato, ossia Monky_Blue, Ele_Pika, Nobody_. Inoltre
volevo dare un grosso bacione a Annabel
Cotton e Nivees, che mi
hanno letteralmente commossa con le loro dolcissime parole. Infine, ultime ma
non per importanza, volevo dire grazie a coloro che hanno inserito questa
storia tra le seguite/preferite/ricordate. Grazie di cuore a tutti!