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Autore: BeezusHope    03/12/2012    1 recensioni
La protagonista è una ragazza che, dopo esser stata lasciata dal fidanzato dopo anni e anni di fidanzamento per uno stupido motivo banale, inizia a tagliarsi. Ogni taglio presente nelle sue braccia ha una storia. Si sente patetica a farlo, ma il dolore alle braccia le fa dimenticare la voragine che le distrugge il cuore. Decide di scrivere un diario, visto che ha paura di parlare di questa cosa con altre persone, non vuole apparire patetica e depressa agli occhi degli altri, così mette sempre un sorriso finto sul viso e si limita a piangere in solitudine e a rovinarsi. Sotto quel carattere menefreghista e antipatico c'è una ragazza fragile e debole, ma nessuno si è mai preso la briga di ascoltare i suoi silenzi per capire com'è veramente.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Diario,
di solito mi sentivo stupida a scrivere i miei pensieri in pezzi di carta che probabilmente finiranno persi, ma ora non so davvero con chi altro parlarne, se lo dico a qualcuno mi prende di sicuro per stupida, infantile e chissà cos’altro. Ma tu no, perché tu non puoi parlare, altrimenti anche tu mi daresti della stupida. E forse hai ragione, anche io mi sento stupida quando faccio quelle cose, mi viene difficile anche parlarne. Il fatto è che da quando lui mi ha lasciato -per cosa poi? Perché non ci vedevamo o non parlavamo ogni giorno- mi sento uno straccio, e non riesco a fare altro che premere il coccio di vetro sulle mie braccia, ogni taglio ha una sua storia, la mia storia con lui.
Ora penserai di sicuro che sono stupida, e lo sono, ma prova a metterti al mio posto. Gli avevo dato tutta me stessa, in tutti i sensi, e lui mi aveva gettata via come una bambola di pezza. Ammetto di avere un caratteraccio, ma lo amavo, e lo amo tutt’ora. Anche se mi ostino a dire che sto bene senza di lui, solo io so davvero cosa ho in testa, e in questo momento ho la sua mancanza. Eravamo in continuo litigio, forse neanche lui sapeva il reale motivo, ma evidentemente era abbastanza per rompere il rapporto che si era creato dopo due anni insieme. Pensavo che fossimo fatti per stare insieme, per amarci e appartenerci, ma non era così. Era solo un’altra, stupida, storia d’amore senza lieto fine.
E forse è colpa della Disney, è solo grazie a lei che siamo tutte cresciute con la forte convinzione del Principe Azzurro e del lieto fine. Beh, sapete una cosa? Non esiste il Principe Azzurro, non esiste il lieto fine, non esiste l’amore infinito, anzi, non esiste proprio l’amore. E’ solo una delle tante stronzate cinematografiche che ci rifilano in tv il giorno di San Valentino.
Nessuno verrà a casa tua, sfidando la pioggia e la neve, solo per urlare alla tua finestra un ‘Ti amo’. Nessuno ti porterà su una collina per vedere il tramonto il giorno del tuo compleanno. Nessuno sarebbe disposto a darti il suo cuore se fossi in punto di morte. Nessuno farebbe di tutto pur di vederti sorridere a causa sua. Nessuno sconosciuto ti fermerebbe in metropolitana per dirti ‘I tuoi occhi illuminano tutta la città’. E nessuno –dico, NESSUNO- verrebbe a causa tua con un mazzo di rose rosse a chiederti scusa per averti fatto soffrire o arrabbiare. Perché infondo, è così che va la vita. Siamo troppo razionali per fare queste sciocchezze da innamorati. Troppo seri per rischiare una polmonite pur di vedere il proprio amore della vita anche se fuori c’è la tormenta. E’ la paura che ci frega, la paura di stare male, di soffrire, di ridursi ad uno schifo per una persona.
E’ così che sono io, uno schifo, perché anche se ho avuto paura di amare, l’ho fatto lo stesso, e ora me ne pento, non mi pento di amare, mi pento di non aver amato abbastanza, perché quando si ama, si sta meglio. Quando sei innamorato e ti svegli la mattina, sei felice di vedere il sole splendere nel cielo, perché ti ricorda il suo sorriso che illuminava la stanza, e la notte, quando vai a dormire, la luna ti ricorda i suoi occhi che riuscivano a incantarti fino a farti sprofondare nella loro profondità.
Ma l’amore è così, ti fa sentire al settimo cielo, e poi ti butta fuori facendoti finire all’inferno.
Diario, forse sbaglio a farmi del male tagliandomi, ma preferisco il dolore provocato da un taglio al dolore del mio cuore spezzato. Il pizzicore che mi provocano i tagli nelle mie braccia quando esce il sangue, quello è meglio delle fitte che mi vengono al petto e mi fanno piangere, come se volessero ricordarmi costantemente che, prima, il mio cuore stava bene, funzionava. E ora invece è solo un organo distrutto e a pezzi.
Perché questo è l’amore, la felicità prima del dolore.
E quando sei innamorato sei fottuto, perché è troppo tardi per tornare indietro, per cercare la razionalità, per non distruggerti giorno dopo giorno.

Adesso devo andare, Diario. Scriverò il prima possibile, e grazie per tutte le volte che mi ascolti, forse lo fai solo perché non hai le gambe per scappare, ma è meglio così. Non saprei con chi parlare se non avessi te.

Ciao Diario, a presto.
Con amore, La ragazza con il finto sorriso.
  
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