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Autore: Calien01    02/12/2012    6 recensioni
Mi sono accorta che c era qualcosa che andava oltre il semplice apparire. Io non ero solo la Rin di questo secolo. C era qualcosa più grande di me, di te, di noi.
Dove ti ho già visto? Nei miei sogni? Possibile.
Nei miei disegni? Si, ora ricordo. Tu sei quella persona che mi veniva a far visita da bambina. Quella persona che mi ha salvato dalla morte.
Mi hai protetto fino a questo momento e veglierai su di me per sempre.
Non abbandonarmi ora che ho bisogno di te.
Non scappare via.
Amami quando prendo le decisioni sbagliate, quando non saprò di chi fidarmi.
revisione grammaticale --> 22/09/2012
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati cinque giorni da quello strano incontro.

Oggi piove, per cui devo lasciare la mia bella Honda nel garage e prendere la macchina.

Inutile dirvi che,quando sono tornata a casa cinque giorni fa, mia mamma voleva uccidermi.

Mi ha urlato contro per un paio d' ore, e quando mi ha mandato in camera mia, ha urlato per un altra mezzoretta.

Credo che qualsiasi mamma faccia cosi' con il proprio figlio, vero?

Ad ogni modo, ora sono in punizione. Per una cavolo di settimana.

Senza Iphone, Ipad e computer. Confinata nella mia camera per sette luuunghi giorni.

Se solo mamma sapesse che ho un telefono di riserva, mi squarterebbe e mi darebbe in pasto ai gatti assatanati dei quartiere vicino.

Per cui adesso mi tocca il tragitto casa-scuola senza distrazioni (alias, il bar sotto casa e la caramelleria tre isolati piu' avanti),devo dire che la mia tenera e dolce mammina a volte è peggio di Hitler quando ci si mette anima e cuore.

Non che avesse altre cose da togliermi (chi toglierebbe i libri alla propria figlia?), e poi, è stata categorica: "Userai la moto e la macchina, solo per andare a scuola, ci siamo capiti Rin?"

Da brava figlia pentita non mi toccava altro che annuire con aria sconfitta e triste, mentre il mio secondino mi elencava tutte le cose che non potevo fare.

Quindi, a parte studiare, disegnare e fare da babysitter a Bènèdicte, non ho piu' una vita sociale, non che uscissi molto con le mie amiche. A dire il vero, ancora non ho legato con nessuno.
 
è che, non mi va di legare con delle oche che passano la propria giornata a scambiarsi smalti e spettegolare su quanto sia figo il piu' carino della scuola.

Un certo Inuyasha Taisho a quanto pare, capitano della squadra di wrestling della scuola, ricco, di buona famiglia, e, a sentire quelle papere a motore: "OMMIODIO QUANTO è SEXY!!!".

Ma per favore! Poi, la Grande Papera Tibetana, ossia una certa Kikio, ha impresso sul bel (?) faccino di Taisho, il suo marchio di proprietà.

Come se quel ragazzo possa interessarsi a lei!! Lei è meschina, egoista e terribilmente piena di sè.

Ma lasciamo perdere!

Sono in macchina e guido placidamente verso la scuola, dove oltre alla grande Papera Tibetana, mi aspettano 5 ore di puro strazio. Hanno cambiato l' orario, quindi,oggi mi aspetta Giapponese, Matematica, Storia dell' arte ed Educazione Fisica.

Tutte cose viste e riviste.

Ma vabè, non voglio rovinarmi la giornata, oggi sono di buon umore, dopotutto mancano solo altri 2 giorni alla mia scarcerazione!!

Tutti questi pensieri mi distraggono, e ci mancava poco che tirassi dritto invece di svoltare a destra, dove si trova l' istituto d' arte.

"Rin, concentrazione, forza!", mi dico mentalmente.

Parcheggio, ed eccomi, davanti al piazzale. Vedo la Pecora Tibetana circondata dalle sue oche-schiave, e mi vien una gran volta di metterla sotto alla macchina, ma devo accontentarmi di incenerirla con lo sguardo e parcheggiare.

Il secondo round in classe poi. Se pensa di spaventarmi si sbaglia di grosso. Non mi importa del suo parere o delle sue frecciatine, che a proposito, non mi offendono per niente.

Due giorni fa, si è permessa di criticare la mia giacca Burberry, definendola "un panno con cui lavarci la macchina", ma si sà. la volpe quando arriva all' uva dice che è acerba.

Supero il gruppetto delle papere e mi dirigo in classe,20 secondi prima che la campanella annunci l' inizio della giornata scolastica.

Quando entro in classe, noto con stupore di non essere la prima. Una ragazza mi ha preceduta.

Strano, non credo di averla mai vista prima d' ora.

Non è la tipica giapponesina dalla pelle bianca e minuta, lei è corvina, con una bella pelle olivastra, la pelle perfetta e due occhi particolari, uno è verde, l' altro marrone cioccolato.

Non è bassa, al contrario, è alta quanto me, a differenza che lei, ha una grazia innata, una bellezza che mi fa sentire a disagio.

Sembra timida, quindi mi avvicino e le dico: "Ciao! Come ti chiami? Io sono Rin". Le allungo una mano, che lei afferra e stringe con sicurezza, intanto mi risponde: "Piacere mio Rin, il mio nome è Kagome, tu sei la ragazza nuova giusto?".

"Dovrei dire io questo, dato che è la prima volta che ti vedo", dico.

"Ahahaah, beh, il fatto che non mi hai vista prima d' ora è perchè ho partecipato ad un viaggio studio con la scuola. Sono stata a Londra per 3 settimane".

Sorrido, "Wow, io adoro Londra!Ci ho abitato per circa 3 anni, poi mi son trasferita in Francia. Dimmi, come hai trovato la città? Hai visitato The Houses Of Parlament? The London Eye? Madame Trussaud? Su racconta!".

Inutile dire che ero strafelice! Probabilmente avevo trovato un amica, un amica con cui avevo qualcosa in comune.

"Beh, ecco, diciamo che ormai conoscevo la città come le mie tasche, Londra è stupenda, mi sono letteralmente innamorata dei modi di fare degli inglesi, la loro storia, la loro cultura.."

Non fece in tempo a finire la frase che una voce dietro di noi disse: "Ecco, Kagome la svitata e la nuova arrivata stanno facendo amicizia!! Sono veramente teneramente vomitevoli!"

Quale cretina puo' aver parlato secondo voi? Esatto, la pecora Tibetana.

Non ho fatto in tempo a replicare, che il professore è entrato in classe, intimando la classe a fare silenzio e a sedersi.

Guardo Kagome, seduta due file piu' dietro, che ha un aria afflitta.

Decido di tirarle su il morale, non mi va che l' Oca numero 1 possa farla stare male, lei è simpatica e mi sembra una brava persona.

Quindi, strappo un pezzo di carta dal mio quaderno degli appunti, scrivo una frase sul foglietto e lo appallottolo, cercando il momento giusto per lancarlo a Kagome.

Il professore in quel momento di gira verso la lavagna, dandomi tutto il tempo di tirare il foglietto a Kagome.

Con una flessione del braccio degna di un giocatore di baseball, e grazie alla mia splendida mira, il bigliettino cade nell' astuccio di Kagome.

Lei alza lo sguardo spaventata e ci guardiamo negli occhi, le sorrido e le mimo un: "Su forza, leggi!".

Il professore sta riempiendo di glifi la lavanda, permettendoci di fare i porci comodi nostri, quindi Kagome ha tutto il tempo di aprire il bigliettino e guardarne il contenuto.

La vedo spalancare gli occhi e cercare di trattenersi dal ridere davanti al mio disegno di una Kikio in versione Pecora con un vestito da monaco tibetano rosso e giallo.

Si affretta a nascondere il disegnino mentre il professore si gira chiedendoci se avessimo capito cosa ci fosse scritto alla lavagna.

Mi affretto ad annuire, prendendo appunti e, queste due ore scorrono lente e inesorabili.

 

ORE 10.30

Io e Kagome stiamo ridendo come pazze sul tetto della scuola, ci siamo rifugiate li, perchè ne avevamo le scatole piene di Kikio che acclamava Taisho in palestra.

Abbiamo ancora davanti il mio disegno, e ogni volta che una di noi due lo guarda, iniziamo di nuovo a ridere con le lacrime agli occhi.

Stiamo facendo merenda quando ad un tratto Kagome mi dice: "Tu lo sai perchè Kikio si comporta cosi?"

"Uhm, bella domanda, forse perchè è stupida? O troppo piena di sè?"

Solo che invece di pensarle queste cose, le dico ad alta voce.

Lo sguardo di Kagome di vela di tristezza quando dice: "Sai, lei è stata adottata, non ha avuto una bella infanzia, è stata abbandonata in un orfanotrofio quando aveva 5 anni".

Oh, il classico clichè.

"Senti Kagome, te lo dico in confidenza, e che rimanga tra noi chiaro? Anche la sottoscritta è stata adottata, ma questo non sognifica che io debba fare la merda con tutti, solo perchè non ho avuto la fortuna di conoscere la mia mamma e il mio
papà naturali, chiaro? Un comportamento come quello di Kikio non si puo' giustificare con un -è stata adottata poverina, mostriamo pietà-, perchè proprio non mi interessa".

"Ora scusami", proseguo, "voglio andare in classe".

La lascio li', sul tetto, e me ne vado. Ho bisogno di pensare, non sono sconvolta pero' da quello che mi ha detto Kagome, anzi, sono incavolata piu' che altro.

Sono arrabbiata con me stessa perchè ho raccontanto a Kagome di essere stata adottata, che stupida!

Faccio gli scalini 4 a 4 pur di allontanarmi in fretta e cosi' mi ritrovo nell' aula di musica.

Per fortuna non c è nessuno, quindi decido di entrare. Cammino fino al piccolo palchetto, dove, disposti in ordine ci sono un sacco di strumenti musicali.

Noto con stupore che ci sono chitarre classiche, elettriche, bassi, violini, violoncelli, flauti, batterie e un piano.

Mi dirigo verso quest' ultimo, decida a suonare qualcosa che mi aiuti a distrarmi.

Mi siedo sullo sgabello e inizio ad accarezzare i tasti, fino a premerne uno. Bene, è accordato.

Mi sistemo meglio e chiudo gli occhi, iniziando a suonare una delle canzoni presenti il Final Fantasy XII.

Credo si chiami "To Zanarkand", è una canzone bellissima, dolce, carica di mille emozioni.

La suono sempre ogni volta che sono turbata. Mi aiuta a rilassarmi, diciamo che è agli antipodi della mia Honda, la dolcezza di questa canzone e l' adrenalina che provo nel guidare la mia moto, hanno l effetto di sgombrarmi la mente.

Le mie dita volano sui tasti, e la mia mente pian piano di svuota, adesso non esiste nulla, tranne io, il pianoforte e le note che si librano nell' aria.

Sorrido, ho ancora gli occhi chiusi mentre l' ultima nota riecheggia nella sala.

Sto per alzarmi quando il suono di un applauso rompe il silenzio.

Mi giro di scatto, pronta a mangiare vivo chiunque mi stesse spiando, e, quando alzo gli occhi verso la porta, incrocio un paio di occhi dorati che mi sembrano familiari.

"Ciao, Rin! Che piacevole sorpresa!!" dice.

Ci metto un po' a capire di chi si tratta.

"Yuu? Ciao! Cosa ci fai qui?"


 
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