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Autore: fanny80    20/06/2007    4 recensioni
il titolo credo parli da solo, Voldemort in prima persona, lui che si osserva... "...una volta il mio nome era Tom..."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia immagine si riflette insistentemente nello specchio, mi osservo e ormai non riconosco più quel riflesso, mi convinco che sono diventato ciò che ho sempre agognato, quasi immortale, al di sopra di tutti quei miseri insetti che strisciano ai miei pi

 

 

IL MIO NOME ERA TOM…

 

 

La mia immagine si rispecchia insistentemente nello specchio, mi osservo e ormai non riconosco più quel riflesso. Mi convinco che sono diventato ciò che ho sempre agognato, quasi immortale, al di sopra di tutti quei miseri insetti che strisciano ai miei piedi.

Ma ancora a volte cerco un qualche segno di ciò che ero...

Una volta il mio nome era Tom.

Quel ragazzo pieno di fobiche paure; paura di non essere all’altezza, paura, mista al desiderio, di sentirmi diverso da chiunque altro, di essere diverso, paura di me stesso… paura di morire.

Forse è proprio quest’ultima che mi ha spinto a fare tutto ciò che ho fatto, ho studiato, impegnandomi con tutto me stesso per diventare ciò che sono, per riuscire ad essere molto più che un comune mortale.

Un mezzosangue, uno di quelli che disprezzo con tutto l’odio di cui sono capace, e credetemi è davvero tanto. Quelle stesse persone che ho desiderato di cancellare da questo mondo per tutta la vita, cancellarle per poter dimenticare, per dimenticare che da bambino ho trascorso ben undici anni in mezzo ai babbani, sentendomi sempre diverso, ma non per questo inferiore.

I babbani, ironia della sorte... mio padre era uno di loro, un vigliacco, che ha lasciato mia madre a morire chissà dove tornando sotto la sicura ala protettiva della sua casa natale, piuttosto occuparsi di suo figlio, quel figlio che alla fine l’ha ucciso, dandogli una volta per tutto, ciò che meritava.

Già, un vigliacco... un codardo... questo è quello che molti pensano di me, nonostante nessuno di loro abbia il coraggio di guardarmi negli occhi, tremanti al mio cospetto.

, la paura è la migliore arma, sapete?

Lasciare che tutti, anche quelli che si illudono di esserti più vicini, abbiano il totale terrore che tu un giorno possa non avere più bisogno di loro, uccidendoli come miseri esseri, come una formica che viene incurantemente calpestata.

La paura è un’arma potente, più di una bacchetta, che a volte ti tradisce, rivelando i tuoi più piccoli segreti. Lo so cosa pensate tutti, anche voi credete che io sia un vile codardo, anche voi pensate che non possa essere altrimenti visto le vite che mi sono preso il disturbo di togliere, visto il mio tentativo di uccidere un bambino di appena un anno.

Un gesto che mi è costato troppo... tanto davvero.

Già, lo so cosa vi state chiedendo, perché un mago come me possa aver temuto per la sua incolumità a causa di un insulso bambino. Ve ne do atto, troppe cose non avevo preso in considerazione, infondo credevo che sradicare il problema alla radice, prima che diventasse grande abbastanza per essere un vero problema, fosse la soluzione ideale.

Sono sbagli che servono a non farti commettere errori simili un’altra volta, del resto anche io devo molto alle esperienze che mi hanno trasformato in ciò che sono, che mi hanno fatto ottenere la possibilità di vivere in eterno.

Ma voi non potete capire, credete di poter giudicare nella vostra ignoranza, ma non vedete, non sentite aldilà di voi stessi.

È vero, lo faccio anche io, ma per il semplice fatto che non mi interessa ciò che il mondo possa pensare, la differenza è che voi vi fermate a giudicare, io invece vado avanti e faccio ciò che devo, ciò che è giusto per me soltanto.

Non potete sapere cosa si provi, cosa significhi per uno come me pensare di diventare niente, ancora meno di niente!

Albus Silente e le sue teorie...

Ah! Quello che molti considerano il più grande mago di tutti i tempi!

Voi condividete con lui anche questo pensiero? Che la morte non sia niente in confronto a ciò che si possa soffrire nel corso di tutta una vita? Che la morte sia l’unica cosa che un essere umano, mago oppure no, non debba temere?

Lo vedete anche voi, non posso che ridere di questa affermazione, può darsi che ci sia un fondo di sensatezza in questo, forse, per coloro che cedono all’inutile teoria dell’amore, per coloro che non capiscono che al mondo noi non abbiamo altri che noi stessi.

Per quelli come voi che si lasciano prendere da un sentimento, inutile tanto quanto pericolo, come l’amore, quelli che cercano un appoggio negli altri, che si fidano, che credono basti avere intorno qualcuno che li ama per poter essere felici...

SBAGLIATO! Davvero non lo vedete? Nessuno può amarvi come voi stessi vi amate! Nessuno può amarvi tanto da non tradirvi, da non voltarvi le spalle nei momenti in cui credete con assoluta certezza che questo non potrà mai accadere.

Inutili sciocchi! È per questo che provate dolore! Che vi lasciate andare alle sofferenze conviti che siano amore! Tutto ciò che credete possa esserlo in realtà non è altro che l’involucro di qualcosa che un giorno diventerà dolore e morte!

Ma non io, io l’ho capito dal mio primo vagito, quando mia madre s’è bellamente liberata di me lasciandosi morire per uno sciocco babbano, un povero essere inutile ed inferiore che non era neanche degno di di baciarle la veste!

In nome di cosa volete sapere? In nome di quest’inutile sentimento che è Amore!

Io da allora vedo me stesso e nient’altro e non voglio morire, non voglio lasciare il mio potere, quello per cui ho tanto lottato, io non voglio essere dimenticato, voglio invece che tutto il mondo si trasformi in ciò che io stesso ho designato.

Non sarà Silente, o uno stupido ragazzino con una cicatrice a fermarmi, no, niente può farlo, neanche la morte può prendermi ormai. E se per ottenere questo ho dovuto vendere la mia anima alle tenebre, se per ottenere questo ora mi ritrovo a fissarmi in questo specchio vedendo solo qualcuno, un viso che non conosco più e che non è il mio... Beh non è poi così terribile pagare questo genere di conseguenze. Infondo non è ciò che uno specchio riflette di noi che conta, quello che davvero conta e chi siamo, ciò che davvero conta è il potere che siamo riusciti a catturare nelle nostre mani, con furbizia e con tempo.

Ed io, si beh io, non potrei essere più fiero di me stesso, quasi inizio ad amare il mio riflesso se penso che questo è ciò che tutti vedono di me, riconoscendomi nel più grande mago oscuro di tutti i tempi, quello che ha superato i limiti di ogni magia, andando oltre la morte. Quello che tutti temono e che tutti saranno costretti un giorno a servire con reverenza, perché quello sono io!

Io! Che una volta ero solo Tom, Tom Marvolo Riddle!

Io! Io sono Lord Voldemort!

 

 

Spazio autrice:

un piccolo momento di delirio, ma è la mia piccola e personale visione, una delle tante a dire il vero, fatemi sapere cosa ne pensate J

grazie a tutti quelli che la leggeranno e/o commenteranno.

Kiss Kiss

 

Fanny

   
 
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