Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: la sentinella j    02/12/2012    0 recensioni
Quando sono triste e fumo alla fine finisce sempre che scrivo. Su questo pezzo di carta elettronico quella sera ho inciso queste parole come promemoria.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E così inserì la chiave in quel momento tremendamente pesante e accese la macchina. Mise la retromarcia e partì lentamente. Volse un timido sguardo verso il cancello di casa sua per cercare qualcosa di imprecisato nei suoi occhi e girò l’angolo. Impostò la prima rapidamente e accelerò fino in seconda senza pensare a nulla, tutto d’un fiato. Sarebbe stato un viaggio lungo insieme ai suoi pensieri, a quei pensieri. Poteva quasi vederli, seduti nel posto accanto; lo fissavano. Odiava quella sensazione. Quando lo assalivano ed era da solo non c’era possibilità di schiacciarli con il peso delle chiacchere. Allora fece quello che faceva sempre in questi casi, decise di non guardarli, di ignorare la loro esistenza. Ora c’erano solo lui e la strada, non c’era motivo di guardare verso il sedile affianco.
Incrociò più volte la stessa peugeot, di un blu metallico. Pensò a quali pensieri stavano seduti a fianco di quell’altro guidatore. Da dove veniva? Dove andava? Chi l’avrebbe aspettato? Tutte queste domande erano destinate a non avere risposta. Non avrebbe saputo nulla di quel compagno di viaggio, ognuno sarebbe tornato alla propria casa incurante della condizione dell’altro. Vide l’uscita autostradale Genova ovest e gli apparve come qualcosa di inaspettato; il tempo era trascorso più velocemente del previsto. Una parte di merito apparteneva di certo a quel misterioso automobilista. Del resto, nell’oscurità si viaggia meglio in due, così aveva detto poco prima alla ragazza strana. In un attimo la macchina si era spenta, in sottofondo, come un amico paziente, la radio continuava a parlare. Salì sull’ascensore e gettando lo squardo verso lo specchio non provò stupore nel vedere i suoi occhi azzurri rigati di rosso. Una volta in casa accese il computer e iniziò a scrivere. Era sotto l’effetto di hashish ed era triste, il momento perfetto per scrivere. Le lettere sullo schermo iniziarono a inseguirsi tracciando un racconto sconclusionato, poi, all’improvviso, arrestarono la loro marcia. Ormai faceva fatica a tenere gli occhi aperti, era tempo di dormire. Si girò verso il letto e li vide distesi. I pensieri, quei pensieri, erano lì. Erano sempre stati lì. Si coricò sotto le coperte e spense lo sguardo. Ancora una volta decideva di ignorarli. Dormì.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: la sentinella j