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Autore: EarthquakeMG    03/12/2012    2 recensioni
Si sentiva quasi come fuori posto. Osservava tutta quella gente chiacchierare tranquilla, scambiarsi opinioni e punti di vista, dimostrarsi amore e sorridersi, e lui era lì; lui era sempre in disparte, perso nei suoi pensieri, con le labbra serrate e l'iPod alle orecchie, come se fosse al cinema e stesse guardando un film.
Era proprio quella la sensazione: era lo spettatore di una vita che non stava vivendo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Disappointment and Surprises



L'avevano deluso tutti.
Ogni singola persona che era entrata nella sua vita aveva fatto qualcosa che lo aveva ferito, senza neanche accorgersene tutti erano riusciti a ferire colui il quale sembrava indistruttibile ma che in realtà non lo era.
L'apparenza inganna, no? Ed era proprio il caso di Zayn.
Bastava guardarlo per pensare subito ad una persona introversa, poco sentimentale e forte; chiunque parlasse con lui lo faceva come se potesse permettersi di dirgli qualunque cosa perché lui era Zayn -l'indistruttibile- e niente e nessuno avrebbe mai potuto fargli del male.
Non era così.
A lui ogni singola parola faceva male, ogni frase detta per scherzo, ogni gesto fatto senza pensarci, ogni regalo dimenticato; a lui tutto quello faceva male anche se non lo diceva a nessuno.
Non aveva il dono della parola, lui preferiva cantare; lo si poteva incolpare per quella che era una sua caratteristica?
Non parlava mai, non perché si contenesse ma perché non aveva ancora trovato la persona giusta, perché non aveva accanto a sé quell'amico al quale dire tutto, quella persona che non l'avrebbe giudicato per alcun motivo al mondo, che non avrebbe riso di lui, che non lo avrebbe ferito con dell'ironia poco divertente, non aveva ancora trovato quella persona che l'avrebbe ascoltato anche quando da dire non aveva proprio niente. E neanche la cercava più in effetti, aveva ricevuto così tante pugnalate alla schiena che evitava di affezionarsi alle persone perché aveva paura di aggiungere un altro pugnale alla sua collezione, non aveva più bisogno di ferite...quelle che aveva non si erano ancora rimarginate.
Lui cantava. Lo faceva nei momenti più disparati: quando faceva la doccia; poco prima di iniziare a studiare; mentre preparava la colazione; prima di andare a letto; durante il tragitto per arrivare a scuola.
Era il suo modo di sfogarsi, era l'unico modo che aveva per parlare senza poter essere giudicato; nessuno ti giudica se canti una canzone che non capirà mai, no? E nessuno aveva mai neanche provato a chiedergli perché a volte cantasse dei pezzi così tristi da mettere angoscia a chiunque, tutti quelli che lo conoscevano -anche i suoi genitori- lo trovavano normale ma tutto quello non lo era.
Lui cantava perché ne aveva bisogno e c'erano dei pezzi che cantava con il magone alla gola perché erano troppo anche per lui; nessuno se ne accorgeva perché nessuno voleva farlo. Lui era uno dei tanti, era una di quelle persone troppo introverse per poter parlare con gli altri, nessuno si era mai chiesto il perché.
Quello che lui considerava un pregio -l'essere riservato ed il sapersi contenere- sembrava essere diventato il suo peggior difetto; il motivo per il quale nessuno si avvicinava più a lui; il motivo per il quale tutti credevano che con lui non era necessario parlare, che a lui non si doveva chiedere nulla, che lui non aveva bisogno di parlare. Quello che lui considerava un dono era diventato una maledizione.
Si sentiva quasi come fuori posto. Osservava tutta quella gente chiacchierare tranquilla, scambiarsi opinioni e punti di vista, dimostrarsi amore e sorridersi, e lui era lì; lui era sempre in disparte, perso nei suoi pensieri, con le labbra serrate e l'iPod alle orecchie, come se fosse al cinema e stesse guardando un film.
Era proprio quella la sensazione: era lo spettatore di una vita che non stava vivendo.
Eppure a volte si svegliava felice, fiero di essere com'era, ma bastavano le parole dei suoi genitori a fargli del male.
"Non sei solo, sei solo paranoico. Hai tanti amici!"
"Forse le persone non ti lasciano parlare perché sanno che ti senti superiore."
"Sei egocentrico!"
Cosa ne sapevano loro? Come si permettevano a giudicarlo? Eppure lo facevano sempre, giustificandosi dicendo che erano i suoi genitori e che meglio di loro nessuno poteva conoscerlo; eppure non lo conoscevano affatto, erano forse le persone che in quella terra lo conoscevano di meno.
Ed odiava la sua vita, l'odiava così tanto che si chiedeva spesso perché fosse al mondo, ma poi un giorno come tanti quella stessa vita che detestava tanto era stata sconvolta da un paio di occhi castani ed un sorriso contagioso.
Liam, così si chiamava.
L'aveva incrociato mentre passeggiava per i corridoio della scuola, aveva il viso sconvolto e si guardava attorno spaesato -alla ricerca probabilmente della sua classe-, era un viso che non aveva mai visto il suo e capì immediatamente che fosse nuovo. Non si era curato della sua presenza, era sicuro che quel ragazzo non gli avrebbe chiesto nulla, lui intimidiva la gente; forse era il suo aspetto, forse la sua espressione, non l’aveva mai capito.
«Scusami, sai dov'è la 5D?»
Eppure quel ragazzo aveva parlato e l'aveva fatto proprio con lui, si era voltato verso di lui quasi sconvolto ed aveva fatto mente locale; quella era la sua classe.
«È la mia classe, se vuoi ti accompagno.»
Aveva pronunciato quelle parole istintivamente, avvertendo la strana voglia di passare più tempo con quel ragazzo che non sembrava intimidito dal suo aspetto, dal suo essere...da lui.
Quello aveva sorriso.
«Te ne sarei grato.»
Si erano avviati in classe e Liam si era seduto accanto a lui, dopo essersi presentato ed avergli chiesto il permesso; era iniziato tutto da lì. Poi era stato un uragano di emozioni, Zayn si era ritrovato ad adorare le paranoie di Liam riguardanti le lezioni che ancora non riusciva a seguire, aveva amato i suoi sorrisi che lo facevano sentire meglio anche quando si era svegliato decisamente male, aveva iniziato ad amare anche quegli sbuffi annoiati ai quali si lasciava andare durante la lezione di letteratura. Più passavano i giorni e più sentiva di volergli bene perché nonostante quel ragazzo fosse aperto e socievole, nonostante avesse su di sé le attenzioni di chiunque, si ostinava a parlare con lui e passare ogni pausa in sua compagnia.
 
I mesi erano passati in fretta, gli esami si avvicinavano e l'ansia iniziava a salire. Erano cambiate tante cose da quando Liam era in città, bastava guardare Zayn per capire che quel ragazzo gli era entrato dentro, per capire che quel ragazzo lo aveva cambiato. Dopo aver conosciuto Liam a Zayn non importava più di quello che diceva la gente, non contava più i pugnali che aveva sulla schiena, non odiava più la sua vita, perché in quel giorno come tanti lui aveva trovato qualcuno con cui parlare; qualcuno che poteva chiamare a qualunque ora, qualcuno che scherzava con lui, che rideva con lui, qualcuno che aveva paura di deluderlo e che faceva sempre tutto quello che era in suo potere per farlo sorridere.
Ed erano quei semplici "Come stai?" o "Hai ascoltato qualche pezzo nuovo, oggi?" che lo rendevano felice perché per la prima volta qualcuno si interessava a lui, per la prima volta qualcuno non voleva soltanto sfogarsi con lui ma voleva parlare con lui, voleva raccontargli la sua vita ma voleva anche che lui gli raccontasse la sua.
Era grazie a Liam se Zayn aveva instaurato un nuovo rapporto con i suoi genitori, se Zayn cantava canzoni allegre, se Zayn rideva, era grazie a Liam se Zayn sorrideva.
Era stato deluso, aveva sofferto e pianto in silenzio, eppure era bastato davvero poco per tornare a vivere.
Era bastata una persona, un ragazzo, Liam, il suo migliore amico.




Note dell'autrice.

Hi guys!
Questa OS l'avevo scritta qualche settimana fa in un momento di sconforto totale, con Over Again alle orecchie e le lacrime agli occhi, ma non la ritenevo all'altezza.
Oggi me la sono ritrovata tra le mani e mi sono resa conto che è necessario che sia qui, è forse più importante delle altre in fondo.
Questa OS parla di Zayn ma è come se parlasse anche di me. Ogni giorno di più mi rendo conto di nascondermi dietro il personaggio di Zayn, dietro quello Zayn che ho creato e che amo così tanto, e questa OS ne è la dimostrazione. 
E' Zayn a parlare, è Zayn a sentirsi in questo modo, ma in fondo sono anch'io quella che parla.
E' quasi una biografia introspettiva, quasi come uno di quegli sfoghi che escono fuori migliori di quanto ti aspetti.
Ha un lieto fine, in realtà doveva finire parecchio male ma non ce l'ho fatta. E' come se alla fine del tunnel io avessi visto una luce e quella luce per Zayn è proprio Liam.
Niente slash. Niente coppie scoppiate. Niente amore. Per una volta ho voluto parlare dell'amicizia che spesso è molto più forte dell'amore.
Mi dileguo a testa bassa perchè non so cosa voi possiate pensare di questo.
Spero che questa OS non cambi l'idea che avete di me. (?)
See you.
MG.
   
 
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