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Autore: Amy_Star    03/12/2012    3 recensioni
Ad occhi esterni, Blaine è un ragazzo calmo e ordinario. Peccato che nasconda il fatto di essere un lupo mannaro.
Quando Sebastian Smythe, leader di un branco di lupi, giunge in città, diventerà impossibile per Blaine mantenere il controllo della sua vecchia e ordinaria vita.
___
“Mi chiamo Sebastian,” il ragazzo si presentò.
“Blaine Anderson,” replicò Blaine per abitudine. Dovette soffocare l'istinto di non porgere la mano e stringere quella di Sebastian come gli era stato insegnato.
“Adesso, evitiamo il gioco delle negazioni tipico di un romanzo per adolescenti.” Sebastian si voltò per affrontare Blaine. “Io sono un lupo mannaro e tu sei un lupo mannaro.”
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wolf Like Me

 

 

Sebastian fu il primo a svegliarsi.

Il cielo era oscurato da nuvole grigie che nascondevano la debole luce dell’alba, aleggiava un vento freddo, che faceva muovere le fronde degli alberi intorno a loro. La foresta era silenziosa, eccezion fatta per uno stormo di uccellini appena svegliati. Ascoltò con attenzione per capire se ci fosse qualcuno nelle vicinanze; dopotutto, non molto lontano c’era una scuola piena di ragazzini. Solo dopo aver analizzato il luogo circostante, certo che non ci fosse nessuna minaccia immediata nei paraggi, rivolse le sue attenzioni verso l’individuo che dormiva tra le sue braccia.

Il corpo compatto di Blaine era premuto contro il suo, tanto da notare a malapena il cambio di temperatura, avrebbe potuto nevicare da un momento all’altro e lui non se ne sarebbe nemmeno accorto. Tutto ciò che gli interessava era quel bellissimo ragazzo e il fatto che adesso gli appartenesse per l’eternità.

Aveva la mano morbidamente adagiata sul suo petto e poteva sentire il suo respiro rilassato, lo era perfino nei movimenti. Dolcemente, si spostò per mettersi a sedere. Il suo compagno, nonostante quel gesto, continuò a dormire. Poi Sebastian si abbassò su di lui con l’intenzione di memorizzare tutti quei piccoli dettagli che adorava: le lunghe ciglia scure che sfioravano le guance, proprio come aveva sempre sognato, la pelle leggermente abbronzata ricoperta di graffi e morsi; i morsi cominciavano a sparire, tranne uno: il cerchio di denti proprio sulla base del collo. Il segno era rosso, irritato, mentre la pelle intorno stava assumendo un colore viola chiaro. In un paio di giorni il gonfiore e il rossore sarebbero spariti, e sarebbe rimasto soltanto quel marchio. Il marchio che li aveva legati insieme per sempre, il marchio che aveva fatto di Blaine il suo compagno.

Facendo una veloce ricerca localizzò i suoi jeans che, fortunatamente, erano a portata di mano. Chiamò Puck dandogli delle istruzioni molto importanti e, una volta fatto, spense il cellulare tornando a sdraiarsi accanto a Blaine.

Si fece un po’ più vicino al suo beta affondando il viso trai suoi morbidi riccioli.

Non aveva idea di quanto tempo fosse passato, ma tutto ad un tratto fu svegliato da un suono di passi. Il suo corpo scattò subito sull’attenti; i suoi pensieri erano concentrati unicamente sul proteggere il suo compagno da qualsiasi minaccia.

Stava già formulando mentalmente dei piani su come disfarsi dell’intruso, quando captò l’odore di Puck. Si rilassò immediatamente, ma si accorse di un altro problema: ad ogni passo che faceva si avvicinava sempre di più a loro, e odiava l’idea che qualcuno potesse vedere Blaine in quel modo, completamente nudo e vulnerabile dopo una notte di sesso sfrenato. Non voleva condividere quel Blaine con nessun altro; tuttavia, l’altra alternativa era di separarsi da lui e andare incontro a Puck, e il pensiero di perdere quel contatto fisico era comunque inaccettabile. Dopo una rapida lotta interiore, Sebastian cominciò a scostarsi da Blaine; il beta emise un mormorio di protesta quando provò a sgusciare via senza svegliarlo. Alla fine, si chinò per lasciargli un bacio sulla spalla, mormorandogli dolcemente che sarebbe tornato a breve.

Se una settimana prima gli avessero detto che si sarebbe ritrovato a coccolare un amante con baci e parole sdolcinate non ci avrebbe assolutamente creduto. Eppure, ecco che adesso si stava lentamente allontanando da Blaine pentendosene ogni secondo di più. Ma prima risolveva la situazione, prima poteva tornare da lui. Non si preoccupò di indossare dei vestiti, dal momento che quelli della sera prima erano sporchi, e poi non gli importava di essere visto nudo da Puck.

La ricerca dell’altro alfa durò poco: lo trovò mentre vagava per i boschi portandosi in spalla un grande borsone nero. Sebastian esitò un momento per assicurarsi che fossero da soli, e poi si schiarì la voce come per annunciare la sua presenza. Puck si voltò da un lato, trovandosi faccia a faccia; gli rivolse un’occhiata veloce, indugiando sui lividi rossastri del suo petto, ma non disse una parola. E Sebastian non sentiva il bisogno di dargli spiegazioni, perchè non si vergognava affatto: avrebbe portato fieramente qualsiasi marchio gli avesse dato Blaine.

Divertito ieri notte?” Chiese Puck.

A dire il vero, sì.” Rispose Sebastian con tono tranquillo.

Ci sei solo andato a letto, vero?” Chiese guardandolo confuso, “O ti sei... insomma...”

Non disse nulla, e fu una risposta più che sufficiente. Puck imprecò sottovoce, per poi scoppiare in una risata. “Se Quinn fosse qui sai benissimo cosa direbbe.”

Non sono interessato a quello che mi direbbe Quinn," commentò con voce ferma.

Lo so," borbottò l’altro, annuendo, “Ma devi sentirlo comunque. Sebastian, sei sicuro di non aver commesso un grave errore?”

Hai qualche problema con Blaine?” Mormorò aggrottando le sopracciglia verso l’Alfa.

Cosa? No!” Esclamò immediatamente, “E’ un tipo giusto per essere un Randagio. Voglio dire, gli Anziani e il resto del Branco non saranno molto entusiasti. In pratica siete fuggiti insieme.”

Sono d’accordo che sia successo all’improvviso," ammise, riluttante, “Ma mi è stato insegnato di non andare mai contro a ciò che vuole il mio lupo.”

E che mi dici di te?” Ribattè Puck, “Sebastian vuole Blaine?”

Sì,” la sua risposta fu immediata. Da quello, Puck capì che al suo leader non interessasse giustificarsi in nessun modo. Probabilmente, avrebbe ignorato qualsiasi altro argomento di discussione. Se Quinn fosse stata lì avrebbe saputo cosa dire, o come farsi ascoltare da lui. Per sua sfortuna era troppo impegnata nel suo momento post accoppiamento.

Ho fatto quanto mi hai chiesto," Puck passò il borsone a Sebastian, “Davvero non vuoi tornare alla riserva?”

Voglio stare da solo con Blaine," il ragazzo lo raccolse facilmente, facendolo scivolare lungo la spalla, “Non saremo troppo lontani. La casetta, tecnicamente, rientra nei territori del Branco. Come stanno gli altri?”

Tutti sistemati e accoppiati," Puck fece una smorfia. “Spero tu sappia che sono incazzato con te. Mi avevi detto che avremmo superato tutta questa cosa insieme. Adesso sarò l’unico lupo single, circondato da coppiette novelle.”

Sebastian commentò con un sorrisetto. “Immagino tu debba trovarti un compagno.”

Non direi," borbottò lui, “Non mi interessa proprio avere altri rompimenti di scatole.”

Beh, contento tu,” Sebastian gli diede una piccola pacca sulla spalla, “Io adesso vado a passare un intero mese di sesso ventiquattr’ore su ventiquattro. Tieni d’occhio gli altri al posto mio.”

Sebastian rise quando Puck lo mandò a quel paese con il dito medio sollevato, per poi vederlo scomparire nella foresta. Aspettò che non fosse più nei paraggi per tornare indietro dal suo compagno.

 

 

Quando Blaine si svegliò, Sebastian non c’era.

Si alzò velocemente a sedere in cerca del suo compagno. Non riusciva a vederlo da nessuna parte, ed era impossibile fare affidamento sul suo olfatto: l’intera area in cui avevano fatto l’amore numerose volte era riempita loro profumo. Blaine avvampò, mentre ricordava in modo dettagliato tutta la notte precedente: in totale lo avevano fatto cinque volte. Da Sebastian che lo prendeva da dietro a Blaine che stava sopra, e poi con lui che lo era stato spinto contro un albero. Per l’ultima volta Blaine era rimasto accasciato al suolo, esausto, mentre Sebastian era entrato in lui con dolcezza e attenzione.

Al ricordo di quelle immagini il marchio sul collo di Blaine pulsò dolorosamente. Con una mano andò a sfiorare la pelle intorno, ancora incredibilmente sensibile: si chiese se si sarebbe sentito in quel modo ogni volta che avesse toccato quel marchio, la prova che apparteneva a Sebastian.

Si sentì al sicuro e completo, ma solo fino a quando non si rese conto che Sebastian non era ancora tornato. Fu colto da una fitta al petto; il suo corpo diventò pesante, estraneo a se stesso, come se si stesse lentamente svuotando. Sebastian gli aveva detto che essere lontani dal proprio compagno poteva provocare delle conseguenze a livello fisico, ma non si era mai immaginato che fosse così terribile. Era un dolore che andava oltre la semplice mancanza verso qualcuno.

Si alzò in piedi lentamente, e con difficoltà. Il suo corpo stanco protestò per il movimento improvviso, ma Blaine lo ignorò completamente. Senza nemmeno preoccuparsi del fatto che fosse nudo, cominciò a cercare indizi che gli dicessero dove fosse andato. Ma dopo non aver trovato nulla, la sua mente fu pervasa da un milione di scenari orribili: e se Jeremiah li avesse rintracciati e lo avesse attaccato? E se Sebastian era da qualche parte, ferito? Oppure, forse, aveva deciso di abbandonarlo? Ogni pensiero era più tremendo del precedente e Blaine cominciò a sentirsi male tanta era la preoccupazione.

Preoccupazione che sparì nel momento in cui sentì un paio di braccia circondargli il corpo.

Ti sono mancato?” Sussurrò Sebastian contro al suo orecchio.

Blaine non rispose verbalmente, si sciolse direttamente contro di lui. La sensazione dei loro corpi vicini lo rilassò all’istante e il profumo familiare di Sebastian riempì i suoi sensi; il suono della sua voce ancora un po’ roca per il sonno riecheggiava nelle sue orecchie e il calore della sua pelle lo riscaldò completamente. Finalmente, era di nuovo completo.

Dove sei stato?” Gli chiese, prima di appoggiarsi completamente a lui.

Dovevo occuparmi di una cosa," Sebastian gli baciò la guancia in segno di scuse, per poi scendere verso il basso. Quando raggiunse il marchio gli bastò soltanto sfiorarlo appena per trasformalo in una poltiglia indistinta, bastò soltanto il respiro caldo contro il suo collo e Blaine si era già eccitato. Ovviamente, Sebastian dovette peggiorare ancora di più la situazione cominciando a mordere la parte di pelle sensibile, e a lui scappò un gemito sommesso.

Sei perfetto così," mormorò Sebastian, facendo vagare le mani sul petto, per poi scendere sui fianchi.

Mi vuoi?” Lo canzonò.

Sì," gemette Blaine. Provò ad avvicinarsi verso la sua crescente erezione, ma l’alfa lo tenne fermo per i fianchi. Blaine fece un verso di protesta, ma smise di resistere alla stretta.

Non ora,” Sebastian lasciò un bacio a stampo sul suo marchio, mentre si allontanava, “Dobbiamo andarcene in fretta.”

Ma perchè?”

Blaine si voltò, incrociando il sorriso tenero dipinto sul suo volto. Sfortunatamente, guardare Sebastian rese il tutto ancora più difficile. I suoi capelli castani erano ancora scompigliati dalla nottata, e lui voleva soltanto passarci una mano attraverso. I suoi occhi dorati scorsero famelici tutto il corpo di Sebastian, indugiando particolarmente sulla lunga, sottile linea rossa sul suo petto. Quest’ultimo provò un moto di orgoglio quando vide Blaine riconoscerlo come suo; era il suo modo per rivendicarlo. Per dimostrare che l’alfa appartenesse a lui, e a lui soltanto.

Non guardarmi in quel modo, Killer, dobbiamo muoverci.”

Quale modo?” Blaine sfogò tutta la sua frustrazione quando vide l’altro allontanarsi.

Quel modo che sembra che tu sia la preda pronta ad essere divorata," rispose lui con disinvoltura chinandosi verso il borsone nero.

Blaine protestò debolmente dicendo: “Non posso farci niente.”

Nemmeno io,” Sebastian gli rivolse uno sguardo compiaciuto, “Ma non puoi fare il lupo cattivo quando dobbiamo togliere le tende.”

Posso chiedere di nuovo perchè?" borbottò.

Siamo troppo allo scoperto," Sebastian estrasse una maglietta dal borsone e la indossò, con grande delusione di Blaine. “Voglio andare in un posto privato e al sicuro, dove nessuno può interromperci.”

Nessuno viene fin qui," tentò di protestare lui. La parte logica di sé sapeva bene quanto Sebastian avesse ragione. Dopotutto nemmeno lui voleva passare il mese successivo in quei boschi. Tuttavia, la sua mente non era incentrata sulla sua parte razionale, ma sul fatto che Sebastian si rifiutasse di stare con lui.

Verranno," gli passò un paio di pantaloni e una maglietta. “Una volta che sentiranno delle urla di piacere.”

Posso fare piano," ribattè Blaine con tono lamentoso, mentre indossava i vestiti.

Se riesci a fare piano allora non sto facendo bene il mio lavoro.” Quella risposta lo fece arrossire.

Una volta che furono entrambi vestiti, Blaine guardò Sebastian raccogliere la loro roba e infilarla nel borsone, facendo attenzione a mettere da parte cellulare e portafogli. Fatto quello, si voltò verso di lui con un piccolo sorriso, porgendo la mano all’altro ragazzo. E Blaine si sentì un po’ in imbarazzo, il che era abbastanza stupido, considerando tutto quello che era successo la notte prima. Ma tenersi la mano non era tanto azzardato, piuttosto era intimo, in modo diverso.

Arrossì ancora di più quando Sebastian sollevò le loro mani intrecciate per baciargli dolcemente le nocche. Gli fece dimenticare tutto il discorso di prima; adesso voleva soltanto strappare i vestiti del suo Alfa.

Andiamo, Killer.” Sebastian lo strinse di più a sè, “Prima arriviamo a destinazione e prima potremmo essere perennemente nudi.”

Il viaggio fino alla macchina di Sebastian fu vago. Sinceramente, Blaine non si preoccupò nemmeno di fare attenzione a qualsiasi cosa ci fosse intorno a loro: aveva occhi solo per lui. E di solito si sarebbe imbarazzato considerando quanto lo stesse palesemente ammirando, ma adesso loro due erano compagni. Era quasi sicuro che quello gli consentisse una sorta di via libera per cose del genere, e se così non fosse stato, allora Sebastian avrebbe dovuto abituarcisi.

Mentre erano in viaggio ci fu un silenzio accogliente; in un altro momento Blaine lo avrebbe apprezzato con felicità, ma adesso continuava a provare delle scariche di energia elettrica lungo tutto il corpo. Era come se avesse bevuto cinque caffè: sarebbe stato in grado di correre una maratona. Era in ansia e allo stesso tempo emozionato per qualcosa che non riusciva nemmeno a capire bene. Ad ogni modo, stare fermo e calmo era praticamente impossibile.

Dove stiamo andando?” Domandò, rompendo quel silenzio.

In una riserva, ma non quella principale," rispose Sebastian. “Abbiamo una casetta per la caccia in mezzo al bosco.”

Lo sai, i film horror iniziano tutti così," commentò sarcastico. L’altro gli rivolse un sorrisetto. “Considerando che di solito siamo noi i cattivi dei film, direi che ci è andata bene.”

Blaine scosse la testa ridacchiando, prima di chiedere: “Per quanto?”

Ricevette un’altra occhiata, non esattamente ansiosa, ma quasi titubante.

Un mese.” Disse, con voce sommessa. “Ricordi quando ti ho detto che dobbiamo passare più tempo possibile insieme fino alla prossima luna nuova?”

Blaine si sistemò meglio contro il sedile della macchina. “Oh. Non pensavo dicessi sul serio.”

Ero completamente serio”. Sebastian fermò la macchina di fronte al semaforo rosso, e ne approfittò per voltarsi e guardarlo dritto negli occhi. “A cosa stai pensando?”

Il ragazzo si prese un momento per raccogliere le idee. Avrebbe dovuto sembrargli tutto strano; praticamente la scorsa notte si era sposato, e non aveva nemmeno finito il liceo. Sarebbe dovuto impazzire, ma invece non era così. Tutto ciò che fece fu guardare di rimando gli occhi blu-verdi di Sebastian pieni di preoccupazione e quello bastò per fargli capire di non aver commesso un errore. In fondo, la sua vita aveva cominciato a cambiare dalla prima volta che si erano incontrati. Quella vita fatta di maschere e esseri umani stava già scivolando via; a Blaine non interessava più la scuola, o come comportarsi in pubblico per tenere al sicuro il suo segreto. I suoi pensieri, adesso, erano più incentrati sul lupo dentro di lui e sul Branco. Tuttavia, non importava quanto la sua parte da lupo lo desiderasse, non era così facile cancellare quella ancora collegata al mondo umano.

Non formulò una vera risposta solo fino a quando la luce del semaforo diventò verde, e Sebastian fu costretto a voltarsi di nuovo verso la strada.

Non sono arrabbiato," affermò Blaine. “Ma non so come fare per la scuola.”

Non ci tornerai," dichiarò lui, con estrema semplicità.

Blaine fu piuttosto risoluto nel dire:“Senza offesa, ma non voglio essere uno che ha mollato il liceo.”

Faremo in modo che tu ottenga un equivalente," rispose Sebastian. “Ma non puoi tornare in una scuola pubblica.”

Finirò il liceo come voglio io," la sua voce era ferma. “Manca solo un mese al diploma.”

Un mese che passerai insieme a me," ribattè quasi subito. “Ti ricordi come ti sei sentito quando me ne sono andato per cinque minuti? Immaginati affrontare un giorno intero in quello stato.”

Beh allora farò il GED.”

Non vuoi proprio cambiare idea, vero?” Sul volto di Sebastian comparve un piccolo sorriso.

Temo proprio di no,” Blaine fece scivolare la mano lungo quella del compagno, stringendola con affetto. “Sei mai andato a scuola?”

Non con umani," gli occhi dell’Alfa vagarono da Blaine alla strada. “Io e il resto del branco siamo stati istruiti a casa. Da giovani non riuscivamo a controllare i nostri lupi, e le probabilità di farci scoprire dagli umani erano troppo alte.”

Io ce l’ho fatta," fece notare l’altro.

Sì, tu sei un’eccezione. Anzi, si può dire che tu abbia anche troppo controllo. Invece di assecondare il tuo lupo, l’hai incatenato.”

Diciamo che sono più maturo di te," ribattè divertito.

Disse quello che voleva rimanere nel bosco perchè mi voleva così tanto da non saper resistere.”

Imbarazzato, Blaine avvampò completamente di fronte a un Sebastian che era anche sin troppo compiaciuto di se stesso.

E come farò con i miei? Tornerò a casa, o starò con te?”

Quella non è più casa tua, Blaine. Il tuo posto è con me e con il branco.”

Quelle parole furono dette in modo deciso, ma lui riuscì a leggere una vena di scuse celata sotto di esse. Certo, questo non gli impedì di rimanere completamente attonito; adesso la situazione era diventata improvvisamente più reale. Non aveva mai pensato che accoppiarsi con Sebastian significasse abbandonare sua madre.

Lo so che non è facile," la mano di Sebastian si irrigidì brevemente sopra al cambio. “E’ successo tutto troppo in fretta e, a essere sinceri, abbiamo saltato un paio di tappe.”

Blaine si voltò verso il suo compagno; aveva i muscoli tesi, e la mascella serrata. I suoi occhi erano blu scuro, e sembravano rifiutarsi di osservarlo un’altra volta. Vederlo così agitato lo preoccupava.

Ammetto che è quasi tutta colpa mia," mormorò l’Alfa. “Ma ti prometto che troveremo un modo per far funzionare le cose.”

Lo so.” Blaine strinse affettuosamente il suo braccio destro. “E’ solo che sono tante cose da assimilare tutte in una volta.”

Sembrò rilassarsi immediatamente di fronte a quel contatto e a quella risposta e sapere di avere un effetto simile su di lui gli provocò un brivido lungo tutta la schiena.

E poi non è tutta colpa tua," aggiunse, con tono severo. “Mi hai dato la possibilità di andarmene, e io non l’ho colta.”

Ti penti di non averlo fatto?” Sebastian lo chiese con un tono che voleva sembrare del tutto naturale. Blaine rispose sinceramente: “No. Volevo stare con te.”

Bene,” Il ragazzo sorrise, sollevato.

A dire il vero," le dita di Blaine cominciarono a scorrere verso il basso, fino a toccarlo delicatamente da sopra ai pantaloni. “Voglio stare con te anche adesso.”

Blaine.” Sebastian pronunciò il suo nome come se fosse un avvertimento, mentre tentava di rimanere concentrato sulla strada.

Sì?” rispose lui con sin troppa innocenza.

Il ragazzo non gli diede una risposta verbale; tutto ad un tratto, sviò bruscamente con la macchina fino a parcheggiarla ad un lato della strada. Il movimento improvviso fece quasi perdere l’equilibro a Blaine, e Sebastian ne approfittò per sporgersi verso di lui, senza nessun avvertimento, e catturare le sue labbra in un bacio. Era così sorpreso che all’inizio non rispose nemmeno al contatto; un gemito caldo gli morì in gola, quando sentì la sua lingua tracciargli il contorno della bocca. Provò un irrefrenabile moto di sollievo quando si sentì afferrato per i riccioli per inclinare meglio la testa e approfondire ancora di più il bacio. Era del tutto perso dentro a quelle dolci carezze delle labbra di Sebastian sulle sue; con sua grande sfortuna, però, il bacio durò troppo poco secondo il suo gradimento: Sebastian si scostò da lui, ma solo di un paio di centimetri.

Smettila di distrarmi," ordinò, ma dal ghigno sul suo viso capì che non fosse poi così serio.

Non credo che ti dispiaccia così tanto," rispose allora Blaine.

Mi farai impazzire," Sebastian sfiorò dolcemente le labbra contro le sue. “E di solito lo adorerei, ma adesso dobbiamo andare in un posto in cui non rischiamo di fare un incidente.”

Va bene," Blaine sospirò con tono melodrammatico, prima di sorridere. C’era di nuovo quella sensazione; era come volare e cadere allo stesso tempo. All’improvviso non gli importava più del resto del mondo, ma solo di Sebastian.

Dovresti chiamare tua madre," disse il ragazzo, una volta tornati al centro della strada.

Dovrei dirle che noi ci... “ Blaine non riuscì a finire la frase, e fece un cenno imbarazzato indicando loro due.

Credo che sia meglio," detto quello, gli mise in mano il telefono.

Blaine fece un respiro profondo, cercando di calmare i nervi che lo stavano logorando dentro. Non si era assolutamente pentito di nessuna cosa fatta insieme a Sebastian, ma si sentiva comunque in colpa. Aveva trasgredito gli ordini scappando di casa, di nuovo, per andare allo Scandals con Sebastian, senza nemmeno tornare a dormire. E adesso doveva spiegare a sua madre che si era accoppiato con un altro lupo. Non sarebbe stata una conversazione piacevole.

Decise di farla finita il più presto possibile, e così digitò velocemente i numeri sul telefono e aspettò che sua madre gli rispondesse; non ebbe idea di quanto fosse realmente teso fino a quando Sebastian afferrò la sua mano libera e lui si ritrovò a sobbalzare sul sedile. Gli rivolse un sorriso tremolante, ma riconoscente, e poi tutta la sua attenzione fu catturata dal suono della voce di sua madre.

Pronto?”

Mamma? Sono io, Blaine.”

Per un momento pensò di darsi uno schiaffo in fronte perchè sicuramente lo aveva capito da sola.

Lo so, tesoro," la sua voce sembrò stanca, ma intenerita. “Deduco che non ti trovi nel tuo letto.”

Mamma, io...”

Va bene,” non sembrava arrabbiata, piuttosto, rassegnata. “Sei abbastanza grande per fare le tue scelte.”

G-Grazie," mormorò Blaine. “Sapere che la pensi così è molto importante per me, visto che...”

Non riuscendo a continuare, si ammutolì. Le parole si erano come incastrate in mezzo alla gola, e nemmeno la forte stretta della mano di Sebastian contro la sua bastò a rassicurarlo.

Visto che cosa, Blaine?” Chiese sua madre, preoccupata.

Visto che ieri notte mi sono accoppiato con una persona.”

Dall’altra parte del telefono arrivò soltanto un lunghissimo silenzio. Blaine si voltò verso Sebastian senza speranza, non aveva la più pallida idea di cosa fare.

Oh Dio... Non dirmi con quel Randagio...” Bisbigliò sua madre in preda al terrore.

No," si affrettò a dire- “Non con lui. Ti ricordi il ragazzo di cui ti ho parlato? Sebastian Smythe, è con lui che mi sono accoppiato.”

A quella dichiarazione il corpo di Blaine fu pervaso da un piacevole calore; il fatto che fosse il compagno di Sebastian rendeva l’intera situazione molto più facile da gestire.

Smythe?” La voce della donna era attonita. Blaine annuì in risposta, prima di ricordarsi che era al telefono e sua madre non poteva vederlo. “Sì, con Sebastian.”

E lo volevi?” Parlò con un tono talmente affilato che lo fece trasalire. “Ti ha costretto a farlo?”

Non ho mai desiderato così tanto qualcosa in tutta la mia vita," rispose Blaine, con sincerità. Sebastian sollevò la mano intrecciata alla sua per lasciare dei teneri baci sulle dita.

Allora va bene," sua madre sembrava risollevata.

Mamma, io volevo-“ Ma fu interrotto da un trambusto in sottofondo, mentre sua madre diceva con fare distratto: “Blaine, devo andare.”

Lo capisco, ma devi sapere che non ci vedremo per-“

Un mese," rispose lei, quasi divertita. “Conosco bene tutti i dettagli dell’accoppiamento. Stammi bene tesoro.”

Non fece nemmeno in tempo a salutarla che la linea era già caduta bruscamente.

Per fortuna è andata bene," commentò Sebastian; non si preoccupò minimamente di fingere di non aver sentito.

Sì, è vero," mormorò Blaine, ma una parte di lui non ne era del tutto convinta. Stava cominciando a sospettare che sua madre gli nascondesse qualcosa.

 

 

Il viaggio fino alla casa lo aiutò a distrarsi da quella telefonata; passarono per una strada sterrata che aveva tutta l’aria di non essere stata attraversata da anni. Il terreno era così messo male che furono costretti a lasciare la macchina e fare il resto del tratto a piedi, anche se a Blaine non dispiacque più di tanto. Intanto, il sole di mezzogiorno cominciava a spuntare da sotto le nuvole; si prospettava una bella giornata, una da passare fuori all’aria aperta, ma le intense occhiate che Sebastian continuava a mandargli sembravano suggerire che non sarebbero usciti per un bel po’.

La casetta era proprio in mezzo al bosco, circondata da alberi. Era un’abitazione di un piano solo, grande grossomodo quanto il soggiorno della Riserva, ma era perfetta per due giovani lupi che non avevano molto interesse a stare separati. Il pavimento era una grande lastra di parquet; anche la mobilia era fatta di legno, ma a giudicare dalla manifattura non sembrava alla portata di molte persone comuni. Blaine vide allora la grande finestra aperta, da cui entrava l’aria.

Puck," suggerì Sebastian una volta notata la sua espressione confusa, “L’ho fatto venire qui prima per sistemare la casa per noi due.”

E’ stato molto gentile," commentò lui. Poi, visto che faceva troppo caldo per indossare vestiti, decise di togliersi la felpa.

Molto," mormorò Sebastian con tono distratto, mentre con gli occhi continuava a fissare il petto nudo di Blaine.

Quindi mi fai fare un giro o-“

Il resto della domanda gli morì in gola, perchè subì una sorta di placcaggio da parte di Sebastian; l’impatto contro il suo corpo fu talmente forte da farlo quasi cadere a terra, ma fortunatamente l’altro ragazzo lo prese in tempo; solo per sollevarlo e metterselo in spalla.

Sebastian!” Esclamò Blaine, che non sapeva se urlare o ridere. “Che stai facendo?”

Ti faccio fare un giro," Sebastian mantenne salde le sue gambe con un braccio. “Questa è la cucina.”

Che sono sicuro essere incantevole," Blaine tentò di dimenarsi, ma la presa di Sebastian era troppo salda. “Ma da qui l’unica cosa che riesco a vedere è la tua schiena.”

Stiamo insieme da nemmeno un giorno e già ti sei stancato del mio sedere," sospirò, affranto.

Sai, quelli sono più una tua fissa," ridacchiò.

Il tuo è particolarmente bello," per rimarcare il concetto gli diede una pacca leggera. “Comunque la parte migliore del giro è la camera da letto.”

Ma davvero," Blaine roteò gli occhi al cielo, ma non riuscì a trattenere un sorriso.

Davvero," disse Sebastian, mentre si incamminava.

E cos’è che la rende così fantastica?”

Beh, non è tanto la stanza in sé, quanto la compagnia.”

Senza nessun altro tipo di avvertimento Blaine fu lanciato sul letto soffice e morbido; fece appena in tempo a riprendersi che Sebastian saltò su di lui, sfilandogli i pantaloni. Il primo scoppiò a ridere interdetto. “Siamo in casa da due minuti e sono già nudo”.

Dovrai farci l’abitudine," disse Sebastian, mentre si sfilava la maglietta, “Questo è ciò che faremo per la maggior parte del tempo.”

Non se ne lamentò affatto; invece, tiro a sè il compagno per un bacio. Gemette soddisfatto quando le loro labbra si incontrarono in un contatto famelico, tremando dal piacere di sentire i loro corpi premuti insieme pelle contro pelle.

Non ci annoieremo?” Canzonò Blaine, guardando Sebastian disfarsi dei suoi jeans. Quest’ultimo emise un borbottio contrariato, mentre lo faceva voltare sullo stomaco. Blaine strinse le lenzuola completamente rassegnato, sentendo il compagno baciargli tutta la schiena. Stare insieme in quel modo era perfetto, ma voleva di più.

Sebastian," bisbigliò, quando l’Alfa si scostò da lui.

Dubito che ti annoierai," disse con voce roca. “Ho un sacco di idee per noi due.”

E Blaine voleva dire qualcosa di intelligente in risposta, ma ogni pensiero gli morì tra le labbra quando avvertì l’erezione di Sebastian strusciare contro la curva del suo sedere; cominciava a pensare che avesse ragione riguardo al non annoiarsi assolutamente.

 

 

Diverse ore dopo, il letto era illuminato dal bagliore del tramonto che filtrava dalle finestre; la trapunta era stata calciata via durante la loro ultima sessione a letto, così da restare con soltanto delle lenzuola stropicciate. Il sole del tardo pomeriggio illuminava il petto di Sebastian, rivelando i riflessi dorati della sua peluria; il suo volto, nel bel mezzo del sonno, era sereno e rilassato. Blaine si prese tutto il tempo necessario a memorizzare i vari nei sul collo e sul petto, sfiorandoli uno ad uno, collegandoli tra di loro come per creare una sua costellazione personale.

Blaine era sicuro che stare lì con Sebastian fosse il paradiso.

Avrebbe potuto passare tutto il giorno in quel modo senza mai annoiarsi; il suo cuore era felicissimo di trovarsi lì, di non aver sofferto invano, dopo tutto quello che avevano passato e che li aveva portati fino a quel punto, insieme. Blaine sarebbe rimasto al fianco di Sebastian fino alla fine dei suoi giorni. Si ritrovò inavvertitamente a sorridere, di fronte a quel pensiero. Per la maggior parte della sua vita aveva dovuto accettare il fatto di essere solo, di essere diverso da tutti gli altri. Adesso aveva Sebastian. Si chinò su di lui per baciargli dolcemente la fronte, ricavando un mormorio soddisfatto dall’Alfa.

Niente avrebbe potuto rovinare quel momento.

Poi, squillò il cellulare.

Si affrettò a rispondere, non volendo svegliare Sebastian; dopo un momento di confusione si ricordò di averlo visto nella tasca esterna del borsone. Cercò frettolosamente nella pila di vestiti per poi rispondere senza nemmeno pensare di leggere chi fosse sul display.

Pronto?”

Ci fu una pausa, e si chiese se l’interlocutore avesse riattaccato, fino a quando non sentì: “Dove sei, Blaine?”

Nonostante il calore provocatogli dai raggi del sole, provò un brivido freddo al suono della voce di Jeremiah.

Jeremiah," disse, tentando di risultare indifferente. “Come hai avuto questo numero?”

Mi hai lasciato Blaine," la sua voce sembrava vicina al pianto. “Mi hai lasciato da solo.”

Sebastian ti ha detto di andartene," gli ricordò. “Devi smetterla, o la prossima volta ti ucciderà.”

Sebastian," Jeremiah sputò quel nome come se fosse veleno. “Quel bastardo ti ha portato via da me.”

Blaine fece un respiro profondo, per trattenere un imminente urlo di frustrazione.

Sebastian non mi ha portato via," spiegò a denti stretti. “Ho scelto io di stare insieme a lui.”

Ti ha preso con sè!” Urlò. “Non è giusto, ha impedito di accoppiarci l’altra notte.”

Jeremiah...”

Ma okay,” sembrava parlare con se stesso, adesso. “Possiamo farlo il prossimo mese. Dobbiamo soltanto sbarazzarci di quel bastardo...”

Jeremiah," cercò di interromperlo, ma invano.

Magari posso dar fuoco alla loro casa. Questo farà capire che-“

Prima che potesse dirgli quanto fosse una pessima idea, il cellulare gli scivolò di mano; si voltò indietro trovando un Sebastian sveglio e, soprattutto, particolarmente seccato.

Jeremiah? Sono Sebastian.” Si adagiò comodamente trai cuscini, come se fosse una normale conversazione con qualcuno che aveva intenzione di ucciderlo. “Ti ricordi ieri notte, quando ti ho detto di andare via? Ecco, non era un consiglio amichevole, era una minaccia. Ti conviene sparire prima che io decida di porre fine alla tua miserabile esistenza.”

Blaine lo fissò nervosamente, mentre lui ascoltava pazientemente la risposta di Jeremiah; ad un certo punto si voltò perfino verso di lui roteando gli occhi al cielo, probabilmente perchè il lupo aveva cominciato a straparlare.

Interromperò quella che sono sicuro sia una deliziosa descrizione dei miei difetti per dirti che è troppo tardi.”

Sebastian accarezzò dolcemente il marchio di Blaine in fase di guarigione; quest’ultimo sussultò al contatto, facendo sorridere l’Alfa del tutto soddisfatto.

Blaine è mio. L’ho rivendicato la scorsa notte, il che vuol dire che io ho vinto e tu hai perso. Quindi ti conviene smetterla di rompere il cazzo e lasciare Blaine in pace, o ti ucciderò. Buona giornata.”

Un attimo dopo aveva riattaccato la chiamata, passando il cellulare a Blaine.

Problema risolto," disse con tranquillità.

Ne sei sicuro?” Chiese Blaine. “Mi era sembrato piuttosto serio.”

Beh anche io lo sono.” Gli cinse la vita con entrambe le mani, avvicinandolo a sé. “Se non ti lascia in pace andrò davvero ad ammazzarlo.”

Mi dispiace per questa situazione," Blaine si accoccolò al suo fianco. “Non dovresti occuparti dei miei problemi.”

I tuoi problemi sono anche i miei," rispose, passando una mano trai suoi capelli. “E poi non è così strano per un Alfa competere per avere un potenziale compagno.”

Blaine emise un mormorio di comprensione, anche se non aveva capito molto bene se fosse vero, o se stesse cercando di farlo stare meglio. I due stettero abbracciati per diversi minuti, semplicemente, godendo della presenza dell’altro; il Beta stava quasi per addormentarsi, quando Sebastian scivolò sulle coperte, appoggiando la testa alla sua spalla.

Mi piace da morire il tuo odore di adesso," sospirò compiaciuto, annusandogli il collo.

Di adesso?” Domandò assonnato, ma incuriosito da quella precisazione.

I nostri odori sono mischiati insieme," rispose, baciandogli sommessamente la mascella. “Posso annusarmi su di te.”

Ed è una cosa buona?” Ribattè lui.

Molto buona," le labbra di Sebastian salirono fino alla guancia. “Adesso mi appartieni.”

Anche io sento il mio odore su di te," Blaine inclinò la testa per baciarlo dolcemente. “Questo vuol dire che anche tu mi appartieni?”

Doveva dargli ragione: amava che ci fossero delle tracce di sè sulla pelle di Sebastian. Era come se avesse marcato il suo territorio, la sua proprietà.

Certo che ti appartengo," dichiarò lui. “Potrei mai essere di qualcun altro?”

In un momento di possessività, Blaine si girò per sovrastare il petto di Sebastian, tenendolo ancorato al letto.

Sarà meglio per te di no," intimò, scherzosamente.

Uhm, penso che dovresti ricordarmelo” L’altro ghignò, sfidandolo con lo sguardo. “In modo che non lo dimentichi.”

Blaine fece scontrare le loro labbra in un bacio famelico; l’alfa gemette entusiasta: gli piaceva che lui prendesse il controllo della situazione, ma non era nella sua natura essere dominante, quindi non durò a lungo. Lo fece voltare sulla schiena con la forza delle gambe.

Non è giusto," sospirò lui.

Non ti preoccupare," si chinò per baciargli la clavicola. “Hai fino alla prossima luna piena per fare pratica a stare sopra di me.”

Sembra che siamo in luna di miele," disse Blaine sovrappensiero, aggrappandosi alle sue spalle.

Secondo te gli umani da dove hanno preso quel termine?” Rispose lanciandogli uno sguardo d’intesa, e poi scese fino al marchio per lasciargli un piccolo morso.

Il suo corpo reagì immediatamente: fu come essere sopraffatti da una scarica elettrica. Si inarcò staccandosi dal letto, gemette quasi disperato, mentre gli occhi erano chiusi per cercare di assimilare tutta l’intensa ondata di piacere che lo stava assalendo. Quando riuscì a riadagiarsi sulle coperte, il suo respiro tornò a essere piuttosto regolare.

Piaciuto?” Domandò Sebastian, ovviamente retorico.

Credevo che sarei potuto venire solo per quel morso," Blaine inclinò la testa per dare maggiore accessibilità al suo collo. L’alfa gli rivolse un sorrisetto. “E’ una sfida?”

Solo se pensi che sia troppo difficile per te," sbeffeggiò Blaine, in risposta. L’altro inarcò le sopracciglia come offeso, ma dal suo viso trapelava un genuino desiderio di vittoria. Blaine si alzò quanto bastava per catturare le sue labbra in un bacio languido, e fu subito avvolto da un paio di braccia che avvolsero tutto il suo corpo, mentre le sue dita cominciarono a vagare trai capelli di Sebastian. I due continuarono a baciarsi fino a quando il telefono squillò di nuovo.

Non rispondere," ordinò Sebastian, prima di mordicchiargli il labbro inferiore.

Ma se-“ Ogni sua protesta terminò quando Sebastian cominciò a leccare e mordicchiare il suo marchio, e il suo mondo fu offuscato dal piacere.

 

 

Ore dopo il letto era illuminato dalla luce del sole che filtrava dalla finestra.

La testata del letto era stata staccata durante la loro ultima sessione sotto le coperte, e del letto erano rimaste soltanto delle coperte arrotolate. Blaine non aveva idea di quanto tempo fosse passato; tutto ciò che sapeva era che ormai buio quando si apprestò a controllare il telefono: c’era un messaggio non letto che quasi sicuramente apparteneva a Jeremiah.

Per fortuna Sebastian era in bagno, così Blaine poteva leggerlo velocemente e poi cancellarlo. Voleva soltanto essere sicuro che Jeremiah non combinasse qualche pazzia.

Il messaggio che lesse gli fece venire il voltastomaco.

Blaine. Ho trovato quel tuo amico umano a cui tieni tanto. E’ venuto a cercarti a casa tua, non ci è voluto molto per convincerlo che ero tuo amico. Se non ti presenti domani notte lo ucciderò lentamente e dolorosamente. Non mi sono arreso Blaine, e non lo farò mai. Non dimenticarti di portare anche il tuo prezioso Sebastian.

 

 

Blaine era in piedi di fronte alla casa degli Hummel, guardando immobile lo scenario che gli si presentava davanti. Il padre di Kurt stava parlando con la polizia, mentre la sua matrigna Carole era intenta a consolare il suo fratellastro Finn. Blaine sapeva tutto di loro. Kurt gliene parlava in continuazione, passando dal lamentarsi per la loro mancanza di comprensione del suo gusto estetico o del suo amore per i musical. Ricordava ancora tutto l’amore presente nella sua voce e nel suo sguardo quando parlava di loro. Una parte di lui era stata un po’ gelosa di Kurt, del fatto che avesse una vera famiglia; una famiglia che lo faceva impazzire, ma che lo amava. E adesso Kurt non era più con loro per causa sua.

Blaine?” Sebastian comparve dietro di lui, affiancandolo.

E’ tutta colpa mia.” Bisbigliò. Guardò il padre di Kurt che cercava di farsi forza, ma perfino da quella distanza era ovvio che stesse per crollare.

Non è così," Sebastian lo prese per un braccio. “Gli unici colpevoli siamo io e Jeremiah.”

Tu?” Blaine si voltò verso di lui, sorpreso. “Come puoi pensare una cosa simile?”

Sapevo che era una minaccia,” disse a denti stretti. “Avrei dovuto sistemarlo tempo fa.”

Non è colpa tua,” in risposta, si avvicinò ancora di più.

Siamo proprio una bella coppia, vero?” Sebastian cinse le spalle di Blaine con un braccio. “Puck ha detto di aver trovato il luogo dove Jeremiah ha portato Kurt.”

Lo hai trovato," sussurrò colmo di speranza. “Hai chiamato la polizia?”

Non possiamo coinvolgere la polizia,” disse con fermezza, mentre lo portava via dalla casa degli Hummel diretti alla sua macchina. “Ci sono troppe probabilità di venire scoperti. Ce ne occuperemo io e Puck.”

Blaine fu risoluto. “Vengo anche io.”

Sebastian esitò, rendendo chiaro quanto non gli piacesse quell’idea.

Kurt è un mio amico, è compito mio,” continuò.

Sì, ma sei anche il bersaglio di Jeremiah," replicò. “Ha preso Kurt solo per condurti in una trappola.”

Starò attento. E poi,” Blaine gli rivolse un mezzo sorriso. “Noi due dovremmo stare insieme, non è vero? Se vai in qualche posto pericoloso voglio esserci anche io.”

Sebastian emise un sospiro frustrato, ma alla fine annuì, sentenziando: “Devi promettermi che ascolterai tutto quello che ti dirò. Non permetterò che tu finisca nei guai, per nessuna ragione al mondo.”

Lo prometto," affermò, e poi entrambi salirono in macchina.

Il tragitto per raggiungere il posto in cui era nascosto Jeremiah fu pieno di un silenzio teso. Blaine era logorato dalla paura: era terrorizzato che Jeremiah avesse fatto qualcosa a Kurt, o di quello che avrebbe potuto fare a Sebastian. Il lupo dentro di sè odiava l’idea che il suo compagno finisse in qualche situazione pericolosa, soprattutto se era a causa sua. Come gli aveva detto lui stesso, Jeremiah stava facendo tutto questo solo per lui. I due ragazzi al ballo Sadie Hawkins e le loro fidanzate erano morti per lui. Se fosse successo qualcosa a Kurt o a Sebastian non sarebbe mai riuscito a perdonarselo.

Sebastian guidò per tutta Lima fino alla zona industriale. Per via della crisi molte fabbriche erano abbandonate e in disuso. Era il posto perfetto per nascondere un ostaggio. Sebastian passò lentamente tutti i grandi edifici; i suoi occhi verdi e blu erano vispi e attenti ad ogni singolo movimento nei paraggi. Blaine riusciva a percepire il suo istinto da cacciatore perfino da umano; avrebbe dovuto confortarlo, ma invece lo preoccupava ancora di più pensare che uno scontro con Jeremiah fosse pressoché inevitabile.

La macchina si fermò di scatto non appena comparve Puck; saltò dal tetto di una fabbrica e atterrò a un paio di metri da loro. Sebastian gli lanciò un’occhiata accigliata, mentre lui gli sorrise compiaciuto. Visto che non accennava a muoversi, Blaine non scese dalla macchina, aspettando che Puck si avvicinasse al finestrino; l’Alfa lo abbassò e si sporse per ascoltare il suo resoconto.

L’umano è legato e imbavagliato dentro all’edificio," indicò con il pollice la fabbrica in fondo alla strada.

E’ ferito?” Chiese Sebastian.

Non mi sono avvicinato abbastanza per capirlo," rispose senza mezzi termini. “Ma ho sentito due battiti cardiaci, quindi deduco che quanto meno sia vivo.”

Blaine emise un sospiro di sollievo, ma non alleviò il terrore annidato nel suo petto. Solo perchè era vivo, non significava che stesse bene.

Come hai intenzione di agire?” Chiese Puck. Sebastian si tolse la cintura di sicurezza. “Sa che stiamo arrivando, non ha senso intrufolarci. Io entro dal davanti e lo distraggo, tu passa dal retro. La tua priorità è di portare l’umano al sicuro.”

E io cosa faccio?” Intervenne Blaine. I due si scambiarono un’occhiata silenziosa che non lo convinse per niente.

Dirigiti alla postazione," ordinò Sebastian, e Puck eseguì immediatamente.

Sebastian," tentò di nuovo il Beta. “Io vengo con te?”

Tu resti qui," dichiarò, con un tono di voce che lasciava davvero poco spazio al dibattito. Ma quello non fermò Blaine. “Hai detto che sarei venuto," gli ricordò, arrabbiato.

E infatti sei venuto," Sebastian lo guardò dritto negli occhi. “Ma non ho detto che avresti fatto parte dell’operazione di salvataggio.”

Sebastian," borbottò Blaine in preda alla frustazione.

Non rischierò che tu rimanga ferito," disse risoluto. “Mi dispiace, ma in quanto tuo capo Branco e Compagno è mio compito tenerti al sicuro.”

E di te che mi dici?” Ribattè l’altro. “Pensi che rimanga nelle retrovie mentre tu ti dirigi sprezzante verso il pericolo?”

Sebastian ci tenne a precisare: “Non è la prima volta che affronto un Randagio.”

E cosa mi dici dei Randagi che hanno intenzione di ucciderti? Non solo l’unico a-“

Blaine," lo interruppe. “Non intendo discutere. Tu resti qui, punto. Te lo sto chiedendo gentilmente, ma sono disposto anche a usare la forza se necessario.”

Blaine sentì tutto il suo corpo agire contro la sua volontà; voleva continuare a discutere, ma Sebastian lo stava praticamente intrappolando, impedendoglielo. Per la prima volta, il marchio che sanciva il loro legame faceva male. Un legame che garantiva a Sebastian un controllo naturale sulla sua parte sottomessa.

Sebastian, non voglio che tu ti faccia male.”

Si ammorbidì per un momento, mentre gli lasciava un dolce bacio sulla guancia. “Starò bene. Sarò di ritorno prima che tu te ne accorga.”

Senza aggiungere altro aprì la porta e uscì dalla macchina. Mentre raggiungeva il magazzino non si voltò nemmeno una volta verso di lui. Blaine restò seduto in macchina combattendo contro l’impulso di seguirlo e l’ordine che gli era stato impartito.

I minuti sembrarono dilungarsi, diventando delle ore. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, né se qualcuno fosse ferito. Era tutto terribilmente silenzioso. Lo faceva impazzire, e si sentiva soffocare dentro a quella macchina. Aveva bisogno di aria, ma poi riecheggiava nella sua testa la voce di Sebastian, e allora si tirava indietro. Diede un pugno al cruscotto davanti a sé con un sospiro frustrato.

Aveva detto che avrebbe aspettato. Quindi aspettò. Poi decise che non poteva aspettare un altro minuto di più. Se fosse andato solo a controllare, Sebastian non se la sarebbe presa così tanto; avrebbe tenuto le distanze dalla battaglia fino a quando non fosse finita.

Si avvicinò velocemente al magazzino, cercando di restare il più vicino possibile alle pareti, per non farsi vedere. Con un gesto silenzioso spinse la porta d’ingresso e si intrufolò dentro; quello che vide gli fece venire un brivido di terrore.

Kurt era privo di sensi, con le mani legate dietro la schiena e una scia di sangue che colava da un lato del viso. Non molto lontano da lui c’era Puck, sdraiato sulla schiena, a malapena cosciente; il peggio fu vedere Sebastian steso sul terreno, mentre si divincolava per alzarsi con Jeremiah che troneggiava su di lui, puntandogli una pistola alla testa.

Il suo sorriso sadico lo fece rabbrividire.

Ah, Blaine," Salutò Jeremiah. “Sono così felice che tu ci abbia raggiunto. Giusto in tempo per vedere il tuo compagno morire per mano mia.”

 

 

 


Stiamo diventando puntualiiii!! A parte questo siamo liete di annunciare che l'autrice ha ripreso a pubblicare e il nuovo capitolo dovrebbe uscire presto:) quindi la traduzione continua!

E grazie a voi che leggete! 

  
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